Creazione del componente Gestione configurazione

Questa sezione fa parte dell'attività più ampia di creazione di un Gestione configurazione in z/OS.

Prima di iniziare

Prima di eseguire questo passo, è necessario aver completato Personalizzazione del JCL del Gestione configurazione.

Se l'ID utente che immette il comando BIPCRCM dispone delle autorizzazioni WebSphere MQ appropriate, è possibile ignorare i parametri facoltativi di mqsicreateconfigmgr -1 e -2. Se le risorse WebSphere MQ devono essere create da un altro amministratore, è possibile considerare l'utilizzo di uno di tali parametri facoltativi; per ulteriori informazioni, consultare Comando mqsicreateconfigmgr.

  1. Inoltrare il lavoro BIPCRCM con l'opzione -1. Questo lavoro crea il Gestione configurazione insieme ai file ed alle directory posizionate nel registro. E' necessario eseguire prima questo lavoro e, per effettuare questa operazione, è necessaria l'autorizzazione per l'accesso al Gestione configurazione.
  2. Modificare BIPCRCM ed inoltrare il lavoro con l'opzione -2. Questo lavoro crea le code WebSphere MQ. Se non si dispone dell'autorizzazione necessaria, richiedere all'amministratore di sistema WebSphere MQ di eseguire il lavoro.
  3. Inizio modificaAccertarsi che i lavori siano stati eseguiti correttamente da:
    • Controllare il flusso STDOUT nel JOBLOG.
    • Visualizzazione di STDOUT per eventuali errori e controllo di BIP8071I: Completamento del comando corretto
    Fine modifica
In caso di problemi, eliminare il Gestione configurazione e ricrearlo utilizzando la seguente procedura. Notare che è necessaria l'autorizzazione appropriata per eseguire i lavori.
  1. Modificare e configurare il lavoro BIPDLCM.
  2. Eseguire il lavoro BIPDLCM con le stesse opzioni che hanno determinato i problemi quando è stato eseguito il lavoro BIPCRCM.
  3. Correggere i problemi ed eseguire nuovamente il lavoro BIPCRCM.
Se si desidera eseguire la migrazione di Gestione configurazione da un'altra piattaforma a z/OS, ad esempio, migrando Gestione configurazione Versione 5 da Windows XP, è necessario eseguire una ulteriore personalizzazione per includere JDBC nel lavoro BIPCRCM.
  1. Individuare le classi JDBC nel proprio ambiente USS; ad esempio il file db2jcc.jar può essere nella directory /usr/lpp/db2710/db2710/jcc/classes/.
  2. Modificare il file BIPCPROF ed aggiungere le seguenti righe prima della riga che contiene export CLASSPATH=, in modo che il file sia simile a quanto riportato di seguito:
    DB2=/usr/lpp/db2710/db2710
    CP=$CP:$DB2/jcc/classes/sqlj.zip                             
    CP=$CP:$DB2/jcc/classes/db2jcc.jar                           
    CP=$CP:$DB2/jcc/classes/db2jcc_javax.jar                     
    CP=$CP:$DB2/jcc/classes/db2jcc_license_cisuz.jar             
    export CLASSPATH=$CP 
  3. Prima della riga che contiene l'istruzione export LIBPATH=$LP, inserire le righe riportate di seguito per aggiungere i file a LP, come riportato di seguito:
    LP =$LP:$DB2/jcc/lib
    export LIBPATH=$LP      
  4. Dopo l'ultima istruzione export PATH, aggiungere la seguente riga:
    export PATH=$PATH:$DB2/jcc/bin 
  5. Salvare il file, inoltrare il lavoro BIPGEN e verificare che nell'output siano presenti le modifiche apportate.
  6. Modificare il lavoro BIPCRCM per definire il database remoto e l'ID utente e la password per il database remoto che si desidera utilizzare; ad esempio:
    mqsicreateconfigmgr -                                          
    VCP2CMGR   -                                                   
    -q VCP2 -                                                      
    -n //kbynl76.alpha.ibm.com:50000/WBIV5CFG -                  
    -u fred -p xxxxxxx
    Nell'esempio precedente:
    • VP2CMGR è il nome Gestione configurazione
    • -n è il percorso del database remoto
    • //kbynl76.alpha.ibm.com è la macchina che contiene l'istanza DB2
    • 50000 è il numero porta
    • WBIV5CFG è il nome del database sull'istanza DB2; tali informazioni vengono passate alla chiamata di connessione JDBC
    • -u è l'ID utente Windows, in questo caso fred
    • -p è il valore della password
E' possibile determinare il numero di porta nel modo riportato di seguito:
  1. Dal centro di controllo UDB, fare clic con il tasto destro del mouse sull'istanza DB2
  2. Selezionare Setup Communications....
  3. Immettere l'ID utente e la password, se richiesti.
La casella relativa alle proprietà contiene l'indirizzo ed il numero di porta per questa istanza DB2.

Notare che il lavoro BIPCRCM può richiedere diversi minuti per essere completato, in base al contenuto del database remoto.

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