Manuale per la programmazione Tivoli Service Desk 6.0 Developer's Toolkit Script
Developer's Toolkit è l'ambiente di sviluppo per il linguaggio di
programmazione TSD Script. Developer's Toolkit include una serie di
tool da utilizzare per lo sviluppo di applicazioni Developer's Toolkit. Uno
dei tool a cui si fa riferimento in questo manuale è l'IDE
(Integrated Development Environment). L'IDE viene utilizzato per
creare file .kb.
Nota: E' possibile trovare informazioni dettagliate
su Developer's Toolkit nel Manuale per i programmi di utilità e per i tool
del Developer's Toolkit.
Quelle di seguito riportate sono le nuove caratteristiche del Developer's
Toolkit.
Supporto Windows a 32-bit (Windows 95 e Windows NT); supporto UNIX
(HP/UX); descrizione comandi (fumetto guida) per barre degli
strumenti del menu; caselle di dialogo con separatore per Windows 95;
barra degli strumenti più piccola nel supporto Windows per locale asiatiche
(supporto DBCS); gestione geometria per la creazione dei moduli; un
nuovo tool di progettazione d'interfaccia utente identico per tutte
le piattaforme; capacità di definire menu, barre degli strumenti e
tabelle di stringhe nel tool di progettazione d'interfaccia utente;
supporto per protocolli di posta POP e SMTP; supporto per CPIC in Windows
Questo capitolo introduce il TSD Script e la struttura di base delle applicazioni create utilizzando questo linguaggio. TSD Script è un linguaggio di programmazione ad alto livello, strutturato in blocchi, utilizzato dal Developer's Toolkit. I programmi sono costituiti da una serie di blocchi nidificati, in cui ogni blocco può disporre di più sezioni.
Il linguaggio TSD Script è:
Nota: Un'applicazione Developer's Toolkit che utilizza posta e SQL può essere scritta una volta e inviata a un vasto numero di sistemi operativi, al sistema di gestione del database o a piattaforme del protocollo di posta.
I programmi Developer's Toolkit rappresentano regole aziendali e altre forme di dati in aggiunta al codice delle istruzioni procedurali. Perciò, in Developer's Toolkit si fa riferimento ai moduli di codice come knowledgebase o file .kb.
Le informazioni possono presentarsi in una delle seguenti forme in Developer's Toolkit:
Developer's Toolkit scambia informazioni con le entità esterne,
come database o interfacce utenti, in uno di questi modi.
Le informazioni conservate in ogni entità esterna vengono determinate dal tipo di dati a esse assegnato. I tipi di dati definiscono la natura di una variabile. Gli sviluppatori dichiarano le variabili e stabiliscono l'intervallo dei valori che possono essere compresi in una variabile e le operazioni che è possibile effettuare.
Alcune entità possono contenere solo numeri, mentre altre possono contenere solo stringhe di caratteri. Il tipo assegnato ai dati rimane nel programma ed è stabilito dal programmatore.
Gli identificativi sono i nomi utilizzati per fare riferimento a entità come file .kb, costanti, tipi, variabili e routine.
Nota: Le routine, in Developer's Toolkit, sono procedure, funzioni e altri gruppi di istruzioni Developer's Toolkit che è possibile eseguire in un programma.
Un identificativo Developer's Toolkit comincia con una lettera (da A a Z) o con un carattere di sottolineatura (_) e può essere seguito da un qualsiasi numero di lettere, da cifre (da 0 a 9) e da caratteri di sottolineatura. In Developer's Toolkit non è possibile utilizzare caratteri di alfabeti stranieri.
In Developer's Toolkit, tutte le stringhe sono comprese tra apici singoli (o apostrofi). Per inserire un apice singolo (apostrofo) in un literal di stringa del Developer's Toolkit, è necessario inserire due apici singoli. Ad esempio, per assegnare la stringa "Tom's Place" a una variabile Developer's Toolkit, è necessario inserire:
s := 'Tom''s Place';
Ogni commento relativo a una costante deve trovarsi racchiuso tra caratteri di commento "(*" e "*)" oppure "--". Ad esempio:
(*This is a comment*) --This is a comment
Il nome file di ogni knowledgebase ha un'estensione .kb. Il nome file deve essere uguale al nome del knowledgebase. Se un file .kb contiene più di otto caratteri, il nome file deve contenere i primi otto caratteri in Windows e OS/2 (i nomi dei file di UNIX possono essere più lunghi). Ad esempio, un file .kb denominato "example" è memorizzato in un file denominato "EXAMPLE.KB." Un file .kb denominato "example1A" è memorizzato in un file denominato example1.kb.
Avvertenza: Poiché UNIX è inquiry, i nomi file e i nomi dei file .kb devono avere lo stesso carattere. L'estensione .kb è sempre minuscola.
Le seguenti convenzioni di denominazione sono consigliate, ma non
necessarie, per una sintassi adeguata del Developer's Toolkit.
I nomi delle costanti sono solitamente maiuscoli e utilizzano
caratteri di sottolineatura sotto le parole. Ad esempio:
MAX_VALUES
I nomi delle immissioni e delle procedure sono in caratteri misti, ma cominciano con una maiuscola. Non vi sono caratteri di sottolineatura. Invece, le parole combinate cominciano con lettere maiuscole. Ad esempio:
EmployeeRecord, PersonHistoryList
La prima parola in un nome di variabile deve essere sempre minuscola.
myFile
Se si utilizzano caratteri di sottolineatura, tutte le lettere del nome di variabile devono essere minuscole. Se non si utilizzano caratteri di sottolineatura, la prima lettera di ogni parola deve essere scritta in maiuscolo. Ad esempio:
current_employee, currentEmployee
Ogni file .kb comincia con la parola chiave KNOWLEDGEBASE seguita dal nome e da un punto e virgola. Inoltre, esistono due sezioni principali necessarie in tutti i file .kb:
La parola chiave KNOWLEDGEBASE indica l'inizio della sezione pubblica e la parola chiave PRIVATE indica l'inizio della sezione privata, come mostrato nell'esempio:
KNOWLEDGEBASE Example; ... PRIVATE ...
Dichiarazioni di costanti, tipi di dati, variabili e routine che
possono essere messe a disposizione per altri file .kb. Le routine disponibili appaiono nella
sezione pubblica e vengono utilizzate nella sezione privata. Le
routine sono le sole entità a cui possono accedere gli altri file .kb nella sezione privata.
La parola chiave del Developer's Toolkit, USES, consente a un modulo
di utilizzare gli identificativi pubblici dichiarati in un altro file
.kb. L'ultima routine pubblica dichiarata in un file
.kb viene eseguita automaticamente all'avvio di un
programma.
La sezione privata di un file .kb può contenere anche dichiarazioni di costanti, tipi di dati, routine e variabili. Queste dichiarazioni sono disponibili solo in quel file .kb.
Esistono molte sezioni secondarie facoltative che si presentano in un qualsiasi ordine in una sezione privata o pubblica di un file .kb:
Quello seguente è un semplice esempio di file .kb.
KNOWLEDGEBASE Example; (*begins public section*) CONSTANTS MAX_EMPLOYEES IS 500; VARIABLES total: INTEGER; ROUTINES PROCEDURE PrintEmployeeInfo(VALUE whichEmployee:Integer); PRIVATE (*begins private section*) CONSTANTS ARRAY_SIZE IS 1000; VARIABLES Employees: ARRAY[ARRAY_SIZE] OF String; ROUTINES PROCEDURE SendStringToPrinter(VALUE s: String) IS ... END; PROCEDURE EjectPageFromPrinter IS ... END;
PROCEDURE PrintEmployeeInfo(VALUE whichEmployee:Integer)IS ACTIONS SendStringToPrinter(employee[whichEmployee]); EjectPageFromPrinter; END; END;
Il file .kb precedente dichiara tre identificativi nella sezione pubblica:
La sezione privata contiene inoltre:
Un altro file .kb potrebbe utilizzare le informazioni pubbliche MAX_EMPLOYEES, total e PrintEmployeeInfo in Example.kb aggiungendo la riga
USES Example;
dopo la parola chiave KNOWLEDGEBASE.
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