Wikisource itwikisource https://it.wikisource.org/wiki/Pagina_principale MediaWiki 1.39.0-wmf.26 first-letter Media Speciale Discussione Utente Discussioni utente Wikisource Discussioni Wikisource File Discussioni file MediaWiki Discussioni MediaWiki Template Discussioni template Aiuto Discussioni aiuto Categoria Discussioni categoria Autore Discussioni autore Progetto Discussioni progetto Portale Discussioni portale Pagina Discussioni pagina Indice Discussioni indice Opera Discussioni opera TimedText TimedText talk Modulo Discussioni modulo Accessorio Discussioni accessorio Definizione accessorio Discussioni definizione accessorio Asolani/Libro primo/IV 0 21726 3027655 809985 2022-08-29T05:32:07Z OrbiliusMagister 129 wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>Libro primo - Capitolo IV<section end="sottotitolo"/> <section begin="prec"/>../III<section end="prec"/> <section begin="succ"/>../V<section end="succ"/> <section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>31 agosto 2009<section end="data"/> <section begin="avz"/>75%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>Saggi<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=31 agosto 2009|arg=Saggi}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Libro primo - Capitolo IV|prec=../III|succ=../V}} Ora soleva la Reina per lo continuo, fornito che s’era di desinare e di vedere e udire le piacevoli cose, con le sue damigielle ritrarsi nelle sue camere, e quivi o dormire o, ciò che più le piacea di fare facendo, la parte più calda del giorno separatamente passarsi, e così concedere chell’altre donne di sé facessero a lor modo, infino a tanto che venuto là dal vespro tempo fosse da festeggiare; nel qual tempo tutte le donne e gentili uomini e suoi cortigiani si raunavano nelle ampie sale del palagio, dove si danzava gaiamente e tutte quelle cose si facevano che a festa di reina si conveniva di fare. Cantate adunque dalla damigiella e dalle due fanciulle queste canzoni e a tutti gli altri sollazzi di quella ora posto fine, levatasi dall’altre donne la Reina, come solea, e nelle sue camere raccoltasi, e ciascuno similmente partendo, rimase per aventura ultime, le tre donne, che io dissi, co’ loro giovani per le sale si spaziavano ragionando, e quindi, da’ piedi e dalle parole portate, ad un verone pervennero, il quale da una parte delle sale più rimota sopra ad un bellissimo giardino del palagio riguardava. Dove come giunsero, maravigliatesi della bellezza di questo giardino, poi che di mirare in esso alquanto al primo disiderio sodisfatto ebbero, ora a questa parte ora a quella gli occhi mandando dal disopra, Gismondo, che il più festevole era de’ suoi compagni e volentieri sempre le donne in festa e onesto giuoco teneva, a loro rivoltosi così disse: - Care giovani, il dormire dopo ’l cibo a questa ora del dì, quantunque in niuna stagion dell’anno non sia buono, pure la state, perciò che lunghissimi sono i giorni, come quello che cosa piacevole è, da gli occhi nostri volentieri ricevuto, alquanto meno senza fallo ci nuoce. Ma questo mese si incomincia egli a perder molto della sua dolcezza passata e a farsi di dì in dì più dannoso e più grave. Per che, dove voi questa volta il mio consiglio voleste pigliare, le quali stimo che per dormire nelle vostre camere a quest’ora vi rinchiudiate, io direi che fosse ben fatto, lasciando il sonno dietro le cortine de’ nostri letti giacere, che noi passassimo nel giardino, e quivi al rezzo, nel fresco dell’erbe ripostici, o novellando o di cose dilettevoli ragionando, ingannassimo questa incresciosa parte del giorno, infin che l’ora del festeggiare venuta nelle sale ci richiamasse con gli altri ad onorare la nostra novella sposa -.<br /> Alle donne, le quali molto più le ombre de gli alberi e gli accorti ragionamenti de’ giovani che il sonno delle coltre regali e le favole dell’altre donne dilettavano, piacque il consiglio di Gismondo. Per che, scese le scale, tutte liete e festose insieme con lui e cogli altri due giovani n’andarono nel giardino. 3x91wn5j6odcqor2ps6v6x474nfrekd Discussione:Asolani 1 21818 3027641 587335 2022-08-28T18:48:37Z 31.26.1.194 /* Errato titolo di capitolo */ nuova sezione wikitext text/x-wiki {{Infotesto | Progetto= letteratura | Edizione = Pietro Bembo,<br />''Prose della volgar lingua, Gli Asolani, Rime'',<br /> a cura di Carlo Dionisotti,<br />I classici italiani TEA Tascabili Editori Associati,<br />Milano 1989 (su licenza UTET<br /> Torino 1966)<br />ISBN 88-7819--1 | Fonte = sito internet [http://www.liberliber.it/b/bembo/index.html liberliber.it] | Eventuale nome del traduttore = | Nome del primo contributore = [[Utente:orbiliusMagister|OrbiliusMagister]] | Nome del rilettore = | Note = L'edizione cartacea è servita per la divisione in capitoli,<br />assente nelle edizioni fino all'Ottocento ma ormai generalmente accettata<br />- Viene adottata una divisione, all'interno dei capitoli,<br />utilizzando un capitolo ogniqualvolta comincia il discorso di un personaggio. }} == Errato titolo di capitolo == Buonasera, nel Libro primo, il capitolo quarto (IV) è indicato come capitolo quinto (V), nel titolo in nero su beige. Marco Ferrario [[Speciale:Contributi/31.26.1.194|31.26.1.194]] 20:48, 28 ago 2022 (CEST) pgv1qsmw8y3vf336nn7ggf4rede4xhs 3027656 3027641 2022-08-29T05:33:17Z OrbiliusMagister 129 /* Errato titolo di capitolo */ wikitext text/x-wiki {{Infotesto | Progetto= letteratura | Edizione = Pietro Bembo,<br />''Prose della volgar lingua, Gli Asolani, Rime'',<br /> a cura di Carlo Dionisotti,<br />I classici italiani TEA Tascabili Editori Associati,<br />Milano 1989 (su licenza UTET<br /> Torino 1966)<br />ISBN 88-7819--1 | Fonte = sito internet [http://www.liberliber.it/b/bembo/index.html liberliber.it] | Eventuale nome del traduttore = | Nome del primo contributore = [[Utente:orbiliusMagister|OrbiliusMagister]] | Nome del rilettore = | Note = L'edizione cartacea è servita per la divisione in capitoli,<br />assente nelle edizioni fino all'Ottocento ma ormai generalmente accettata<br />- Viene adottata una divisione, all'interno dei capitoli,<br />utilizzando un capitolo ogniqualvolta comincia il discorso di un personaggio. }} == Errato titolo di capitolo == Buonasera, nel Libro primo, il capitolo quarto (IV) è indicato come capitolo quinto (V), nel titolo in nero su beige. Marco Ferrario [[Speciale:Contributi/31.26.1.194|31.26.1.194]] 20:48, 28 ago 2022 (CEST) :Corretto. Grazie per il contributo! - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 07:32, 29 ago 2022 (CEST) czlmojtk4bz0m78md6uw1ptoru7g5jw Il fermo proposito (Roma 1905) 0 72133 3027504 2560775 2022-08-28T12:37:12Z Cinnamologus 2379 Cinnamologus ha spostato la pagina [[Il fermo proposito]] a [[Il fermo proposito (Roma 1905)]]: Collegamento a testo con versione cartacea a fronte wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Papa Pio X<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="Anno di pubblicazione"/>1905<section end="Anno di pubblicazione"/> <section begin="Argomento"/>cristianesimo<section end="Argomento"/> <section begin="Progetto"/>cristianesimo<section end="Progetto"/> <section begin="Titolo"/>Il fermo proposito<section end="Titolo"/> <section begin="nome template"/>Intestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>17 maggio 2008<section end="data"/> <section begin="avz"/>75%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>cristianesimo<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=17 maggio 2008|arg=cristianesimo}}{{Intestazione | Nome e cognome dell'autore =Papa Pio X | Titolo =Il fermo proposito | Anno di pubblicazione =1905 | Lingua originale del testo = | Nome e cognome del traduttore = | Anno di traduzione = | Progetto =cristianesimo | Argomento =cristianesimo | URL della versione cartacea a fronte = }} Il fermo proposito, che fin dai primordi del Nostro Pontificato abbiamo concepito, di voler consacrare tutte le forze che la benignità del Signore si degna concederCi alla restaurazione di ogni cosa in Cristo, Ci risveglia nel cuore una grande fiducia nella potente grazia di Dio, senza la quale nulla di grande e di fecondo per la salute delle anime possiamo pensare od imprendere quaggiù. Nello stesso tempo però sentiamo più che mai vivo il bisogno di essere secondati unanimemente e costantemente nella nobile impresa da voi, Venerabili Fratelli, chiamati a parte dell’ufficio Nostro pastorale, da ognuno del Clero e dei singoli fedeli alle vostre cure commessi. Tutti in vero nella Chiesa di Dio siamo chiamati a formare quell’unico corpo, il cui capo è Cristo: corpo strettamente compaginato, come insegna l’Apostolo Paolo (Eph. IV, 16), e ben commesso in tutte le sue giunture comunicanti, e questo in virtù dell’operazione proporzionata di ogni singolo membro, onde il corpo stesso prende l’aumento suo proprio e di mano in mano si perfeziona nel vincolo della carità. E se in quest’opera di "edificazione Corpo di Cristo" (Eph. IV, 12) è Nostro primo ufficio d’insegnare, additare il retto modo da seguire e proporne i mezzi, di ammonire ed esortare paternamente, è altresì dovere di tutti i Nostri figliuoli dilettissimi, sparsi pel mondo, di accogliere le parole Nostre, di attuarle dapprima in se stessi e di concorrere efficacemente ad attuarle eziandio negli altri, ciascuno secondo la grazia da Dio ricevuta, secondo il suo stato ed ufficio, secondo lo zelo che ne infiamma il cuore. Qui vogliamo soltanto ricordare quelle molteplici opere di zelo in bene della Chiesa, della società e degli individui particolari, comunemente designati col nome di azione cattolica, che fioriscono per grazia di Dio in ogni luogo e che abbondano altresì nella nostra Italia. Voi ben intendete, Venerabili Fratelli, quanto esse Ci debbano tornar care e quanto intimamente bramiamo di vederle rassodate e promosse. Non solo a più riprese ne abbiamo trattato a voce con parecchi almeno di voi, e col principali loro rappresentanti in Italia nell’occasione che essi Ci recavano in persona l’omaggio della loro devozione e del loro affetto filiale, ma altresì pubblicando Noi su questo argomento o facendo pubblicare con la Nostra Autorità vari Atti, che tutti già conoscete. Vero è che alcuni di questi, come richiedevano le circostanze per Noi dolorose, erano piuttosto diretti a rimuovere gli ostacoli al più spedito procedere dell’azione cattolica e a condannare certe tendenze indisciplinate, che con grave danno della causa comune si andavano insinuando. Però Ci tardava il cuore di rivolgere a tutti eziandio una parola di paterno conforto e di eccitamento acciocché sul terreno, per quanto è da Noi, sgombro dagli impedimenti, si continui ad edificare il bene e ad accrescerlo largamente. Ci è dunque ben grato di farlo ora con le presenti Nostre Lettere a comune consolazione, nella certezza che le parole Nostre saranno da tutti dolcemente ascoltate e seguite. Vastissimo è il campo dell’azione cattolica, la quale per sé medesima non esclude assolutamente nulla di quanto, in qualsiasi modo, diretto od indiretto, appartiene alla divina missione della Chiesa. Di leggieri si riconosce la necessità del concorso individuale a tant’opera, non solo per la santificazione delle anime nostre, ma anche per diffondere e sempre meglio dilatare il Regno di Dio negli individui, nelle famiglie e nella società, procurando ciascuno, secondo le proprie forze, il bene del prossimo con la diffusione della verità rivelata, con l’esercizio delle virtù cristiane e con le opere di carità o di misericordia spirituale e corporale. Questo è il camminare degno di Dio, a che ci esorta San Paolo, così da piacergli in ogni cosa, producendo frutti di ogni opera buona e crescendo nella scienza di Dio: "Ut ambuletis digne Deo per omnia placentes: in omni opere bono fructificantes et crescentes in scentia Dei" (Coloss. I, 10). Oltre a questi però v’è un gran numero di beni appartenenti all’ordine naturale a cui la missione della Chiesa non è direttamente ordinata, ma che pure sgorgano dalla medesima, quasi naturale sua conseguenza. Tanta è la luce della Rivelazione cattolica, che si diffonde vivissima su ogni scienza; tanta la forza delle massime evangeliche, che i precetti della legge naturale si radicano più sicuri ed ingagliardiscono; tanta infine l’efficacia della verità e della morale insegnate da Gesù Cristo, che lo stesso benessere materiale degli individui, della famiglia e della società umana si trova provvidenzialmente sostenuto e promosso. La Chiesa, pure predicando Gesù Cristo crocifisso, scandalo e stoltezza innanzi al mondo (I Cor. I, 23), è divenuta ispiratrice e fautrice primissima di civiltà; e la diffusione per tutto dove predicavano i suoi apostoli, conservando e perfezionando gli elementi buoni delle antiche civiltà pagane, strappando dalla barbarie ed educando a civile consorzio i nuovi popoli che al suo seno materno si rifugiavano, diede all’intera società, bensì a poco a poco, ma con tratto sicuro e sempre più progressivo, quell’impronta tanto spiccata, che ancora oggi universalmente conserva. La civiltà del mondo è civiltà cristiana; tanto è più vera, più durevole, più feconda di frutti preziosi, quanto è più nettamente cristiana; tanto declina, con immenso danno del bene sociale, quanto all’idea cristiana si sottrae. Onde, per la forza intrinseca delle cose, la Chiesa divenne anche di fatto custode e vindice della civiltà cristiana. E tale fatto in altri secoli della storia fu riconosciuto e ammesso; formò anzi il fondamento inconcusso delle legislazioni civili. Su quel fatto poggiarono le relazioni tra la Chiesa e gli Stati, il pubblico riconoscimento dell’autorità della Chiesa nelle materie tutte che toccano in qualsivoglia modo la coscienza, la subordinazione di tutte le leggi dello Stato alle divine leggi del Vangelo, la concordia dei due poteri dello Stato e della Chiesa, nel procurare in tal modo il bene temporale dei popoli, che non ne abbia a soffrire l’eterno. Non abbiamo bisogno di dirvi, o Venerabili Fratelli, quale prosperità e benessere, quale pace e concordia, quale rispettosa soggezione all’autorità e quale eccellente governo si otterrebbero e si manterrebbero nel mondo, se si potesse attuare ovunque il perfetto ideale della civiltà cristiana. Ma posta la lotta continua della carne contro lo spirito, delle tenebre contro la luce, di Satana contro Dio, tanto non è da sperare, almeno nella sua piena misura. Onde continui strappi si vanno facendo alle pacifiche conquiste della Chiesa, tanto più dolorosi e funesti, quanto più la società umana tende a reggersi con principi avversi al concetto cristiano, anzi ad apostatare interamente da Dio. Non per questo è da perdere punto il coraggio. La Chiesa sa che le porte dell’inferno non prevarranno contro di lei; ma sa ancora che avrà nel mondo premura, che i suoi apostoli sono inviati come agnelli tra lupi, che i suoi seguaci saranno sempre coperti d’odio e di disprezzo, come d’odio e di disprezzo fu saturato il divino suo Fondatore. La Chiesa va quindi innanzi imperterrita, e mentre diffonde il Regno di Dio là dove non fu peranco pregiudicato, si studia per ogni maniera di riparare alle perdite nel Regno già conquistato. "Restaurare tutto in Cristo" è stata sempre la divisa della Chiesa, ed è particolarmente la Nostra nei trepidi momenti che traversiamo. Ristorare ogni cosa, non in qualsivoglia modo, ma in Cristo: "in Lui, tutte le cose che sono in Cielo ed in terra", soggiunse l’Apostolo (Eph. I, 10): ristorare in Cristo non solo ciò che appartiene propriamente alla divina missione della Chiesa di condurre le anime a Dio, ma anche ciò che, come abbiamo spiegato, da quella divina missione spontaneamente deriva, la civiltà cristiana nel complesso di tutti e singoli gli elementi che la costituiscono. E poiché Ci fermiamo a quest’ultima sola parte della restaurazione desiderata, voi vedete, o Venerabili Fratelli, di quanto aiuto tornano alla Chiesa quelle schiere elette di cattolici che si propongono appunto di riunire insieme tutte le forze vive, a fine di combattere con ogni mezzo giusto e legale la civiltà anticristiana, riparare per ogni modo i disordini gravissimi che da quella derivano; ricondurre Gesù Cristo nella famiglia, nella scuola, nella società; ristabilire il principio dell’autorità umana come rappresentante di quella di Dio; prendere sommamente a cuore gli interessi del popolo e particolarmente del ceto operaio ed agricolo, non solo istillando nel cuore di tutti il principio religioso, unico vero fonte di consolazione nelle angustie della vita, ma studiandosi di rasciugarne le lacrime, di raddolcirne le pene, di migliorare la condizione economica con ben condotti provvedimenti; adoperarsi quindi perché le pubbliche leggi siano informate a giustizia, e si correggano o vadano soppresse quelle che alla giustizia si oppongono: difendere infine e sostenere con animo veramente cattolico i diritti di Dio in ogni cosa e quelli non meno sacri della Chiesa. Il complesso di tutte queste opere sostenute e promosse in gran parte dal laicato cattolico e variamente ideate a seconda dei bisogni propri di ogni nazione e delle circostanze particolari in cui versa ogni paese, è appunto quello che con termine più particolare e certo nobile assai suoi essere chiamato azione cattolica, ovvero azione dei cattolici. Essa in tutti i tempi venne sempre in aiuto della Chiesa, e la Chiesa tale aiuto ha sempre accolto favorevolmente e benedetto, sebbene a seconda dei tempi si sia variamente esplicato. Ed è infatti da notare qui subito, che non tutto ciò che potrà essere stato utile, anzi unicamente efficace nei secoli andati, torna oggi possibile restituire allo stesso modo: tanti sono i cangiamenti radicali che col correre dei tempi s’insinuano nella società o nella vita pubblica, e tanti i nuovi bisogni che le circostanze cambiate vanno di continuo suscitando. Ma la Chiesa nel lungo corso della sua storia ha sempre ed in ogni caso dimostrato luminosamente di possedere una meravigliosa virtù di adattamento alle variabili condizioni del consorzio civile, talché, salva sempre l’integrità e l’immutabilità della fede e della morale, e salvi egualmente i sacrosanti suoi diritti, facilmente si piega e si accomoda in tutto ciò che è contingente ed accidentale alle vicende dei tempi ed alle nuove esigenze della società. La pietà, dice San Paolo, a tutto si acconcia possedendo le promesse divine, così per i beni della vita presente, come per quelli della vita futura. "Pietas autem ad omnia utilis est, promissionem habens vitæ, quæ nunc est, et futuræ" (I Tim. IV, 8). E però anche l’azione cattolica, se opportunamente cambia nelle sue forme esterne e nei mezzi che adopera, rimane sempre la stessa nei principi che la dirigono e nel fine nobilissimo che si propone. Perché poi nello stesso tempo torni veramente efficace, converrà diligentemente avvertire le condizioni che essa medesima impone, se ben si considerino la sua natura ed il suo fine. Anzitutto dov’essere altamente radicato nel cuore che lo strumento vien meno, se non è acconcio all’opera che si vuol eseguire. L’azione cattolica (come si ritrae ad evidenza dalle cose anzidette) poiché si propone di ristorare ogni cosa in Cristo, costituisce un vero apostolato ad onore e gloria di Cristo stesso. Per bene compierlo ci vuole la grazia divina, e questa non si dà all’apostolo che non sia unito a Cristo. Solo quando avremo formato Gesù Cristo in noi, potremo più facilmente ridonarlo alle famiglie, alla società. E però quanti sono chiamati a dirigere o si dedicano a promuovere il movimento cattolico devono essere cattolici a tutta prova, convinti della loro fede, sodamente istruiti nelle cose della Religione, sinceramente ossequienti alla Chiesa ed in particolare a questa suprema Cattedra Apostolica ed al Vicario di Gesù Cristo in terra; di pietà vera, di maschie virtù, di puri costumi e di vita così intemerata che tornino a tutti di esempio efficace. Se l’animo non è così temprato, non solo sarà difficile promuovere negli altri il bene, ma sarà quasi impossibile procedere con rettitudine d’intenzione e mancheranno le forze per sostenere con perseveranza le noie che reca seco ogni apostolato, le calunnie degli avversari, le freddezze e la poca corrispondenza degli uomini anche dabbene, talvolta perfino le gelosie degli amici e degli stessi compagni di azione, scusabili senza dubbio, posta la debolezza dell’umana natura, ma pure grandemente pregiudizievoli e causa di discordie, di attriti, di domestiche guerricciuole. Solo una virtù paziente e ferma nel bene, e nello stesso tempo soave e delicata, è capace di rimuovere o diminuire questa difficoltà, così che l’opera a cui sono dedicate le forze cattoliche non ne vada compromessa. Tale è la volontà di Dio, diceva San Pietro ai primitivi fedeli, che col ben fare chiudiate la bocca agli uomini stolti. "Sic est voluntas Dei, ut bene facientes obmutescere faciatis imprudentium hominum ignorantiam" (I Petr. II, 15). Importa inoltre ben definire le opere intorno alle quali si devono spendere con ogni energia e costanza le forze cattoliche. Quelle opere devono essere di così evidente importanza, così rispondenti ai bisogni della società odierna, così acconce agli interessi morali e materiali, soprattutto del popolo e delle classi diseredate, che mentre infondono ogni migliore alacrità dei promotori dell’azione cattolica pel grande e sicuro frutto che da sé medesime promettono, siano insieme da tutti e facilmente comprese ed accolte volonterosamente. Appunto perché i gravi problemi della vita odierna sociale esigono una soluzione pronta e sicura, si desta in tutti il più vivo interesse di sapere e conoscere i vari modi onde quelle soluzioni si propongono in pratica. Le discussioni in un senso o nell’altro si moltiplicano ogni dì più e si propagano facilmente per mezzo della stampa. È quindi supremamente necessario che l’azione cattolica colga il momento opportuno, si faccia innanzi coraggiosa e proponga anch’essa la soluzione sua e la faccia valere con propaganda ferma, attiva, intelligente, disciplinata, tale che direttamente si opponga alla propaganda avversaria. La bontà e giustizia dei principi cristiani, la retta morale che professano i cattolici, il pieno disinteresse delle cose proprie non altro apertamente e sinceramente bramando che il vero, il solo, il supremo bene altrui, infine l’evidente loro capacità di promuovere meglio degli altri anche i veri interessi economici del popolo, è impossibile non facciano breccia sulla mente e sul cuore di quanti ascoltano e non ne aumentino le file, fino a renderli un corpo forte e compatto, capace di resistere gagliardamente alla contraria corrente e di tenere in rispetto gli avversari. Tale supremo bisogno avvertì pienamente il Nostro Antecessore di b. m. {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Leone XIII}}, additando soprattutto nella memoranda Enciclica "Rerum Novarum" ed in altri documenti posteriori, l’oggetto intorno al quale precipuamente doveva svolgersi l’azione cattolica, cioè "la pratica soluzione a seconda dei principi cristiani della questione sociale". Noi pure, seguendo così sapienti norme, col Nostro Motu proprio del 18 Dicembre 1903 abbiamo dato all’azione popolare cristiana, che in sé comprende tutto il movimento cattolico sociale, un ordinamento fondamentale che fosse quasi la regola pratica del lavoro comune ed il vincolo della concordia e della carità. Qui dunque ed a questo scopo santissimo e necessarissimo devono anzitutto aggrupparsi e solidarsi le opere cattoliche, varie e molteplici nella forma, ma tutte egualmente intese a promuovere con efficacia il medesimo bene sociale. Ma perché quest’azione sociale si mantenga e prosperi con la necessaria coesione delle varie opere che la compongono è soprammodo importante che i cattolici procedano con esemplare concordia tra loro; la quale per altro non si otterrà mai, se non vi ha in tutti unità di intendimenti. Su tale necessità non può cadere dubbio di sorta alcuna; tanto chiari ed aperti sono gli insegnamenti dati da questa Cattedra Apostolica, tanta la viva luce che vi hanno sparso intorno coi loro scritti i più insigni tra’ cattolici d’ogni paese, tanto lodevole esempio che più volte, anche da Noi medesimi, si è proposto ai cattolici di altre nazioni, i quali appunto per questa concordia ed unità di intendimenti, in breve tempo hanno ottenuto frutti fecondi e assai consolanti. Ad assicurarne poi il conseguimento, tra le varie opere degne egualmente di lode, si è dimostrata altrove singolarmente efficace un’istituzione di carattere generale, che col nome di Unione popolare è destinata ad accogliere i cattolici di tutte le classi sociali, ma specialmente le grandi moltitudini del popolo intorno ad un solo centro comune di dottrina, di propaganda e di organizzazione sociale. Essa infatti, poiché risponde ad un bisogno egualmente sentito quasi in ogni paese, e poiché la sua semplice costituzione risulta dalla natura stessa delle cose quali egualmente per tutto s’incontrano, non può dirsi che sia propria più di una nazione che di un’altra, ma di tutte, dove si manifestano gli stessi bisogni e sorgono i medesimi pericoli. La sua grande popolarità la rende facilmente cara ed accettevole e non disturba né impedisce alcun’altra istituzione ma piuttosto a tutte le istituzioni dà forza e compattezza poiché con la sua organizzazione strettamente personale sprona gli individui a entrare nelle istituzioni particolari, li addestra al lavoro pratico e veramente proficuo, ed unisce gli animi di tutti in un unico sentire e volere. Stabilito così codesto centro sociale, tutte le altre istituzioni d’indole economica, destinate a risolvere praticamente e sotto i vari suoi aspetti il problema sociale, si trovano come spontaneamente raggruppate insieme nel fine generale che le unisce, mentre pure, a seconda dei vari bisogni a cui si applicano, prendono forme diverse e diversi mezzi adoperano, come richiede lo scopo particolare proprio di ciascuna. E qui Ci torna ben caro di esprimere la Nostra soddisfazione pel molto che in questa parte si è già fatto in Italia, con certa speranza che, posto l’aiuto divino, si faccia ancora assai più nell’avvenire, rassodando il bene ottenuto e dilatandolo con zelo sempre più crescente. Nel che si rese grandemente benemerita l’Opera dei Congressi e Comitati Cattolici, grazie all’attività intelligente degli uomini esimi che la dirigevano, e che a quelle particolari istituzioni furono preposti o le dirigono tuttora. E però tale centro od unione di opere d’indole economica, come fu da Noi espressamente conservata al cessare dell’anzidetta Opera dei Congressi, così dovrà continuare anche in seguito sotto la solerte direzione di coloro che le sono preposti. Contuttociò, perché l’azione cattolica sia efficace sotto ogni rispetto, non basta che essa sia proporzionata ai bisogni sociali odierni; conviene ancora che si faccia valere con tutti quei mezzi pratici, che le mettono oggi in mano il progresso degli studi sociali ed economici, l’esperienza già fatta altrove, le condizioni del civile consorzio, la stessa vita pubblica degli Stati. Altrimenti si corre rischio di andare tentoni lungo tempo in cerca di cose nuove e mal sicure, mentre le buone e certe si hanno in mano ed hanno fatto già ottima prova; ovvero di proporre istituzioni e metodi propri forse di altri tempi, ma oggi non intesi dal popolo, ovvero infine di arrestarsi a mezza via non servendosi, nella misura pur concessa, di quei diritti cittadini che le odierne costituzioni civili offrono a tutti e quindi anche ai cattolici. E per fermarsi a quest’ultimo punto, certo è che l’odierno ordinamento degli Stati offre indistintamente a tutti la facoltà di influire sulla pubblica cosa, ed i cattolici, salvo gli obblighi imposti dalla legge di Dio e dalle prescrizioni della Chiesa, possono con sicura coscienza giovarsene, per mostrarsi idonei al pari, anzi meglio degli altri, di cooperare al benessere materiale civile del popolo ed acquistarsi così quell’autorità e quel rispetto che rendano loro possibile eziandio di difendere e promuovere i beni più alti, che sono quelli dell’anima. Quei diritti civili sono parecchi e di vario genere, fino a quello di partecipare direttamente alla vita politica del paese rappresentando il popolo nelle aule legislative. Ragioni gravissime Ci dissuadono, Venerabili Fratelli, dallo scostarsi da quella norma già decretata dal Nostro Antecessore di s. m. Pio IX e seguita poi dall’altro Nostro Antecessore di s. m. Leone XIII durante il diuturno suo Pontificato, secondo la quale rimane in genere vietata in Italia la partecipazione dei cattolici al potere legislativo. Sennonché altre ragioni parimenti gravissime, tratte dal supremo bene della società, che ad ogni costo deve salvarsi, possono richiedere che nei casi particolari si dispensi dalla legge, specialmente quando voi, Venerabili Fratelli, ne riconosciate la stretta necessità pel bene delle anime e dei supremi interessi delle vostre Chiese e ne facciate dimanda. Ora la possibilità di questa benigna concessione Nostra induce il dovere nei cattolici tutti di prepararsi prudentemente e seriamente alla vita politica, quando vi fossero chiamati. Onde importa assai, che quella stessa attività, già lodevolmente spiegata dai cattolici per prepararsi con una buona organizzazione elettorale alla vita amministrativa dei Comuni e dei Consigli provinciali, si estenda altresì a prepararsi convenientemente e ad organizzarsi per la vita politica, come fu opportunamente raccomandato con la circolare del 3 dicembre 1904 alla Presidenza generale delle Opere economiche in Italia. Nello stesso tempo dovranno inculcarsi e seguirsi in pratica gli altri principi che regolano la coscienza di ogni vero cattolico. Deve egli ricordarsi sopra ogni cosa di essere in ogni circostanza e di apparire veramente cattolico, accedendo agli offici pubblici ed esercitandoli col fermo e costante proposito di promuovere a tutto potere il bene sociale ed economico della Patria e particolarmente del popolo, secondo le massime della civiltà spiccatamente cristiana e di difendere insieme gli interessi della Chiesa, che sono quelli della Religione e della giustizia. Tali sono, Venerabili Fratelli, i caratteri, l’oggetto e le condizioni dell’azione cattolica, considerata nella parte sua più importante, che è la soluzione della questione sociale, degna quindi che vi si applichino con la massima energia e costanza tutte le forze cattoliche. Il che però non esclude che si favoriscano e si promuovano anche altre opere di vario genere, di diversa organizzazione, ma tutte egualmente destinate a questo o quel bene particolare della società e del popolo ed a rifiorimento della civiltà cristiana sotto vari determinati aspetti. Sorgono esse per lo più grazie allo zelo di particolari persone e si diffondono nelle singole diocesi e talvolta si aggruppano in federazioni più estese. Ora, sempreché sia lodevole il fine che si propongono, siano fermi i principi cristiani che seguono e giusti i mezzi che adoperano, sono anch’esse da lodare e incoraggiare per ogni modo. E si dovrà lasciare loro una certa libertà di organizzazione, non essendo possibile, che dove più persone convengono insieme, si modellino tutte in medesimo stampo e si accentrino sotto un’unica direzione. L’organizzazione poi deve sorgere spontanea dalle opere stesse, altrimenti si avranno edifici bene architettati, ma privi di fondamento reale e perciò al tutto effimeri. Conviene pure tener conto dell’indole delle singole popolazioni. Altri usi, altre tendenze si manifestano in luoghi diversi. Quel che importa è che si lavori su buon fondamento, con sodezza di principi, con fervore e costanza, e se questo si ottiene, il modo e la forma che prendono le varie opere, sono e rimangono accidentali. Per rinnovare ed infine accrescere in tutte indistintamente le opere cattoliche l’alacrità necessaria, e per offrire occasione ai promotori e ai membri delle medesime di vedersi e conoscersi scambievolmente, di stringere sempre meglio i vincoli della carità fraterna fra loro, d’animarsi l’un l’altro con zelo sempre più ardente all’azione efficace e di provvedere alla migliore solidità e diffusione delle opere stesse, gioverà mirabilmente il celebrare di tempo in tempo, secondo le norme già date da questa Santa Sede, i Congressi generali e parziali dei cattolici italiani, che devono essere la solenne manifestazione della fede cattolica e la festa comune della concordia e della pace. Ci resta a toccare, Venerabili Fratelli, di un altro punto di somma importanza, ed è la relazione che tutte le opere dell’azione cattolica devono avere rispetto all’Autorità ecclesiastica. Se bene si considerano le dottrine che siamo andati svolgendo nella prima parte di queste Nostre Lettere, si conchiuderà di leggieri, che tutte quelle opere che direttamente vengono in sussidio del ministero spirituale pastorale della Chiesa e che si propongono un fine religioso in bene diretto delle anime, devono in ogni menoma cosa essere subordinate all’autorità dei Vescovi, posti dallo Spirito Santo a reggere la Chiesa di Dio nelle diocesi loro assegnate. Ma anche le altre opere, che, come abbiamo detto, sono precipuamente istituite a ristorare e promuovere in Cristo la vera civiltà cristiana e che costituiscono nel senso spiegato l’azione cattolica, non si possono per niun modo concepire indipendenti dal consiglio e dall’alta direzione dell’Autorità ecclesiastica, specialmente poi in quanto devono tutte informarsi ai principi della dottrina e della morale cristiana; molto meno è possibile concepirle in opposizione più o meno aperta con la medesima Autorità. Certo è che tali opere, posta la natura loro, si debbono muovere con la conveniente ragionevole libertà, ricadendo sopra di loro la responsabilità dell’azione, soprattutto poi negli affari temporali ed economici ed in quelli della vita pubblica amministrativa o politica, alieni dal ministero puramente spirituale. Ma poiché i cattolici alzano sempre la bandiera di Cristo, per ciò stesso alzano la bandiera della Chiesa, ed è quindi conveniente che la ricevano dalle mani della Chiesa, che la Chiesa ne vigili l’onore immacolato e che a questa materna vigilanza i cattolici si sottomettano, docili ed amorevoli figliuoli. Per la qual cosa appare manifesto quanto fossero sconsigliati coloro, pochi invero, che qui in Italia e sotto i Nostri occhi vollero accingersi a una missione che non ebbero da Noi, né da alcun altro dei Nostri Fratelli nell’episcopato, e si fecero a promuoverla, non solo senza il debito ossequio all’Autorità, ma perfino apertamente contro il volere di lei, cercando di legittimare la loro disobbedienza con frivole distinzioni. Dicevano anch’essi di alzare in nome di Cristo un vessillo; ma tal vessillo non poteva essere di Cristo, perché non recava tra le sue pieghe la dottrina del divin Redentore, che anche qui ha la sua applicazione: "Chi ascolta voi, ascolta me; e chi disprezza voi, disprezza me" (Luc. X, 16); "Chi non è meco è contro di me; e chi meco non raccoglie, disperde" (Ib. XI, 23), dottrina dunque di umiltà, di sommissione, di filiale rispetto. Con estremo rammarico del Nostro cuore abbiamo dovuto condannare una simile tendenza ed arrestare autorevolmente il moto pernicioso che già si andava formando. E tanto maggiore era il dolor Nostro, perché vedevamo incautamente trascinati per così falsa via buon numero di giovani a Noi carissimi, molti dei quali di eletto ingegno, di fervido zelo, capaci di operare efficacemente il bene, ove siano rettamente guidati. Mentre però additiamo a tutti la retta norma dell’azione cattolica, non possiamo dissimulare, Venerabili Fratelli, il pericolo non lieve al quale, per la condizione dei tempi, si trova oggi esposto il Clero; ed è di dare soverchia importanza agli interessi materiali del popolo, trascurando quelli ben più gravi del sacro suo ministero. Il sacerdote, elevato sopra gli altri uomini per compiere la missione che tiene da Dio, deve mantenersi egualmente al disopra di tutti gli umani interessi, di tutti i conflitti, di tutte le classi della società. Il suo proprio campo è la Chiesa, dove ambasciatore di Dio predica la verità ed inculca col rispetto dei diritti di Dio il rispetto ai diritti di tutte le creature. Così operando, egli non va soggetto ad alcuna opposizione, non apparisce un uomo di parte, fautore degli uni, avversario degli altri, né per evitare l’urto di certe tendenze o per non irritare in molti argomenti gli animi inaspriti si mette nel pericolo di dissimulare la verità o di tacerla, mancando nell’uno o nell’altro caso ai suoi doveri; senza dire che dovendo trattare ben spesso di cose materiali, potrebbe trovarsi solidale in obbligazioni dannose alla sua persona, e alla dignità del suo ministero. Non dovrà dunque prender parte ad associazioni di questo genere, se non dopo matura considerazione, d’accordo col suo Vescovo, ed in quei casi soltanto, ne’ quali l’aiuto suo è immune da ogni pericolo e torna di evidente profitto. Né in tal maniera si raffrena punto il suo zelo. Il vero apostolo deve "farsi tutto a tutti, per tutti salvare" (I Cor. IX, 22); come già il divin Redentore, deve sentirsi muovere a pietà le viscere, "mirando le turbe così vessate, giacenti quasi pecore senza pastore" (Matth. IX, 36). Con la propaganda efficace degli scritti, con l’esortazione viva della parola, col concorso diretto nei casi anzidetti s’adoperi adunque a fine di migliorare eziandio, entro i limiti della giustizia e della carità, la condizione economica del popolo, favorendo e promovendo quelle istituzioni che a ciò conducono, quelle soprattutto che si propongono di ben disciplinare le moltitudini contro l’invadente predominio del socialismo e che ad un tempo le salvano e dalla rovina economica e dallo sfacelo morale e religioso. In questo modo l’assistenza del clero alle opere dell’azione cattolica mira ad un fine altamente religioso, né tornerà mai d’impedimento, sarà anzi di aiuto al suo ministero spirituale, allargandone il campo e moltiplicandone il frutto. Ecco, o Venerabili Fratelli, quanto Ci premeva esporre ed inculcare intorno all’azione cattolica da sostenere e promuovere nella nostra Italia. — Additare il bene non basta; è necessario eseguirlo in pratica. Nel che tornerà di grandissimo aiuto l’esortazione vostra altresì ed il paterno vostro immediato eccitamento al ben fare. Siano pure umili i principi, purché veramente si cominci, la grazia divina li farà crescere in breve tempo e prosperare. E tutti i Nostri diletti figliuoli, che si dedicano all’azione cattolica, ascoltino di nuovo la parola che Ci sgorga tanto spontanea dal cuore. Nelle amarezze onde siamo tuttodì circondati, se vi ha alcuna consolazione in Cristo, se alcun conforto Ci vien dalla carità vostra, se vi ha comunione di spirito e viscere di compassione, diremo Noi pure con l’Apostolo Paolo (Phil. II, 1-5), rendete compiuto il Nostro gaudio con la concordia, con l’identica carità, col sentimento unanime, con l’umiltà e debita soggezione, cercando non il proprio comodo, ma il bene comune, e trasfondendo nei vostri cuori quei medesimi sentimenti, che in sé nutriva Gesù Cristo, Salvatore nostro. Sia Egli il principio di ogni vostra impresa: "Quanto voi dite o fate, sia tutto nel nome del Signore Gesù Cristo" (Coloss. III, 17); sia Egli il termine d’ogni vostra operazione: "Conciossiaché da Lui, e per Lui, ed a Lui sono tutte le cose; a Lui gloria nei secoli" (Rom. XI, 36). Ed in questo giorno faustissimo, che ricorda gli Apostoli, quando, ripieni di Spirito Santo, uscirono dal Cenacolo a predicare al mondo il Regno di Cristo, discenda eziandio su tutti voi la virtù del medesimo Spirito e pieghi ogni durezza, ritempri gli animi freddi, e quanto è sviato rimetta sul retto sentiero: "Flecte quod est rigidum, fove quod est frigidum, rege quod est devium". Auspice intanto del divino favore e pegno del Nostro specialissimo affetto sia l’Apostolica Benedizione, che dall’intimo del cuore impartiamo a voi, Venerabili Fratelli, al vostro Clero e al popolo italiano. Dato a Roma, presso San Pietro, nella Festa della Pentecoste, 11 Giugno 1905, del Nostro Pontificato anno II. sbeg8tjkrdvs5auhsybuf4na1ra7ygg 3027555 3027504 2022-08-28T12:49:40Z Cinnamologus 2379 Porto il SAL a SAL 75% wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Papa Pio X<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:Il fermo proposito (Roma 1905).djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/> <section begin="Argomento"/>Encicliche<section end="Argomento"/> <section begin="Progetto"/>Cristianesimo<section end="Progetto"/> <section begin="Titolo"/>Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai vescovi d'Italia sull'azione cattolica<section end="Titolo"/> <section begin="nome template"/>Intestazione<section end="nome template"/> 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Cristo a riguardo del gregge da Lui affidatoCi, passiamo i dì Nostri in una Continua sollecitudine, a preservare, quanto è possibile, i fedeli dai mali perniciosissimi, onde è afflitta di presente l’umana società. Teniamo perciò come detta a Noi la parola del profeta "Parla senza mai stancarti, fa’ che la tua voce sia forte come una tromba" (Is. LVIII, 1); e non manchiamo, ora di viva voce ed ora per lettere, di avvertire, di pregare, di riprendere, eccitando sopra tutto lo zelo dei Nostri fratelli nell’episcopato, onde spieghi Ciascuno la più sollecita vigilanza sulla porzione dell’ovile, a cui lo Spirito Santo lo ebbe preposto. Il motivo, che Ci spinge a levare di nuovo la voce, è del più grave momento, Trattasi di richiamare tutta l’attenzione del vostro spirito e tutta l’energia del Nostro pastorale ministero contro un disordine, di cui già si provano i funesti effetti: e, se con mano forte non si svelle dalle più ime radici, Conseguenze ancor più fatali si proveranno con l’andar degli anni. - Abbiamo infatti sott’occhi le lettere di non pochi fra voi, o Venerabili Fratelli, lettere piene di tristezze e di lacrime, le quali deplorano lo spirito d’insubordinazione e d’indipendenza, che si manifesta qua e là in mezzo al clero. - Purtroppo un’atmosfera di veleno corrompe largamente gli animi ai nostri giorni; gli effetti mortiferi sono quelli che già descrisse l’apostolo San Giuda 1: "Macchiano perfino la carne, disprezzano ogni dominio e bestemmiano la maestà" (Iud. 8); oltre cioè alla più degradante corruzione dei costumi, il disprezzo aperto di ogni autorità e di coloro che la esercitano. Ma che tale spirito penetri comecchessia fino nel santuario e infetti coloro, ai quali più propriamente convenir dovrebbe la parola dell’Ecclesiastico: "Loro nazione è l’obbedienza e il diletto (III, 1); è cosa questa che Ci ricolma l’animo d’immenso dolore. - Ed è soprattutto fra i giovani sacerdoti che si funesto spirito va menando guasto, spargendosi in mezzo ad essi nuove e riprovevoli teorie intorno alla natura stessa dell’obbedienza. E, ciò ch’è più grave, quasi ad acquistar per tempo nuove reclute al nascente stuolo dei ribelli, di tali massime si va facendo propaganda più o meno occulta tra i giovani, che nei recinti dei seminari si preparano al sacerdozio. Pertanto, o Venerabili Fratelli, sentiamo il dovere di fare appello alla vostra coscienza, perché, deposta ogni esitazione, con animo vigoroso e con pari costanza diate opera a distruggere questo mal seme, fecondo di esizialissime conseguenze. Rammentate ognora che lo Spirito Santo vi ha posti a reggere. Rammentate il precetto di San Paolo a Tito: "Rimprovera con tutta autorità. Nessuno ti disprezzerà" (II, 15). Esigete severamente dai sacerdoti e dai chierici quella obbedienza che, se per tutti i fedeli è assolutamente obbligatoria, pei sacerdoti costituisce parte precipua del loro sacro dovere. A prevenire però di lunga mano il moltiplicarsi di questi animi riottosi, gioverà moltissimo, Venerabili Fratelli, l’aver sempre presente l’alto ammonimento dell’Apostolo a Timoteo: "Non imporre ad alcuno troppo facilmente le mani" (I Tim. V, 22). È la facilità infatti nell’ammettere alle sacre Ordinazioni, quella che apre naturalmente la via ad un moltiplicarsi di gente nel santuario, che poi non accresce letizia. - Sappiamo esservi città e diocesi, ove, lungi dal potersi lamentare scarsità nel clero, il numero dei sacerdoti è di gran lunga superiore alla necessità dei fedeli. Deh! qual motivo, o Venerabili Fratelli, di rendere così frequente la imposizione delle mani? Se la scarsità del clero non può essere ragione bastevole a precipitare in negozio di tanta gravità, là dove il clero sovrabbonda al bisogno nulla è che scusi dalle più sottili cautele e da somma severità nella scelta di coloro, che debbono assumersi all’onore sacerdotale. Né l’insistenza degli aspiranti può menomare la colpa di siffatta facilità. Il sacerdozio, istituito da Gesù Cristo per la salvezza eterna delle anime, non è per fermo un mestiere od un uffizio umano qualsiasi, al quale ognun che lo voglia e per qualunque ragione abbia diritto di liberamente dedicarsi. Promuovano adunque i Vescovi, non secondo le brame o le pretese di chi aspira, ma come prescrive il Tridentino, secondo la necessità delle diocesi; e nel promuovere in tal guisa, potranno scegliere solamente coloro che sono veramente idonei, rimandando quelli che mostrassero inclinazioni contrarie alla vocazione sacerdotale, precipua tra esse la indisciplinatezza e ciò che la genera, l’orgoglio della mente. Perché poi non manchino i giovani che porgano in sé attitudine per essere assunti al sacro ministero, torniamo, Venerabili Fratelli, ad insistere con più premura su ciò che già più volte raccomandammo, sull’obbligo cioè che vi corre, gravissimo dinanzi a Dio, di vigilare e promuovere con ogni sollecitudine il retto andamento dei vostri seminari. Tali avrete i sacerdoti, quali voi li avete educati. - Gravissima è su ciò la lettera che vi diresse, in data 8 dicembre 1902, il Nostro sapientissimo Predecessore, quasi testamento del suo diuturno Pontificato 2. Nulla Noi vogliamo aggiungervi di nuovo: richiamiamo solo alla vostra memoria le prescrizioni in essa contenute; e raccomandiamo vivamente che al più presto sieno messi in esecuzione i Nostri ordini, emanati per organo della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari, sulla concentrazione dei seminari specialmente per gli studi della filosofia e della teologia, a fine di ottenere cosi il grande vantaggio derivante dalla separazione dei seminari piccoli dai seminari maggiori, e l’altro non meno rilevante della necessaria istruzione del clero. I seminari siano gelosamente mantenuti nello spirito proprio, e rimangano esclusivamente destinati a preparare i giovani, non a civili carriere, ma all’alta missione di ministri di Cristo. - Gli studi di filosofia, di teologia e delle scienze affini, specialmente della Sacra Scrittura, si compiano, tenendosi alle Pontificie prescrizioni, e allo studio di San Tommaso, tante volte raccomandato dal venerato Nostro Predecessore e da Noi nelle Lettere Apostoliche del 23 gennaio 1904. I Vescovi poi esercitino la più scrupolosa vigilanza sui maestri e sulle loro dottrine, richiamando al dovere coloro, che corressero dietro a certe novità pericolose, ed allontanino senza riguardo dall’insegnamento quanti non approfittassero delle ricevute ammonizioni. Il frequentare le pubbliche università non sia permesso ai giovani chierici se non per molto gravi ragioni e con le maggiori cautele per parte dei Vescovi. - Sia onninamente impedito che dagli alunni dei seminari si prenda parte comecchessia ad agitazioni esterne; e perciò interdiciamo loro la lettura di giornali e di periodici, salvo per questi ultimi, e per eccezione, qualcuno di sodi principi, stimato dal Vescovo opportuno allo studio degli alunni. - Si mantenga con sempre maggior vigore e vigilanza l’ordinamento disciplinare. - Non manchi da ultimo in verun seminario il direttore spirituale, uomo di prudenza non ordinaria ed esperto nelle vie della perfezione cristiana, il quale, con cure indefesse, coltivi i giovani in quella soda pietà, che è il primo fondamento della vita sacerdotale. Queste forme, o Venerabili Fratelli, ove siano da voi coscienziosamente e costantemente seguite, vi porgono sicuro affidamento di vedervi crescere intorno un clero, il quale sia vostro gaudio e corona vostra. Se non che il disordine d’insubordinazione e d’indipendenza, finora da Noi lamentato, in taluni del giovane clero va assai più oltre, con danni di gran lunga maggiori. Imperocché non mancano coloro, i quali sono talmente invasi da sì reprobo spirito, che, abusando del sacro ministero della predicazione, se ne fanno apertamente, con rovina e scandalo dei fedeli, propugnatori ed apostoli. Fin dal 31 luglio 1894, il Nostro Antecessore, per mezzo della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari, richiamò l’attenzione degli Ordinari su questa grave materia. Le disposizioni e le norme date in quel Pontificio documento Noi le manteniamo e rinnoviamo, onerando su di esse la coscienza dei Vescovi, perché non abbiano ad avverarsi mai in veruno di loro le parole di Nahum profeta: "I tuoi pastori hanno dormito" (III, 18). - Nessuno può avere la facoltà di predicare, "se prima non sia stato provato nella vita e nei costumi" (Conc. Trid., Sess. V, cap. 2, De Reform.). I sacerdoti in altre diocesi non debbono ammettersi a predicare senza le lettere testimoniali del proprio Vescovo. - La materia della predicazione sia quella indicata dal divin Redentore, là dove disse: "Predicate il vangelo" (Marc. XVI, 15), "insegnando loro di conservare tutte le cose che vi ho affidate" (Matth. XXVIII, 20). Ossia, come commenta il Concilio di Trento, "annunciando loro i difetti che devono abbandonare e le virtù che devono seguire per poter sfuggire alla pena eterna e conquistare la gloria Celeste" (Loc. cit.). - Quindi si bandiscano del tutto dal pulpito gli argomenti più acconci alla palestra giornalistica ed alle aule accademiche che al luogo santo; si antepongano le prediche morali a conferenze, il men che possa dirsi infruttifere; si parli "non con le parole persuasive della sapienza umana, ma mostrando lo spirito e la virtù" (I Cor. II, 4). Perciò la fonte precipua della predicazione devono essere le Sacre Scritture, intese, non già secondo i privati giudizi di menti il più delle volte offuscate dalle passioni, ma secondo la tradizione della Chiesa, le interpretazioni dei Santi Padri e dei Concili. Conformemente a queste norme, Venerabili Fratelli, egli è d’uopo che voi giudichiate coloro, ai quali vien da voi commesso il ministero della divina parola. E qualora troviate che talun di essi, più cupido degli interessi propri che di quelli di Gesù Cristo, più sollecito di plauso mondano che del bene delle anime, se ne allontani; e voi ammonitelo, correggetelo; se ciò non basti, rimovetelo inesorabilmente da un ufficio di cui si manifesta affatto indegno. - La quale vigilanza e severità tanto più dovete adoperare, perché il ministero della predicazione è tutto proprio di voi ed è parte precipua dell’ufficio episcopale; e chiunque oltre di voi lo esercita, lo esercita in nome vostro ed in vostro luogo; ond’è che resta sempre a voi di rispondere innanzi a Dio del modo col quale viene dispensato ai fedeli il pane della parola divina. - Noi, per declinare da parte Nostra ogni responsabilità, intimiamo ed ingiungiamo a tutti gli Ordinari di rifiutare e di sospendere, dopo le caritatevoli ammonizioni, anche durante la predicazione, qualsivoglia predicatore, sia del clero secolare sia del regolare, il quale non ottemperi pienamente alle ingiunzioni della precitata istruzione emanata dalla Congregazione dei Vescovi e Regolari. Meglio è che i fedeli si contentino della semplice omelia e della spiegazione del catechismo fatta dai loro parroci, anziché dover assistere a predicazioni che producono più male che bene. Un altro Campo, dove tra il giovane Clero si va trovando pur troppo ansia ed eccitamento a professare e propugnare la esenzione da ogni giogo di legittima autorità, è quello della cosi detta azione popolare cristiana. Non già, o Venerabili Fratelli, perché questa azione sia in sé riprovevole o porti di sua natura al disprezzo dell’autorità; ma perché non pochi, fraintendendone la natura, si sono volontariamente allontanati dalle norme che a rettamente promuoverla furono prescritte dal Predecessore Nostro d’immortale memoria. Parliamo, ben l’intendete, della istruzione che circa l’azione popolare cristiana emanò, per ordine di {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Leone XIII}}, la Sacra Congregazione degli affari ecclesiastici straordinari, il 7 gennaio 1902, e che fu trasmessa a ciascun di voi, perché nella rispettiva diocesi ne curasse l’esecuzione. - Questa istituzione altresì Noi manteniamo, e colla pienezza di Nostra podestà ne rinnoviamo tutte e singole le prescrizioni, come pure confermiamo e rinnoviamo tutte le altre da Noi stessi all’uopo emanate nel Motu proprio del 18 dicembre 1903 "De populari actione christiana moderanda", e nella lettera circolare del diletto figlio Nostro il Cardinale segretario di Stato, in data 28 luglio 1904. In ordine alla fondazione e direzione di fogli e periodici, il clero deve fedelmente osservare quanto è prescritto nell’art. 42 della Costituzione Apost. "Officiorum" (25 gennaio 1897): "Agli uomini del clero... è vietato, salvo il permesso degli Ordinari, assumere l’incarico di dirigere giornali o fogli periodici". Parimente, senza il previo assenso dell’Ordinario, niuno del clero può pubblicare scritto di sorta sia di argomento religioso o morale, sia di carattere meramente tecnico. Nelle fondazioni di circoli e società gli statuti e regolamenti debbono previamente esaminarsi ed approvarsi dall’Ordinario. - Le conferenze sull’azione popolare cristiana o intorno a qualunque altro argomento, da nessun sacerdote o chierico potranno essere tenute senza il permesso dell’Ordinario del luogo. - Ogni linguaggio, che possa ispirare nel popolo avversione alle classi superiori, è e deve ritenersi affatto contrario al vero spirito di carità cristiana. - Il similmente da riprovare nelle pubblicazioni cattoliche ogni parlare, che ispirandosi a novità malsana, derida la pietà dei fedeli ed accenni a nuovi orientamenti del-la Chiesa, nuove aspirazioni dell’anima moderna, nuova vocazione sociale del clero, nuova civiltà cristiana, e simili 3. I sacerdoti, specialrnente i giovani, benché sia lodevole che vadano al popolo, debbono nondimeno procedere in ciò col dovuto ossequio all’autorità e ai comandi dei superiori ecclesiastici. E pure occupandosi, con la detta subordinazione, dell’azione popolare cristiana, deve essere loro nobile còmpito "di togliere i figli del popolo alla ignoranza delle cose spirituali ed eterne, e con industriosa amorevolezza avviarli ad un vivere onesto e virtuoso; riaffermare gli adulti nello fede dissipandone i contrari pregiudizi, e confortarli alla pratica della vita cristiana; promuovere tra il laicato cattolico quelle istituzioni che si riconoscono veramente efficaci al miglioramento morale e materiale delle moltitudini; propugnar sopra tutto i principi di giustizia e carità evangelica, ne’ quali trovano equo temperamento tutti i diritti e i doveri della civil convivenza. Ma abbiano sempre presente, che anche in mezzo al popolo il sacerdote deve serbare integro il suo augusto carattere di ministro di Dio, essendo egli posto a capo dei fratelli animarum causa (San Greg. M., Regul. Past. Pars. II, c. VII); qualsivoglia maniera di occuparsi del popolo a scapito della dignità sacerdotale, con danno dei doveri e della disciplina ecclesiastica, non potrebbe essere che altamente riprovata" (Ep. Encicl., 8 dicembre 1902) 4. Del resto, Venerabili Fratelli, a porre un argine efficace a questo fuorviare di idee ed a questo dilatarsi di spirito di indipendenza, colla Nostra autorità proibiamo d’oggi innanzi assolutamente a tutti i chierici e sacerdoti di dare il nome a qualsiasi società che non dipenda dai Vescovi. In modo più speciale, nominatamente, proibiamo ai medesimi, sotto pena pei chierici di inabilità agli Ordini sacri e pei sacerdoti di sospensione ipso facto a divinis, di iscriversi alla Lega democratica nazionale, il cui programma fu dato da Roma-Torrette il 20 ottobre 1905, e lo Statuto, pur senza nome dell’autore, fu nell’anno stesso stampato a Bologna presso la Commissione provvisoria. Sono queste le prescrizioni, che avuto riguardo alle condizioni presenti del clero d’Italia, ed in materia di tanta importanza, esigeva da Noi la sollecitudine dell’Apostolico ufficio. - Ora altro non ci resta, che aggiungere nuovi stimoli al vostro zelo, Venerabili Fratelli, affinché tali disposizioni e prescrizioni Nostre abbiano pronta e piena esecuzione nelle vostre diocesi. Prevenite il male dove fortunatamente ancor non si mostra; estinguetelo con prontezza dov’è sul nascere; e dove per sventura sia già adulto, estirpatelo con mano energica e risoluta. Di ciò gravando la vostra coscienza, vi imploriamo da Dio lo spirito di presenza e fortezza necessaria. E a tal fine vi impartiamo dall’intimo del cuore l’Apostolica Benedizione. Dato a Roma, presso San Pietro, il 28 luglio 1906, anno III del Nostro Pontificato. [[Categoria:Encicliche]] lklfstitsqinvralknsc27fh0lkvbpw 3027625 3027621 2022-08-28T15:38:03Z Cinnamologus 2379 Porto il SAL a SAL 75% wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome e cognome dell'autore"/>Papa Pio X<section end="Nome e cognome dell'autore"/> <section begin="Anno di pubblicazione"/>1906<section end="Anno di pubblicazione"/> <section begin="URL della versione cartacea a fronte"/>Indice:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu<section end="URL della versione cartacea a fronte"/> <section begin="Argomento"/>Encicliche<section end="Argomento"/> <section begin="Progetto"/>Cristianesimo<section end="Progetto"/> <section begin="Titolo"/>Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai venerabili fratelli arcivescovi e vescovi d'Italia<section end="Titolo"/> <section begin="nome template"/>Intestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>28 agosto 2022<section end="data"/> <section begin="avz"/>75%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=75%|data=28 agosto 2022|arg=Da definire}}{{Intestazione | Nome e cognome dell'autore = Papa Pio X | Nome e cognome del curatore = | Titolo = Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai venerabili fratelli arcivescovi e vescovi d'Italia | Anno di pubblicazione = 1906 | Lingua originale del testo = | Nome e cognome del traduttore = | Anno di traduzione = | Progetto = Cristianesimo | Argomento = Encicliche | URL della versione cartacea a fronte = Indice:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu }} <pages index="Pieni l'animo (Siena 1906).djvu" from="1" to="1" /> <pages index="Pieni l'animo (Siena 1906).djvu" from="3" to="13" /> {{Sezione note}} b3i13drtq558dgoppudkbv245a8wo22 Discussione:Pieni l'animo (Siena 1906) 1 72148 3027623 586362 2022-08-28T15:34:46Z Cinnamologus 2379 Cinnamologus ha spostato la pagina [[Discussione:Pieni l'animo]] a [[Discussione:Pieni l'animo (Siena 1906)]]: Collegamento a testo con versione cartacea a fronte wikitext text/x-wiki {{Infotesto | Progetto= cristianesimo | Edizione = EDB 1994 – ''Enchiridion delle encicliche''.<br />Ediz. bilingue (vol_4 pag. 173)<br />ISBN 8810205715 | Fonte = Edizione cartacea | Eventuale nome del traduttore = | Nome del primo contributore = [[Utente:Mizardellorsa|Mizardellorsa]] | Nome del rilettore = | Note = Testo online anche su [http://www.totustuus.biz/users/magistero/ Totus tuus] }} ml4x354t3k5rdqftk37vzkv81mnmduu Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/83 108 80735 3027686 2968610 2022-08-29T09:29:44Z Dr Zimbu 1553 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Paperoastro" />{{rigaIntestazione|{{sc|6.1 - La densità di probabilità}}||67}}</noinclude>{{Nop}} Se immaginiamo di far tendere all’infinito il numero di misure effettuate, in base alla legge dei grandi numeri ci aspettiamo un "aggiustamento" dell’istogramma in modo che l’area rappresentata sopra ogni intervallo tenda alla ''probabilità'' che il valore misurato cada entro di esso; le altezze tenderanno quindi al rapporto tra questa probabilità e l’ampiezza dell’intervallo di base dell’istogramma. Disponendo di un numero infinitamente grande di misure, ha senso diminuire l’ampiezza degli intervalli in cui l’asse delle ''x'' è stato diviso, e renderla piccola a piacere. Se l’intervallo corrispondente ad una data classe di frequenza tende a zero, la probabilità che una misura cada in esso tende ugualmente a zero; ma se esiste ed è finito il limite del rapporto tra probabilità d''p'' ed ampiezza d''x'' dell’intervallo, l’istogramma tenderà ad una curva continua la cui ordinata sarà in ogni punto data da tale limite. L’ordinata di questa curva al di sopra di un intervallo infinitesimo d''x'' vale quindi {{centrato|<math>y = f(x) = \frac{\text{d}p}{\text{d}x} </math>}} {{no rientro}}e le dimensioni della grandezza ''y'' sono quelle di una probabilità (un numero puro) divise per quelle della grandezza ''x''; la ''y'' prende il nome di ''densità di probabilità'', o di ''funzione di frequenza'', della ''x''. La variabile continua schematizza il caso in cui i valori osservabili (sempre discreti per la sensibilità limitata degli strumenti) sono molto densi, separati cioè da intervalli molto piccoli, e assai numerosi. In questa situazione la probabilità di osservare uno solo di tali valori è anch’essa estremamente piccola — ed ha interesse soltanto la probabilità che venga osservato uno tra i molti possibili valori della <math>x</math> che cadono in un dato intervallo <math>\left[x_1, x_2\right]</math> di ampiezza grande rispetto alla risoluzione sperimentale. Se dividiamo tale intervallo in un numero molto grande di sottointervalli infinitesimi di ampiezza d''x'', gli eventi casuali consistenti nell’appartenere il risultato della misura ad una delle classi di frequenza relative sono mutuamente esclusivi; di conseguenza, vista l’equazione {{Pg|23#f3_2|(3.2)}}, la probabilità che ''x'' appartenga all’intervallo finito <math>\left[x_1 , x_2\right]</math> e data dalla somma delle probabilità (infinitesime) rispettive <math>\text{d}p = f(x)\,\text{d}x</math>: e questa, per definizione, è l’integrale di <math>f(x)</math> rispetto ad <math>x</math> nell’intervallo <math>\left[x_1, x_2\right]</math>. Insomma, qualunque sia l’intervallo <math>\left[x_1 , x_2\right]</math> vale la {{centrato|<math>\Pr (x\, \in [x_1, x_2])\, =\, \int_{x_1}^{x_2} f(x) \text{d}x</math>;}} {{no rientro}}e, in definitiva: :''Per le variabili continue non si può parlare di probabilità attraverso le definizioni già esaminate. È invece possibile associare ad ogni''<noinclude></noinclude> 3oa05xe401yyfuhblikfis0y313n89r 3027699 3027686 2022-08-29T09:39:46Z Dr Zimbu 1553 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Paperoastro" />{{rigaIntestazione|{{sc|6.1 - La densità di probabilità}}||67}}</noinclude>{{Nop}} Se immaginiamo di far tendere all’infinito il numero di misure effettuate, in base alla legge dei grandi numeri ci aspettiamo un “aggiustamento” dell’istogramma in modo che l’area rappresentata sopra ogni intervallo tenda alla ''probabilità'' che il valore misurato cada entro di esso; le altezze tenderanno quindi al rapporto tra questa probabilità e l’ampiezza dell’intervallo di base dell’istogramma. Disponendo di un numero infinitamente grande di misure, ha senso diminuire l’ampiezza degli intervalli in cui l’asse delle ''x'' è stato diviso, e renderla piccola a piacere. Se l’intervallo corrispondente ad una data classe di frequenza tende a zero, la probabilità che una misura cada in esso tende ugualmente a zero; ma se esiste ed è finito il limite del rapporto tra probabilità d''p'' ed ampiezza d''x'' dell’intervallo, l’istogramma tenderà ad una curva continua la cui ordinata sarà in ogni punto data da tale limite. L’ordinata di questa curva al di sopra di un intervallo infinitesimo d''x'' vale quindi {{centrato|<math>y = f(x) = \frac{\text{d}p}{\text{d}x} </math>}} {{no rientro}}e le dimensioni della grandezza ''y'' sono quelle di una probabilità (un numero puro) divise per quelle della grandezza ''x''; la ''y'' prende il nome di ''densità di probabilità'', o di ''funzione di frequenza'', della ''x''. La variabile continua schematizza il caso in cui i valori osservabili (sempre discreti per la sensibilità limitata degli strumenti) sono molto densi, separati cioè da intervalli molto piccoli, e assai numerosi. In questa situazione la probabilità di osservare uno solo di tali valori è anch’essa estremamente piccola — ed ha interesse soltanto la probabilità che venga osservato uno tra i molti possibili valori della <math>x</math> che cadono in un dato intervallo <math>\left[x_1, x_2\right]</math> di ampiezza grande rispetto alla risoluzione sperimentale. Se dividiamo tale intervallo in un numero molto grande di sottointervalli infinitesimi di ampiezza d''x'', gli eventi casuali consistenti nell’appartenere il risultato della misura ad una delle classi di frequenza relative sono mutuamente esclusivi; di conseguenza, vista l’equazione {{Pg|23#f3_2|(3.2)}}, la probabilità che ''x'' appartenga all’intervallo finito <math>\left[x_1 , x_2\right]</math> e data dalla somma delle probabilità (infinitesime) rispettive <math>\text{d}p = f(x)\,\text{d}x</math>: e questa, per definizione, è l’integrale di <math>f(x)</math> rispetto ad <math>x</math> nell’intervallo <math>\left[x_1, x_2\right]</math>. Insomma, qualunque sia l’intervallo <math>\left[x_1 , x_2\right]</math> vale la {{centrato|<math>\Pr (x\, \in [x_1, x_2])\, =\, \int_{x_1}^{x_2} f(x) \text{d}x</math>;}} {{no rientro}}e, in definitiva: :''Per le variabili continue non si può parlare di probabilità attraverso le definizioni già esaminate. È invece possibile associare ad ogni''<noinclude></noinclude> q1xtgepjac92wfjzbjfc1bbe2fgl3r0 Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/84 108 80736 3027687 2968612 2022-08-29T09:30:51Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|68||{{Smaller|{{Sc|Capitolo 6 - Variabili casuali unidimensionali continue}}}}}}</noinclude>:''variabile continua x una funzione “densità di probabilità" <math>f(x)</math>, da cui si può dedurre la probabilità che la x cada in un qualsiasi intervallo finito prefissato: questa è data semplicemente dall’area sottesa dalla curva nell’intervallo in questione.'' Analogamente al concetto sperimentale di frequenza cumulativa relativa, introdotto a pagina {{Pg|33|33}} nel paragrafo {{Pg|31#c4_1|4.1}}, si può definire la ''funzione di distribuzione'' per una variabile continua ''x'' come {{Centrato|<math>F(x) =\int_{-\infty}^x f(t)\,\mathrm{d}t</math>.}} {{no rientro}}Essa rappresenta la probabilità di osservare un valore non superiore ad ''x'', e dovrà necessariamente soddisfare la <math>F(+\infty)\equiv 1</math>. Quindi deve valere la cosiddetta : {{Sc|Condizione di normalizzazione}}: ''l’integrale di una qualunque funzione che rappresenti una densità di probabilità, nell’intervallo <math>[-\infty, +\infty]</math> vale 1.'' {| class="formula" | <math>\int_{-\infty}^{+\infty} f(x)\,\mathrm{d}x = 1</math>. | {{§|f6_1|(6.1)}} |} È da enfatizzare come il solo fatto che valga la condizione di normalizzazione, ossia che converga l’integrale {{Pg|68#f6_1|(6.1)}}, è sufficiente a garantire che una qualsiasi funzione che rappresenti una densità di probabilità ''debba tendere a zero'' quando la variabile indipendente tende a più o meno infinito; e questo senza alcun riferimento alla particolare natura del fenomeno casuale cui essa è collegata. Questo non è sorprendente, visto che la disuguaglianza {{Pg|55#f5_7|(5.7)}} di Bienaymé-Cebyšef implica che a distanze via via crescenti dal valore medio di una qualsiasi variabile casuale corrispondano probabilità via via decrescenti, e che si annullano asintoticamente. Al lettore attento non sarà sfuggito il fatto che, per introdurre il concetto di densità di probabilità, ci si è ancora una volta basati sul risultato di un esperimento reale (l’istogramma delle frequenze relative in un campione); e si è ipotizzato poi che la rappresentazione di tale esperimento si comporti in un determinato modo quando alcuni parametri (il numero di misure e la sensibilità sperimentale) vengono fatti tendere a limiti che, nella pratica, sono irraggiungibili. Questo è in un certo senso analogo all’enfasi che abbiamo prima posto sulla definizione empirica della probabilità, in quanto più vicina all’esperienza reale di una definizione totalmente astratta come quella assiomatica; per un matematico la densità di probabilità di una variabile casuale continua è<noinclude></noinclude> pg6473vpswqw230wakz0ta1yq0fbdca 3027700 3027687 2022-08-29T09:40:00Z Dr Zimbu 1553 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|68||{{Smaller|{{Sc|Capitolo 6 - Variabili casuali unidimensionali continue}}}}}}</noinclude>:''variabile continua x una funzione “densità di probabilità” <math>f(x)</math>, da cui si può dedurre la probabilità che la x cada in un qualsiasi intervallo finito prefissato: questa è data semplicemente dall’area sottesa dalla curva nell’intervallo in questione.'' Analogamente al concetto sperimentale di frequenza cumulativa relativa, introdotto a pagina {{Pg|33|33}} nel paragrafo {{Pg|31#c4_1|4.1}}, si può definire la ''funzione di distribuzione'' per una variabile continua ''x'' come {{Centrato|<math>F(x) =\int_{-\infty}^x f(t)\,\mathrm{d}t</math>.}} {{no rientro}}Essa rappresenta la probabilità di osservare un valore non superiore ad ''x'', e dovrà necessariamente soddisfare la <math>F(+\infty)\equiv 1</math>. 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Questo non è sorprendente, visto che la disuguaglianza {{Pg|55#f5_7|(5.7)}} di Bienaymé-Cebyšef implica che a distanze via via crescenti dal valore medio di una qualsiasi variabile casuale corrispondano probabilità via via decrescenti, e che si annullano asintoticamente. Al lettore attento non sarà sfuggito il fatto che, per introdurre il concetto di densità di probabilità, ci si è ancora una volta basati sul risultato di un esperimento reale (l’istogramma delle frequenze relative in un campione); e si è ipotizzato poi che la rappresentazione di tale esperimento si comporti in un determinato modo quando alcuni parametri (il numero di misure e la sensibilità sperimentale) vengono fatti tendere a limiti che, nella pratica, sono irraggiungibili. Questo è in un certo senso analogo all’enfasi che abbiamo prima posto sulla definizione empirica della probabilità, in quanto più vicina all’esperienza reale di una definizione totalmente astratta come quella assiomatica; per un matematico la densità di probabilità di una variabile casuale continua è<noinclude></noinclude> cposaqocd4cczqmdpncb8iokx1v66s2 Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/85 108 80737 3027688 2977581 2022-08-29T09:31:34Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|6.2 - La speranza matematica per le variabili continue}}||69}}</noinclude><section begin="s1" />invece definita semplicemente come una funzione non negativa, integrabile su tutto l’asse reale e che obbedisca alla condizione di normalizzazione. Il passo successivo consiste nell’associare ad ogni intervallo infinitesimo d''x'' la quantità <math>\mathrm{d}p = f(x)\,\mathrm{d}x</math>, e ad ogni intervallo finito <math>[x_1, x_2]</math> il corrispondente integrale: integrale che, come si può facilmente controllare, soddisfa la definizione assiomatica di probabilità.<section end="s1" /><section begin="s2" /> {{Ct|class=titolo2|{{§|c6_2|6.2 La speranza matematica per le variabili continue}}}} Possiamo ora determinare l’espressione della speranza matematica di una generica variabile casuale continua ''x''; questa grandezza, che avevamo gia definito nell’equazione {{Pg|49#f5_1|(5.1)}} come {{Centrato|<math>E(x) = \sum\nolimits_i p_i x_i</math>}} {{no rientro}}per una variabile discreta, si dovra ora scrivere per una variabile continua {{Centrato|<math>E(x) = \int_{-\infty}^{+\infty} x\cdot f(x)\,\mathrm{d}x</math>;}} {{no rientro}}dove per <math>f(x)</math> si intende la funzione densità di probabilità della variabile casuale ''x''. Per ricavare questa formula, basta pensare di aver suddiviso l’asse delle ''x'' in un numero grandissimo di intervalli estremamente piccoli di ampiezza d''x'', ad ognuno dei quali è associata una probabilità anch’essa estremamente piccola che vale <math>\mathrm{d}p = f(x)\,\mathrm{d}x</math>; e sostituire poi nella formula per variabili discrete. In base al teorema di pagina {{Pg|57|57}} (il teorema di Čebyšef), le medie aritmetiche dei campioni finiti di valori della grandezza ''x'' tendono proprio a questo <math>E(x)</math> all’aumentare indefinito di ''N''. La speranza matematica di una qualsiasi grandezza <math>W(x)</math> funzione della variabile casuale ''x'' sarà poi {| class="formula" | <math> E\left[W(x)\right] = \int_{-\infty}^{+\infty} W(x)\cdot f(x)\,\mathrm{d}x</math>. | {{§|f6_2|(6.2)}} |}<section end="s2" /><section begin="s3" /> {{Ct|class=titolo2|6.3 I momenti}} Per qualunque variabile casuale ''x'' si possono definire, sempre sulla popolazione, i cosiddetti ''momenti'': il momento di ordine ''k'' rispetto all’origine,<section end="s3" /><noinclude></noinclude> 2y0skmnq3ef2jhgp70imx2s2dl0o7lq Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/86 108 80738 3027689 2968639 2022-08-29T09:32:25Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|70||{{Smaller|{{Sc|Capitolo 6 - Variabili casuali unidimensionali continue}}}}}}</noinclude><math>\lambda_k</math>, è la speranza matematica di <math>x^k</math>; ed il momento di ordine ''k'' rispetto alla media, <math>\mu_k</math>, è la speranza matematica di <math>[x - E(x)]^k</math>. In formula (con ovvio significato dei simboli): {{Centrato|<math>\lambda_k = E(x^k) = \sum\nolimits_i p_i x_i^k</math>}} {{no rientro}}e {{Centrato|<math>\mu_k = E\left\{\left[x - E(x)\right]^k\right\} = \sum\nolimits_i p_i\left[x_i - E(x)\right]^k</math>}} {{no rientro}}per una variabile discreta (analogamente, usando le frequenze, si possono definire i momenti rispetto all’origine ed alla media aritmetica di un campione); oppure {{Centrato|<math>\lambda_k = E(x^k) = \int_{-\infty}^{+\infty} x^k f(x)\,\mathrm{d}x</math>}} {{no rientro}}e {{Centrato|<math>\mu_k = E\left\{\left[x - E(x)\right]^k\right\} = \int_{-\infty}^{+\infty}\left[x - E(x)\right]^k f(x)\,\mathrm{d}x</math>}} {{no rientro}}per una variabile continua. Chiaramente, se la popolazione è costituita da un numero infinito di elementi (quindi, in particolare, per le variabili continue), non è detto che i momenti esistano; inoltre <math>E(x) \equiv \lambda_1</math> e <math>\mathrm{Var}(x) \equiv \mu_2 \equiv \lambda_2 -\lambda_1^2</math>. Dalla definizione consegue immediatamente che, per qualsiasi popolazione per cui esista <math>E(x)</math>, {| align=center | <math>\mu_1</math> | <math>= \int_{-\infty}^{+\infty} \left[x - E(x)\right]f(x)\,\mathrm{d}x</math> |- | | <math>= \int_{-\infty}^{+\infty} x f(x)\,\mathrm{d}x - E(x) \int_{-\infty}^{+\infty} f(x)\,\mathrm{d}x</math> |- | | <math>= E(x) - E(x)</math> |- | | <math>\equiv 0~</math>. |}È poi facile dimostrare che, per popolazioni simmetriche rispetto alla media, tutti i momenti di ordine dispari rispetto ad essa, se esistono, valgono zero: basta considerare come, negli integrali, i contributi infinitesimi di ognuno degli intervallini si possano associare a due a due in modo che si annullino vicendevolmente. Il valore del momento del terzo ordine rispetto alla media aritmetica può quindi essere considerato una sorta di misura dell’asimmetria di una distribuzione.<noinclude></noinclude> bjbb2s68dcq9q8u6t6j9vu3suwmar8i Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/87 108 80739 3027690 2973165 2022-08-29T09:32:53Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|6.4 - Funzione generatrice e funzione caratteristica}}||71}}</noinclude><section begin="s1" /> In pratica però si preferisce usare, in luogo di <math>\mu_3</math>, un parametro adimensionale; definendo il cosiddetto ''coefficiente di asimmetria'' (o ''skewness'', in inglese) come {{Centrato|<math>\gamma_1 = \frac{\mu_3}{(\sqrt{\mu_2})^3} = \frac{\mu_3}{\sigma^3}</math>}} {{no rientro}}(dove <math>\sigma = \sqrt{\mu_2}</math> è la radice quadrata della varianza); <math>\gamma_1</math> è nullo per densità di probabilità simmetriche rispetto alla media, oppure ha segno positivo (o negativo) a seconda che i valori della funzione di frequenza per la variabile casuale in questione si trovino "sbilanciati" verso la destra (o verso la sinistra) rispetto al valore medio. Dal momento del quarto ordine rispetto alla media si può ricavare un altro parametro adimensionale talvolta usato per caratterizzare una distribuzione: il ''coefficiente di curtòsi'' <math>\gamma'_2</math>, definito come {| class="formula" | <math>\gamma'_2 = \frac{\mu_4}{\mu_2^2} = \frac{\mu_4}{\sigma^4}</math> | {{§|f6_3|(6.3)}} |} {{No rientro}}e che è ovviamente sempre positivo. Esso misura in un certo senso la "rapidità” con cui una distribuzione di probabilità converge a zero quando ci si allontana dalla zona centrale in cui essa assume i valori più alti (individuata dal valore di <math>E(x)\equiv\lambda_1</math>): o, se si preferisce, l’importanza delle sue "code" laterali; infatti, quanto più rapidamente la funzione converge a zero in queste code, tanto più piccolo sarà il valore di <math>\gamma'_2</math>. Come si potrebbe ricavare integrandone la funzione di frequenza (che troveremo più avanti nel paragrafo {{Pg|101#c8_2|8.2}}), il coefficiente di curtosi della distribuzione normale calcolato usando la {{Pg|71#f6_3|(6.3)}} vale 3; per questo motivo si preferisce generalmente definirlo in modo differente, usando la {{Centrato|<math>\gamma_2 = \frac{\mu_4}{\sigma^4} - 3</math>.}} {{no rientro}}Questo fa sì che esso valga zero per la funzione di Gauss, e che assuma poi valori di segno negativo o positivo per funzioni che convergano a zero nelle code in maniera rispettivamente più "rapida" o più "lenta" della distribuzione normale.<section end="s1" /> <section begin="s2" /> {{Ct|class=titolo2|{{§|c6_4|6.4 Funzione generatrice e funzione caratteristica}}}} La speranza matematica della funzione <math>e^{tx}</math> per una variabile casuale continua ''x'' prende il nome di ''funzione generatrice dei momenti'' della variabile stessa; la indicheremo nel seguito col simbolo <math>M_x(t)</math>. Il motivo del nome è<section end="s2" /><noinclude></noinclude> laxfg0z42d1cs5xr8ufqg7r6nthcbxn 3027703 3027690 2022-08-29T09:41:29Z Dr Zimbu 1553 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|6.4 - Funzione generatrice e funzione caratteristica}}||71}}</noinclude><section begin="s1" /> In pratica però si preferisce usare, in luogo di <math>\mu_3</math>, un parametro adimensionale; definendo il cosiddetto ''coefficiente di asimmetria'' (o ''skewness'', in inglese) come {{Centrato|<math>\gamma_1 = \frac{\mu_3}{(\sqrt{\mu_2})^3} = \frac{\mu_3}{\sigma^3}</math>}} {{no rientro}}(dove <math>\sigma = \sqrt{\mu_2}</math> è la radice quadrata della varianza); <math>\gamma_1</math> è nullo per densità di probabilità simmetriche rispetto alla media, oppure ha segno positivo (o negativo) a seconda che i valori della funzione di frequenza per la variabile casuale in questione si trovino “sbilanciati” verso la destra (o verso la sinistra) rispetto al valore medio. Dal momento del quarto ordine rispetto alla media si può ricavare un altro parametro adimensionale talvolta usato per caratterizzare una distribuzione: il ''coefficiente di curtòsi'' <math>\gamma'_2</math>, definito come {| class="formula" | <math>\gamma'_2 = \frac{\mu_4}{\mu_2^2} = \frac{\mu_4}{\sigma^4}</math> | {{§|f6_3|(6.3)}} |} {{No rientro}}e che è ovviamente sempre positivo. Esso misura in un certo senso la “rapidità” con cui una distribuzione di probabilità converge a zero quando ci si allontana dalla zona centrale in cui essa assume i valori più alti (individuata dal valore di <math>E(x)\equiv\lambda_1</math>): o, se si preferisce, l’importanza delle sue “code” laterali; infatti, quanto più rapidamente la funzione converge a zero in queste code, tanto più piccolo sarà il valore di <math>\gamma'_2</math>. Come si potrebbe ricavare integrandone la funzione di frequenza (che troveremo più avanti nel paragrafo {{Pg|101#c8_2|8.2}}), il coefficiente di curtosi della distribuzione normale calcolato usando la {{Pg|71#f6_3|(6.3)}} vale 3; per questo motivo si preferisce generalmente definirlo in modo differente, usando la {{Centrato|<math>\gamma_2 = \frac{\mu_4}{\sigma^4} - 3</math>.}} {{no rientro}}Questo fa sì che esso valga zero per la funzione di Gauss, e che assuma poi valori di segno negativo o positivo per funzioni che convergano a zero nelle code in maniera rispettivamente più “rapida” o più “lenta” della distribuzione normale.<section end="s1" /> <section begin="s2" /> {{Ct|class=titolo2|{{§|c6_4|6.4 Funzione generatrice e funzione caratteristica}}}} La speranza matematica della funzione <math>e^{tx}</math> per una variabile casuale continua ''x'' prende il nome di ''funzione generatrice dei momenti'' della variabile stessa; la indicheremo nel seguito col simbolo <math>M_x(t)</math>. Il motivo del nome è<section end="s2" /><noinclude></noinclude> j9h0nh2rw9momnf19u4fztaqu00b2v8 Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/88 108 80740 3027691 2968701 2022-08-29T09:33:26Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|72||{{Smaller|{{Sc|Capitolo 6 - Variabili casuali unidimensionali continue}}}}}}</noinclude>che risulta, indicando con <math>f(x)</math> la densità di probabilità di ''x'': {| class="formula" | | {{Cs|lbrt|width:4em}} | <math>M_x(t) = E(e^{tx}) = \int_{-\infty}^{+\infty} e^{tx} f(x)\,\mathrm{d}x</math> | | {{§|f6_4|(6.4)}} |} {{No rientro}}(per una variabile continua, oppure {{Centrato|<math>M_x(t) = \sum\nolimits_i p_i e^{tx_i}</math>}} per una variabile discreta); e, ricordando sia lo sviluppo in serie di McLaurin della funzione esponenziale {{Centrato|<math>e^{tx} = \sum_{k=0}^\infty \frac{(tx)^k}{k!}</math>}} {{no rientro}}che la definizione dei momenti rispetto all’origine, ''se questi esistono tutti fino a qualsiasi ordine'' risulta anche {{Centrato|<math>M_x(t) = \sum_{k=0}^\infty \frac{t^k}{k!}\lambda_k</math>}} {{no rientro}}da cui {{Centrato|<math>\left.\frac{\mathrm{d}^k M_x(t)}{\mathrm{d}t^k}\right|_{t=0} = \lambda_k</math>}} {{no rientro}}e, in definitiva, derivando successivamente la funzione generatrice si possono ricavare tutti i momenti della funzione di frequenza da cui essa discende. Se interessa invece uno dei momenti non rispetto all’origine, ma rispetto al valore medio <math>\lambda</math>, basta considerare l’altra funzione {| class="formula" | <math> \overline{M}_x(t) = E\left[e^{t(x-\lambda)}\right] = e^{-t\lambda} M_x(t)</math> | {{§|f6_5|(6.5)}} |} {{No rientro}}e si trova facilmente che risulta {{Centrato|<math>\left.\frac{\mathrm{d}^k \overline{M}_x(t)}{\mathrm{d}t^k}\right|_{t=0} = \mu_k</math>.}} La speranza matematica della funzione <math>e^{itx}</math> si chiama invece ''funzione caratteristica'' della variabile casuale ''x'', e si indica con <math>\phi_x(t)</math>: {| class="formula" | | {{Cs|lbrt|width:4em}} | <math>\phi_x(t) = E(e^{itx}) = \int_{-\infty}^{+\infty} e^{itx} f(x)\,\mathrm{d}x</math> | | {{§|f6_6|(6.6)}} |}<noinclude></noinclude> qqz5cx1ef3ea34398ursoo8o1kfj979 Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/89 108 80741 3027692 2968741 2022-08-29T09:34:46Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|6.4 - Funzione generatrice e funzione caratteristica}}||73}}</noinclude>(per una variabile continua, e {| class="formula" | <math>\phi_x(t) = \sum\nolimits_k p_k e^{itx_k}</math> | {{§|f6_7|(6.7)}} |} {{No rientro}}per una variabile discreta); e, se esistono i momenti di qualsiasi ordine rispetto all’origine, risulta anche {| class="formula" | <math>\phi_x(t) = \sum_{k=0}^{\infty} \frac{(it)^k}{k!}\lambda_k</math> | {{§|f6_8|(6.8)}} |} {{No rientro}}dalla quale si ricava {| class="formula" | <math>\left.\frac{\mathrm{d}^k\phi_x(t)}{\mathrm{d}t^k}\right|_{t=0} = i^k\lambda_k</math>. | {{§|f6_9|(6.9)}} |} Queste funzioni sono importanti in virtù di una serie di teoremi, che citeremo qui senza dimostrarli: * I momenti (se esistono fino a qualunque ordine) caratterizzano univocamente una variabile casuale; se due variabili casuali hanno gli stessi momenti fino a qualsiasi ordine, la loro densità di probabilità è identica. * La funzione generatrice esiste solo se esistono i momenti fino a qualsiasi ordine; e anch’essa caratterizza univocamente una variabile casuale, nel senso che se due variabili hanno la stessa funzione generatrice la loro densità di probabilità è identica. * La <math>\phi_x(t)</math> prima definita si chiama anche ''trasformata di Fourier'' della funzione <math>f(x)</math>; anch’essa caratterizza univocamente una variabile casuale nel senso su detto. Le proprietà che contraddistinguono una funzione che rappresenti una densità di probabilità implicano poi che la funzione caratteristica, a differenza della funzione generatrice dei momenti, ''esista sempre'' per qualsiasi variabile casuale; la {{Pg|73#f6_9|(6.9)}} è però valida solo se i momenti esistono fino a qualsiasi ordine. Inoltre, se è nota la <math>\phi_x(t)</math>, ''la si può sempre invertire'' (riottenendo da essa la ''f'') attraverso la {| class="formula" | | {{Cs|lbrt|width:4em}}|<math>f(x) = \frac{1}{2\pi}\int_{-\infty}^{+\infty}e^{-ixt}\phi_x(t)\,\mathrm{d}t</math> | | {{§|f6_10|(6.10)}} |} (''trasformata inversa di Fourier'').<noinclude></noinclude> 15x63c06gf3c2pnfxq69f713m3mnnu5 Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/91 108 80742 3027694 2968917 2022-08-29T09:35:52Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|6.4 - Funzione generatrice e funzione caratteristica}}||75}}</noinclude><section begin="s1" />Quindi ''la funzione caratteristica della somma di N variabili casuali statisticamente indipendenti è pari al prodotto delle loro funzioni caratteristiche''. <section end="s1" /><section begin="s2" /> {{Ct|class=titolo3|6.4.1 Funzioni caratteristiche di variabili discrete}} Invece della funzione caratteristica definita attraverso la {{Pg|73#f6_7|(6.7)}}, e che è una funzione complessa di variabile reale, talvolta, per variabili casuali discrete, viene usata una rappresentazione equivalente ricorrendo alla variabile complessa {{Centrato|<math>z = e^{it}</math>.}} {{no rientro}}Sostituendo questa definizione di z nella {{Pg|73#f6_7|(6.7)}} si ottiene la ''funzione caratteristica di variabile complessa'' {{Centrato|<math>\phi_x(z) = \sum\nolimits_k \mathcal{p}_k z^{x_k} = E(z^x)</math>,}} {{no rientro}}che ha proprietà analoghe a quelle della funzione caratteristica di variabile reale <math>\phi_x(t)</math>. In particolare, definendo una variabile casuale ''w'' come somma di due altre variabili ''x'' e ''y'' discrete e tra loro indipendenti, la funzione caratteristica di variabile complessa <math>\phi_w(z)</math> è ancora il prodotto delle due funzioni caratteristiche <math>\phi_x(z)</math> e <math>\phi_y(z)</math>: infatti {| align=center | <math>\phi_w(z)</math> | <math>= \sum\nolimits_{jk} \Pr(x_j) \Pr(y_k) z^{(x_j+y_k)}</math> |- | | <math>= \sum\nolimits_j \Pr(x_j) z^{x_j} \cdot \sum\nolimits_k \Pr(y_k) z^{y_k}</math> |- | | <math>=\phi_x(z)\cdot\phi_y(z)</math>; |} {{No rientro}}e, generalizzando per induzione completa, la somma ''S'' di un numero prefissato ''N'' di variabili casuali discrete e tutte tra loro indipendenti {{Centrato|<math>S = \sum_{k=1}^N x_k</math>}} {{no rientro}}è anch’essa associata alla funzione caratteristica di variabile complessa {{Centrato|<math>\phi_S(z) = \prod_{k=1}^N\phi_{x_k}(z)</math>.}} {{no rientro}}Nel caso particolare, poi, in cui le ''N'' variabili provengano dalla stessa popolazione, {| class="formula" | <math>\phi_S(z) = \left[\phi_x(z)\right]^N</math>. | {{§|f6_12|(6.12)}} |}<section end="" /><noinclude></noinclude> 0kasztmst54i8a5juost1fekqegynh9 Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/92 108 80743 3027695 2968926 2022-08-29T09:36:20Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|76||{{Smaller|{{Sc|Capitolo 6 - Variabili casuali unidimensionali continue}}}}}}</noinclude>{{Nop}} Cosa accade se il numero ''N'' di variabili casuali da sommare non è costante, ''ma è anch’esso una variabile casuale'' (ovviamente discreta)? In altre parole, vogliamo qui di seguito trovare la rappresentazione analitica della funzione caratteristica della ''somma di un numero casuale di variabili casuali discrete, indipendenti ed aventi tutte la stessa distribuzione''. Supponiamo che la ''N'' sia associata ad una funzione caratteristica {| class="formula" | <math>\phi_N(z) = E(z^N) = \sum\nolimits_N\Pr(N) z^N</math>; | {{§|f6_13|(6.13)}} |} {{No rientro}}la probabilità di ottenere un determinato valore per la ''S'' vale {{Centrato|<math>\Pr(S) = \sum\nolimits_N \Pr(N) \Pr(S|N)</math>}} {{no rientro}}e di conseguenza la funzione caratteristica di variabile complessa associata alla ''S'' che, per definizione, è data dalla {{Centrato|<math>\phi_S(z) = E(z^S) = \sum\nolimits_S \Pr(S) z^S</math>}} {{no rientro}}si potrà scrivere anche {| align=center | <math>\phi_S(z)</math> | <math> = \sum\nolimits_S z^S\cdot \sum\nolimits_N\Pr(N)\, \Pr(S|N)</math> |- | | <math> = \sum\nolimits_N \Pr(N) \cdot \sum\nolimits_S \Pr(S|N) z^S</math> |- | | <math> = \sum\nolimits_N \Pr(N) \cdot \left[\phi_x(z)\right]^N</math>. |} {{No rientro}}Nell’ultimo passaggio si è sfruttato il fatto che la sommatoria su ''S'' rappresenta la speranza matematica di <math>z^S</math> ''condizionata dall’avere assunto N un determinato valore''; rappresenta quindi la funzione caratteristica della ''S'' quando ''N'' ha un valore costante prefissato, che appunto è data dalla {{Pg|75#f6_12|(6.12)}}. Ricordando poi la {{Pg|76#f6_13|(6.13)}}, la funzione caratteristica cercata è infine data dalla ''funzione di funzione'' {| class="formula" | | {{Cs|lbrt|width:2em;padding:1em}} | <math>\phi_S(z) = \phi_N[\phi_x(z)]</math> | | {{§|f6_14|(6.14)}} |} {{No rientro}}È immediato riconoscere che, se ''N'' non è propriamente una variabile casuale e può assumere un unico valore <math>N_0</math>, essendo tutte le <math>\Pr(N)</math> nulle meno <math>\Pr(N_0) = 1</math>, {{Centrato|<math>\phi_N(z) = z^{N_0}</math>}} {{no rientro}}e {{Centrato|<math>\phi_S(z) = \phi_N[\phi_x(z)] = [\phi_x(z)]^{N_0}</math>}} {{no rientro}}e la {{Pg|76#f6_14|(6.14)}} ridiventa la meno generale {{Pg|75#f6_12|(6.12)}}.<noinclude></noinclude> oaytonmqv0a2zaqsdty6l5kng1sql5r Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/93 108 80744 3027696 2969807 2022-08-29T09:37:21Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|6.5 - Cambiamento di variabile casuale}}||77}}</noinclude>{{Ct|class=titolo2|6.5 Cambiamento di variabile casuale}} Supponiamo sia nota la funzione <math>f(x)</math> densità di probabilità della variabile casuale ''x''; e sia ''y'' una nuova variabile casuale definita in funzione della ''x'' attraverso una qualche relazione matematica <math>y = y(x)</math>. Ci proponiamo di vedere come, da queste ipotesi, si possa ricavare la densità di probabilità <math>g(y)</math> della nuova variabile ''y''. Supponiamo dapprima che la corrispondenza tra le due variabili continue sia ''biunivoca'': ossia che la <math>y = y(x)</math> sia una funzione monotona in senso stretto, crescente o decrescente, e di cui quindi esista la funzione inversa che indicheremo con <math>x = x(y)</math>; ed inoltre supponiamo che la <math>y(x)</math> sia derivabile. Questo, dovendo risultare <math>y'(x) \neq 0</math> in conseguenza dell’ipotesi fatta, implica che sia derivabile anche la <math>x(y)</math> e che risulti {{Centrato|<math>x'(y) = \frac{1}{y'[x(y)]}</math>.}} L’asserita biunivocità della corrispondenza tra le due variabili assicura che, se la prima e compresa in un intervallo infinitesimo di ampiezza d''x'' centrato sul generico valore ''x'', allora e solo allora la seconda è compresa in un intervallo di ampiezza <math>\mathrm{d}y = |y'(x)|\,\mathrm{d}x</math> (il valore assoluto tiene conto del fatto che la <math>y(x)</math> può essere sia crescente che decrescente) centrato attorno al valore <math>y = y(x)</math>. Questo a sua volta implica che le probabilità (infinitesime) degli eventi casuali consistenti nell’essere la ''x'' o la ''y'' appartenenti a tali intervalli debbano essere uguali: ossia che risulti {{Centrato|<math>f(x)\,\mathrm{d}x = g(y)\,\mathrm{d}y = g(y) |y'(x)|\,\mathrm{d}x</math>}} {{no rientro}}identicamente per ogni ''x'', il che e possibile soltanto se {| class="formula" | <math>g(y) = \frac{f(x)}{|y'(x)|} = \frac{f'[x(y)]}{|y'[x(y)]|} = f[x(y)]\cdot|x'(y)|</math>. | {{§|f6_15|(6.15)}} |} Se la relazione che lega ''y'' ad ''x'' non è invece biunivoca, i ragionamenti sono più complicati e devono essere fatti tenendo conto della natura della particolare funzione in esame; ad esempio, se {| align=center | <math>y = x^2</math> | e quindi | <math>x = \pm\sqrt{y}</math> |} {{No rientro}}un particolare valore per la ''y'' corrisponde a ''due'' eventualità (mutuamente esclusive) per la ''x''; perciò {{Centrato|<math>g(y)\,\mathrm{d}y = \left[f(-\sqrt{y}) + f(\sqrt{y})\right]\,\mathrm{d}x</math>}}<noinclude></noinclude> fp1286vibljvmpu29gs306z54e4243w Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/94 108 80745 3027697 2970837 2022-08-29T09:37:52Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|78||{{Smaller|{{Sc|Capitolo 6 - Variabili casuali unidimensionali continue}}}}}}</noinclude><section begin="s1" />e quindi {{Centrato|<math>g(y) = \left[f(-\sqrt{y}) + f(\sqrt{y})\right] \cdot \left|x'(y)\right| = \frac{f(-\sqrt{y})+ f(\sqrt{y})}{2\sqrt{y}}</math>.}} Per quello che riguarda la funzione generatrice dei momenti e la funzione caratteristica associate a variabili casuali definite l’una in funzione dell’altra, se ci limitiamo a considerare una ''trasformazione lineare'' del tipo <math>y = ax + b</math>, vale la {| align=center | <math>M_y(t) </math> | <math>= E\left(e^{ty}\right)</math> |- | | <math>= E\left[e^{t(ax+b)}\right]</math> |- | | <math>= e^{tb}\, E\left(e^{tax}\right)</math> |} {{No rientro}}da cui infine ricaviamo la {| class="formula" | | {{Cs|lrbt|width:2em; padding:1em}} | <math>M_y(t) = e^{tb} M_x(at)</math> | | {{§|f6_16|(6.16)}} |} {{No rientro}}per la funzione generatrice dei momenti; e potremmo ricavare l’analoga {| class="formula" | | {{Cs|lrbt|width:2em; padding:1em}} | <math>\phi_y(t) = e^{itb} \phi_x(at)</math> | | {{§|f6_17|(6.17)}} |} {{No rientro}}per la funzione caratteristica (si confronti anche la funzione {{Pg|72#f6_5|(6.5)}}, prima usata per ricavare i momenti rispetto alla media, e che si può pensare ottenuta dalla {{Pg|72#f6_4|(6.4)}} applicando alla variabile casuale una traslazione che ne porti il valore medio nell’origine). <section end="s1" /><section begin="s2" /> {{Ct|class=titolo2|{{§|c6_6|6.6 I valori estremi di un campione}}}} Sia ''x'' una variabile casuale continua, di cui siano note sia la funzione di frequenza <math>f(x)</math> che la funzione di distribuzione <math>F(x)</math>; e sia disponibile un campione di dimensione ''N'' di valori ''indipendenti'' di questa variabile casuale. Supponiamo inoltre, una volta ottenuti tali valori, di averli disposti ''in ordine crescente'': ovvero in modo che risulti <math>x_1 \le x_2 \le\ldots\le x_N</math>. Vogliamo qui, come esercizio, determinare la funzione di frequenza ''del generico di questi''<section end="s2" /><noinclude></noinclude> dzj9g8tog3q15iuawcjdrk0t3um6l3b Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/95 108 80746 3027698 2969823 2022-08-29T09:38:19Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|6.6 - I valori estremi di un campione}}||79}}</noinclude>''valori ordinati'', <math>x_i</math>: funzione che verrà nel seguito identificata dal simbolo <math>f_i(x)</math>· Supponiamo che <math>x_i</math> sia compreso nell’intervallo infinitesimo <math>\left[x, x + \mathrm{d}x\right]</math>; la scelta di un certo ''i'' divide naturalmente il campione (ordinato) in tre sottoinsiemi, ovvero: # <math>x_i</math> stesso, che può essere ottenuto (dall’insieme non ordinato dei valori originariamente a disposizione) in ''N'' maniere differenti; si sa inoltre che è compreso nell’intervallo <math>\left[x, x + \mathrm{d}x\right]</math> — evento, questo, che avviene con probabilità <math>f(x)\,\mathrm{d}x</math>. # I primi <math>(i - 1)</math> valori: questi possono essere ottenuti, dagli <math>N - 1</math> elementi restanti dall’insieme non ordinato dei valori originari, in <math>C_{i-1}^{N-1}</math> modi distinti<ref><math>C^N_K</math> è il numero delle combinazioni di classe ''K'' di ''N'' oggetti; si veda in proposito il paragrafo {{Pg|245#ca_6|A.6}}.</ref>; ognuno di essi è inoltre minore di ''x'', e questo avviene con probabilità data da <math>F(x)</math>. # I residui <math>(N - i)</math> valori: questi sono univocamente determinati dalle due scelte precedenti; inoltre ognuno di essi è maggiore di ''x'', e questo avviene con probabilità <math>\left[1 - F(x)\right]</math>. {{No rientro}}In definitiva, applicando i teoremi della probabilità totale e della probabilità composta, possiamo affermare che risulta {| class="formula" | <math>f_i(x)\,\mathrm{d}x = N \binom{N-1}{i-1}\, \left[F(x)\right]^{i-1}\,\left[1-F(x)\right]^{N-i}\, f(x)\,\mathrm{d}x</math>; | {{§|f6_18|(6.18)}} |} {{No rientro}}in particolare, i valori estremi <math>x_1</math> e <math>x_N</math> hanno densità di probabilità date da {{Centrato|<math>f_1(x) = N\left[1 - F(x)\right]^{N-1} f(x)</math>}} {{no rientro}}e da {{Centrato|<math>f_N(x) = N \left[F(x)\right]^{N-1} f(x)</math>.}}<noinclude>{{RuleLeft|40%}}</noinclude> ppwpfpk2aj0u109kakjfma5w8tkc1su Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/97 108 80748 3027737 2970994 2022-08-29T11:55:37Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|||81|nascondi=si}}</noinclude><section begin="s1" />{{Rule}} {{Ct|class=titolo1|Capitolo 7}} {{Ct|class=titolo1|Variabili casuali pluridimensionali}} {{Rule}} Può avvenire che un evento casuale complesso ''E'' sia decomponibile in ''N'' eventi semplici <math>E_i</math>, ognuno dei quali a sua volta sia descrivibile mediante una variabile casuale <math>x_i</math> (che supporremo continua); le differenti modalità dell’evento ''E'' si possono allora associare univocamente alla ''N''-pla dei valori delle <math>x_i</math>, ossia alla posizione di un punto in uno spazio cartesiano ''N''-dimensionale. <section end="s1" /><section begin="s2" /> {{Ct|class=titolo2|{{§|c7_1|7.1 Variabili casuali bidimensionali}}}} Nel caso multidimensionale più semplice, <math>N = 2</math>, se supponiamo che la probabilità d''P'' per la coppia di variabili casuali ''x'' ed ''y'' di trovarsi nell’intorno (infinitesimo) di una certo punto dello spazio bidimensionale sia proporzionale all’ampiezza dell’intorno stesso e dipenda dalla sua posizione, possiamo definire la ''densità di probabilità'' (o ''funzione di frequenza'') ''congiunta'', <math>f(x,y)</math>, attraverso la {{Centrato|<math>\mathrm{d}P = f(x,y)\,\mathrm{d}x\,\mathrm{d}y</math>;}} {{no rientro}}e, analogamente a quanto fatto nel caso unidimensionale, definire poi attraverso di essa altre funzioni. Ad esempio la ''funzione di distribuzione congiunta'', {{Centrato|<math>F(x,y) =\int_{-\infty}^x\mathrm{d}u\, \int_{-\infty}^y\mathrm{d}v\, f(u,v)</math>}}<section end="s2" /><noinclude>{{Centrato|81}}</noinclude> oesm6tppxxuu8mgytqma2k5pzg99o4d Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/98 108 80749 3027739 2969842 2022-08-29T11:56:39Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|82||{{Sc|Capitolo 7 - Variabili casuali pluridimensionali}}}}</noinclude>che dà la probabilità di ottenere valori delle due variabili non superiori a quantità prefissate; le ''funzioni di frequenza marginali'' {| align=center | <math>g(x) = \int_{-\infty}^{+\infty} f(x, y)\,\mathrm{d}y</math> | e | <math>h(y) = \int_{-\infty}^{+\infty} f(x, y) \,\mathrm{d}x</math> |} {{No rientro}}che rappresentano la densità di probabilità di ottenere un dato valore per una delle due variabili ''qualunque sia il valore assunto dall’altra''; ed infine le ''funzioni di distribuzione marginali'' {| align=center | <math>G(x) = \int_{-\infty}^x g(t)\,\mathrm{d}t = F(x, +\infty)</math> | e | <math>H(y) = \int_{-\infty}^y h(t)\,\mathrm{d}t = F(+\infty, y).</math> |} {{No rientro}}La ''condizione di normalizzazione'' si potrà poi scrivere {{Centrato|<math>F(+\infty, +\infty) = 1</math>.}} Per un insieme di due variabili si possono poi definire le funzioni di frequenza ''condizionate'', <math>\pi(x|y)</math> e <math>\pi(y|x)</math>; esse rappresentano la densità di probabilità dei valori di una variabile quando già si conosce il valore dell’altra. Per definizione deve valere la {{Centrato|<math>f(x, y)\,\mathrm{d}x\,\mathrm{d}y = g(x)\,\mathrm{d}x\cdot\pi(y|x)\,\mathrm{d}y = h(y)\,\mathrm{d}y\cdot\pi(x|y)\,\mathrm{d}x</math>}} per cui tra probabilità condizionate, marginali e congiunte valgono la {| align=center | <math> \pi(y|x) =\frac{f(x,y)}{g(x)}</math> | e la | <math>\pi(x|y) = \frac{f(x,y)}{h(y)}.</math> |} {{No rientro}}Due variabili casuali sono, come sappiamo, statisticamente indipendenti tra loro quando il fatto che una di esse abbia un determinato valore non altera le probabilità relative ai valori dell’altra: ovvero quando {| class="formula" | <math>\pi(x|y) = g(x)</math> | e | <math>\pi(y|x) = h(y)</math>; | {{§|f7_1|(7.1)}} |} {{No rientro}}e questo a sua volta implica che {| class="formula" | <math>f(x, y) = g(x) \cdot h(y)</math> | {{§|f7_2|(7.2)}} |} {{No rientro}}Non è difficile poi, assunta vera la {{Pg|82#f7_2|(7.2)}}, giungere alla {{Pg|82#f7_1|(7.1)}}; in definitiva: : ''Due variabili casuali continue sono statisticamente indipendenti tra loro se e solo se la densità di probabilità congiunta è fattorizzabile nel prodotto delle funzioni marginali.''<noinclude></noinclude> fvei934qcu8k430oot59znuk3tdrrvp Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/99 108 80750 3027740 2970192 2022-08-29T11:57:12Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|7.1 - Variabili casuali bidimensionali}}||83}}</noinclude>{{Ct|class=titolo3|7.1.1 Momenti, funzione caratteristica le funzione generatrice}} Analogamente a quanto fatto per le variabili casuali unidimensionali, in uno spazio degli eventi bidimensionale in cui rappresentiamo le due variabili <math>\left\{x, y\right\}</math> aventi densità di probabilità congiunta <math>f(x,y)</math>, si può definire la speranza matematica (o valore medio) una qualunque funzione <math>\psi(x,y)</math> come {{Centrato|<math>E\left[\psi(x,y)\right] = \int_{-\infty}^{+\infty}\mathrm{d}x\,\int_{-\infty}^{+\infty}\mathrm{d}y\,\psi(x,y)\,f(x,y)</math>;}} {{no rientro}}i momenti rispetto all’origine come {{Centrato|<math>\lambda_{mn} = E(x^m y^n)</math>}} {{no rientro}}e quelli rispetto alla media come {{Centrato|<math>\mu_{mn} = E\left[(x - \lambda_{10})^m (y - \lambda_{01})^n\right]</math>.}} Risulta ovviamente: {| align=center | <math> \lambda_{00}\equiv 1</math> |- | <math> \lambda_{10} = E(x)</math> |- | <math> \lambda_{01} = E(y)</math> |- | <math> \mu_{20} = E\left\{\left[x-E(x)\right]^2\right\} = \text{Var}(x)</math> |- | <math> \mu_{02} = E\left\{\left[y-E(y)\right]^2\right\} = \text{Var}(y)</math> |- | | <math> \mu_{20} = E\left\{\left[x-E(x)\right]\,\left[y-E(y)\right] \right\}</math> |} {{No rientro}}La quantità <math>\mu_{11}</math> si chiama anche ''covarianza'' di ''x'' ed ''y''; si indica generalmente col simbolo <math>\text{Cov}(x,y)</math>, e di essa ci occuperemo più in dettaglio nell’{{Pg|255#cc|appendice C}} (almeno per quel che riguarda le variabili discrete). Un’altra grandezza collegata alla covarianza è il cosiddetto ''coefficiente di correlazione lineare'', che si indica col simbolo <math>r_{xy}</math> (o, semplicemente, con ''r''): è definito come {{Centrato|<math>r_{xy} = \frac{\mu_{11}}{\sqrt{\mu_{20}\mu_{02}}} = \frac{\text{Cov}(x,y)}{\sigma_x\sigma_y}</math>,}}<noinclude><references/></noinclude> svvn3tjnm3nf27wdd3fkns6jpj1ybzc Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/100 108 80751 3027741 2970861 2022-08-29T11:58:10Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|84||{{Sc|Capitolo 7 - Variabili casuali pluridimensionali}}}}</noinclude><section begin="s1" />e si tratta di una grandezza adimensionale compresa, come vedremo, nell’intervallo <math>[-1, +1]</math>. Anche del coefficiente di correlazione lineare ci occuperemo più avanti, e sempre nell’{{Pg|255#cc|appandice C}}. La funzione caratteristica per due variabili, che esiste sempre, è la {{Centrato|<math>\phi_{xy}(u,v) = E\left[e^{i(ux+vy)}\right];</math>}} {{No rientro}}se poi esistono tutti i momenti, vale anche la {{Centrato|<math>\left.\frac{\partial^{m+n}\phi_{xy}}{\partial u^m\,\partial v^n}\right|_\begin{matrix}u=0\\[-1em]v=0\end{matrix} = (i)^{m+n} \lambda_{mn}</math>.}} {{no rientro}}La funzione generatrice, che esiste solo se tutti i momenti esistono, è poi definita come {{Centrato|<math>M_{xy}(u, v) = E\left[e^{(ux+vy)}\right]</math>}} {{no rientro}}e per essa vale la {{Centrato|<math>\left.\frac{\partial^{m+n}M_{xy}}{\partial u^m\,\partial v^n}\right|_\begin{matrix}u=0\\[-1em]v=0\end{matrix} = \lambda_{mn}</math>.}}<section end="s1" /><section begin="s2" /> {{Ct|class=titolo3|7.1.2 Cambiamento di variabile casuale}} Supponiamo di definire due nuove variabili casuali ''u'' e ''v'' per descrivere un evento casuale collegato a due variabili continue ''x'' ed ''y''; questo attraverso due funzioni {| align=center | <math>u = u(x,y)</math> || e || <math>v = v(x,y)</math>. |} {{No rientro}}''Se'' la corrispondenza tra le due coppie di variabili è biunivoca, esistono le funzioni inverse {| align=center | <math>x = x(u,v)</math> || e || <math>y = y(u,v);</math> |} {{No rientro}}se inoltre esistono anche le derivate parziali prime della ''x'' e della ''y'' rispetto alla ''u'' ed alla ''v'', esiste anche non nullo il ''determinante Jacobiano'' {{Centrato|<math>\frac{\partial(x,y)}{\partial(u,v)} = \det\left\| \begin{matrix} \frac{\partial x}{\partial u} & \frac{\partial x}{\partial v} \\ \frac{\partial y}{\partial u} & \frac{\partial y}{\partial v} \end{matrix}\right\| </math>}} <section end="s2" /><noinclude></noinclude> 1yz01y2scuyx92z38zfmicbuc05dcc6 Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/101 108 80761 3027743 2970667 2022-08-29T11:58:40Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|{{sc|7.1 - Variabili casuali bidimensionali}}||85}}</noinclude><section begin="s1" />dotato della proprietà che {{Centrato|<math>\frac{\partial(x, y)}{\partial(u, v)} = \left[\frac{\partial(u,v)}{\partial (x, y)}\right]^{-1}</math>}} In tal caso, dalla richiesta di invarianza della probabilità sotto il cambiamento di variabili, {{Centrato|<math>f(x,y)\,\mathrm{d}x\,\mathrm{d}y = g(u,v)\,\mathrm{d}u\,\mathrm{d}v</math>}} {{no rientro}}si ottiene la funzione densità di probabilità congiunta per ''u'' e ''v'', che è legata alla <math>f(x, y)</math> dalla {| class="formula" | <math>g(u, v) = f\left[x(u, v), y(u, v)\right]\cdot \left|\frac{\partial(x,y)}{\partial(u,v)}\right|</math> | {{§|f7_3|(7.3)}} |}<section end="s1" /><section begin="s2" /> {{Ct|class=titolo3|7.1.3 Applicazione: il rapporto di due variabili casuali indipendenti}} Come esempio, consideriamo due variabili casuali ''x'' ed y indipendenti tra loro e di cui si conoscano le funzioni di frequenza, rispettivamente <math>f(x)</math> e <math>g(y)</math>; e si sappia inoltre che la ''y'' non possa essere nulla. Fatte queste ipotesi, useremo la formula precedente per calcolare la funzione di frequenza <math>\varphi(u)</math> della variabile casuale ''u'' rapporto tra ''x'' ed ''y''. Definite {| align=center | <math>u = \frac{x}{y}</math> || e ||<math>v=y</math>, |} {{No rientro}}la corrispondenza tra le coppie di variabili è biunivoca; e le funzioni inverse sono la {| align=center | <math>x = uv</math> || e la ||<math>y=v</math>. |} {{No rientro}}Le funzioni di frequenza congiunte delle due coppie di variabili sono, ricordando la {{Pg|82#f7_2|(7.2)}} e la {{Pg|85#f7_3|(7.3)}} {| align=center | <math>f(x,y) = f(x)g(y)</math> | e |<math>\varphi(u,v) = f(x)g(y)\left|\frac{\partial(x,y)}{\partial(u,v)}\right|</math> |} {{No rientro}}rispettivamente; e, calcolando le derivate parziali, {{Centrato|<math>\frac{\partial(x,y)}{\partial(u, v)} = \det\left\| \begin{matrix}v & u \\ 0 & 1\end{matrix}\right\|</math>}}<section end="s2" /><noinclude></noinclude> 2l46tqw4f0p18kw2dhpd4jt6g2hznt2 Pagina:Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu/90 108 80855 3027693 2968762 2022-08-29T09:35:24Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|74||{{Smaller|{{Sc|Capitolo 6 - Variabili casuali unidimensionali continue}}}}}}</noinclude>{{Nop}} Vogliamo infine ricavare una relazione che ci sarà utile più avanti: siano le ''N'' variabili casuali continue <math>x_k</math> (che supponiamo tutte statisticamente indipendenti tra loro), ognuna delle quali sia associata ad una particolare funzione caratteristica <math>\phi_k(t)</math>; il problema che vogliamo affrontare consiste nel determinare la funzione caratteristica della nuova variabile casuale ''S'', definita come loro somma: {{Centrato|<math>S = \sum_{k=1}^{N}x_k</math>.}} Il valore di ogni <math>x_k</math> sarà univocamente definito dai possibili risultati di un qualche evento casuale <math>E_k</math>; per cui la ''S'' si può pensare univocamente definita dalle possibili ''associazioni'' di tutti i risultati di questi ''N'' eventi — associazioni che, in sostanza, corrispondono alle possibili posizioni di un punto in uno spazio cartesiano ''N''-dimensionale, in cui ognuna delle variabili <math>x_k</math> sia rappresentata su uno degli assi. Visto che i valori <math>x_k</math> sono (per ipotesi) tra loro tutti statisticamente indipendenti, la probabilità di ottenere una particolare ''N''-pla è data dal prodotto delle probabilità relative ad ogni singolo valore: e, se indichiamo con <math>f_k(x_k)</math> la funzione densità di probabilità della generica <math>x_k</math>, la probabilità di ottenere un determinato valore per la ''S'' è data da {{Centrato|<math>\mathrm{d}P\equiv\mathcal{g}(S)\mathrm{d}S = \prod_{k=1}^N f_k(x_k)\,\mathrm{d}x_k</math>}} {{no rientro}}(d''S'' rappresenta un intorno (ipercubico) infinitesimo del punto ''S'', di coordinate cartesiane <math>\{x_k\}</math> nello spazio ''N''-dimensionale prima descritto, corrispondente agli ''N'' intorni unidimensionali <math>\mathrm{d}x_k</math> dei valori assunti dalle ''N'' variabili casuali <math>x_k</math>); e la densità di probabilità per la ''S'' vale quindi {{Centrato|<math>\mathcal{g}(S) = \prod_{k=1}^N f_k(x_k)</math>.}} La funzione caratteristica di ''S'' è, dall’equazione di definizione {{Pg|72#f6_6|(6.6)}}, {| align=center | <math>\phi_S(t)</math> | <math>= \int_{-\infty}^{+\infty} e^{itS}\mathcal{g}(S)\,\mathrm{d}S</math> |- | | <math>= \int_{-\infty}^{+\infty} \prod_{k=1}^N e^{itx_k} f_k(x_k)\,\mathrm{d}x_k</math> |} {{No rientro}}ed infine {| class="formula" | | {{Cs|lbrt|width:2em}} | <math>\phi_S(t) = \prod_{k=1}^N \phi_k(t)</math> | | {{§|f6_11|(6.11)}} |}<noinclude></noinclude> 8sctxrfo8hefnf7u2mlm1sgapbd9i91 Autore:Papa Pio X 102 91880 3027575 3027194 2022-08-28T13:13:13Z Cinnamologus 2379 Ins "Il fermo proposito" wikitext text/x-wiki <!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome"/>Papa<section end="Nome"/> <section begin="Cognome"/>Pio X<section end="Cognome"/> <section begin="Attività"/>papa<section end="Attività"/> <section begin="Nazionalità"/>italiano<section end="Nazionalità"/> <section begin="Professione e nazionalità"/>257º papa della Chiesa cattolica<section end="Professione e nazionalità"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Autore | Nome = Papa | Cognome = Pio X | Attività = papa | Nazionalità = italiano | Professione e nazionalità = 257º papa della Chiesa cattolica }} == Opere == * [[Opera:E supremi apostolatus|{{Sc|{{Type|l=1px|E supremi apostolatus}}}}]] - Prima enciclica di papa Pio X (Roma, 4 ottobre {{AnnoTesto|1903}}) * [[Opera:Tra le sollecitudini (Pio X)|{{Sc|{{Type|l=1px|Tra le sollecitudini}}}}]] - Motu proprio di papa Pio X sulla musica sacra (Roma, 22 novembre {{AnnoTesto|1903}}) * [[Opera:Lettera al cardinale Pietro Respighi (Pio X, 8 dicembre 1903)|{{Sc|{{Type|l=1px|Lettera al cardinale Pietro Respighi}}}}]] sulla musica sacra (Roma, 8 dicembre {{AnnoTesto|1903}}) * [[Opera:Fin dalla prima (Pio X)|{{Sc|{{Type|l=1px|Fin dalla prima}}}}]] - Motu proprio di papa Pio X sui pericoli del modernismo sociale (Roma, 18 dicembre {{AnnoTesto|1903}}) * [[Opera:Iucunda sane|{{Sc|{{Type|l=1px|Iucunda sane}}}}]] - Terza enciclica di papa Pio X dedicata alla memoria di [[Autore:Papa Gregorio I|papa Gregorio I]] (Roma, 12 marzo {{AnnoTesto|1904}}) * [[Opera:Lettera al cardinale Domenico Svampa (Pio X, 1 marzo 1905)|{{Sc|{{Type|l=1px|Lettera al cardinale Domenico Svampa}}}}]] per la condanna della "Democrazia cristiana autonoma" in Italia (Roma, 1° marzo {{AnnoTesto|1905}}) * [[Opera:Il fermo proposito (Pio X)|{{Sc|{{Type|l=1px|Il fermo proposito}}}}]] - Quinta enciclica di papa Pio X sull'azione cattolica (Roma, 11 giugno {{AnnoTesto|1905}}) * {{Testo|Pieni l'animo}} (Roma, 28 luglio {{AnnoTesto|1906}}) == Opere correlate == * {{Testo|Catechismo Maggiore|Catechismo maggiore, noto anche come Catechismo di Pio X}} * [[Opera:Lamentabili sane exitu|{{Sc|{{Type|l=1px|Lamentabili sane exitu}}}}]] - Decreto del [[Autore:Sant'Uffizio|Sant'Uffizio]] (3 luglio 1907; approvato da Pio X il giorno successivo) {{Sezione note}} {{Papi}} hoe1390ur2xj1hii8y8lqis5zn050s1 3027628 3027575 2022-08-28T15:50:14Z Cinnamologus 2379 Ins "Pieni l'animo" wikitext text/x-wiki <!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="Nome"/>Papa<section end="Nome"/> <section begin="Cognome"/>Pio X<section end="Cognome"/> <section begin="Attività"/>papa<section end="Attività"/> <section begin="Nazionalità"/>italiano<section end="Nazionalità"/> <section begin="Professione e nazionalità"/>257º papa della Chiesa cattolica<section end="Professione e nazionalità"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Autore | Nome = Papa | Cognome = Pio X | Attività = papa | Nazionalità = italiano | Professione e nazionalità = 257º papa della Chiesa cattolica }} == Opere == * [[Opera:E supremi apostolatus|{{Sc|{{Type|l=1px|E supremi apostolatus}}}}]] - Prima enciclica di papa Pio X (Roma, 4 ottobre {{AnnoTesto|1903}}) * [[Opera:Tra le sollecitudini (Pio X)|{{Sc|{{Type|l=1px|Tra le sollecitudini}}}}]] - Motu proprio di papa Pio X sulla musica sacra (Roma, 22 novembre {{AnnoTesto|1903}}) * [[Opera:Lettera al cardinale Pietro Respighi (Pio X, 8 dicembre 1903)|{{Sc|{{Type|l=1px|Lettera al cardinale Pietro Respighi}}}}]] sulla musica sacra (Roma, 8 dicembre {{AnnoTesto|1903}}) * [[Opera:Fin dalla prima (Pio X)|{{Sc|{{Type|l=1px|Fin dalla prima}}}}]] - Motu proprio di papa Pio X sui pericoli del modernismo sociale (Roma, 18 dicembre {{AnnoTesto|1903}}) * [[Opera:Iucunda sane|{{Sc|{{Type|l=1px|Iucunda sane}}}}]] - Terza enciclica di papa Pio X dedicata alla memoria di [[Autore:Papa Gregorio I|papa Gregorio I]] (Roma, 12 marzo {{AnnoTesto|1904}}) * [[Opera:Lettera al cardinale Domenico Svampa (Pio X, 1 marzo 1905)|{{Sc|{{Type|l=1px|Lettera al cardinale Domenico Svampa}}}}]] per la condanna della "Democrazia cristiana autonoma" in Italia (Roma, 1° marzo {{AnnoTesto|1905}}) * [[Opera:Il fermo proposito (Pio X)|{{Sc|{{Type|l=1px|Il fermo proposito}}}}]] - Quinta enciclica di papa Pio X sull'azione cattolica (Roma, 11 giugno {{AnnoTesto|1905}}) * [[Opera:Pieni l'animo (Pio X)|{{Sc|{{Type|l=1px|Pieni l'animo}}}}]] - Ottava enciclica di papa Pio X sulla formazione dei seminaristi e la disciplina del clero (Roma, 28 luglio {{AnnoTesto|1906}}) == Opere correlate == * {{Testo|Catechismo Maggiore|Catechismo maggiore, noto anche come Catechismo di Pio X}} * [[Opera:Lamentabili sane exitu|{{Sc|{{Type|l=1px|Lamentabili sane exitu}}}}]] - Decreto del [[Autore:Sant'Uffizio|Sant'Uffizio]] (3 luglio 1907; approvato da Pio X il giorno successivo) {{Sezione note}} {{Papi}} 27cpyr7prcg3fsc6k6iajek01zhy0p2 Scola della Patienza/Parte seconda/Capitolo IV 0 100055 3027683 872967 2022-08-29T07:51:43Z OrbiliusMagister 129 wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>PARTE SECONDA CAPITOLO IV<section end="sottotitolo"/> <section begin="prec"/>../Capitolo III<section end="prec"/> <section begin="succ"/>../Capitolo V<section end="succ"/> <section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>3 aprile 2009<section end="data"/> <section begin="avz"/>50%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=50%|data=3 aprile 2009|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=PARTE SECONDA CAPITOLO IV|prec=../Capitolo III|succ=../Capitolo V}} <pages index="Dresselio - Scola della patienza.djvu" from="435" to=438 fromsection= tosection= /> {{Sezione note}} * {{Testo|/P1|La Prudenza}} * {{Testo|/P2|Elogio di Seneca.}} * {{Testo|/P3|Tormenti e delizie eterne.}} * {{Testo|/P4|L'Humiltà e gli Apostoli}} * {{Testo|/P5|I casi della Fortuna}} h6qpoz8im7sf9ebd154158xo0jmnq36 Pagina:I quattro libri dell'architettura.djvu/85 108 188659 3027509 2414666 2022-08-28T12:40:51Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|||77}}</noinclude>{{Centrato|[[File:I 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conversion della Terra, ma che tali discostamenti sieno minori e minori in infinito, quanto meno e meno il mobile si trova essersi scostato dal primo termine dove posava. Oltre di ciò è necessario che questa tal linea del moto composto vadia a terminar nel centro della Terra. Or, fatti questi due presupposti, venni già descrivendo intorno al centro A col semidiametro AB il cerchio BI, rappresentantemi il globo terrestre; e prolungando il semidiametro AB in C, descrissi l’altezza della torre BC, la quale, portata {{FI |file = Galileo_Massimi_Sistemi_-_II_giornata_-_09.gif | tsize = 200px | float = right | margin-left=.5em | margin-bottom=.5em }} dalla Terra sopra la circonferenza BI, descrive con la sua sommità l’arco CD; divisa poi la linea CA in mezo in E, col centro E, intervallo EC, descrivo il mezo cerchio CIA, per il quale dico ora che assai probabilmente si può credere che una pietra, cadendo dalla sommità della torre C, venga movendosi del moto composto del comune circolare e del suo proprio retto. Imperocchè, segnando nella circonferenza CD alcune parti eguali CF, FG, GH, HL, e da i punti F, G, H, L tirate verso il centro A linee rette, le parti di esse intercette fra le due circonferenze CD, BI ci rappresenteranno sempre la medesima torre CB, trasportata dal globo terrestre verso DI, nelle quali linee i punti dove esse vengono segate dall’arco del mezo cerchio CI sono i luoghi dove di tempo in tempo la pietra cadente si ritrova; li quali punti si vanno sempre con maggior proporzione allontanando dalla cima della torre, che è quello che fa che il moto retto fatto lungo la torre ci si mostra sempre più e più accelerato. Vedesi ancora come, mercè della infinita acutezza dell’angolo del contatto delli due cerchi DC, CI, il discostamento del cadente dalla circonferenza CFD, cioè dalla cima della torre, è verso il principio piccolissimo, che è quanto a dire il moto in giù esser lentissimo, e più e più tardo in infinito secondo la {{Pt|vici-|}}<noinclude><references/></noinclude> r127pio1f3lketuufk2sjoz6zg0sem7 Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/262 108 327853 3027519 3027171 2022-08-28T12:42:17Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|254|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>{{Pt|menti|decrementi}} simili a gl’incrementi acquistati nello scendere; ed il tempo che si consumerebbe in questo secondo moto ascendente credo che sarebbe eguale al tempo della scesa. {{FI |file = Le opere di Galileo Galilei VII (page 262 crop 1).jpg | width = 14px | float = right | margin-left=10px | margin-top=0 }}Ora, se il mobile co ’l diminuir successivamente, sino alla totale estinzione, il sommo grado della velocità che ebbe nel centro, conduce il mobile in tanto tempo per tanto spazio per quanto in altrettanto tempo era venuto con l’acquisto di velocità dalla total privazione di essa sino a quel sommo grado; par ben ragionevole che quando si movesse sempre co ’l sommo grado di velocità, trapassasse in altrettanto tempo amendue quelli spazii: perchè se noi andremo con la mente dividendo quelle velocità in gradi crescenti e calanti, come, verbigrazia, questi numeri, sì che i primi sino al 10 sieno i crescenti, e gli altri sino all’1 i calanti, e quelli, del tempo della scesa, e gli altri, del tempo della salita, si vede che, congiunti tutti insieme, fanno tanto quanto se una delle due parti di loro fusse stata tutta di gradi massimi; e però tutto lo spazio passato con tutti i gradi delle velocità crescenti e calanti (che è tutto il diametro intero) dev’esser eguale allo spazio passato dalle velocità massime che in numero sono la metà dell’aggregato delle crescenti e delle calanti. Io mi conosco essermi assai duramente spiegato, e Dio voglia ch’io mi lasci intendere. {{Sc|Sagr.}} Credo d’avere inteso benissimo, ed anco di poter in brevi parole mostrar ch’io ho inteso. Voi avete voluto dire, che cominciando il moto dalla quiete ed andando successivamente crescendo la velocità con agumenti eguali, quali sono quelli de’ numeri conseguenti, cominciando dall’unità, anzi dal zero, che rappresenta lo stato di quiete, disponendogli così, e conseguentemente quanti ne piacesse, {{FI |file = Le opere di Galileo Galilei VII (page 262 crop).jpg | width = 13px | float = right | margin-left=10px | margin-top=0 }}sì che il minimo grado sia il zero e ’l massimo, verbigrazia, 5, tutti questi gradi di velocità, con i quali il mobile si è mosso, fanno la somma di 15; ma quando il mobile si movesse con tanti gradi in numero quanti son questi, e che ciascheduno fusse eguale al massimo, che è 5, l’aggregato di tutte queste velocità sarebbe doppio dell’altre, cioè 30: e però movendosi il mobile per altrettanto tempo, ma con velocità equabile e qual è quella del sommo grado 5, doverà passare spazio doppio di quello che passò nel tempo accelerato, che cominciò dallo stato di quiete. {{Sc|Salv.}} Voi, conforme alla vostra velocissima e sottilissima apprensiva, avete spiegato il tutto assai più lucidamente di me, e fattomi<noinclude><references/></noinclude> c7yr63lobf4s84ndhqf4f5r81vtpf7x Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/264 108 327855 3027522 3027183 2022-08-28T12:42:22Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|256|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>al suo lato B M non solo le parallele segnate nel triangolo, ma la infinità di quelle che si intendono prodotte da tutti i punti del lato A C. E sì come la B C era massima delle infinite del triangolo, rappresentanteci il massimo grado di velocità acquistato dal mobile nel moto accelerato, e tutta la superficie di esso triangolo era la massa e la somma di tutta la velocità con la quale nel tempo A C passò un tale spazio, così il parallelogrammo viene ad esser una massa ed aggregato di altrettanti gradi di velocità, ma ciascheduno eguale al massimo B C, la qual massa di velocità viene a esser doppia della massa delle velocità crescenti del triangolo, sì come esso parallelogrammo è doppio del triangolo; e però, se il mobile che cadendo si è servito de i gradi di velocità accelerata, conforme al triangolo A B C, ha passato in tanto tempo un tale spazio, è ben ragionevole e probabile che servendosi delle velocità uniformi, e rispondenti al parallelogrammo, passi con moto equabile nel medesimo tempo spazio doppio al passato dal moto accelerato. {{Sc|Sagr.}} Resto interamente appagato. E se voi chiamate questo un discorso probabile, quali saranno le dimostrazioni necessarie? Volesse Dio che in tutta la comune filosofia se ne trovasse pur una delle sì concludenti! {{Sc|Simp.}} {{Annotazione a lato|Nelle scienze naturali non si deve ricercar l'evidenza matematica.}}Non bisogna nella scienza naturale ricercar l’esquisita evidenza matematica. {{Sc|Sagr.}} Ma questa del moto non è quistion naturale? e pur non trovo che di esso {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile}} mi dimostri pur un minimo accidente. Ma non divertiamo più il nostro ragionamento; e voi, signor Salviati, non mancate in grazia di dirmi quello che mi accennaste esser cagione del fermare il pendolo, oltre alla resistenza del mezo all’esser aperto. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato|Il pendente da corda più lunga fa le sue vibrazioni più rade, che il pendolo da corda breve.}}Ditemi: di due pendenti da distanze diseguali, quello che è attaccato a più lunga corda non fa le sue vibrazioni più rare? {{Sc|Sagr.}} Sì, quando si movessero per eguali distanze dal perpendicolo. {{Sc|Salv.}} Cotesto allontanarsi più o meno non importa niente, perchè il {{Annotazione a lato|Vibrazioni del medesimo pendolo si fanno con la medesima frequenza, siano esse grandi o piccole.}}medesimo pendolo fa le sue reciprocazioni sempre sotto tempi eguali, sieno quelle lunghissime o brevissime, cioè rimuovasi il pendolo assaissimo o pochissimo dal perpendicolo; e se pur non sono del tutto eguali, son elleno insensibilmente differenti, come l’esperienza vi può mostrare; ma quando ben le fussero molto diseguali, non disfavorirebbe,<noinclude><references/></noinclude> je3kn62rdco5tji319hvshwzx38i3qd Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/266 108 327857 3027524 3027188 2022-08-28T12:42:28Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|258|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>sia ben figurata la posizion del Copernico; perchè s’egli avesse avvertito, come e’ fa star l’asse del globo terrestre perpetuamente parallelo a se stesso, non arebbe detto che la metà della Terra non vedrebbe mai il Sole, ma che l’anno sarebbe stato un sol giorno naturale, cioè che per tutte le parti della Terra si sarebbe auto sei mesi di giorno e sei mesi di notte, come ora accade a gli abitatori sotto ’l polo. Ma questo siagli perdonato, e venghiamo al resto. {{Sc|Simp.}} Segue: ''Hanc autem gyrationem Terrae impossibilem esse, sic demonstramus.''Questo appresso è la dichiarazione della seguente figura, dove si veggono dipinti molti gravi descendenti, e leggieri ascendenti, e uccelli che si trattengono per aria, etc. {{Sc|Sagr.}} Mostrate, di grazia. Oh che belle figure, che uccelli, che palle, e che altre belle cose son queste? {{Sc|Simp.}} Queste son palle che vengono dal concavo della Luna. {{Sc|Sagr.}} E questa che è? {{Sc|Simp.}} È una chiocciola, che qua a Venezia chiaman ''buovoli'', che ancor essa vien dal concavo della Luna. {{Sc|Sagr.}} Sì, sì: quest’è che la Luna ha così grand’efficacia sopra questi pesci ostreacei, che noi chiamiamo pesci ''armai''. {{Sc|Simp.}} Quest’è poi quel calcolo ch’io dicevo, di questo viaggio in un giorno naturale, in un’ora, in un minuto primo ed in un secondo, che farebbe un punto della Terra posto sotto l’equinoziale, ed anco nel parallelo di 48 gradi. E poi segue questo, dov’io dubito non avere errato nel referirlo; però leggiamolo: ''His positis, necesse est, Terra circulariter mota, omnia ex aëre eidem etc. Quod si hasce pilas aequales ponemus pondere, magnitudine, gravitate, et in concavo spherae lunaris positas libero descensui permittamus, si motum deorsum aequemus celeritate motui circum (quod tamen secus est, cum pila A etc.), elabentur minimum (ut multum cedamus adversariis) dies sex: quo tempore sexies circa Terram etc.'' {{Sc|Salv.}} Voi pur troppo avevi fedelmente referita l’instanza di quest’uomo. Di qui potete comprender, signor Simplicio, con quanta cautela dovrebber andar quelli che vorrebber dar a credere altrui quelle cose che forse non credono essi medesimi: perchè mi pare impossibil cosa che quest’autore non si avesse ad accorgere ch’e’ si figurava un cerchio il cui diametro, che appresso i matematici è manco che la terza parte della circonferenza, fusse più di<noinclude><references/></noinclude> j8s0ly4rgw6vaz5oa146u4g7qqpmmzt Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/268 108 327859 3027500 3025283 2022-08-28T12:29:12Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" /></noinclude>medesima velocità che ell’aveva nel concavo, dovrebbe anticipare, come ho detto, la vertigine della Terra. Ma se la palla nel concavo mancava della circolazione, non è in obbligo nello scendere di mantenersi perpendicolarmente sopra quel punto della Terra che gli era sottoposto quando la scesa cominciò; nè il Copernico nè alcuno de’ suoi aderenti lo dirà. {{Sc|Simp.}} Ma l’autore farà instanza, come voi vedete, domandando da qual principio dependa questo moto circolare de’ gravi e de’ leggieri, cioè se da principio interno o esterno. {{Sc|Salv.}} Stando nel problema di che si tratta, dico che quel principio che faceva andar la palla in volta mentre era nel concavo lunare, è il medesimo che gli mantiene la circolazione anco nello scendere: lascerò poi che l’autore lo faccia interno o esterno a modo suo. {{Sc|Simp.}} L’autore proverà che non può esser nè interno nè esterno. {{Sc|Salv.}} Ed io risponderò che la palla nel concavo non si muoveva, e sarò libero dal dover dichiarare come discendendo resti sempre verticale al medesimo punto, attesochè ella non vi resterà. {{Sc|Simp.}} Bene; ma come i gravi e i leggieri non possono aver principio nè interno nè esterno di muoversi circolarmente, nè anco il globo terrestre si muoverà di moto circolare; e così avremo l’intento. {{Sc|Salv.}} Io non ho detto che la Terra non abbia principio nè esterno nè interno al moto circolare, ma dico che non so qual de’ dua ella si abbia; ed il mio non lo sapere non ha forza di levarglielo. Ma se questo autore sa da che principio sieno mossi in giro altri corpi mondani, che sicuramente si muovono, dico che quello che fa muover la Terra è una cosa simile a quella per la quale si muove Marte, Giove, e che e’ crede che si muova anco la sfera stellata; e se egli mi assicurerà chi sia il movente di uno di questi mobili, io mi obbligo a sapergli dire chi fa muover la Terra. Ma più, io voglio far l’istesso s’ei mi sa insegnare chi muova le parti della Terra in giù. {{Sc|Simp.}} La causa di quest’effetto è notissima, e ciaschedun sa che è la gravità. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato|Non si ha la maggior cognizion di chi muova i gravi all'ingiù, che di chi muova le stelle in giro, nè di queste cause sappiamo altro che i nomi, impostigli da noi.}}Voi errate, signor Simplicio; voi dovevi dire che ciaschedun sa ch’ella si chiama gravità. Ma io non vi domando del nome, ma dell’essenza della cosa: della quale essenza voi non sapete punto più di quello che voi sappiate dell’essenza del movente le stelle in giro,<noinclude><references/></noinclude> k82jpegz3qaz4ychkrdtn3zfjgp0ix7 3027525 3027500 2022-08-28T12:42:35Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|260|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>medesima velocità che ell’aveva nel concavo, dovrebbe anticipare, come ho detto, la vertigine della Terra. Ma se la palla nel concavo mancava della circolazione, non è in obbligo nello scendere di mantenersi perpendicolarmente sopra quel punto della Terra che gli era sottoposto quando la scesa cominciò; nè il Copernico nè alcuno de’ suoi aderenti lo dirà. {{Sc|Simp.}} Ma l’autore farà instanza, come voi vedete, domandando da qual principio dependa questo moto circolare de’ gravi e de’ leggieri, cioè se da principio interno o esterno. {{Sc|Salv.}} Stando nel problema di che si tratta, dico che quel principio che faceva andar la palla in volta mentre era nel concavo lunare, è il medesimo che gli mantiene la circolazione anco nello scendere: lascerò poi che l’autore lo faccia interno o esterno a modo suo. {{Sc|Simp.}} L’autore proverà che non può esser nè interno nè esterno. {{Sc|Salv.}} Ed io risponderò che la palla nel concavo non si muoveva, e sarò libero dal dover dichiarare come discendendo resti sempre verticale al medesimo punto, attesochè ella non vi resterà. {{Sc|Simp.}} Bene; ma come i gravi e i leggieri non possono aver principio nè interno nè esterno di muoversi circolarmente, nè anco il globo terrestre si muoverà di moto circolare; e così avremo l’intento. {{Sc|Salv.}} Io non ho detto che la Terra non abbia principio nè esterno nè interno al moto circolare, ma dico che non so qual de’ dua ella si abbia; ed il mio non lo sapere non ha forza di levarglielo. Ma se questo autore sa da che principio sieno mossi in giro altri corpi mondani, che sicuramente si muovono, dico che quello che fa muover la Terra è una cosa simile a quella per la quale si muove Marte, Giove, e che e’ crede che si muova anco la sfera stellata; e se egli mi assicurerà chi sia il movente di uno di questi mobili, io mi obbligo a sapergli dire chi fa muover la Terra. Ma più, io voglio far l’istesso s’ei mi sa insegnare chi muova le parti della Terra in giù. {{Sc|Simp.}} La causa di quest’effetto è notissima, e ciaschedun sa che è la gravità. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato|Non si ha la maggior cognizion di chi muova i gravi all'ingiù, che di chi muova le stelle in giro, nè di queste cause sappiamo altro che i nomi, impostigli da noi.}}Voi errate, signor Simplicio; voi dovevi dire che ciaschedun sa ch’ella si chiama gravità. 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Voi chiamate principio esterno, ed anco lo chiamerete preternaturale e violento, quello che muove il proietto grave all’insù; {{Annotazione a lato|La virtù che conduce i proietti gravi in alto, non gli è men naturale che la gravità che gli muove in basso.}}ma forse non è egli meno interno e naturale che quello che lo muove in giù: può chiamarsi per avventura esterno e violento mentre il mobile è congiunto co ’l proiciente; ma separato, che cosa esterna rimane per motore della freccia o della palla? Bisogna pur necessariamente dire che quella virtù che la conduce in alto, sia non meno interna che quella che la muove in giù; ed io ho così per naturale il moto in su de i gravi per l’impeto concepito, come il moto in giù dependente dalla gravità. {{Sc|Simp.}} Questo non ammetterò io mai; perchè questo ha il principio interno naturale e perpetuo, e quello, esterno violento e finito. {{Sc|Salv.}} Se voi vi ritirate dal concedermi che i principii de i moti de i gravi in giù ed in su sieno egualmente interni e naturali, che fareste s’io vi dicessi che e’ potessero anco essere il medesimo in numero?<noinclude><references/></noinclude> 12gwqj0w39gmgw5ii2zxgqdyyf97t3u Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/270 108 327861 3027515 3025285 2022-08-28T12:41:54Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" /></noinclude> {{Sc|Simp.}} Lo lascio giudicare a voi. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato|Principii contrarii non possono riseder naturalmente nel medesimo suggetto.}}Anzi voglio io voi stesso per giudice. Però ditemi: credete voi che nel medesimo corpo naturale possano riseder principii interni che siano tra di loro contrarii? {{Sc|Simp.}} Credo assolutamente di no. {{Sc|Salv.}} Della terra, del piombo, dell’oro, ed in somma delle materie gravissime, quale stimate voi che sia la lor naturale intrinseca inclinazione, cioè a qual moto credete voi che ’l lor principio interno le tiri? {{Sc|Simp.}} Al moto verso il centro delle cose gravi, cioè al centro dell’universo e della Terra, dove, non impedite, si condurrebbero. {{Sc|Salv.}} Talchè, quando il globo terrestre fusse perforato da un pozzo che passasse per il centro di esso, una palla d’artiglieria lasciata cader per esso, mossa da principio naturale ed intrinseco, si condurrebbe al centro; e tutto questo moto farebbe ella spontaneamente e per principio intrinseco: non sta così? {{Sc|Simp.}} Così tengo io per fermo. {{Sc|Salv.}} Ma giunta al centro, credete voi ch’ella passasse più oltre, o pur che quivi cesserebbe immediatamente dal moto? {{Sc|Simp.}} Credo che ella continuerebbe di muoversi per lunghissimo spazio. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato| Il moto naturale si converte per se stesso in quello che si chiama preternaturale o violento.}}Ma questo moto oltre al centro non sarebb’egli all’insù e, per vostro detto, preternaturale e violento? e da qual altro principio lo farete voi dependere, salvochè da quell’istesso che ha condotta la palla al centro, e che voi avete chiamato intrinseco e naturale? trovate voi un proiciente esterno, che gli sopraggiunga di nuovo per cacciarla in su. E questo che si dice del moto per il centro, si vede anco quassù da noi: imperocchè l’impeto interno di un grave cadente per una superficie declive, se la medesima, piegandosi da basso, si refletterà in su, lo porterà, senza punto interrompere il moto, anco all’insù. Una palla di piombo pendente da uno spago, rimossa dal perpendicolo, descende spontaneamente, tirata dall’interna inclinazione, e senza interpor quiete trapassa il punto infimo, e senz’altro sopravvegnente motore si muove in su. Io so che voi non negherete che tanto è naturale ed interno de i gravi il principio che gli muove in giù, quanto de i leggieri quello che gli muove in su: onde io vi metto in considerazione una palla di legno, la quale scendendo per aria da grande altezza, e però movendosi da principio interno, giunta<noinclude><references/></noinclude> hsqfbuso7k7afj9wlz150et1ikhg0u8 3027527 3027515 2022-08-28T12:42:50Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|262|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude> {{Sc|Simp.}} Lo lascio giudicare a voi. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato|Principii contrarii non possono riseder naturalmente nel medesimo suggetto.}}Anzi voglio io voi stesso per giudice. Però ditemi: credete voi che nel medesimo corpo naturale possano riseder principii interni che siano tra di loro contrarii? {{Sc|Simp.}} Credo assolutamente di no. {{Sc|Salv.}} Della terra, del piombo, dell’oro, ed in somma delle materie gravissime, quale stimate voi che sia la lor naturale intrinseca inclinazione, cioè a qual moto credete voi che ’l lor principio interno le tiri? {{Sc|Simp.}} Al moto verso il centro delle cose gravi, cioè al centro dell’universo e della Terra, dove, non impedite, si condurrebbero. {{Sc|Salv.}} Talchè, quando il globo terrestre fusse perforato da un pozzo che passasse per il centro di esso, una palla d’artiglieria lasciata cader per esso, mossa da principio naturale ed intrinseco, si condurrebbe al centro; e tutto questo moto farebbe ella spontaneamente e per principio intrinseco: non sta così? {{Sc|Simp.}} Così tengo io per fermo. {{Sc|Salv.}} Ma giunta al centro, credete voi ch’ella passasse più oltre, o pur che quivi cesserebbe immediatamente dal moto? {{Sc|Simp.}} Credo che ella continuerebbe di muoversi per lunghissimo spazio. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato| Il moto naturale si converte per se stesso in quello che si chiama preternaturale o violento.}}Ma questo moto oltre al centro non sarebb’egli all’insù e, per vostro detto, preternaturale e violento? e da qual altro principio lo farete voi dependere, salvochè da quell’istesso che ha condotta la palla al centro, e che voi avete chiamato intrinseco e naturale? trovate voi un proiciente esterno, che gli sopraggiunga di nuovo per cacciarla in su. E questo che si dice del moto per il centro, si vede anco quassù da noi: imperocchè l’impeto interno di un grave cadente per una superficie declive, se la medesima, piegandosi da basso, si refletterà in su, lo porterà, senza punto interrompere il moto, anco all’insù. Una palla di piombo pendente da uno spago, rimossa dal perpendicolo, descende spontaneamente, tirata dall’interna inclinazione, e senza interpor quiete trapassa il punto infimo, e senz’altro sopravvegnente motore si muove in su. Io so che voi non negherete che tanto è naturale ed interno de i gravi il principio che gli muove in giù, quanto de i leggieri quello che gli muove in su: onde io vi metto in considerazione una palla di legno, la quale scendendo per aria da grande altezza, e però movendosi da principio interno, giunta<noinclude><references/></noinclude> 8ip5gk60vtc1baqs0fg1ofqouh5b25a Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/271 108 327862 3027535 3025286 2022-08-28T12:44:14Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|263}}</noinclude>sopra una profondità d’acqua, continua la sua scesa, e senz’altro motore esterno per lungo tratto si sommerge; e pure il moto in giù per l’acqua gli è preternaturale, e con tutto ciò depende da principio che è interno, e non esterno della palla. Eccovi dunque dimostrato come un mobile può esser mosso, da uno stesso principio interno, di movimenti contrarii. {{Sc|Simp.}} Io credo che a tutte queste instanze ci sieno risposte, benchè per ora non mi sovvengano. Ma comunque ciò sia, continua l’autor di domandar da qual principio dependa questo moto circolare de i gravi e de i leggieri, cioè se da principio interno o esterno, e seguendo dimostra che non può esser nè l’uno nè l’altro, dicendo: ''Si ab externo, Deusne illum excitat per continuum miraculum? an vero angelus? an aër? Et hunc quidem multi assignant. Sed contra''... {{Sc|Salv.}} Non vi affaticate in legger l’instanze, perch’io non son di quelli che attribuisca tal principio all’aria ambiente. Quanto poi al miracolo o all’angelo, più tosto inclinerei in quella parte; perchè quello che comincia da divino miracolo o da operazione angelica, qual è la trasportazione d’una palla d’artiglieria nel concavo della Luna, non ha dell’improbabile che in virtù del medesimo principio faccia anco il resto. Ma quanto all’aria, a me basta che ella non impedisca il moto circolare de i mobili che per essa si dice che si muovono; e per ciò fare, basta (nè più si ricerca) che essa si muova dell’istesso moto, e che con la medesima velocità finisca le sue circolazioni che il globo terrestre. {{Sc|Simp.}} Ed egli insurgerà parimente contro a questo, domandando chi conduce intorno l’aria, la natura o la violenza? e confuta la natura, con dire che ciò è contro alla verità, all’esperienza, all’istesso Copernico. {{Sc|Salv.}} Contro al Copernico non è altrimenti, il quale non scrive tal cosa, e quest’autor glie l’attribuisce con troppo eccesso di cortesia: anzi egli dice, e per mio parer dice bene, che la parte dell’aria vicina alla Terra, essendo più presto evaporazion terrestre, può aver la medesima natura, e naturalmente seguire il suo moto, o vero, per essergli contigua, seguirla in quella maniera che i Peripatetici dicono che la parte superiore e l’elemento del fuoco seguono il moto del concavo della Luna; sì che a loro tocca a dichiarare se cotal moto sia naturale o violento.<noinclude><references/></noinclude> k4s0wlb7qvl7fq10a7ubsa0obe6iwwu Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/272 108 327863 3027557 3025287 2022-08-28T12:51:44Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|264|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude> {{Sc|Simp.}} Replicherà l’autore, che se ’l Copernico fa muovere una parte dell’aria inferiore solamente, mancando di cotal moto la superiore, non potrà render ragione, come quell’aria quieta sia per poter condur seco i medesimi gravi e fargli secondare il moto della Terra. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato| La propensione de i corpi elementari in seguir la Terra ha una limitata sfera.}}Il Copernico dirà che questa propension naturale de i corpi elementari di seguire il moto terrestre ha una limitata sfera, fuor della quale cesserebbe tal naturale inclinazione; oltrechè, come ho detto, non è l’aria quella che porta seco i mobili, i quali, sendo separati dalla Terra, seguano il suo moto; sì che cascano tutte le instanze che questo autor produce per provar che l’aria può non cagionar cotali effetti. {{Sc|Simp.}} Come dunque ciò non sia, bisognerà dire che tali effetti dependano da principio interno; contro alla qual posizione ''oboriuntur dificillimae, immo inextricabiles, quaestiones secundae,'' che sono le seguenti: Principium illud internum vel est accidens, vel substantia: si primum, quale nam illud? nam qualitas loco motiva circum hactenus nulla videtur esse agnita. (8) {{Sc|Salv.}} Come non si ha notizia di alcuna? non ci sono queste, che muovon intorno tutte queste elementari materie, insieme con la Terra? Vedete come quest’autore suppon per vero quello ch’è in quistione. {{Sc|Simp.}} Ei dice che ciò non si vede, e parmi che abbia ragione in questo. {{Sc|Salv.}} Non si vede da noi, perchè andiamo in volta insieme con loro. {{Sc|Simp.}} Sentite l’altra instanza: <ref>Quae etiam si esset, quomodo tamen inveniretur in rebus tam contrariis? in igne ut in aqua? in aëre ut in terra? in viventibus ut in anima carentibus?</ref> {{Sc|Salv.}} Posto per ora che l’acqua e il fuoco sien contrarii, come anche l’aria e la terra (che pur ci sarebbe da dire assai), il più che da questo ne possa seguire, sarà che ad essi non possono esser comuni i moti che tra loro sien contrarii, sì che, verbigrazia, il moto in su, che naturalmente compete al fuoco, non possa competere all’acqua, ma che, sì come essa è per natura contraria al fuoco, così a lei convenga quel moto che è contrario al moto del fuoco, che sarà il moto ''deorsum'': ma il moto circolare, che non è contrario nè al ''sursum'' nè al ''deorsum'', anzi che si può mescolare con amendue, come il medesimo {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile}} afferma, perchè non potrà egualmente competere a i gravi ed a i leggieri? I moti poi che non posson esser comuni a i<noinclude><references/></noinclude> l00atjz1i7gadfrzm5667pwfjzz471i Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/273 108 327864 3027560 3025288 2022-08-28T12:53:21Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|265}}</noinclude>viventi ed a i non viventi, son quelli che dependon dall’anima; ma quelli che son del corpo, in quanto egli è elementare, ed in conseguenza participante delle qualità degli elementi, perchè non hanno ad esser comuni al cadavero ed al vivente? E però, quando il moto circolare sia proprio degli elementi, dovrà esser comune de i misti ancora. {{Sc|Sagr.}} È forza che quest’autor creda, che cadendo una gatta morta da una finestra, non possa esser che anco viva ci potesse cadere, non essendo cosa conveniente che un cadavero partecipi delle qualità che convengono ad un vivente. {{Sc|Salv.}} Non conclude, dunque, il discorso di quest’autore contro a chi dicesse, il principio del moto circolare de i gravi e de i leggieri esser un accidente interno. Non so quanto e’ sia per dimostrare che non possa esser una sustanza. {{Sc|Simp.}} Insurge contro a questo con molte opposizioni, la prima delle quali è questa: ''Si secundum (nempe si dicas, tale principium esse substantiam), illud est aut materia, aut forma, aut compositum; sed repugnant iterum tot diversae rerum naturae, quales sunt aves, limaces, saxa, sagittae, nives, fumi, grandines, pisces, etc., quae tamen omnia, specie et genere differentia, moverentur a natura sua circulariter, ipsa naturis diversissima, etc''. {{Sc|Salv.}} Se queste cose nominate sono di nature diverse, e le cose di nature diverse non possono aver un moto comune, bisognerà, quando si debba sodisfare a tutte, pensar ad altro che a due moti solamente in su e in giù; e se se ne deve trovar uno per le freccie, uno per le lumache, un altro per i sassi, uno per i pesci, bisognerà pensare anco a i lombrichi e a i topazii e all’agarico, che non son men differenti di natura tra di loro che la gragnuola e la neve. {{Sc|Simp.}} Par che voi ve ne burliate di questi argomenti. {{Sc|Salv.}} Anzi no, signor Simplicio; ma già si è risposto di sopra, cioè che se un moto in giù o vero in su può convenire alle cose nominate, potrà non meno convenir loro un circolare. E stando nella dottrina peripatetica, non porrete voi diversità maggiore tra una cometa elementare e una stella celeste, che tra un pesce e un uccello? e pur quelle si muovono amendue circolarmente. Or seguite il secondo argumento. {{Sc|Simp.}} ''Si Terra staret per voluntatem Dei, rotarentne caetera annon? si''<noinclude><references/></noinclude> 3svxrn3ow3mj3gy9zqiv8gpbo5vld4w Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/274 108 327865 3027571 3025289 2022-08-28T13:06:36Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|266|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>''hoc, falsum est a natura gyrari; si illud, redeunt priores quaestiones; et sane mirum esset, quod gavia pisciculo, alauda nidulo suo et corvus limaci petraeque, etiam volens, imminere non posset''. {{Sc|Salv.}} Io per me darei una risposta generale: che, dato per volontà di Dio che la Terra cessasse dalla vertigine diurna, quegli uccelli farebber tutto quello che alla medesima volontà di Dio piacesse. Ma se pur cotesto autore desiderasse una più particolar risposta, gli direi che e’ farebber tutto l’opposito di quello che e’ facessero quando, mentre eglino separati dalla Terra si trattenesser per aria, il globo terrestre per volontà divina si mettesse inaspettatamente in un moto precipitosissimo: tocca ora a quest’autore ad assicurarci di quello che in tal caso accaderebbe. {{Sc|Sagr.}} Di grazia, signor Salviati, concedete a mia richiesta a quest’autore, che fermandosi la Terra per volontà di Dio, l’altre cose da quella separate continuasser d’andar in volta del natural movimento loro, e sentiamo quali impossibili o inconvenienti ne seguirebbero: perchè io per me non so veder disordini maggiori di questi che produce l’autor medesimo, cioè che l’allodole, ancorchè le volessero, non si potrebber trattener sopra i nidi loro, nè i corbi sopra le lumache o sopra i sassi; dal che ne seguirebbe che a i corbi converrebbe patirsi la voglia delle lumache, e gli allodolini si morrebber di fame e di freddo, non potendo esser nè imbeccati nè covati dalle lor madri: questa è tutta la rovina ch’io so ritrar che seguirebbe, stante il detto dell’autore. Vedete voi, signor Simplicio, se maggiori inconvenienti seguir ne dovessero. {{Sc|Simp.}} Io non ne so scorger di maggiori, ma è ben credibile che l’autore ci scorga, oltre a questi, altri disordini in natura, che forse per suoi degni rispetti non ha volsuti produrre. Seguirò dunque la terza instanza: ''Insuper, quî fit utistae res tam variae tantum moveantur ab occasu in ortum parallelae ad aequatorem? ut semper moveantur, numquam quiescant?''. {{Sc|Salv.}} Muovonsi da occidente in oriente, parallele all’equinoziale, senza fermarsi, in quella maniera appunto che voi credete che le stelle fisse si muovano da levante a ponente, parallele all’equinoziale, senza fermarsi. {{Sc|Simp.}} ''Quare quo sunt altiores celerius, quo humiliores tardius?'' {{Sc|Salv.}} Perchè in una sfera o in un cerchio che si volga intorno<noinclude><references/></noinclude> 9kz7h31xy7grs0znd4yiceozpgz1rk0 Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/275 108 327866 3027578 3025290 2022-08-28T13:16:19Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|267}}</noinclude>al suo centro, le parti più remote descrivono cerchi maggiori, e le più vicine gli descrivono nell’istesso tempo minori. {{Sc|Simp.}} ''Quare quae aequinoctiali propiores in maiori, quae remotiores in minori, circulo feruntur?'' {{Sc|Salv.}} Per immitar la sfera stellata, nella quale le più vicine all’equinoziale si muovon in cerchi maggiori che le più lontane. {{Sc|Simp.}} Q''uare pila eadem sub aequinoctiali tota circa centrum Terrae ambitu maximo, celeritate incredibili, sub polo vero circa centrum proprium gyro nullo, tarditate suprema, volveretur?'' {{Sc|Salv.}} Per immitar le stelle del firmamento, che farebbon l’istesso se ’l moto diurno fusse loro. {{Sc|Simp.}} Quare eadem res, pila v. g. plumbea, si semel Terram circuivit descripto circulo maximo, eamdem ubique non circummigret secundum circulum maximum, sed translata extra aequinoctialem in circulis minoribus agetur? (16) {{Sc|Salv.}} Perchè così farebbero, anzi pure hanno fatto in dottrina di Tolomeo, alcune stelle fisse, che già erano vicinissime all’equinoziale e descrivevan cerchi grandissimi, ed ora, che ne son lontane, gli descrivon minori. {{Sc|Sagr.}} Oh s’io potessi tenere a mente tutte queste belle cose, mi parrebbe pur d’aver fatto il grand’acquisto! Bisogna, signor Simplicio, che voi me lo prestiate questo libretto, perchè egli è forza che perentro vi sia un mare di cose peregrine ed esquisitissime. {{Sc|Simp.}} Io ve ne farò un presente. {{Sc|Sagr.}} Oh questo no, io non ve ne priverei mai. Ma son finite ancora le interrogazioni? {{Sc|Simp.}} Signor no; sentite pure: ''Si latio circularis gravibus et levibus est naturalis, qualis est ea quae fit secundum lineam rectam? nam si naturalis, quomodo et is motus qui circum est, naturalis est, cum specie differat a recto? si violentus, quî fit ut missile ignitum, sursum evolans, scintillosum caput sursum a Terra, non autem circum, volvatur, etc.?''. {{Sc|Salv.}} Già mille volte si è detto che il moto circolare è naturale del tutto e delle parti, mentre sono in ottima disposizione: il retto è per ridurr’all’ordine le parti disordinate; se ben meglio è dire che mai, nè ordinate nè disordinate, non si muovon di moto retto, {{Annotazione a lato|Del moto misto, noi non veggiamo la parte circolare, perchè di quella iamo partecipi.}}ma di un moto misto, che anco potrebb’esser circolare schietto; ma a noi resta visibile e osservabile una parte sola di questo moto misto,<noinclude><references/></noinclude> a8k2mc1366gv62tox83ibs5dcbnbi3j Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/276 108 327867 3027580 3025291 2022-08-28T13:19:44Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|268|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>cioè la parte del retto, restandoci l’altra parte del circolare impercettibile, perchè noi ancora lo participiamo; e questo risponde a i razzi, li quali si muovono in su e in giro, ma noi non possiamo distinguer il circolare, perchè di quello ci moviamo noi ancora. Ma quest’autore non credo che abbia mai capita questa mistione, poichè si vede come egli resolutamente dice che i razzi vanno in su a diritto e non vanno altrimenti in giro. {{Sc|Simp.}} ''Quare centrum spherae delapsae sub aequatore spiram describit in eius plano, sub aliis parallelis spiram describit in cono? sub polo descendit in axe, lineam gyralem decurrens in superficie cylindrica consignatam?'' {{Sc|Salv.}} Perchè delle linee tirate dal centro alla circonferenza della sfera, che son quelle per le quali i gravi descendono, quella che termina nell’equinoziale disegna un cerchio, e quelle che terminano in altri paralleli descrivon superficie coniche, e l’asse non descrive altro, ma si resta nell’esser suo. E se io vi debbo dire il mio parer liberamente, dirò che non so ritrarre da tutte queste interrogazioni costrutto nissuno che rilievi contro al moto della Terra; perchè s’io domandassi a quest’autore (concedutogli che la Terra non si muova) quello che accaderebbe di tutti questi particolari, dato che ella si movesse come vuole il Copernico, son ben sicuro che e’ direbbe che ne seguirebbon tutti questi effetti, che egli adesso oppone come inconvenienti per rimuover la mobilità; talchè nella mente di quest’uomo le conseguenze necessarie vengon reputate assurdi. Ma, di grazia, se ci è altro, spediamoci da questo tedio. {{Sc|Simp.}} In questo che segue, ci è contro al Copernico e suoi seguaci, che voglion che il moto delle parti, separate dal suo tutto, sia solo per riunirsi al suo tutto, ma che naturale assolutamente sia il muoversi circolarmente alla vertigine diurna; contro a i quali instà dicendo che, conforme all’oppinion di costoro, ''si tota Terra, una cum aqua, in nihilum redigeretur, nulla grando aut pluvia e nube decideret, sed naturaliter tantum circumferretur; neque ignis ullus aut igneum ascenderet, cum, illorum non improbabili sententia, ignis nullus sit supra''. {{Sc|Salv.}} La providenza di questo filosofo è mirabile e degna di gran lode, attesochè e’ non si contenta di pensare alle cose che potrebbon accadere stante il corso della natura, ma vuol trovarsi provvisto in occasione che seguissero di quelle cose che assolutamente si sa che<noinclude><references/></noinclude> 58wgs5aohubn6ajnuvosnltxoelg4dt Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/277 108 327868 3027581 3025292 2022-08-28T13:20:25Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|269}}</noinclude>non sono mai per seguire. Io voglio dunque, per sentir qualche bella sottigliezza, concedergli che quando la Terra e l’acqua andassero in niente, nè le grandini nè la pioggia cadessero più, nè le materie ignee andasser più in alto, ma si trattenesser girando: che sarà poi? e che mi opporrà il filosofo? {{Sc|Simp.}} L’opposizione è nelle parole che seguono immediatamente; eccole qui: Quibus tamen experientia et ratio adversatur. (20) {{Sc|Salv.}} Ora mi convien cedere, poichè egli ha sì gran vantaggio sopra di me, qual è l’esperienza, della quale io manco; perchè sin ora non mi son mai incontrato in vedere che ’l globo terrestre, con l’elemento dell’acqua, sia andato in niente, sì ch’io abbia potuto osservare quel che in questo piccol finimondo faceva la gragnuola e l’acqua. Ma ci dic’egli almanco, per nostra scienza, quel che facevano? {{Sc|Simp.}} Non lo dice altrimenti. {{Sc|Salv.}} Pagherei qualsivoglia cosa a potermi abboccar con questa persona, per domandargli, se quando questo globo sparì, e’ portò via anco il centro comune della gravità, sì com’io credo; nel qual caso, penso che la grandine e l’acqua restassero come insensate e stolide tra le nugole, senza saper che farsi di loro. Potrebbe anco esser che, attratte da quel grande spazio vacuo, lasciato mediante la partita del globo terrestre, si rarefacesser tutti gli ambienti, ed in particolar l’aria, che è sommamente distraibile, e concorressero con somma velocità a riempierlo; e forse i corpi più solidi e materiali, come gli uccelli, che pur di ragione ne dovevano esser molti per aria, si ritirarono più verso il centro della grande sfera vacua (che par ben ragionevole che alle sustanze che sotto minor mole contengono assai materia, sieno assegnati i luoghi più angusti, lasciando alle più rare i più ampli), e quivi, mortisi finalmente di fame e risoluti in terra, formassero un nuovo globettino, con quella poca di acqua che si trovava allora tra’ nugoli. Potrebbe anco essere che le medesime materie, come quelle che non veggon lume, non s’accorgessero della partita della Terra, e che alla cieca scendessero al solito, pensando d’incontrarla, e a poco a poco si conducessero al centro, dove anco di presente andrebbero se l’istesso globo non l’impedisse. E finalmente, per dare a questo filosofo una meno irrisoluta risposta, gli dico che so tanto di quel che seguirebbe dopo l’annichilazione del globo terrestre, quanto egli avrebbe saputo che fusse per seguir di esso ed {{Pt|in-|}}<noinclude><references/></noinclude> 3v8tx3buzadbprwcjlio1ilou2ajqc3 Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/278 108 327869 3027586 3025293 2022-08-28T13:24:46Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|270|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>{{Pt|torno|intorno}} ad esso avanti che fusse creato: e perchè io son sicuro ch’e’ direbbe che non si sarebbe nè anco potuto immaginare nissuna delle cose seguite, delle quali la sola esperienza l’ha fatto scienziato, dovrà non mi negar perdono e scusarmi s’io non so quel che egli sa delle cose che seguirebbero doppo l’annichilazione di esso globo, atteso che io manco di quest’esperienza che egli ha. Dite ora se ci è altra cosa. {{Sc|Simp.}} Ci è questa figura, che rappresenta il globo terrestre con una gran cavità intorno al suo centro, ripiena d’aria; e per mostrare che i gravi non si muovono in giù per unirsi co ’l globo terrestre, come dice il Copernico, costituisce questa pietra nel centro, e domanda, posta in libertà quel che ella farebbe; ed un’altra ne pone nella concavità di questa gran caverna, e fa l’istessa interrogazione, dicendo quanto alla prima: ''Lapis in centro constitutus aut ascendet ad Terram in punctum aliquod, aut non: si secundum, falsum est partes ob solam seiunctionem a toto ad illud moveri; si primum, omnis ratio et experientia renititur, neque gravia in suae gravitatis centro conquiescent. Item, si suspensus lapis liberatus decidat in centrum, separabit se a toto, contra Copernicum; si pendeat, refragatur omnis experientia, cum videamus integros fornices corruere''. {{Sc|Salv.}} Risponderò, benchè con mio disavvantaggio grande, già che son alle mani con chi ha veduto per esperienza ciò che fanno questi sassi in questa gran caverna, cosa che non ho veduta io, e dirò che credo {{Annotazione a lato|Prima sono le cose gravi che il centro di gravità.}}che prima siano le cose gravi che il centro comune della gravità, sì che non un centro, che altro non è che un punto indivisibile, e però di nessuna efficacia, sia quello che attragga a sé le materie gravi, ma che esse materie, cospirando naturalmente all’unione, si formino un comun centro, che è quello intorno al quale consistono parti di eguali momenti: onde stimo, che trasferendosi il grande aggregato de i gravi in qualsivoglia luogo, le particelle che dal tutto fusser separate lo seguirebbero, {{Annotazione a lato| Trasponendosi il grand'aggregato de i gravi, le particelle separate da esso lo seguirebbero.}}e non impedite lo penetrerebbero sin dove trovassero parti men gravi di loro, ma pervenute sin dove s’incontrassero in materie più gravi, non scenderebber più. E però stimo che nella caverna ripiena d’aria tutta la volta premerebbe, e solo violentemente si sostenterebbe sopra quell’aria, quando la durezza non potesse esser superata e rotta dalla gravità; ma sassi staccati credo che scenderebbero al centro, e non soprannoterebbero all’aria:<noinclude><references/></noinclude> nfbvrn8kn2ovv8pxym2ubomk8eo9zqx Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/279 108 327870 3027591 3025294 2022-08-28T13:32:04Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|271}}</noinclude>nè per ciò si potrebbe dire che non si movessero al suo tutto, movendosi là dove tutte le parti del tutto si moverebbero, quando non fussero impedite. {{Sc|Simp.}} Quel che resta è certo errore ch’ei nota in un seguace del Copernico, il quale, facendo che la Terra si muova del moto annuo e del diurno in quella guisa che la ruota del carro si muove sopra il cerchio della Terra ed in se stessa, veniva a fare o il globo terrestre troppo grande o l’orbe magno troppo piccolo; attesochè 365 revoluzioni dell’equinoziale son meno assai che la circonferenza dell’orbe magno. {{Sc|Salv.}} Avvertite che voi equivocate, e dite il contrario di quello che bisogna che sia scritto nel libretto: imperocchè bisogna dire che quel tale autore veniva a fare il globo terrestre troppo piccolo o l’orbe magno troppo grande, e non il terrestre troppo grande e l’annuo troppo piccolo. {{Sc|Simp.}} L’equivoco non è altrimenti mio: ecco qui le parole del libretto: ''Non videt quod vel circulum annuum aequo minorem, vel orbem terreum iusto multo fabricet maiorem''. {{Sc|Salv.}} Se il primo autore abbia errato, io non lo posso sapere, poichè l’autor del libretto non lo nomina; ma ben è manifesto e inescusabile l’error del libretto, abbia o non abbia errato quel primo seguace del Copernico, poichè quel del libretto trapassa senza accorgersi un error sì materiale, e non lo nota e non lo emenda<ref>W Neil’esemplare dell’edizione originale posseduto dalla Biblioteca del Seminario di Padova si legge, di pugno di {{Sc|Galileo}}, la seguente postilla: «Qui è attribuito l’errore all’autor del libretto, ma veramente l’errore non vi è.» la quale è riferita, mediante un segno marginale, a ciò che in questa nostra edizione si legge dalla lin. 11 alla lin. 23 della presente pagina.</ref>. Ma questo siagli perdonato, come errore più tosto d’inavertenza che d’altro. Oltre che, se non ch’io sono omai stracco e sazio di più lungamente occuparmi e consumare il tempo {{Annotazione a lato|Non repugna il potersi con la circonferenza di un cerchio piccolo, e poche volte rivoltato, misurare e descrivere una linea maggiore di qual si voglia grandissimo cerchio.}}con assai poca utilità in queste molto leggieri altercazioni, potrei mostrare come non è impossibile che un cerchio, anco non maggior d’una ruota d’un carro, co ’l dar non pur 365, ma anco meno di 20 revoluzioni, può descrivere o misurare la circonferenza non pur dell’orbe magno, ma di<noinclude><references/></noinclude> 1i2os07sc1udp1azbqt5m6rkk3x59p7 Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/280 108 327872 3027594 3025295 2022-08-28T13:33:55Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|272|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>uno mille volte maggiore: e questo dico per mostrare che non mancano sottigliezze assai maggiori di questa, con la quale quest’autore nota l’error del Copernico. Ma, di grazia, respiriamo un poco, per venir poi a quest’altro filosofo, oppositor del medesimo Copernico. {{Sc|Sagr.}} Veramente ne ho bisogno io ancora, benchè abbia solamente affaticato gli orecchi; e quando io pensassi di non aver a sentir cose più ingegnose in quest’altro autore, non so s’io mi risolvessi a andarmene a i freschi in gondola. {{Sc|Simp.}} Credo che sentirete cose di maggior polso, perchè quest’è filosofo consumatissimo, e anco gran matematico, ed ha confutato Ticone in materia delle comete e delle stelle nuove. {{Sc|Salv.}} È egli forse l’autor medesimo dell’Antiticone? {{Sc|Simp.}} È quello stesso: ma la confutazione contro alle stelle nuove non è nell’Antiticone, se non in quanto e’ dimostra che elle non erano progiudiziali all’inalterabilità ed ingenerabilità del cielo, sì come già vi dissi: ma doppo l’Antiticone, avendo trovato per via di parallasse modo di dimostrare che esse ancora son cose elementari e contenute dentro al concavo della Luna, ha scritto quest’altro libro: ''De tribus novis stellis'' etc., ed inseritovi anco gli argomenti contro al Copernico. Io l’altra volta vi produssi quello ch’egli aveva scritto circa queste stelle nuove nell’Antiticone, dove egli non negava che le fussero nel cielo, ma dimostrava che la lor produzione non alterava l’inalterabilità del cielo, e ciò facev’egli con discorso puro filosofico, nel modo ch’io vi dissi; e non mi sovvenne di dirvi come di poi aveva trovato modo di rimuoverle dal cielo, perchè, procedendo egli in questa confutazione per via di computi e di parallassi, materie poco o niente comprese da me, non l’avevo lette, e solo avevo fatto studio sopra queste instanze contro al moto della Terra, che son pure naturali. {{Sc|Salv.}} Intendo benissimo, e converrà, doppo che avremo sentite le opposizioni al Copernico, che sentiamo, o veggiamo almeno, la maniera con la quale per via di parallasse dimostra essere state elementari quelle nuove stelle, che tanti astronomi di gran nome costituiron tutti altissime e tra le stelle del firmamento; e come quest’autore conduce a termine una tanta impresa, di ritirar di cielo le nuove stelle sin dentro alla sfera elementare, sarà ben degno d’esser grandemente esaltato e trasferito esso tra le stelle, o almeno che per fama sia tra quelle eternato il suo nome. Però spediamoci quanto prima<noinclude><references/></noinclude> 4x6tx7oyipj9mewre752ojyvtg08gfg Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/281 108 327873 3027599 3025296 2022-08-28T14:06:37Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|273}}</noinclude>da questa parte, che oppone all’oppinion del Copernico, e cominciate a portare le sue instanze. {{Sc|Simp.}} Queste non occorrerà leggerle ad verbum, perchè sono molto prolisse; ma io, come vedete, nel leggerle attentamente più volte, ho contrassegnato nella margine le parole dove consiste tutto il nervo della dimostrazione, e quella basterà leggere. Il primo argomento comincia qui: {{Annotazione a lato|Nella opinion del Copernico si guasta il criterio della filosofia}}''Et primo, si opinio Copernici recipiatur, criterium naturalis philosophiae, ni prorsus tollatur, vehementer saltem labefactari videtur''.Il qual criterio vuole, secondo l’opinione di tutte le sette de’ filosofi, che il senso e l’esperienza siano le nostre scorte nel filosofare; ma nella posizion del Copernico i sensi vengono a ingannarsi grandemente, mentre visibilmente scorgono da vicino, in mezi purissimi, i corpi gravissimi scender rettamente a perpendicolo, nè mai deviar un sol capello dalla linea retta; con tutto ciò per il Copernico la vista in cosa tanto chiara s’inganna, e quel moto non è altrimenti retto, ma misto di retto e circolare. {{Sc|Salv.}} Questo è il primo argomento che {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile}} e Tolomeo e tutti i lor seguaci producono: al quale si è abbondantemente risposto, e mostrato il paralogismo, ed assai apertamente dichiarato come il moto comune a noi ed a gli altri mobili è come se non fusse. {{Annotazione a lato|Il moto comune è come se non fusse.}}Ma perchè le conclusioni vere hanno mille favorevoli rincontri che le confermano, voglio, in grazia di questo filosofo, aggiunger qualche altra cosa; e voi, signor Simplicio, facendo la parte sua, rispondetemi alle domande. {{Annotazione a lato|Si confuta in altra maniera l'argomento preso da i cadenti.}}E prima, ditemi: che effetto fa in voi quella pietra la quale, cadendo dalla cima della torre, è cagione che voi di tal movimento vi accorgiate? perchè se ’l suo cadere nulla di più o di nuovo operasse in voi di quello che si operava la sua quiete in cima della torre, voi sicuramente non vi accorgereste della sua scesa, nè distinguereste il suo muoversi dal suo star ferma. {{Sc|Simp.}} Comprendo il suo discendere in relazione alla torre, perchè or la veggo a canto a un tal segno di essa torre, poi ad un basso, e così successivamente, sin che la scorgo giunta in terra. {{Sc|Salv.}} Adunque, se quella pietra fusse caduta da gli artigli d’una volante aquila e scendesse per la semplice aria invisibile, e voi non aveste altro oggetto visibile e stabile con chi far parallelo di quella, non potreste il suo moto comprendere? {{Sc|Simp.}} Anzi pur me n’accorgerei, poichè, per vederla mentre è {{Pt|al-|}}<noinclude><references/></noinclude> 95g70leqi4liml4321eigv6umb5859p Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/282 108 327874 3027601 3025297 2022-08-28T14:12:37Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|274|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>{{Pt|tissima,|altissima,}} mi converrebbe alzar la testa, {{Annotazione a lato|Onde si comprende il moto di un cadente.}}e secondo ch’ella venisse calando, mi bisognerebbe abbassarla, ed in somma muover continuamente o quella o gli occhi, secondando il suo moto. {{Sc|Salv.}} Ora avete data la vera risposta. Voi conoscete dunque la quiete di quel sasso, mentre senza muover punto l’occhio ve lo vedete sempre avanti, e conoscete ch’ei si muove, quando, {{Annotazione a lato|li moto dell'occhio ci arguisce il moto dell'oggetto veduto.}}per non lo perder di vista, vi convien muover l’organo della vista, cioè l’occhio. Adunque, tuttavoltachè senza muover mai l’occhio voi vi vedeste continuamente un oggetto nell’istesso aspetto, sempre lo giudichereste immobile. {{Sc|Simp.}} Credo che così bisognasse necessariamente. {{Sc|Salv.}} Figuratevi ora d’esser in una nave, e d’aver fissato l’occhio alla punta dell’antenna: credete voi che, perchè la nave si muovesse anco velocissimamente, vi bisognasse muover l’occhio per mantener la vista sempre alla punta dell’antenna e seguitare il suo moto? {{Sc|Simp.}} Son sicuro che non bisognerebbe far mutazion nessuna, e che non solo la vista, ma quando io v’avessi drizzato la mira d’un archibuso, mai per qualsivoglia moto della nave non mi bisognerebbe muoverla un pelo per mantenervela aggiustata. {{Sc|Salv.}} E questo avviene perchè il moto che conferisce la nave all’antenna, lo conferisce anche a voi ed al vostro occhio, sì che non vi convien muoverlo punto per rimirar la cima dell’antenna; ed in conseguenza ella vi apparisce immobile<ref>w NelL’esemplare dell’edizione originaLe posseduto dalla Biblioteca del Seminario di Padova, {{Sc|Galileo}} annotò, in margine, di suo pugno:«E tanto è che il raggio della vista vadia dall’occhio all’antenna, quanto se una corda fusse legata tra due termini della nave: ora, cento corde sono a diversi termini fermate, e negli stessi posti si conservano, muovasi la nave o stia ferma.»</ref>. Ora trasferite questo discorso alla vertigine della Terra ed al sasso posto in cima della torre, nel quale voi non potete discernere il moto, perchè quel movimento che bisogna per seguirlo, l’avete voi comunemente con lui dalla Terra, nè vi convien muover l’occhio; quando poi gli sopraggiugne il moto all’ingiù, che è suo particolare, e non vostro, e che si mescola co ’l circolare, la parte del circolare che è comune della pietra e dell’occhio, continua d’esser impercettibile, e solo si fa sensibile il retto, perchè<noinclude><references/></noinclude> 86ygph5t4l8699tdkcigaht9iihnmr2 3027605 3027601 2022-08-28T14:37:48Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|274|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>{{Pt|tissima,|altissima,}} mi converrebbe alzar la testa, {{Annotazione a lato|Onde si comprende il moto di un cadente.}}e secondo ch’ella venisse calando, mi bisognerebbe abbassarla, ed in somma muover continuamente o quella o gli occhi, secondando il suo moto. {{Sc|Salv.}} Ora avete data la vera risposta. Voi conoscete dunque la quiete di quel sasso, mentre senza muover punto l’occhio ve lo vedete sempre avanti, e conoscete ch’ei si muove, quando, {{Annotazione a lato|li moto dell'occhio ci arguisce il moto dell'oggetto veduto.}}per non lo perder di vista, vi convien muover l’organo della vista, cioè l’occhio. Adunque, tuttavoltachè senza muover mai l’occhio voi vi vedeste continuamente un oggetto nell’istesso aspetto, sempre lo giudichereste immobile. {{Sc|Simp.}} Credo che così bisognasse necessariamente. {{Sc|Salv.}} Figuratevi ora d’esser in una nave, e d’aver fissato l’occhio alla punta dell’antenna: credete voi che, perchè la nave si muovesse anco velocissimamente, vi bisognasse muover l’occhio per mantener la vista sempre alla punta dell’antenna e seguitare il suo moto? {{Sc|Simp.}} Son sicuro che non bisognerebbe far mutazion nessuna, e che non solo la vista, ma quando io v’avessi drizzato la mira d’un archibuso, mai per qualsivoglia moto della nave non mi bisognerebbe muoverla un pelo per mantenervela aggiustata. {{Sc|Salv.}} E questo avviene perchè il moto che conferisce la nave all’antenna, lo conferisce anche a voi ed al vostro occhio, sì che non vi convien muoverlo punto per rimirar la cima dell’antenna; ed in conseguenza ella vi apparisce immobile<ref>w NelL’esemplare dell’edizione originaLe posseduto dalla Biblioteca del Seminario di Padova, {{Sc|Galileo}} annotò, in margine, di suo pugno:«E tanto è che il raggio della vista vadia dall’occhio all’antenna, quanto se una corda fusse legata tra due termini della nave: ora, cento corde sono a diversi termini fermate, e negli stessi posti si conservano, muovasi la nave o stia ferma.»</ref>. Ora trasferite questo discorso alla vertigine della Terra ed al sasso posto in cima della torre, nel quale voi non potete discernere il moto, perchè quel movimento che bisogna per seguirlo, l’avete voi comunemente con lui dalla Terra, nè vi convien muover l’occhio; quando poi gli sopraggiugne il moto all’ingiù, che è suo particolare, e non vostro, e che si mescola co ’l circolare, la parte del circolare che è comune della pietra e dell’occhio, continua d’esser impercettibile, e solo si fa sensibile il retto, {{Pt|per-|}}<noinclude><references/></noinclude> d0wzt00dziwzbge66ie5b5kum4xir69 Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/283 108 327875 3027604 3025298 2022-08-28T14:37:33Z Alex brollo 1615 /* new eis level1 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="1" user="Phe-bot" /></noinclude>chè per seguirla vi convien muover l’occhio abbassandolo. Vorrei, per tòr d’error questo filosofo, potergli dire che, una volta andando in barca, facesse d’avervi un vaso assai profondo pieno d’acqua, ed avesse accomodato una palla di cera o d’altra materia che lentissimamente scendesse al fondo, sí che in un minuto d’ora appena calasse un braccio, e facendo andar la barca quanto piú velocemente potesse, talché in un minuto d’ora facesse piú di cento braccia, leggiermente immergesse nell’acqua la detta palla e la lasciasse liberamente scendere, e con diligenza osservasse il suo moto: egli primieramente la vedrebbe andare a dirittura verso quel punto del fondo del vaso dove tenderebbe quando la barca stesse ferma, ed all’occhio suo ed in relazione al vaso tal moto apparirebbe perpendicolarissimo e rettissimo; e pure non si può dir che non fusse composto del retto in giú e del circolare intorno all’elemento dell’acqua. E se queste cose accaggiono in moti non naturali, ed in materie che noi possiamo farne l’esperienze nel loro stato di quiete e poi nel contrario del moto, e pur, quanto all’apparenza, non si scorge diversità alcuna e par che ingannino il senso, che vogliamo noi distinguere circa alla Terra, la quale perpetuamente è stata nella medesima costituzione, quanto al moto o alla quiete? ed in qual tempo vogliamo in essa sperimentare se differenza alcuna si scorge tra questi accidenti del moto locale ne’ suoi diversi stati di moto e di quiete, se ella in un solo di questi due eternamente si mantiene? {{Sc|Sagr.}} Questi discorsi m’hanno racconciato alquanto lo stomaco, il quale quei pesci e quelle lumache in parte mi avevano conturbato; ed il primo m’ha fatto sovvenire la correzione d’un errore, il quale ha tanto apparenza di vero, che non so se di mille uno non l’ammettesse per indubitato. E questo fu, che navigando in Soria, e trovandomi un telescopio assai buono, statomi donato dal nostro comune amico, che non molti giorni avanti l’aveva investigato, proposi a quei marinari che sarebbe stato di gran benefizio nella navigazione l’adoperarlo su la gaggia della nave per iscoprir vasselli da lontano e riconoscergli: fu approvato il benefizio, ma opposta la difficultà del poterlo usare mediante il continuo fluttuar della nave, e massime in su la cima dell’albero, dove l’agitazione è tanto maggiore, e che meglio sarebbe stato chi l’avesse potuto adoperare al piede, dove tal movimento è minore che in qualsivoglia altro luogo<noinclude><references/></noinclude> fzs4pru99gwh9f0rrbdlpbt43ghovxu 3027606 3027604 2022-08-28T14:41:20Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|275}}</noinclude>{{Pt|chè|perchè}} per seguirla vi convien muover l’occhio abbassandolo. {{Annotazione a lato|Esperienza che mostra come il moto comune è impercettibile.}}Vorrei, per tòr d’error questo filosofo, potergli dire che, una volta andando in barca, facesse d’avervi un vaso assai profondo pieno d’acqua, ed avesse accomodato una palla di cera o d’altra materia che lentissimamente scendesse al fondo, sì che in un minuto d’ora appena calasse un braccio, e facendo andar la barca quanto più velocemente potesse, talchè in un minuto d’ora facesse più di cento braccia, leggiermente immergesse nell’acqua la detta palla e la lasciasse liberamente scendere, e con diligenza osservasse il suo moto: egli primieramente la vedrebbe andare a dirittura verso quel punto del fondo del vaso dove tenderebbe quando la barca stesse ferma, ed all’occhio suo ed in relazione al vaso tal moto apparirebbe perpendicolarissimo e rettissimo; e pure non si può dir che non fusse composto del retto in giù e del circolare intorno all’elemento dell’acqua. E se queste cose accaggiono in moti non naturali, ed in materie che noi possiamo farne l’esperienze nel loro stato di quiete e poi nel contrario del moto, e pur, quanto all’apparenza, non si scorge diversità alcuna e par che ingannino il senso, che vogliamo noi distinguere circa alla Terra, la quale perpetuamente è stata nella medesima costituzione, quanto al moto o alla quiete? ed in qual tempo vogliamo in essa sperimentare se differenza alcuna si scorge tra questi accidenti del moto locale ne’ suoi diversi stati di moto e di quiete, se ella in un solo di questi due eternamente si mantiene? {{Sc|Sagr.}} Questi discorsi m’hanno racconciato alquanto lo stomaco, il quale quei pesci e quelle lumache in parte mi avevano conturbato; ed il primo m’ha fatto sovvenire la correzione d’un errore, il quale ha tanto apparenza di vero, che non so se di mille uno non l’ammettesse per indubitato. {{Annotazione a lato|Considerazione sottile circa 'l potersi usare il telescopio con la medesima facilità tanto in cima dell'alberodella nave quanto al piede.}}E questo fu, che navigando in Soria, e trovandomi un telescopio assai buono, statomi donato dal nostro comune amico, che non molti giorni avanti l’aveva investigato, proposi a quei marinari che sarebbe stato di gran benefizio nella navigazione l’adoperarlo su la gaggia della nave per iscoprir vasselli da lontano e riconoscergli: fu approvato il benefizio, ma opposta la difficultà del poterlo usare mediante il continuo fluttuar della nave, e massime in su la cima dell’albero, dove l’agitazione è tanto maggiore, e che meglio sarebbe stato chi l’avesse potuto adoperare al piede, dove tal movimento è minore che in qualsivoglia altro luogo<noinclude><references/></noinclude> pg6u0q6y8zqi1tff1e6ql0xp9wman9n Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/284 108 327876 3027608 3025299 2022-08-28T14:44:26Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|276|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>del vassello. Io (non voglio ascondere l’error mio) concorsi nel medesimo parere, e per allora non replicai altro, nè saprei dirvi da che mosso, tornai tra me stesso a ruminar sopra questo fatto, e finalmente m’accorsi della mia semplicità (ma però scusabile) nell’ammetter per vero quello che è falsissimo: dico falso, che l’agitazion massima della gaggia, in comparazion della piccola del piede dell’albero, debba render più difficile l’uso del telescopio nell’incontrar l’oggetto. {{Sc|Salv.}} Io sarei stato compagno de i marinari ed anche vostro, su ’l principio. {{Sc|Simp.}} Ed io parimente sarei stato, e sono ancora; nè crederei co ’l pensarvi cent’anni intenderla altrimenti. {{Sc|Sagr.}} Potrò dunque io questa volta farvi a tutti due (come si dice) il maestro addosso: e perchè il proceder per interrogazioni mi par che dilucidi assai le cose, oltre al gusto che si ha dello scalzare il compagno, cavandogli di bocca quel che non sapeva di sapere, mi servirò di tale artifizio E prima io suppongo che le navi, fuste o altri legni, che si cerca di scoprire e riconoscere, sieno lontani assai, cioè 4, 6, 10 o 20 miglia, perchè per riconoscer i vicini non c’è bisogno d’occhiali; ed in conseguenza il telescopio può, in tanta distanza di 4 o 6 miglia, comodamente scoprire tutto ’l vassello, ed anco machina assai maggiore. Ora io domando, quali in ispezie e quanti in numero siano i movimenti che si fanno nella gaggia, dependenti dalla fluttuazion della nave. {{Sc|Salv.}} Figuriamoci che la nave vadia verso levante: prima, nel mar tranquillissimo, non ci sarebbe altro moto che questo progressivo; {{Annotazione a lato|Movimenti difforenti dependenti dalla fluttuazione della nave.}}ma aggiunta l’agitazion dell’onde, ce ne sarà uno che, alzando ed abbassando vicendevolmente la poppa e la prua, fa che la gaggia inclina innanzi e indietro; altre onde, facendo andare il vassello alla banda, piegano l’albero a destra e a sinistra; altre posson girare alquanto la nave e farla defletter, diremo con l’artimone, dal dritto punto orientale or verso greco or verso sirocco; altre, sollevando per di sotto la carina, potrebber far che la nave, senza deflettere, solamente si alzasse ed abbassasse: {{Annotazione a lato|Due mutazioni fatte nel telescopio, dependenti dall'agitazion}}ed in somma parmi che in spezie questi movimenti sien due, uno, cioè, che muta per angolo la direzion del telescopio, e l’altro che la muta, diremo, per linea, senza mutar angolo, cioè mantenendo sempre la canna dello strumento parallela a se stessa.<noinclude><references/></noinclude> s01wn2vparvsoi8j7e6bjnmteeaa7qh Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/285 108 327877 3027609 3025300 2022-08-28T14:45:19Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|277}}</noinclude> {{Sc|Sagr.}} Ditemi appresso: se noi, avendo prima drizzato il telescopio là a quella torre di Burano, lontana di qua sei miglia, lo piegassimo per angolo a destra o a sinistra, o vero in su o in giù, solamente quanto è un nero d’ugna, che effetto ci farebbe circa l’incontrar essa torre? {{Sc|Salv.}} Ce la farebbe immediate sparir dalla vista, perchè una tal declinazione, benchè piccolissima qui, può importar là le centinaia e le migliaia delle braccia. {{Sc|Sagr.}} Ma se senza mutar l’angolo, conservando sempre la canna parallela a se stessa, noi la trasferissimo 10 o 12 braccia più lontana, a destra o a sinistra, in alto o a basso, che effetto ci cagionerebbe ella quanto alla torre? {{Sc|Salv.}} Assolutamente impercettibile; perchè, sendo gli spazii qui e là contenuti tra raggi paralleli, le mutazioni fatte qui e là convien che sieno eguali; e perchè lo spazio che scuopre là lo strumento è capace di molte di quelle torri, però non la perderemmo altrimenti di vista. {{Sc|Sagr.}} Tornando ora alla nave, possiamo indubitabilmente affermare, che il muovere il telescopio a destra o a sinistra, in su o in giù, ed anco innanzi o indietro, 20 o 25 braccia, mantenendolo però sempre parallelo a se stesso, non può sviare il raggio visivo dal punto osservato nell’oggetto più che le medesime 25 braccia; e perchè nella lontananza di 8 o 10 miglia la scoperta dello strumento abbraccia spazio molto più largo che la fusta o altro legno veduto, però tal piccola mutazione non me lo fa perder di vista. L’impedimento dunque e la causa dello smarrir l’oggetto non ci può venire se non dalla mutazion fatta per angolo, già che per l’agitazion della nave la trasportazion del telescopio in alto o a basso, a destra o a sinistra, non può importar gran numero di braccia. Ora supponete d’aver due telescopii fermati uno all’inferior parte dell’albero della nave, e l’altro alla cima non pur dell’albero, ma anco dell’antenna altissima, quando con essa si fa la penna, e che amendue sien drizzati al vassello discosto 10 miglia: ditemi se voi credete che, per qual si sia agitazion della nave e inclinazion dell’albero, maggior mutazione, quanto all’angolo, si faccia nella canna altissima che nella infima. Alzando un’onda la prua, farà ben dare indietro la punta dell’antenna 30 o 40 braccia più che il piede dell’albero, e verrà a ritirar indietro<noinclude><references/></noinclude> 533q3st48hs2nbtzdfo5lry4vol3j4w Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/286 108 327878 3027611 3025302 2022-08-28T14:50:24Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|278|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>la canna superiore per tanto spazio, e la inferiore un palmo solamente; ma l’angolo tanto si altera nell’uno strumento quanto nell’altro: e parimente un’onda che venga per banda, trasporta a destra ed a sinistra cento volte più la canna alta che la bassa; ma gli angoli o non si mutano o si alterano egualmente; ma la mutazione a destra o a sinistra, innanzi o in dietro, in su o in giù, non reca impedimento sensibile nella veduta de gli oggetti lontani, ma sì bene grandissima l’alterazione dell’angolo: adunque bisogna necessariamente confessare che l’uso del telescopio nella sommità dell’albero non è più difficile che al piede, avvenga che le mutazioni angolari son eguali in amendue i luoghi. {{Sc|Salv.}} Quanto bisogna andar circospetto prima che affermare o negare una proposizione! Io torno a dire, che nel sentir pronunziar resolutamente che per il movimento maggiore fatto nella sommità dell’albero che nel piede, ciascuno si persuaderà che grandemente sia più difficile l’uso del telescopio su alto che a basso. E così anco voglio scusar quei filosofi che si disperano e si gettan via contro a quelli che non gli voglion concedere che quella palla d’artiglieria, che e’ veggon chiaramente venire a basso per una linea retta e perpendicolare, assolutamente si muova in quel modo, ma voglion che ’l moto suo sia per un arco, ed anco molto e molto inclinato e trasversale. Ma lasciamogli in quest’angustia, e sentiamo l’altre opposizioni che l’autore che aviamo a mano fa contro al Copernico. {{Sc|Simp.}} Continua pur l’autore di mostrare come in dottrina del Copernico bisogna negare i sensi, e le sensazioni massime, qual sarebbe se noi, che sentiamo il ventilar d’una leggierissima aura, {{Annotazione a lato|Moto annuo della Terra dovrebbe cagionar vento perpetuo e gagliardissimo.}}non abbiamo poi a sentire l’impeto d’un vento perpetuo che ci ferisce con una velocità che scorre più di 2529 miglia per ora; chè tanto è lo spazio che il centro della Terra co ’l moto annuo trapassa in un’ora per la circonferenza dell’orbe magno, come egli diligentemente calcola, e perchè, come ei dice pur di parer del Copernico, ''cum Terra movetur circumpositus aër; motus tamen eius, velocior licet ac rapidior celerrimo quocumque vento, a nobis non sentiretur, sed summa tum tranquillitas reputaretur, nisi alius motus accederet. Quid est vero decipi sensum, nisi haec esset deceptio?'' {{Sc|Salv.}} È forza che questo filosofo creda che quella Terra che il Copernico fa andare in giro, insieme con l’aria ambiente, per la {{Pt|cir-|}}<noinclude><references/></noinclude> stulfehtt3fy0qf2accps9pb2vpediq Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/287 108 327879 3027643 3025303 2022-08-28T19:28:48Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|279}}</noinclude>{{Pt|conferenza|circonferenza}} dell’orbe magno, non sia questa dove noi abitiamo, ma un’altra separata, perchè questa nostra conduce seco noi ancora, con la medesima velocità sua e dell’aria circostante: e qual ferita possiam noi sentire, mentre fuggiamo con egual corso a quello di chi ci vuol giostrare? Questo signore s’è scordato che noi ancora siamo, non men che la Terra e l’aria, menati in volta, e che in conseguenza sempre siamo toccati dalla medesima parte d’aria, la quale però non ci ferisce. {{Sc|Simp.}} Anzi no: eccovi le parole che immediatamente seguono: Præterea nos quoque rotamur ex circumductione Terræ etc. (25) {{Sc|Salv.}} Ora non lo posso più nè aiutare nè scusare; scusatelo voi e aiutatelo, signor Simplicio. {{Sc|Simp.}} Per ora, così improvvisamente, non mi sovvien difesa di mia sodisfazione. {{Sc|Salv.}} Ombé, ci penserete stanotte, e difenderetelo poi domani: intanto sentiamo l’altre opposizioni. {{Sc|Simp.}} {{Annotazione a lato|In via dei Copero bisogna negar le sensazioni.}}Séguita pur l’istessa instanza, mostrando che in via del Copernico bisogna negar le sensazioni proprie. Imperocchè questo principio, per il quale noi andiamo intorno con la Terra, o è nostro intrinseco, o ci è esterno, cioè un rapimento di essa Terra: e se questo secondo è, non sentendo noi cotal rapimento, convien dire che ’l senso del tatto non senta il proprio obietto congiunto, nè la sua impressione nel sensorio; ma se il principio è intrinseco, noi non sentiremo un moto locale derivante da noi medesimi, e non ci accorgeremo mai di una propensione perpetuamente annessa con esso noi. {{Sc|Salv.}} Talchè l’instanza di questo filosofo batte qua, che, sia quel principio, per il quale noi ci moviamo con la Terra, o esterno o interno, dovremmo in ogni maniera sentirlo, e non lo sentendo, non è nè l’uno nè l’altro, e però noi non ci moviamo, nè in conseguenza la Terra. {{Annotazione a lato|Il moto nostro può essere o interno o esterno, senz'esser da noi compreso o sentito.}}Ed io dico che può essere nell’un modo e nell’altro, senza che noi lo sentiamo. E del poter esser esterno, l’esperienza della barca rimuove ogni difficultà soprabbondantemente: e dico soprabbondantemente, perchè, potendo noi a tutte l’ore farla muovere ed anco farla star ferma, e con grand’accuratezza andare osservando se da qualche diversità, che dal senso del tatto possa esser compresa, noi possiamo imparare ad accorgerci se la si muova o no, vedendo che per ancora non si è acquistata tale scienza, a che maravigliarsi<noinclude><references/></noinclude> aw3gl9kszhejjzfpjf4bkha0mpwb4jn Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/288 108 327881 3027644 3025304 2022-08-28T19:45:16Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|280|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>se l’istesso accidente ci resta incognito nella Terra, la quale ci può aver portati perpetuamente, senza potere mai sperimentar la sua quiete? {{Annotazione a lato|Moto della barca insensibile a quei che ci son dentro, quanto al senso del tatto.}}Voi sete pur, signor Simplicio, per quel ch’io credo, andato mille volte nelle barche da Padova, e se voi volete confessar il vero, non avete mai sentita in voi la participazione di quel moto, se non quando la barca, arrenando o urtando in qualche ritegno, si è fermata, e che voi con gli altri passeggieri, colti all’improvviso, sete con pericolo traboccati. Bisognerebbe che il globo terrestre incontrasse qualche intoppo che l’arrestasse, che vi assicuro che allora vi accorgereste dell’impeto che in voi risiede, mentre da esso sareste scagliato verso le stelle. {{Annotazione a lato|Moto della barca sensibile alla vista, congiunta col discorso.}}Ben è vero che con altro senso, ma accompagnato co ’l discorso, potete accorgervi del moto della barca, cioè con la vista, mentre riguardate gli alberi e le fabbriche poste nella campagna, le quali, essendo separate dalla barca, par che si muovano in contrario: ma se per una tale esperienza voleste restare appagato del moto terrestre, {{Annotazione a lato|Moto terrestre comprendesi nelle stelle.}}direi che riguardaste le stelle, che per ciò vi appariscono muoversi in contrario. Il maravigliarsi poi di non sentir cotal principio, posto che fusse nostro interno, è pensiero men ragionevole; perchè se noi non sentiamo un simile che ci vien di fuori e che frequentemente si parte, per qual ragione dovremmo sentirlo quando immutabilmente risedesse di continuo in noi? Ora ècci altro in questo primo argomento? {{Sc|Simp.}} Ècci questa esclamazioncella: ''Ex hac itaque opinione necesse est diffidere nostris sensibus, ut penitus fallacibus vel stupidis in sensibilibus, etiam coniunctissimis, diiudicandis; quam ergo veritatem sperare possumus, a facultate adeo fallaci ortum trahentem?'' {{Sc|Salv.}} Oh io ne vorrei dedur precetti più utili e più sicuri, imparando ad esser più circuspetto e men confidente circa quello che a prima giunta ci vien rappresentato da i sensi, che ci possono facilmente ingannare; e non vorrei che questo autore si affannasse tanto in volerci far comprender co ’l senso, questo moto de i gravi descendenti esser semplice retto e non di altra sorte, nè si risentisse ed esclamasse perchè una cosa tanto chiara manifesta e patente venga messa in difficultà; perchè in questo modo dà indizio di credere che a quelli che dicon, tal moto non esser altrimenti retto, anzi più tosto circolare, paia di veder sensatamente quel sasso andar in arco, già che egli invita più il lor senso che il lor discorso a chiarirsi di<noinclude><references/></noinclude> jwhbsptodjgpyauzlchg3wphbeu19zt Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/289 108 327882 3027645 3025305 2022-08-28T19:48:10Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|281}}</noinclude>tal effetto: il che non è vero signor Simplicio, perchè, sì come io, che sono indifferente tra queste opinioni e solo a guisa di comico mi immaschero da Copernico in queste rappresentazioni nostre, non ho mai veduto, nè mi è parso di veder, cader quel sasso altrimenti che a perpendicolo, così credo che a gli occhi di tutti gli altri si rappresenti l’istesso. Meglio è dunque che, deposta l’apparenza, nella quale tutti convenghiamo, facciamo forza co ’l discorso, o per confermar la realtà di quella, o per iscoprir la sua fallacia. {{Sc|Sagr.}} Se io potessi una volta incontrarmi in questo filosofo, che pur mi pare che si elevi assai sopra molti altri seguaci dell’istesse dottrine, vorrei in segno di affetto ricordargli un accidente che assolutamente egli ha ben mille volte veduto, dal quale, con molta conformità di questo che trattiamo, si può comprendere quanto facilmente possa altri restar ingannato dalla semplice apparenza o vogliamo dire rappresentazione del senso. E l’accidente è il parere, a quelli che di notte camminano per una strada, d’esser seguitati dalla Luna con passo eguale al loro, mentre la veggono venir radendo le gronde de i tetti sopra le quali ella gli apparisce, in quella guisa appunto che farebbe una gatta che, realmente camminando sopra i tegoli, tenesse loro dietro: apparenza che, quando il discorso non s’interponesse, pur troppo manifestamente ingannerebbe la vista. {{Sc|Simp.}} Veramente non mancano l’esperienze le quali ci rendono sicuri delle fallacie de i semplici sensi; però, sospendendo per ora cotali sensazioni, sentiamo gli argomenti che seguono, che son presi, come e’ dice, ''ex rerum natura''. {{Annotazione a lato|Argomenti contro al moto della Terra presi ''ex rerum natura''.}}Il primo de’ quali è, che la Terra non può muoversi di sua natura di tre movimenti grandemente diversi, o vero bisognerebbe rifiutare molte dignità manifeste: {{Annotazione a lato| Tre dignità che si sovrappongono manifeste.}}la prima delle quali è, che ogni effetto depende da qualche causa, la seconda; che nessuna cosa produce se medesima, dal che ne segue che non è possibile che il movente e quello che è mosso siano totalmente l’istessa cosa: e questo non solo nelle cose che son mosse da motore estrinseco è manifesto, ma si raccoglie anco da i principii proposti l’istesso accadere nel moto naturale dependente da principio intrinseco; altrimenti, essendo che il movente, come movente, è causa, e ’l mosso, come mosso, è effetto, il medesimo totalmente sarebbe causa ed effetto; adunque un corpo non muove tutto sé, cioè che tutto muova e tutto sia mosso, ma bisogna nella cosa mossa distinguere in {{Pt|qual-|}}<noinclude><references/></noinclude> 4o3qpvvxykku6r6n9pprr8t57yzfmrk Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/290 108 327883 3027647 3025306 2022-08-28T20:10:21Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|282|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>{{Pt|che|qualche}} modo il principio efficiente della mozione, e quello che di tal mozione si muove. La terza dignità è che, nelle cose suggette a i sensi, uno, in quanto uno, produce una cosa sola; cioè l’anima nell’animale produce ben diverse operazioni cioè la vista, l’udito, l’odorato, la generazione, ma con istrumenti diversi: ed in somma si scorge, nelle cose sensibili le diverse operazioni derivar da diversità che sia nella causa. Ora, se si congiugneranno queste dignità, {{Annotazione a lato|Un corpo semplice, quale è la Terra, non si può muovere di tre moti diversi.}}sarà cosa chiarissima che un corpo semplice, qual è la Terra, non si potrà di sua natura muover insieme di tre movimenti grandemente diversi. Imperocchè, per le supposizioni fatte, tutta non muove sé tutta; bisogna dunque distinguere in lei tre principii di tre moti, altrimenti un principio medesimo produrrebbe più moti: ma contenendo in sé tre principii di moti naturali, oltre alla parte mossa, non sarà corpo semplice, ma composto di tre principii moventi e della parte mossa: se dunque la Terra è corpo semplice, non si moverà di tre moti. {{Annotazione a lato|La Terra non si può muovere d'alcuno de i moti attribuitigli dail Copernico.}}Anzi, pur non si moverà ella di alcuno di quelli che le attribuisce il {{AutoreCitato|Niccolò Copernico|Copernico}}, dovendosi muover d’un solo; essendo manifesto, per le ragioni di {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile}}, che ella si muove al suo centro, come mostrano le sue parti, che scendono ad angoli retti alla superficie sferica della Terra. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato|Risposte a gii argomenti contro al moto della Terra presi ''ex rerum natura''.}}Molte cose sarebbon da dirsi e da considerarsi intorno alla testura di questo argomento; ma già che noi lo possiamo in brevi parole risolvere, non voglio per ora senza necessità diffondermi, e tanto più, quanto la risposta mi vien dal medesimo autore somministrata, mentre egli dice, nell’animale da un sol principio esser prodotte diverse operazioni: onde io per ora gli rispondo, con un simil modo da un sol principio derivare nella Terra diversi movimenti. {{Sc|Simp.}} A questa risposta non si quieterà punto l’autore dell’instanza, anzi vien pur ella totalmente atterrata da quello che ei soggiugne immediatamente per maggiore stabilimento dell’impugnazion fatta, sì come voi sentirete. Corrobora, dico, l’argomento con altra dignità, che è questa: {{Annotazione a lato|Quarta dignità contro al moto della Terra.}}che la natura non manca, nè soprabbonda, nelle cose necessarie. Questo è manifesto a gli osservatori delle cose naturali e principalmente degli animali, ne’ quali, perchè dovevano muoversi di molti movimenti, la natura ha fatte loro molte flessure, {{Annotazione a lato|Flessure negli animali necessarie per la diversità de' movimenti loro.}}e quivi acconciamente ha legate le parti per il moto, come alle ginocchia, a i fianchi, per il camminar de gli animali e per coricarsi<noinclude><references/></noinclude> 9tkgtzs9cffvq6r4jobidyteekydmtc Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/291 108 327884 3027648 3025307 2022-08-28T20:15:20Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|283}}</noinclude>a lor piacimento; in oltre nell’uomo ha fabbricate molte flessioni e snodature al gomito ed alla mano, per poter esercitar molti moti. Da queste cose si cava l’argomento contro al triplicato movimento della Terra: {{Annotazione a lato|Altro argomento contro al triplicato moto della Terra,}}o vero il corpo uno e continuo, senza essere snodato da flessura nessuna, può esercitar diversi movimenti, o vero non può senza aver le flessure; se può senza, adunque indarno ha la natura fabbricate le flessure negli animali, che è contro alla dignità; ma se non può senza, adunque la Terra, corpo uno e continuo e privo di flessure e di snodamenti, non può di sua natura muoversi di più moti. Or vedete quanto argutamente va a incontrar la vostra risposta, che par quasi che l’avesse prevista. {{Sc|Salv.}} Dite voi su ’l saldo, o pur parlate ironicamente? {{Sc|Simp.}} Io dico dal miglior senno ch’i’ m’abbia. {{Sc|Salv.}} Bisogna dunque che voi vi sentiate d’aver tanto buono in mano, da poter anco sostener la difesa di questo filosofo contro qualche altra replica che gli fusse fatta in contrario: però rispondetemi, vi prego, in sua grazia, già che non possiamo averlo presente. Voi primieramente ammettete per vero che la natura abbia fatti gli articoli, le flessure e snodature a gli animali, acciocchè si possano muover di molti e diversi movimenti; {{Annotazione a lato|Moti degli animali son tutti d'una sorte.}}ed io vi nego questa proposizione, e dico che le flessioni son fatte acciocchè l’animale possa muovere una o più delle sue parti, restando immobile il resto, e dico che quanto alle spezie e differenze de’ movimenti, quelli sono di una sola, cioè tutti circolari: {{Annotazione a lato|I capi de gli ossi sono tutti rotondi.}}e per questo voi vedete, tutti i capi de gli ossi mobili esser colmi o cavi; e di questi, altri sono sferici, che son quelli che hanno a muoversi per tutti i versi, come fa nella snodatura della spalla il braccio dell’alfiere nel maneggiar l’insegna, e dello strozziere nel richiamar co ’l logoro il falcone, e tal è la flessura del gomito, sopra la quale si gira la mano nel forar col succhiello; altri son circolari per un sol verso e quasi cilindrici, che servono per le membra che si piegano in un sol modo, come le parti delle dita l’una sopra l’altra, etc. {{Annotazione a lato|Si mostra la necessita dell' esser i capi de gli ossi mobili dell' animale tutti circolari.-}}Ma senza più particolari incontri, un solo general discorso ne può far conoscer questa verità; e questo è, che di un corpo solido che si muova restando uno de’ suoi estremi senza mutar luogo, il moto non può esser se non circolare: e perchè nel muover l’animale uno delle sue membra non lo separa dall’altro suo conterminale, adunque tal moto è circolare di necessità.<noinclude><references/></noinclude> 69on6r9aq1uf11bzvo8aedp5e3ropdk Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/292 108 327886 3027649 3025308 2022-08-28T20:19:53Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|284|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude> {{Sc|Simp.}} Io non l’intendo per questo verso; anzi veggo io l’animale muoversi di cento moti non circolari e diversissimi tra loro, e correre e saltare e salire e scendere e notare e molt’altri. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato|Moti secondarii del'animale dependenti da i primi.}}Sta bene: ma cotesti son moti secondarii, dependenti da i primi, che sono de gli articoli e delle flessure. Al piegar delle gambe alle ginocchia e delle cosce a i fianchi, che son moti circolari delle parti, ne viene in conseguenza il salto o il corso, che son movimenti di tutto ’l corpo, e questi posson esser non circolari. {{Annotazione a lato| Per il moto della Terra non si ricerca flessure.}}Ora, perchè del globo terrestre non si ha da muovere una parte sopra un’altra immobile, ma il movimento deve esser di tutto il corpo, non ci è bisogno di flessure. {{Sc|Simp.}} Questo (dirà la parte) potrebbe esser quando il moto fusse un solo; ma l’esser tre, e diversissimi tra di loro, non è possibile che s’accomodino in un corpo inarticolato. {{Sc|Salv.}} Cotesta credo veramente che sarebbe la risposta del filosofo; contro alla quale io insurgo per un’altra banda, e vi domando se voi stimate che per via di articoli e flessure si potesse adattare il globo terrestre alla participazione di tre moti circolari diversi. Voi non rispondete? Già che voi tacete, risponderò io per il filosofo; il quale assolutamente direbbe di sì, perchè altrimenti sarebbe stato superfluo e fuori del caso il metter in considerazione che la natura fa le flessioni acciocchè il mobile possa muoversi di moti differenti, e che però, non avendo il globo terrestre flessure; non può aver i tre moti attribuitigli; perchè, quando egli avesse stimato che nè anco per via di flessure si potesse render atto a tali movimenti, arebbe liberamente pronunziato, il globo non poter muoversi di tre moti. {{Annotazione a lato|Si desidera sapere per mezo di quali fessure il globo terrestre potrebbe moversi di 3 moti diversi.}}Ora, stante questo, io prego voi, e per voi, se fusse possibile, il filosofo autor dell’argomento, ad essermi cortese d’insegnarmi in qual maniera bisognerebbe accomodar le flessure, acciocchè i tre moti comodamente potessero esercitarsi; e vi concedo tempo per la risposta quattro e anco sei mesi. {{Annotazione a lato|Un solo principio può cagionar più moti nella Terra.}}Intanto a me pare che un principio solo possa cagionar nel globo terrestre più moti, in quella guisa appunto, come dianzi risposi, che un sol principio, co ’l mezo di varii strumenti, produce moti multiplici e diversi nell’animale: e quanto all’articolazione, non ve n’è bisogno, dovendo esser i movimenti del tutto, e non di alcune parti; e perchè hanno ad esser circolari, la semplice figura sferica è la più bella articolazione che domandar si possa.<noinclude><references/></noinclude> iwe6onpkfaapw3iampi0f9i965aw0y4 Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/293 108 327887 3027650 3025309 2022-08-28T20:43:52Z Alex brollo 1615 /* new eis level1 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="1" user="Phe-bot" /></noinclude> {{Sc|Simp.}} Al piú che vi si dovesse concedere, sarebbe che ciò potesse accader d’un movimento solo; ma di tre diversi, al parer mio e dell’autore, non è possibile, come egli pur continuando, e corroborando l’instanza, segue scrivendo: Figuriamoci co ’l Copernico che la Terra si muova, per propria facultà e da principio intrinseco, da occidente in oriente nel piano dell’eclittica, ed oltre a ciò che ella si rivolga, pur da principio intrinseco, intorno al suo proprio centro da oriente in occidente, e per il terzo moto ch’ella per propria inclinazione si pieghi da settentrione in austro ed all’incontro; essendo ella un corpo continuo e non collegato con flessioni e giunture, potrà mai la nostra stimativa e ’l nostro giudizio comprendere che un medesimo principio naturale e indistinto, cioè che una medesima propensione, si distragga insieme in diversi moti e quasi contrarii? Io non posso credere che alcuno sia per dir tal cosa, se non chi a dritto e a torto avesse preso a sostenere questa posizione. {{Sc|Salv.}} Fermate un poco, e trovatemi questo luogo nel libro; mostrate. Fingamus modo cum Copernico, Terram aliqua sua vi et ab indito principio impelli ab occasu ad ortum in eclipticæ plano, tum rursus revolvi ab indito etiam principio circa suimet centrum ab ortu in occasum, tertio deflecti rursus suopte nutu a septentrione in austrum et vicissim. Io dubitavo, signor Simplicio, che voi non aveste preso errore nel riferirci le parole dell’autore; ma veggo che egli stesso, e pur troppo gravemente, si inganna, e con mio dispiacere comprendo ch’e’ si è posto ad impugnar una posizione la quale e’ non ha ben capita; imperocché questi non sono i movimenti che ’l Copernico attribuisce alla Terra. E donde cava egli che ’l Copernico faccia il moto annuo per l’eclittica contrario al moto circa il proprio centro? bisogna che e’ non abbia letto il suo libro, che in cento luoghi, ed anco ne i primi capitoli, scrive tali movimenti esser amendue verso le medesime parti, cioè da occidente verso oriente. Ma senza sentirlo da altri, non dovev’egli per se stesso comprendere, che attribuendosi alla Terra i movimenti che si levano l’uno al Sole e l’altro al primo mobile, bisognava che fussero necessariamente fatti pel medesimo verso? {{Sc|Simp.}} Guardate pur di non errar voi, ed il Copernico insieme. Il moto diurno del primo mobile non è egli da levante a ponente? ed il moto annuo del Sole per l’eclittica non è, per l’opposito, da ponente<noinclude><references/></noinclude> i08cvaax0hipf87vu6vgm50pgvodfyj 3027728 3027650 2022-08-29T11:41:04Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|285}}</noinclude> {{Sc|Simp.}} Al più che vi si dovesse concedere, sarebbe che ciò potesse accader d’un movimento solo; ma di tre diversi, al parer mio e dell’autore, non è possibile, come egli pur continuando, e corroborando l’instanza, segue scrivendo: {{Annotazione a lato|Terra Altra instanza contro al triplicato moto della Terra.}}Figuriamoci co ’l Copernico che la Terra si muova, per propria facultà e da principio intrinseco, da occidente in oriente nel piano dell’eclittica, ed oltre a ciò che ella si rivolga, pur da principio intrinseco, intorno al suo proprio centro da oriente in occidente, e per il terzo moto ch’ella per propria inclinazione si pieghi da settentrione in austro ed all’incontro; essendo ella un corpo continuo e non collegato con flessioni e giunture, potrà mai la nostra stimativa e ’l nostro giudizio comprendere che un medesimo principio naturale e indistinto, cioè che una medesima propensione, si distragga insieme in diversi moti e quasi contrarii? Io non posso credere che alcuno sia per dir tal cosa, se non chi a dritto e a torto avesse preso a sostenere questa posizione. {{Sc|Salv.}} Fermate un poco, e trovatemi questo luogo nel libro; mostrate. ''Fingamus modo cum Copernico, Terram aliqua sua vi et ab indito principio impelli ab occasu ad ortum in eclipticæ plano, tum rursus revolvi ab indito etiam principio circa suimet centrum ab ortu in occasum, tertio deflecti rursus suopte nutu a septentrione in austrum et vicissim''. {{Annotazione a lato|Error grave dell'impugnator ded Copernico.}}Io dubitavo, signor Simplicio, che voi non aveste preso errore nel riferirci le parole dell’autore; ma veggo che egli stesso, e pur troppo gravemente, si inganna, e con mio dispiacere comprendo ch’e’ si è posto ad impugnar una posizione la quale e’ non ha ben capita; imperocchè questi non sono i movimenti che ’l Copernico attribuisce alla Terra. E donde cava egli che ’l Copernico faccia il moto annuo per l’eclittica contrario al moto circa il proprio centro? bisogna che e’ non abbia letto il «suo libro, che in cento luoghi, ed anco ne i primi capitoli, scrive tali movimenti esser amendue verso le medesime parti, cioè da occidente verso oriente. Ma senza sentirlo da altri, non dovev’egli per se stesso comprendere, che attribuendosi alla Terra i movimenti che si levano l’uno al Sole e l’altro al primo mobile, bisognava che fussero necessariamente fatti pel medesimo verso? {{Sc|Simp.}} Guardate pur di non errar voi, ed il Copernico insieme. {{Annotazione a lato|Arguta ed insieme semplice instanza contro al Copernico.}}Il moto diurno del primo mobile non è egli da levante a ponente? ed il moto annuo del Sole per l’eclittica non è, per l’opposito, da {{Pt|po-|}}<noinclude><references/></noinclude> dk11h2tt6fhyx1pces3nz7d4m4shlle Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/294 108 327888 3027731 3025310 2022-08-29T11:44:58Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|286|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>{{Pt|nente|ponente}} a levante? come dunque volete che i medesimi, trasferiti nella Terra, di contrarii divengan concordi? {{Sc|Sagr.}} Certo che il signor Simplicio ci ha scoperta l’origine dell’error di questo filosofo: è forza che esso ancora abbia fatto l’istesso discorso. {{Sc|Salv.}} Or che si può, caviamo d’errore almanco il signor Simplicio. {{Annotazione a lato|Si manifesta l' errore dell'oppositore, dichiarando come i moti annuo e diurno, essendo della Terra, sono per il medesimo verso, e non contrari!.}}Il quale, vedendo le stelle nel nascere alzarsi sopra l’orizonte orientale, non arà difficultà nell’intendere che, quando tal moto non fusse delle stelle, bisognerebbe necessariamente dire che l’orizonte con moto contrario si abbassasse, ed in conseguenza che la Terra si volgesse in se stessa al contrario di quel che ci sembrano muoversi le stelle, cioè da occidente verso oriente, che è secondo l’ordine de’ segni del zodiaco. Quanto poi all’altro moto, essendo il Sole fisso nel centro del zodiaco e la Terra mobile per la circonferenza di quello, per far che il Sole ci apparisca muoversi per esso zodiaco secondo l’ordine de i segni, è necessario che la Terra cammini secondo il medesimo ordine attesochè il Sole ci apparisce sempre occupar nel zodiaco il grado opposto al grado nel quale si trova la Terra: e così, scorrendo la Terra, verbigrazia, l’Ariete, il Sole apparirà scorrer la Libra, e passando la Terra per il segno del Toro, il Sole scorrerà per quello dello Scorpione; la Terra per i Gemini, il Sole per il Sagittario: ma quest’è muoversi per il medesimo verso amendue, cioè secondo l’ordine de’ segni, come anco era la revoluzion della Terra circa il proprio centro. {{Sc|Simp.}} Ho inteso benissimo, nè saprei qual cosa produr per isgravio d’un tanto errore. {{Sc|Salv.}} Ma piano, signor Simplicio, chè ce n’è un altro maggior di questo: {{Annotazione a lato|Da un altro più grave errore si mostra, l'oppositore aver fatto poco studio nel Copernico.}}ed è, ch’e’ fa muover la Terra per il moto diurno intorno al proprio centro da oriente verso occidente, e non comprende che quando questo fusse, il movimento delle 24 ore dell’universo ci apparirebbe fatto da ponente verso levante, per l’opposito giusto di quel che noi veggiamo. {{Sc|Simp.}} Oh io, che appena ho veduti i primi elementi della sfera, son sicuro che non arei errato sì gravemente. {{Sc|Salv.}} Giudicate ora quale studio si può stimare che abbia fatto questo oppositore ne i libri del Copernico, se e’ prende al rovescio questa principale e massima ipotesi, sopra la quale si fonda tutta la<noinclude><references/></noinclude> 4w6rqhgp0uc11zzif6uwjsqcnwjp0nr Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/295 108 327890 3027735 3026268 2022-08-29T11:48:33Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|287}}</noinclude>somma delle cose nelle quali il Copernico dissente dalla dottrina d’{{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile}} e di Tolomeo. Quanto poi a questo terzo moto che l’autore, pur di mente del Copernico, assegna al globo terrestre, non so di quale e’ si voglia intendere: {{Annotazione a lato|Si dubita che l'oppositore non abbia inteso il terzo moto attribuito dal Copernico alla Terra.}}quello non è egli sicuramente che il Copernico gli attribuisce congiuntamente con gli altri due, annuo e diurno, che non ha che fare co ’l declinare verso austro e settentrione, ma solo serve per mantener l’asse della revoluzion diurna continuamente parallelo a se stesso; talchè bisogna dire, o che l’oppositore non abbia compreso questo, o l’abbia dissimulato. Ma benchè questo solo grave mancamento bastasse a liberarne dall’obbligo di più occuparci nella considerazione delle sue opposizioni, tuttavia voglio ritenerle in stima, sì come veramente meritano di esser apprezzate assai più che mille altre di altri vani oppositori. Tornando dunque all’instanza, dico che i due movimenti annuo e diurno non sono altrimenti contrarii, anzi son per il medesimo verso, e però posson dependere da un medesimo principio; il terzo vien talmente in conseguenza dell’annuo, da per se stesso e spontaneamente, che non vi bisogna chiamar principio interno nè esterno (come a suo luogo dimostrerò) dal quale, come da causa, venga prodotto. {{Sc|Sagr.}} Voglio pur io ancora, scorto dal discorso naturale, dire a questo oppositore qualche cosa. Il qual vuol condennare il Copernico se io non gli so puntualmente risolvere tutti i dubbi e risponder a tutte le opposizioni che ei gli fa, quasi che in conseguenza della mia ignoranza segua necessariamente la falsità della sua dottrina: ma se questo termine di condennar gli scrittori gli par iuridico, non dovrà parergli fuor di ragione se io non approverò Aristotile e Tolomeo, quando egli non risolva meglio di me le difficultà medesime ch’io gli promuovo nella loro dottrina. E’ mi domanda quali siano i principii, per i quali il globo terrestre si muove del moto annuo nel zodiaco, e del diurno per l’equinoziale in se stesso. {{Annotazione a lato|Risoivesi la medesimz instanza con esempi di movimenti simili i altri corpi celesti.}}Dicogli che e’ sono una cosa simile a quelli per i quali Saturno si muove per il zodiaco in 30 anni, ed in se stesso in tempo molto più breve secondo l’equinoziale, come lo scoprirsi ed ascondersi de i suoi globi collaterali ci mostra; e una cosa simile a quella per la quale ei concederebbe senza scrupolo che il Sole scorresse l’eclittica in un anno, ed in se stesso si rivolgesse parallelo all’equinoziale in manco d’un mese, come sensatamente mostrano le sue macchie; e una cosa simil<noinclude><references/></noinclude> tf1sxzd51jdo9bi8d4yi11khuccqsix Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/296 108 327892 3027738 3025313 2022-08-29T11:55:58Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|288|{{Sc|dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo.}}|}}</noinclude>a quella per la quale le stelle Medicee scorrono il zodiaco in 12 anni, e tra tanto si volgono in cerchi piccolissimi ed in tempi brevissimi intorno a Giove. {{Sc|Simp.}} Quest’autore vi negherà tutte queste cose, come inganni della vista, mediante i cristalli del telescopio. {{Sc|Sagr.}} Oh questo sarebbe un volerne troppo per sé, mentre e’ vuole che l’occhio semplice non si possa ingannare nel giudicar il moto retto de’ gravi descendenti, e vuol che e’ si inganni nel comprendere questi altri movimenti, mentre la sua virtù vien perfezionata ed accresciuta a trenta doppii. Diciamogli dunque che la Terra partecipa la pluralità di movimenti in un modo simile e forse il medesimo, co ’l quale la calamita ha il muoversi in giù, come grave, e due moti circolari, uno orizontale e l’altro verticale, sotto il meridiano. Ma che più? ditemi, signor Simplicio, tra chi credete voi che quest’autore mettesse maggior diversità, tra il moto retto e ’l circolare, o tra il moto e la quiete? {{Sc|Simp.}} {{Annotazione a lato|Più differente è il moto dalla quiete, che il moto retto dai circolare.}}Tra il moto e la quiete sicuramente. E quest’è manifesto; perchè il moto circolare non è contrario al retto per {{AutoreCitato|Aristotele|Aristotile}}, anzi e’ concede che si possano mescolare; il che è impossibile del moto e della quiete. {{Sc|Sagr.}} Adunque proposizione meno improbabile è il porre in un corpo naturale due principii interni, uno a ’l moto retto e l’altro al circolare, che due, pur interni, uno al moto e l’altro alla quiete. {{Annotazione a lato|Più ragionevoimente si possono attribuire alla Terra due princlpii interni al moto retto ed al circolare, che due al moto ed alla quiete.}}Ora, della naturale inclinazione che risegga nelle parti della Terra, di ritornar al suo tutto quando per violenza ne vengono separate, concordano insieme amendue le posizioni; e solo dissentono nell’operazion del tutto, chè questa vuole che per principio interno stia immobile, e quella gli attribuisce il moto circolare: ma per la vostra concessione e di questo filosofo, due principii, uno al moto e l’altro alla quiete, son incompatibili insieme, sì come incompatibili sono gli effetti; ma non già accade questo de i due movimenti retto e circolare, che nulla repugnanza hanno fra di loro. {{Sc|Salv.}} {{Annotazione a lato|Moto delie parti della Terra, ritornando al suo tutto, può esser circolare.}}Aggiugnete di più, che probabilissimamente può essere che il movimento che fa la parte della Terra separata, mentre si riconduce al suo tutto, sia esso ancora circolare, come di già si è dichiarato: talchè per tutti i rispetti, in quanto appartiene al presente caso, la mobilità sembra più accettabile che la quiete. Ora seguite, signor Simplicio, quello che resta.<noinclude><references/></noinclude> 5fr2202dcbfwnpeepgyv6eqkgqwaphc Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/297 108 327893 3027742 3025314 2022-08-29T11:58:32Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione||{{Sc|giornata seconda}}|289}}</noinclude> {{Sc|Simp.}} Fortifica l’autore l’instanza con additarci un altro assurdo, cioè che gli stessi movimenti convengano a nature sommamente diverse: ma l’osservazione ci insegna, l’operazioni e i moti di nature diverse esser diversi; {{Annotazione a lato|Diversità di moti conferisce a conoscer le diversità di nature.}}e la ragione lo conferma, perchè altrimenti non avremmo ingresso per conoscere e distinguer le nature, quando elle non avessero i lor moti ed operazioni che ci scorgessero alla cognizione delle sustanze. {{Sc|Sagr.}} Io ho dua o tre volte osservato ne i discorsi di quest’autore, che per prova che la cosa stia nel tale e nel tal modo, e’ si serve del dire che in quel tal modo si accomoda alla nostra intelligenza, o che altrimenti non avremmo adito alla cognizione di questo o di quell’altro particolare, o che il criterio della filosofia si guasterebbe, quasi che la natura prima facesse il cervello a gli uomini, e poi disponesse le cose conforme alla capacità de’ loro intelletti. Ma io stimerei più presto, {{Annotazione a lato|Natura prima fece le cose a modo suo, e poi fabricò i discorsi de gli uomini, abili a intenderle.}}la natura aver fatte prima le cose a suo modo, e poi fabbricati i discorsi umani abili a poter capire (ma però con fatica grande) alcuna cosa de’ suoi segreti. {{Sc|Salv.}} Io son dell’istessa opinione. Ma dite, signor Simplicio: quali sono queste nature diverse, alle quali, contro all’osservazione ed alla ragione, il Copernico assegna moti ed operazioni medesime? {{Sc|Simp.}} {{Annotazione a lato|n Copernico assegna con errore le medesime operazioni a nature diverse.}}Eccole: l’acqua e l’aria (che pur sono nature diverse dalla terra), e tutte le cose che in tali elementi si trovano, aranno ciascheduna quei tre movimenti che il Copernico finge nel globo terrestre. E segue di dimostrar geometricamente come in via del Copernico una nugola che sia sospesa in aria, e che per lungo tempo ci soprastia al capo senza mutar luogo, bisogna necessariamente ch’ell’abbia tutti tre que’ movimenti che ha il globo terrestre: la dimostrazione è questa, e voi la potete legger da per voi, ch’io non la saprei riferir a mente. {{Sc|Salv.}} Io non istarò altrimenti a leggerla, anzi stimo superfluo l’avercela posta, perch’io son sicuro che nessuno de gli aderenti del moto della Terra glie la negherà. Però, ammessagli la dimostrazione, parliamo dell’instanza: la qual non mi pare che abbia molta forza di concluder nulla contro alla posizione del Copernico, avvengachè niente si deroga a quei moti e a quelle operazioni per i quali si viene in cognizione delle nature etc. Rispondetemi in grazia, signor Simplicio: quelli accidenti ne’ quali alcune cose puntualissimamente {{Pt|con-|}}<noinclude><references/></noinclude> mfmjorgzk6vt22b3jhpenwk99owkumf Pagina:Lezioni di analisi matematica.pdf/33 108 369064 3027637 1914092 2022-08-28T18:13:09Z Teretru83 62285 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Teretru83" />{{RigaIntestazione||{{Sc|applicazioni geometriche}}|17}} {{rule}}</noinclude>negativo di 360° — ''α'' porta ancora ''a'' in ''b''; è, poichè un giro di ±''k''360° (''k'' essendo un qualsiasi intero positivo) porta ''a'' in ''a'', anche un giro positivo di ''k''360° + ''α'', oppure un giro negativo di 360° — ''α'' + ''k''360° porta ''a'' in ''b''. Quindi, se ''α'' è la misura (algebrica) di (''a'', ''b'') in gradi, ''α'' + ''h''360° sono altrettanti valori della misura dello stesso angolo, qualunque sia l’intero ''h'' positivo o negativo; e viceversa, se ''α'' è un valore di (''a'', ''b'') tutti gli altri valori di (''a'', ''b'') differiscono da ''α'' per un multiplo di ±360°. Noi considereremo naturalmente questi infiniti valori come equivalenti, ossia considereremo come equivalenti due angoli ''α'' e ''β'', quando la loro differenza è un multiplo di 360° e scriveremo in tal caso ''α'' <math>\equiv</math> ''β'', e anche talvolta ''α'' = ''β''. Se è nota la posizione di un raggio ''a'' uscente da ''O'', la posizione di ogni altro raggio ''b'' uscente da ''O'' è determinata, quando si conosca un valore dell’angolo (''a'', ''b''). È poi evidente che se ''a'', ''b'' sono due raggi aventi la stessa origine ''O'' e se con un giro di ''α'' gradi intorno ad ''O'' (essendo ''α'' numero positivo o negativo qualunque) il raggio ''a'' si sovrappone a ''b'', con un giro uguale ma di segno contrario il raggio ''b'' si sovrappone ad ''a'', cosicché: {{Centrato|<math>(a, b) \equiv -(b, a) \text{ ossia } \widehat{ab} + \widehat{ba} \doteq 0.</math>}} Se ''a'', ''b'', ''c'' sono tre raggi posti nello stesso piano ed aventi la stessa origine ''O'', se un giro di ''α'' gradi porta ''a'' nel raggio ''b'', e un giro di ''β'' gradi porta ''b'' nel raggio ''c'', allora un giro di ''α'' + ''β'' gradi porterà ''a'' in ''c'': quindi {{Centrato}}<math>(a, b) + (b, c) \equiv (a, c); (a, b) + (b, c) + (c, a) \equiv 0,</math><br /><math> (a, b) \equiv (c, b) - (c, a); (b, a) \equiv (c, a) - (c, b).</math></div> In generale se ''a''<sub>1</sub>, ''a''<sub>2</sub>, ''a''<sub>3</sub>, ....., ''a''<sub>n-1</sub>, ''a''<sub>n</sub> sono raggi posti nello stesso piano ed uscenti da ''O'' si avrà: {{Centrato|<math>(a_1,a_2) + (a_2,a_3) + \dots + (a_{n-1},a_n) + (a_n,a_1) \equiv 0</math>}} β) Se ''A'', ''B'' sono due punti, per raggio ''AB'' intenderemo sempre il raggio uscente da ''A'' e contenente ''B''. Siano ora ''r'', ''r''´ due rette, su ciascuna delle quali è fissato il verso positivo, che si incontrino in un punto ''O'': se ''R'', ''R''´ sono due punti di ''r'', ''r''´ tali che i segmenti ''OR'', ''OR''´ siano positivi, l'angolo (''r'', ''r''´) sarà per definizione l’angolo dei raggi ''OR'', ''OR''´. Se ''r'', ''r''´ non s'incontrano, e se ''OR'', ''O''´''R''´ sono due segmenti positivi di ''r'', ''r''´, per angolo (''rr''´) s'intende l'angolo del raggio ''OR'' col raggio ''OS'' parallelo ad ''r''´ ed avente la stessa orientazione<noinclude>{{PieDiPagina|{{smaller|2 — {{Sc|G. Fubini}}, ''Analisi matematica''.}}||}} <references/></noinclude> 1mgelo0fwd3r50hjbvgy8m0396jq75c Pagina:Lezioni di analisi matematica.pdf/34 108 369102 3027640 3005252 2022-08-28T18:15:48Z Teretru83 62285 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="2" user="Uomoinverde" />{{RigaIntestazione|18|{{Sc|capitolo ii}} — § 5|riga=si}}</noinclude>di ''r''´ (vale a dire tale che i segmenti ''O''´''R''´, ''OS'' cadano da una stessa banda della retta ''OO''´). Se ''r'' indica una retta, su cui è fissato un certo verso come positivo, si suole indicare con — ''r'' la stessa retta, in cui si sia invertito il verso considerato come positivo; sono evidenti allora le seguenti uguaglianze: {{Centrato}}(''r'',''r''´) + (''r''´, — ''r'') <math>\equiv</math> (''r'', — ''r'') <math>\equiv</math> 180°<br />ossia (''r'',''r''´) <math>\equiv</math> 180° + (— ''r'', ''r''´).</div> Similmente si trova: {{Centrato}}(''r'',''r''´) <math>\equiv</math> 180° + (''r'', — ''r'')´<br />(— ''r'', — ''r''´) <math>\equiv</math> (''r'',''r''´).</div> γ) Come unita di misura degli angoli è però teoricamente preferibile un'altra unità di misura, che sarà ora definita e che verra sempre adottata in questo libro. Sia ''α'' un angolo qualsiasi di vertice ''C'': si descriva una circonferenza avente il centro ''C'', il raggio ''R'' arbitrario, e sia ''β'' la lunghezza dell'arco di circonferenza sotteso dall'angolo (al centro) ''α''. Il rapporto <math>\frac{\beta}{R}</math> è uguale alla lunghezza di detto arco, quando si assuma come unità di misura delle lunghezze il raggio ''R''. Questo rapporto non varia al variare di ''R'' (perchè archi di cerchi concentrici sottesi da uno stesso angolo al centro hanno lunghezze proporzionali al raggio del cerchio su cui giacciono) ed è proporzionale all'angolo ''α''. Noi assumeremo questo rapporto come misura dell'ango1o ''α'' e chiameremo radiante l'angolo che in questo sistema di misura ha per misura 1; il radiante sarà quindi l’angolo che sottende un arco di lunghezza uguale al raggio. Se ''α'' = 360°, l’arco di cerchio corrispondente è uguale all'intera circonferenza e ha per lunghezza ''β'' = 2''πR''; quindi l'angolo di 360°, misurato in radianti, ha per misura {{Centrato}}<math>\scriptstyle \frac{2\pi R}{R}</math> = 2''π''.</div> Due angoli sono equivalenti se le loro misure in gradi differiscono per un multiplo di 360°. Poichè in radianti l'angolo di 360° ha per misura 2''π'', due angoli saranno equivalenti, se le loro misure in radianti differiscono per un multiplo di 2''π''. Un angolo piatto ha in gradi la misura <math>\frac{360}{2} = 180</math>; in radianti esso ha quindi per misura ''π''; l'angolo retto ha per misura <math>\frac{\pi}{2}</math>, l'angolo di 45° ha per misura <math>\frac{\pi}{4}</math>.<noinclude> <references/></noinclude> ew6e9ex1rblaerjlheyp33kfa4pg1yt Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/47 108 585088 3027657 2693032 2022-08-29T06:47:45Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|atto terzo}}|41|nascondi=si}}</noinclude> {{Ct|f=120%|v=1|t=3|L=0px|ATTO TERZO}} {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA I}} {{Smaller block|f=85%|v=1|Campagna sulle rive dell’Eufrate. Mura de’ giardini reali da un lato, con cancelli aperti. Navi nel fiume, che ardono.}} {{Smaller block|f=95%|v=1|Zuffa giá incominciata fra le guardie assire e i soldati sciti, gli ultimi de’ quali si disperdono inseguiti dagli altri: poi {{Sc|Ircano}} e {{Sc|Mirteo}} combattendo. Il primo cade; l’altro gli guadagna la spada.}} {{poem t| Mirteo.+ Cedi il ferro, o t’uccido. Ircano.+10 Il ferro avrai, quand’io rimanga estinto. Mirteo.+ Empio! vivrai, ma disarmato e vinto. +11 {{Smaller|(gli leva la spada)}} Ircano.+ Astri nemici! Mirteo.+5 Assiri, al re lo scita altero prigionier conducete. Ircano.+9 Io prigioniero? Lacci ad Ircano? Ah, temerario! E sai chi son io? Mirteo.+4 Sí, lo veggo: un vil tu sei senza onor, senza fede; che altro dover non vede che il suo piacer; che insidia le regine; che sol con le rapine, pregio de’ traditori, sa meritar, sa contrastar gli amori. }}<noinclude></noinclude> 1w7icwibfv9z2qx8rtctilunivpm35c Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/48 108 585089 3027658 2693034 2022-08-29T06:48:13Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|42|{{Sc|vi - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| Ircano.+ Quest’insolente oltraggio pagherai col tuo sangue. Mirteo.+10 Eh! di minacce tempo or non è. Grazia e pietade implora. Ircano.+ Grazia e pietá! Farò tremarvi ancora. In mezzo alle tempeste, scoglio battuto in mar da lungi fa tremar navi e nocchieri. Fra l’onde piú funeste lo scoglio tuo sarò, e il fasto io frangerò de’ tuoi pensieri. {{Smaller|(parte fra le guardie assire)}} }} {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA II}} {{Ct|f=95%|v=1|L=0px|{{Sc|Mirteo}}, poi {{Sc|Sibari}} con ispada nuda.}} {{poem t| Mirteo.+ Inutile furor! Sibari.+5 Mirteo, respira. Tu il barbaro opprimesti; i suoi seguaci io dispersi e fugai. Salva è Tamiri: lode agli dèi. {{Smaller|(rimette la spada)}} Mirteo.+5 Quanto ti deggio, amico! Vieni al mio sen. Con l’opportuno avviso mi salvasti il mio ben. La trama indegna a me rimasta ignota saria senza di te: godrebbe Ircano della sua colpa il frutto: io piangerei privo dell’idol mio. Sibari.+8 L’opre dovute alcun merto non hanno. Mirteo.+ (Che fido cor!) Sibari.+6 (Che fortunato inganno!) Mirteo.+ Ecco: un rival di meno per te mi trovo. }}<noinclude></noinclude> 8puo6u224xetay122u8at06f58tl64h Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/49 108 585090 3027659 2693036 2022-08-29T06:49:52Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|atto terzo}}|43}}</noinclude>{{poem t| Sibari.+7 Il tuo maggior nemico non ti è noto però. Mirteo.+8 Lo so: Scitalce funesto è all’amor mio. Sibari.+10 Solo all’amore? Ah! Mirteo, nol conosci. Mirteo.+10 Io nol conosco? Sibari.+ No. (S’irriti costui.) Mirteo.+8 Chi dunque è mai? Spiégati, non tacer. Sibari.+8 Scitalce è quello, che col nome d’Idreno ti rapí la germana. Mirteo.+8 Oh dèi, che dici! Donde, Sibari, il sai? Sibari.+9 Molto in Egitto ei mi fu noto. Io del real tuo padre era i custodi a regolare eletto, quando tu pargoletto crescevi in Battra a Zoroastro appresso. Mirteo.+ Potresti errar. Sibari.+6 Non dubitarne: è desso. Mirteo.+ Ah! non a caso il cielo, il reo mi guida innanzi. Il suo castigo è mio dover. {{Smaller|(in atto di partire)}} Sibari.+5 Dove t’affretti? Ascolta! {{Smaller|(trattenendolo)}} Regola almen lo sdegno. Mirteo.+ Non soffre l’ira mia freno o ritegno. In braccio a mille furie sento che l’alma freme: tutte le sento insieme, tutte d’intorno al cor. Delle passate ingiurie quella l’idea mi desta; l’odio fomenta questa del contrastato amor. {{Smaller|(parte)}} }}<noinclude></noinclude> jdafd37kw79yl5x4b8980qzcddvcb8b Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/50 108 585091 3027660 2693039 2022-08-29T06:50:01Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|44|{{Sc|vi - semiramide}}}}</noinclude> {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA III}} {{Ct|f=95%|v=1|L=0px|{{Sc|Sibari}} solo.}} {{poem t| Quell’ira, ch’io destai, molto giovar mi può. Scitalce estinto dal timor mi difende ch’ei palesi il mio foglio; e di lei, che m’accende, un inciampo mi toglie al letto, al soglio. Questa dolce lusinga di delitto in delitto, oh Dio! mi guida. Ma il rimorso or che giova? Quando il primo è commesso, necessario diventa ogni altro eccesso. Or che sciolta è giá la prora, sol si pensi a navigar. Quando fu nel porto ancora, era bello il dubitar. {{Smaller|(parte)}} }} {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA IV}} {{Ct|f=85%|v=1|L=0px|Gabinetti reali.}} {{Ct|f=95%|v=1.5|{{Sc|Semiramide}}, una guardia, poi {{Sc|Scitalce}}.}} {{poem t| Semiramide.+ Nol voglio udir: da questa reggia Ircano parta a momenti. Egli perdé nel vile tradimento intrapreso ogni ragione all’imeneo conteso. Odi: Scitalce a me s’inoltri. {{Smaller|(alla guardia, che parte)}} +11 Io tremo ripensando a Mirteo. Con quale orgoglio or mi parlò! Non è suo stil. Che avvenne? }}<noinclude></noinclude> imhfpvsdw7btz8ggel72c8gtzq4ihgy Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/51 108 585092 3027661 2693044 2022-08-29T06:50:50Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|atto terzo}}|45}}</noinclude>{{poem t| Che vuol? Mi ravvisò? Principe, ah! siamo +12 {{Smaller|(a Scitalce che giunge)}} in gran periglio entrambi: ho gran sospetto che Mirteo ci conosca. Ai detti audaci, all’insolito sdegno, alle minacce misteriose e tronche, io giurerei ch’ei ci scoprí. Per questi istanti a pena, ch’io parlo teco, a differir la pugna indussi il suo furor. Scitalce.+8 Rendimi il brando; lasciami dunque in libertá. Semiramide.+11 Vincendo, che giovi a me, quando ei mi scopra? Ah! pensa che all’estrema sventura io ridotta sarei. Scitalce.+6 Questa è tua cura. Semiramide.+ Ma, se senza tuo danno tu potessi salvarmi, nol faresti, o crudel? Scitalce.+8 La tua salvezza non dipende da me. Semiramide.+8 Da te dipende. Odimi sol. Scitalce.+4 Parla. {{Smaller|(con disprezzo)}} Semiramide.+7 E che vuoi ch’io dica, se m’ascolti cosí? Fin ch’io ragiono, placa quell’ira, o caro; modera quel dispetto; prometti di tacer. Scitalce.+7 Parla: il prometto. Semiramide.+ (M’assisti, Amor.) Scitalce.+7 (Che mai può dirmi?) Semiramide.+16 Or senti: se la tua man mi porgi... Scitalce.+ Che! la mia man? Semiramide.+7 Rammenta }}<noinclude></noinclude> ct4viuj1x1xpspk15rmn6gok6yhb6di Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/52 108 585093 3027662 2693046 2022-08-29T06:53:13Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|46|{{Sc|vi - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| che déi tacer. M’avanza molto ancor che spiegarti. Scitalce.+11 (Oh tolleranza!) Semiramide.+ Se la tua man mi porgi, tutto in pace sará. Vedrá Mirteo col felice imeneo giustificato in noi l’antico errore. Piú rivale in amore non gli sará Scitalce. E quando uniti voi siate in amistá, l’armi d’Egitto, le forze del tuo regno, i miei fedeli, se ben scoperta io sono, saran bastanti a conservarci il trono. Oh viver fortunato, oh dolce uscir di vita, con l’idol mio, col mio Scitalce unita! Scitalce.+ (Se men la conoscessi, al certo io cederei.) Semiramide.+8 Perché non parli? Scitalce.+ Promisi di tacer. Semiramide.+7 Tacesti assai: è tempo di parlar. Scitalce.+7 Rendimi il brando: altro a dir non mi resta. Semiramide.+ Non hai che dirmi? E la risposta è questa? Scitalce.+ Vuoi dunque ch’io risponda? Odimi. Esposto degli uomini allo sdegno, all’ira degli dèi, prima d’esserti sposo, esser vorrei. Semiramide.+ E questa è la mercede, che rendi a tanto amore, anima senza legge e senza fede? Tradita, disprezzata, ferita, abbandonata, mi scopro, ti perdono, t’offro il talamo, il trono; }}<noinclude></noinclude> o2o9m7m2l1w92rnv2usvsatrbr1uh6t Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/53 108 585094 3027663 2693048 2022-08-29T06:53:21Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|atto terzo}}|47}}</noinclude>{{poem t| e non basta a placarti? e a pietá non ti desti? Qual tigre t’allattò? Dove nascesti? Scitalce.+ E ancor con tanto orgoglio... Semiramide.+ Taci: ingiurie novelle udir non voglio. Custodi, olá! rendete il brando al prigionier. Libero sei: va’ pur dove ti guida il tuo cieco furor. Vanne, ma pensa ch’oggi, ridotta alla sventura estrema, vendicarmi saprò: pensaci e trema. Fuggi dagli occhi miei, perfido, ingannator: ricòrdati che sei, che fosti un traditor, ch’io vivo ancora. Misera! a chi serbai amore e fedeltá? A un barbaro, che mai non dimostrò pietá, che vuol ch’io mora. {{Smaller|(parte)}} }} {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA V}} {{Ct|f=95%|v=1|L=0px|{{Sc|Scitalce}}, poi {{sc|Tamiri.}}}} {{poem t| Scitalce.+ Dove son! Che ascoltai! Tanta fermezza può mostrar chi tradisce? Oh dèi! Se mai ingannato io mi fossi? Se mai fosse fedel? Se tanti oltraggi soffrisse a torto?... Eh! che son folle. Ah! dunque maggior fede io dovrei a’ suoi detti prestar che agli occhi miei? Risolviti, o Scitalce; e detesta una volta i tuoi deliri. Tamiri.+ Principe... }}<noinclude></noinclude> 8y92lzrwfl5szkccojn2eklfvm9hhyk Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/54 108 585095 3027664 2693050 2022-08-29T06:53:52Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|48|{{Sc|vi - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| Scitalce.+ {{Smaller|(risoluto)}}{{gap|1em}} Alfin, Tamiri, m’avveggo dell’error: teco un ingrato so che finora io fui; ma piú nol sono. Concedimi, io l’imploro, il tuo perdono. Tamiri.+ (Nino parlò per me.) Tutto, o Scitalce, tutto mi scorderei; ma in te sospetto di qualche ardor primiero viva la fiamma ancor. Scitalce.+9 No, non è vero. Tamiri.+ Finger tu puoi: nol crederò, se pria la tua destra non stringo. Scitalce.+ Ecco la destra mia: vedi s’io fingo. }} {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA VI}} {{Ct|f=95%|v=1|L=0px|{{Sc|Mirteo}} e detti.}} {{poem t| Mirteo.+ Cosi vieni a pugnar? Chi ti trattiene? Piú non sei prigionier. Libero il campo il re concede: a che tardar? Raccogli quegli spirti codardi. Scitalce.+ Mirteo, per quanto io tardi, troppo sempre a tuo danno sollecito sarò. Mirteo.+6 Dunque si vada. Tamiri.+ No, no; giá tutto è in pace: che si pugni per me piú non intendo. Scitalce.+ Soddisfarlo convien. Prence, t’attendo. Odi quel fasto? {{Smaller|(a Tamiri)}} Scorgi quel foco? Tutto fra poco vedrai mancar. Al gran contrasto vedersi appresso non è l’istesso che minacciar. {{Smaller|(parte)}} }}<noinclude></noinclude> bbgyjpxcj49qmzbbuyp5lskj0k7v31l Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/55 108 585096 3027665 2693051 2022-08-29T06:54:16Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|atto terzo}}|49}}</noinclude> {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA VII}} {{Ct|f=95%|v=1|L=0px|{{Sc|Tamiri e Mirteo.}}}} {{poem t| Tamiri.+ (S’impedisca il cimento; si voli al re.) {{Smaller|(in atto di partire)}} Mirteo.+5 Così mi lasci? Almeno guardami, ingrata, e parti. Tamiri.+ Mirteo, non lusingarti: io ben conosco tutti i meriti tuoi; quanto io ti deggio in faccia al mondo intero, sempre confesserò; saprò serbarti, per fin ch’io viva, un’amistá verace: ma Scitalce mi piace; sol per lui di catene ho cinto il core. Mirteo.+ Ma la ragion? Tamiri.+6 Ma la ragione è amore. D’un genio che m’accende, tu vuoi ragion da me? Non ha ragione amore, o, se ragione intende, subito amor non è. Un amoroso foco non può spiegarsi mai. Di’ che lo sente poco chi ne ragiona assai, chi ti sa dir perché. {{Smaller|(parte)}} }} {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA VIII}} {{Ct|f=95%|v=1|L=0px|{{Sc|Mirteo solo.}}}} {{poem t| Or va’, servi un’ingrata; il tuo riposo perdi per lei; consacra a’ suoi voleri tutte le cure tue, tutti i pensieri: }}<noinclude></noinclude> qeu4sp3ppgwdgehxy2yao0kazj442wq Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/56 108 585097 3027666 2693061 2022-08-29T06:54:46Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|50|{{Sc|vi - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| ecco con qual mercé poi si premia la fé di chi l’adora: diviene infida, e ne fa pompa ancora. Sentirsi dire dal caro bene: — Ho cinto il core d’altre catene: — quest’è un martíre, quest’è un dolore, che un’alma fida soffrir non può. Se la mia fede cosí l’affanna, perché, tiranna, m’innamorò? {{Smaller|(parte)}} }} {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA IX}} {{Ct|f=85%|v=1|L=0px|Anfiteatro con cancelli chiusi da’ lati, e trono da una parte.}} {{Ct|f=95%|v=1.5|{{Sc|Semiramide}} con guardie e popolo, {{Sc|Sibari}} ed {{Sc|Ircano}}.}} {{poem t| Ircano.+ A forza io passerò; vuo’ del cimento trovarmi a parte anch’io. Semiramide.+10 Così partisti? Qual mai ragion sopra una man pretendi, che ricusasti? Ircano.+6 Io ricusai la morte: avvelenato il nappo Sibari avea. Fu suo consiglio ancora la tentata rapina. Egli è l’autore d’ogni mio fallo. Sibari.+7 Ah, mentitor! Ircano.+13 Sugli occhi del tuo re questo acciar... {{Smaller|(in atto di ferirlo)}} }}<noinclude></noinclude> gpkwz2jc44ywl5fak9faq8hvqbbfvlf Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/57 108 585098 3027667 2693062 2022-08-29T06:57:18Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|atto terzo}}|51}}</noinclude>{{poem t| Semiramide.+10 Non piú; per ora non voglio esaminar qual sia l’indegno. Olá! si dia della battaglia il segno. }} {{Smaller block|f=85%|v=1|t=1|Mentre Semiramide va sul trono, Ircano si ritira da un lato in faccia a lei. Sibari resta alla sinistra del trono. Suonano le trombe, s’aprono i cancelli, dal destro de’ quali viene Mirteo, e dall’opposto Scitalce, ambedue senza spada, senza cimiero e senza manto.}} {{ct|f=110%|v=1|t=1|SCENA ULTIMA}} {{Ct|f=95%|v=1|L=0px|{{Sc|Mirteo, Scitalce,}} poi {{Sc|Tamiri}} e detti.}} {{poem t| Mirteo.+ (Al traditore in faccia il sangue io sento agitar nelle vene.) {{Smaller|(guardando Scitalce)}} Scitalce.+8 (Io sento il core agitarsi nel petto in faccia a lei.) +11 {{Smaller|(guardando Semiramide)}} Semiramide.+ (Spettacolo funesto agli occhi miei!) }} {{Smaller block|f=85%|v=1|t=1|Due capitani delle guardie presentano l’arme a Scitalce ed a Mirteo, e si ritirano appresso i cancelli. Mentre Mirteo e Scitalce si muovono per combattere, esce frettolosa Tamiri.}} {{poem t| Tamiri.+ Ah! fermati, Mirteo. Sai ch’io non voglio piú vendetta da te. Mirteo.+8 Vendico i miei, non i tuoi torti. È un traditor costui: mentisce il nome, egli s’appella Idreno; egli la mia germana dall’Egitto rapì. Sibari.+6 (Stelle, che fia!) Scitalce.+ Saprò, qualunque io sia... Semiramide.+10 Mirteo, t’inganni. Mirteo.+ Nella reggia d’Egitto Sibari lo conobbe; egli l’afferma. Sibari.+ (Aimè)! Scitalce.+3 Che! mi tradisci, {{Smaller|(a Sibari)}} }}<noinclude></noinclude> 29detv3yz2mnbb3ftkcuenapovurfvy Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/58 108 585099 3027668 2693064 2022-08-29T06:57:42Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|52|{{Sc|iv - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| perfido amico? È ver, mi finsi Idreno; è ver, la tua germana lá del Nilo alle sponde rapii, trafissi e la gittai nell’onde. Mirteo.+ Empio! inumano! Scitalce.+ {{Smaller|(cava il foglio)}}{{gap|2em}} In questo foglio vedi s’ella fu, s’io son reo. Sibari lo vergò: leggi, Mirteo. {{Smaller|(lo dá a Mirteo)}} Sibari.+ (Tremo.) Semiramide.+3 (Che foglio è quello?) Mirteo.+9 {{Smaller|(legge)}} «Amico Idreno, ad altro amante in seno Semiramide tua porti tu stesso. L’insidia è al Nilo appresso. Ella, che brama solo esporti al periglio di doverla rapir, ti finge amore: fugge con te, ma col disegno infame di privarti di vita, e poi trovarsi unita a quello a cui la stringe il genio antico. Vivi. Ha di te pietá Sibari amico». Semiramide.+ (Stelle, che inganno orrendo!) Mirteo.+ Sibari, io non t’intendo. In questo foglio sei di Scitalce amico; e pur poc’anzi da me, lo sai, tu lo volevi oppresso. Come amico e nemico di Scitalce esser può Sibari istesso? Sibari.+ Allor... (Mi perdo.) Io non credea... Parlai... Mirteo.+ Perfido, ti confondi! Ah! Nino, è questi un traditor: da’ labbri suoi si tragga a forza il ver. Semiramide.+5 (Se qui a parlar l’astringo, al popolo ei mi scopre.) In chiuso loco costui si porti; e sará mia la cura che tutto ei sveli. Sibari.+7 A che portarmi altrove? Qui parlerò. }}<noinclude></noinclude> 1oc13w0nr5lkx0wfmm8rcgv180do133 3027674 3027668 2022-08-29T07:00:05Z Dr Zimbu 1553 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|52|{{Sc|vi - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| perfido amico? È ver, mi finsi Idreno; è ver, la tua germana lá del Nilo alle sponde rapii, trafissi e la gittai nell’onde. Mirteo.+ Empio! inumano! Scitalce.+ {{Smaller|(cava il foglio)}}{{gap|2em}} In questo foglio vedi s’ella fu, s’io son reo. Sibari lo vergò: leggi, Mirteo. {{Smaller|(lo dá a Mirteo)}} Sibari.+ (Tremo.) Semiramide.+3 (Che foglio è quello?) Mirteo.+9 {{Smaller|(legge)}} «Amico Idreno, ad altro amante in seno Semiramide tua porti tu stesso. L’insidia è al Nilo appresso. Ella, che brama solo esporti al periglio di doverla rapir, ti finge amore: fugge con te, ma col disegno infame di privarti di vita, e poi trovarsi unita a quello a cui la stringe il genio antico. Vivi. Ha di te pietá Sibari amico». Semiramide.+ (Stelle, che inganno orrendo!) Mirteo.+ Sibari, io non t’intendo. In questo foglio sei di Scitalce amico; e pur poc’anzi da me, lo sai, tu lo volevi oppresso. Come amico e nemico di Scitalce esser può Sibari istesso? Sibari.+ Allor... (Mi perdo.) Io non credea... Parlai... Mirteo.+ Perfido, ti confondi! Ah! Nino, è questi un traditor: da’ labbri suoi si tragga a forza il ver. Semiramide.+5 (Se qui a parlar l’astringo, al popolo ei mi scopre.) In chiuso loco costui si porti; e sará mia la cura che tutto ei sveli. Sibari.+7 A che portarmi altrove? Qui parlerò. }}<noinclude></noinclude> 99r8suo52m0e8ofwu1bwye9v9lqdnm3 Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/59 108 585100 3027669 2693065 2022-08-29T06:58:46Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|atto terzo}}|53}}</noinclude>{{poem t| Semiramide.+ No, vanne: i detti tuoi solo ascoltar vogl’io. Scitalce.+ Perché? Mirteo.+3 Resti. Ircano.+6 Si senta. Sibari.+9 Udite. Semiramide.+12 (Oh Dio!) Sibari.+ Semiramide amai: lo tacqui. Intesi l’amor suo con Scitalce: a lei concessi agio a fuggir. Quanto quel foglio afferma finsi per farla mia. Scitalce.+8 Fingesti! Io vidi pure il rival, vidi gli armati. Sibari.+11 Io fui che, mal noto fra l’ombre, sul Nilo v’attendea. Volli assalirti, vedendoti con lei; ma fra l’ombre in un tratto io vi perdei. Scitalce.+ Ah, perfido! (Che feci!) Sibari.+10 Udite: ancora molto mi resta a dir. Semiramide.+9 Sibari, basta! Ircano.+ No; pria si chiami autore de’ falli apposti a me. Sibari.+9 Tutti son miei. Semiramide.+ Basta, non piú! Sibari.+6 No, non mi basta. Semiramide.+14 (Oh dèi!) Sibari.+ Giá che perduto io sono, altri lieto non sia. Popoli, a voi scopro un inganno: aprite i lumi. Ingombra una femmina imbelle il vostro impero... Semiramide.+ Taci. (È tempo d’ardir.) {{Smaller|(s’alza in piedi sul trono)}} +10 Popoli, è vero: Semiramide io son. Del figlio invece regnai finor, ma per giovarvi. Io tolsi }}<noinclude></noinclude> 7bnz68qacbpix6123kyfe78s25bqc9j Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/60 108 585101 3027671 2693067 2022-08-29T06:59:29Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|54|{{Sc|iv - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| del regno il freno ad una destra imbelle, non atta a moderarlo; io vi difesi dal nemico furor; d’eccelse mura Babilonia adornai; coll’armi io dilatai i regni dell’Assiria. Assiria istessa dica per me se mi provò sinora, sotto spoglia fallace, ardita in guerra e moderata in pace. Se sdegnate ubbidirmi, ecco depongo il serto mio. {{Smaller|(depone la corona sul trono)}} +5 Non è lontano il figlio: dalla reggia vicina porti sul trono il piè. Coro.+4 Viva lieta, e sia regina chi finor fu nostro re. +7 {{Smaller|(Semiramide si ripone in capo la corona)}} Mirteo.+ Ah, germana! Semiramide.+5 Ah, Mirteo! +7 {{Smaller|(scende dal trono ed abbraccia Mirteo)}} Scitalce.+10 Perdono, o cara: son reo... {{Smaller|(s’inginocchia)}} Semiramide.+ Sorgi, e t’assolva della mia destra il dono. {{Smaller|(porge la mano a Scitalce)}} Scitalce.+10 Oh Dio! Tamiri, coll’idol mio sdegnato, io ti promisi amor... Tamiri.+8 Tolgano i numi ch’io turbi un sí bel nodo. In questa mano ecco il premio, Mirteo, da te bramato. +12 {{Smaller|(dá la mano a Mirteo)}} Scitalce.+ Anima generosa! Mirteo.+7 Oh me beato! Ircano.+ Lasciatemi svenar Sibari, e poi al Caucaso natio torno contento. Semiramide.+ D’ogni esempio maggiori, }}<noinclude></noinclude> e2tiktnvz3ctkkz9c0d2beh71l9izh2 3027673 3027671 2022-08-29T07:00:00Z Dr Zimbu 1553 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|54|{{Sc|vi - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| del regno il freno ad una destra imbelle, non atta a moderarlo; io vi difesi dal nemico furor; d’eccelse mura Babilonia adornai; coll’armi io dilatai i regni dell’Assiria. Assiria istessa dica per me se mi provò sinora, sotto spoglia fallace, ardita in guerra e moderata in pace. Se sdegnate ubbidirmi, ecco depongo il serto mio. {{Smaller|(depone la corona sul trono)}} +5 Non è lontano il figlio: dalla reggia vicina porti sul trono il piè. Coro.+4 Viva lieta, e sia regina chi finor fu nostro re. +7 {{Smaller|(Semiramide si ripone in capo la corona)}} Mirteo.+ Ah, germana! Semiramide.+5 Ah, Mirteo! +7 {{Smaller|(scende dal trono ed abbraccia Mirteo)}} Scitalce.+10 Perdono, o cara: son reo... {{Smaller|(s’inginocchia)}} Semiramide.+ Sorgi, e t’assolva della mia destra il dono. {{Smaller|(porge la mano a Scitalce)}} Scitalce.+10 Oh Dio! Tamiri, coll’idol mio sdegnato, io ti promisi amor... Tamiri.+8 Tolgano i numi ch’io turbi un sí bel nodo. In questa mano ecco il premio, Mirteo, da te bramato. +12 {{Smaller|(dá la mano a Mirteo)}} Scitalce.+ Anima generosa! Mirteo.+7 Oh me beato! Ircano.+ Lasciatemi svenar Sibari, e poi al Caucaso natio torno contento. Semiramide.+ D’ogni esempio maggiori, }}<noinclude></noinclude> dvezuzctdahkky0y06svmhzqrn86iou Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/61 108 585102 3027672 2693070 2022-08-29T06:59:36Z Dr Zimbu 1553 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione||{{Sc|atto terzo}}|55}}</noinclude>{{poem t| principe, i casi miei vedi che sono: {{smaller|(ad Ircano)}} sia maggior d’ogni esempio anche il perdono. Coro.+2 Donna illustre, il ciel destina a te regni, imperi a te. Viva lieta, e sia regina chi finor fu nostro re. }} {{Smaller block|f=85%|t=1|v=2|Nel tempo del coro che termina l’opera, del suo ritornello e della sinfonia che precede la ''Licenza'', tutta la scena si ricopre di dense nuvole; le quali, diradandosi poi a poco a poco, scopron nell’alto la luminosa reggia di Giove sulle cime dell’Olimpo, ed una porzione d’arcobaleno, che si perde nel basso fra le nuvole, che circondan sempre le scoscese falde del monte. Si vede Giove assiso nel suo trono, nel piú distinto luogo della reggia: all’intorno e sotto di lui Giunone, Venere, Pallade, Apollo, Marte, Mercurio, e la schiera degli dèi minori e de’ geni celesti, e la dea Iride a’ suoi piedi in atto di riceverne un comando. Questa (quando giá sia la scena al suo punto), levandosi rispettosamente, va a sedere in un leggiero carro tirato da pavoni, e giá innanzi preparato sull’alto dell’arcobaleno; e, servendole di strada l’arco medesimo, scende velocemente al basso, dove, smontata dal carro, corteggiata da’ geni celesti, si avanza a pronunciare la seguente}} {{Ct|f=100%|v=1|L=0px|{{Sc|Licenza}}}} {{poem t| Il giubbilo festivo di questo giorno, a cui sí gran parte del mondo è debitrice di sua felicitá, non è ristretto fra gli angusti confini, o gran Fernando, della terra e del mar. Lá su l’Olimpo lo risenton gli dèi; ne è Giove a parte; e dall’eccelsa sfera, ov’ei risplende, Iride messaggiera a te ne scende. Ed è ragion: Giove in Fernando onora un’immagine sua. Padre ei de’ numi; tu il sei di tanti regni: astro funesto il suo seren non turba; e il tuo sereno a turbar le sventure atte non sono. }}<noinclude></noinclude> 2pepcoh1b8vtc2o8npk0ocwrpcuiw1p Pagina:Metastasio, Pietro – Opere, Vol. II, 1913 – BEIC 1884499.pdf/62 108 585103 3027676 2693071 2022-08-29T07:01:29Z Dr Zimbu 1553 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Dr Zimbu" />{{RigaIntestazione|56|{{Sc|vi - semiramide}}}}</noinclude>{{poem t| Piovono dal suo trono sempre influssi benigni; sempre grazie dal tuo: Giove è nel cielo fra le schiere de’ numi; e fra le schiere di tante tue virtù più che reali, il lor Giove anche in terra hanno i mortali. Immagine sí bella grata l’Iberia onori; ed in Fernando adori la sua felicità. Di sí propizia stella finché scintilla il lume, padre, monarca e nume Fernando a lei sará. }}<noinclude></noinclude> 59oyfnw2qkvoridspu8hyntccyrnbl0 Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/83 108 590765 3027684 3026791 2022-08-29T09:03:24Z Fragir 37918 /* Problematica */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="2" user="Fragir" /></noinclude>{{RigaIntestazione||DI MONTE BALDO.|63}} <i>positioni come legitimo Costo, si come con argomenti assai chiari, si prova esser il Costo radice, è non corteccia od'altra parte di pianta. E prima con le stesse parole di Dioscoride si prova, ch'è l'istesso argumento usato dal Clusio nel suo Epitomato Garzia) mentre dice, viene il Costo adulterato con l'Helenio di Comagene: l'Helenio di Comagene è radice, Adunque il Costo sarà radice, non legno, ò corteccia di arbore. Questa nostra openione si può con altre ragioni efficaci fortificare, ma voglio prima porre in campo le formali parole di Dioscoride, che da esso sono registrate nel primo libro nel fine del XII. Capo, mentre disse; Sunt, qui ammixtis præduris Helenij Comageni radicibus adulterent quod deprehensu facilè est, siquidem neque gustu fervet Helenium, neque validum odorem vibrat, ut caput tentare possit. Con queste parole altro non c'insegnò Dioscoride, solo che il modo di fuggire il vitiato Costo, che non per altra cagione si potea nell'errore incappare, che per la somiglianza esterna, della materia, della forma, et del colore. Dice adunque Dioscoride, ammixtis Helenij præduris radicibus: dove si vede, che facevano l'alterazione di radice, con radice; proponendo esso solo l'esterna somiglianza, come habbiam di sopra detto, che non potea nascer, se non da cosa simillima all'alterata, cioè da radice. Che se ciò, ch'hò detto non basta, ecco nuovo testimonio dell'istesso Auttore al libro II. nel Capo CLXXVI. circa il fine, ove volendo pur far comparatione di radice, à radice, disse; Namq; Piperis radix Costo similis est, gustum calfiaciens, et quello che segue. Di più l'istesso Dioscoride nel libro IIII. al capo III.men-</i> {{RigaIntestazione|||''tre''}}<noinclude><references/></noinclude> cxwvtcpox7gnngt6hoiy0kly1zbw3zf Pagina:Pona - Monte Baldo, 1617.djvu/84 108 590766 3027685 2103388 2022-08-29T09:17:45Z Fragir 37918 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="1" user="Fcallox" /></noinclude>{{RigaIntestazione|64|DESCRITTIONE|}} <i>tre descrive la Radice Rhodia, usa queste parole. Gignitur Rhodia radix in Macedonia, Costo similis, lævis, inæqualis, et c. E pur sappiamo, che la radice Rhodia non può in altra parte esser simile al Costo, che nella radice, non producendo essa altro, che germini herbacei, fragili, et che poco si mantengono, a' quali per nissun modo può esser stata riferita la somiglianza del Costo; nè meno può convenirsi in modo alcuno alla Corteccia, della quale parliamo; la quale d'altr'arbore non credo che sia, che del Garofolo Pliniano (come dianzi osservò l'Illustrissimmo Signor Contarmi,) poiché non solo porta odore, et gusto simile à quello del frutto di esso arbore (hormai noto à professori,) ma si confà grandemente ancora à quello delle frondi di questo arbore stesso, le quali sono trasportate anco unitamente con cotale corteccia, della quale hò yoluto rappresentare Ceffigieperfarne veder e amo portione con Vefierna buccia > la quale di tronco, & non di radice fi manìfiBa— ’ * Che il Cojlo fia fiato creduto Radice anco a 3 dì no Bri da migliori più dotti della prò fifiione non è diffidi dimostrarlo $ poiché Bartolomeo Maranta huomo celebre, 6* di gran cognizione > nel fio libro della Theriaca al capo x 11 * del primo libro, mentre fi tratta del’fiflituto perii CoBo > crede che il Co fiofife radice > così dicendo t Et efiendo radice (della Zedoaria parlando,) & parimenti odorata > lafi flit ut ione e fi non ragione uolc^Melchior Guilandini non crede eglì> che per lafi mi gli am Zd chà la ftefia Xedoaria col CoBo ^ ch’ejfa fiojje il Cojlo Siriaco prefio Diofioride? e qual note hauerebbono tanto potuto eh 3 egli credejfe, che qucBa fofe il CoBo > fi nonfife fiata</i> radice?<noinclude><references/></noinclude> mir2mqsxv3o2w29a08zyxqi2p8iv7zp Template:PAGES NOT PROOFREAD 10 753893 3027652 3027393 2022-08-29T04:52:37Z Phe-bot 10082 Pywikibot 7.6.0 wikitext text/x-wiki 101660 r9vmlcjxgqbacmzps7omrgxjsxusap4 Template:ALL PAGES 10 753894 3027653 3027394 2022-08-29T04:52:47Z Phe-bot 10082 Pywikibot 7.6.0 wikitext text/x-wiki 492185 qm8p8cmoritx5et118fxgodl8zb7gms Template:PR TEXTS 10 753895 3027654 3027395 2022-08-29T04:52:57Z Phe-bot 10082 Pywikibot 7.6.0 wikitext text/x-wiki 65777 8npg2j8rhpi5gsepc7fur49jc54gpk2 Wikisource:Pagina delle prove 4 789001 3027639 3015777 2022-08-28T18:15:46Z Alex brollo 1615 /* test FI */ nuova sezione wikitext text/x-wiki {{sandbox}} <!-- SCRIVI SOTTO QUESTA RIGA --> == test FI == La lettera circolare del 28 Luglio 1904, diretta dall’Emo Signor Cardinale Nostro Segretario di Stato ai Revmi Ordinarî d’Italia, stabiliva con tanta precisione le Nostre prescrizioni specialmente riguardo i Comitati Cattolici e l’azione popolare cristiana, che anche i meno eruditi negli elementi del Catechismo avrebbero dovuto intendere, che non si può avere azione cattolica di vero nome senza la immediata dipendenza dai Vescovi. {{FI |file = Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905) - TO2.png | tsize = 100px | float = floating-center | caption=floating-center }} Ma, come nel campo della parabola evangelica, anche in quello dell’azione cattolica già da qualche tempo venne soprasseminata la zizzania, che cresce e soffoca l’eletto grano; e questo non per opera di aperti nemici, ma di quelli stessi, che si professano e si vantano di essere cattolici. E tali sono i così detti Democratici cristiani autonomi, che per desiderio di {{FI |file = Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905) - TO2.png | tsize = 100px | float = left | margin-top=.4em | margin-right=.5em | margin-bottom=0 }}una libertà male intesa mostrano col fatto di scuotere ogni disciplina; aspirano a novità pericolose, che la Chiesa non può approvare; si atteggiano. Ma, come nel campo della parabola evangelica, anche in quello dell’azione cattolica già da qualche tempo venne soprasseminata la zizzania, che cresce e soffoca l’eletto grano; e questo non per opera di aperti nemici, ma di quelli stessi, che si professano e si vantano di essere cattolici. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:15, 28 ago 2022 (CEST) obvpkgbu6fi4bibv1xa57jnzvvyw1ks Teoria degli errori e fondamenti di statistica/6 0 807738 3027709 2856047 2022-08-29T09:42:26Z Dr Zimbu 1553 Porto il SAL a SAL 100% wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>6 Variabili casuali unidimensionali continue<section end="sottotitolo"/> <section begin="prec"/>../5.10<section end="prec"/> <section begin="succ"/>../6.1<section end="succ"/> <section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>29 agosto 2022<section end="data"/> <section begin="avz"/>100%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=29 agosto 2022|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=6 Variabili casuali unidimensionali continue|prec=../5.10|succ=../6.1}} <pages index="Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu" from="81" to="81" fromsection="s1" tosection="s1" /> 6lkzgic0ujlc8x8otx38zw4k7ypk6pf Pagina:Chi l'ha detto.djvu/911 108 808013 3027631 3027295 2022-08-28T17:42:11Z Utoutouto 16823 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="1" user="Utoutouto" />{{RigaIntestazione||''Indice delle frasi''|879|riga=sì}}</noinclude>{{Colonna}} {{Pg|000|Qnis custodit custodes? 1347.}} {{Pg|000|Quis ferat uxorem cui constaat omnia? 412.}} {{Pg|000|Qui sine peccato est vestrum, primus in illam lapidem mittat. 175.}} {{Pg|000|Qui si parrà la tua nobilitate. 1948.}} {{Pg|000|Qui statuit aliquid parte inaudita altera. 606.}} {{Pg|000|Quis tulerit Gracchos de seditione quaerentes? 1799.}} {{Pg|000|Qui tacet, consentire videtur. 1123.}} {{Pg|000|Qui tra l’Adige e il Po giace sepolto, <nowiki>|</nowiki> Scheletro di città, Rovigo infame. 980.}} {{Pg|000|Qui vit sans folie n’est pas si sage qu’il croit. 1557.}} {{Pg|000|Quod ab alio oderis rieri tibi. 1409.}} {{Pg|000|Quod Deus coniunxit, homo non separet. 415.}} {{Pg|000|Quod erat demonstrandum. 1919.}} {{Pg|000|Quod facis, fac citius. 1473.}} {{Pg|000|Quod non fecerunt Barbari, Barbarini fecerunt. 554.}} {{Pg|000|Quod scripsi, scripsi. 1072.}} {{Pg|000|Quod supra nos nihil ad nos. 1457.}} {{Pg|000|Quod tibi fieri non vis, alteri ne feceris. 1408.}} {{Pg|000|Qu’on me donne six lignes écrites de la main du plus honnête homme, j’y trouverai de quoi le faire pendre. 807.}} {{Pg|000|Quorum pars magna fui. 1926.}} {{Pg|000|Quos ego? 771.}} {{Pg|000|Quos vult perdere Deus (o Jupiter) dementat prius. 1553.}} {{Pg|000|Quot homines, tot sentential. 930.}} {{Pg|000|Quot hostis, tot servi. 227. }} {{Pg|000|Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra? 2073.}} {{Pg|000|Quum autem sublatus fuerit ab oculis, etiam cito transit e mente. 42.}} {{Pg|000|Quum rerum natura nusquam magis. 1430.}} {{Fine Colonna}} {{Pg|000|Race d’Agamémnon, qui ne finit jamais! 2177.}} {{Pg|000|Rade volte risurge per li rami <nowiki>|</nowiki> L’umana probitate. 467.}} {{Pg|000|Radiose giornate di maggio. 1861.}} {{Pg|000|Raggio lunar del miele. 2218.}} {{Pg|000|Ragion contra forza non ha loco. 547.}} {{Pg|000|Rapisti al ciel le folgori <nowiki>|</nowiki> Che debellate innante. 315.}} {{Pg|000|Rara avis in terris, nigroque simillima cygno. 2021.}} {{Pg|000|Rari nantes in gurgite vasto. 2015.}} {{Pg|000|Rari sono i birbanti poveri. 216.}} {{Pg|000|Raunar le fronde sparte. 2029.}} {{Pg|000|Recordève del povero Fornèr. 617.}} {{Pg|000|Reddite (ergo) quae sunt Caesaris, Caesari et quae sunt Dei, Deo. Pag. {{Sc|xvi}}. 599.}} {{Pg|000|Re galantuomo. 1247.}} {{Pg|000|Reggio giocondo e Modona feroce. 982.}} {{Pg|000|Regia, crede mihi, res est subcurrere lapsis. 167.}}<noinclude></noinclude> 35dbs59d7yruhoixufkn7q9jwjy0b3u Discussioni indice:Dresselio - Scola della patienza.djvu 111 808187 3027718 3026018 2022-08-29T11:19:27Z OrbiliusMagister 129 wikitext text/x-wiki == Scansioni == Le scansioni sono state ottenute dalla fonte IA, verificate, corrette e integrate con le scansioni eseguite personalmente da [[Utente:Albertomos|Albertomos]] e utilizzate per la trascrizione [[Scola della Patienza]]. Sono presenti numerosi errori di numerazione delle pagine; la correttezza della sequenza si può verificare con la nota originale di inizio pagina successiva in fondo a ogni pagina. Al momento è previsto un tentativo di Match & Split della trascrizione, di esito incerto. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:52, 30 nov 2021 (CET) == Stile di trascrizione == Nel corso della trascrizione, nella prima versione di [[Scola della Patienza]] il testo seicentesco è stato diffusamente modernizzato; mancano inoltre i testi in latino. Si suggerisce, in prima battuta, di * aggiungere i tl|RigaIntestazione * inserire i fine paragrafo mancanti * verificare le parole di inizio e fine pagina * aggiungere il testo latino --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:15, 1 dic 2021 (CET) == memoRegex == <nowiki>{"\\ o\\ ":[""," ò ","g"], "Pazienza":["","Patienza","g"], "\\ e\\ ":["",", e ","g"], "Crist":["","Christ","g"], "\\ crist:[""," christ","g"] "\\ \\ ":[""," ","g"], "\\ ha\\ ":[""," hà ","g"], "uomini":["","huomini","g"], "uomo":["","huomo","g"], "RigaIntestatione":["","RigaIntestazione","g"], "\\ onor":[""," honor","g"], "\\ che":["",", che","g"], "\\ ora\\ ":[""," hora ","g"], "\\ va\\ ":[""," và ","g"], "\\ fu\\ ":[""," fù ","g"], "\\ mezzo\\ ":[""," mezo ","g"], "\\ figliol":[""," figliuol","g"], "volentieri":["","volontieri","g"], "\\ Re\\ ":[""," Rè ","g"], "\\ ho\\ ":[""," hò ","g"], "\\ foss":[""," fuss","g"], "domand":["","dimand","g"], "\\ devot":[""," divot","g"], "\\ Giobbe":[""," Giob","g"], "lacrim":["","lagrim","g"], "afflizz":["","afflitt","g"], "hh":["","h","g"], "\\ Aten":[""," Athen","g"], "\\ sta\\ ":[""," stà ","g"], "acciocchè":["","accioche","g"], "poichè":["","poiche","g"], "Poichè":["","Poiche","g"], "fuorchè":["","fuor che","g"], "benchè":["","benche","g"], "Benchè":["","benche","g"], "ncorchè":["","nchorche","g"], "delizi":["","deliti","g"], "erchè":["","erche","g"], "izia":["","itia","g"], "pazienza":["","patienza","g"], "\\ aveva":[""," havea","g"], "azia":["","atia","g"], "ezia":["","atia","g"], "ozia":["","atia","g"], "azio":["","atio","g"], "ezio":["","etio","g"], "izio":["","itio","g"], "ozio":["","otio","g"], "llora\\ ":["","ll’hora ","g"], "neanche":["","ne anche","g"], "ered":["","hered","g"], "abbandon":["","abandon","g"], "Mosè":["","Moise","g"], "\\ tu\\ ":[""," tù ","g"], "pubblic":["","public","g"], "\\ roba":[""," robba","g"], "\\ robe":[""," robbe","g"], "avre":["","havere","g"], "tribola":["","tribula","g"], "non\\ lo\\ ":["","nol ","g"], "\\ agli\\ ":[""," à gl’","g"], "immag":["","imag","g"], "piuttosto":["","più tosto","g"], "coscienz":["","conscienz","g"], "\\ degli\\ a":[""," de gl’a","g"], "finora":["","fin’hora","g"], "\\ or\\ ":[""," hor ","g"], "\\ si\\ a":[""," s’a","g"], "\\ nei\\ ":[""," ne i ","g"], "\\ le\\ a":[""," l’a","g"], "\\ dai\\ ":[""," da i ","g"], "indarno":["","in darno","g"], "invano":["","in vano","g"], "upplitio":["","upplicio","g"], "vizio":["","vitio","g"], "vizi\\ ":["","vitij ","g"], "vizi\\,":["","vitij,","g"], "Vizi\\ ":["","Vitij ","g"], "\\ lezion":[""," lettion","g"], "isprezz":["","ispreggi","g"], "lo\\ stesso":["","l’istesso","g"], "ifficolt":["","ifficult","g"], "\\,\\,":["",",","g"], "gli\\ altri":["","gl’altri","g"], "un\\ huom":["","un’huom","g"], "gli\\ huom":["","gl’huom","g"], "comod":["","commod","g"], "\\ si\\ i":[""," s’i","g"], "comun":["","commun","g"], "\\ esorta":[""," essorta","g"]}</nowiki> summoxqua872fp666albsa6rjnns2iz Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/436 108 808616 3027670 2858696 2022-08-29T06:59:22Z OrbiliusMagister 129 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|412|''Scola della Patienza''|}}</noinclude>{{Ct|t=2|v=1|f=120%|L=4px|CAP. IV.}} {{Ct|v=2|''Come l’afflittione insegna la Prudenza, e la Modestia''}} {{Capolettera|V}}I fù un Gentil’huomo Cesarmontano in Fiandra degno veramente d’ogni lode. Questi dovendo condurre alle scuole un suo figliuolino per imparar le prime lettere, per diportarsi d un Padre serio, e prudente, cominciò la cosa in questo modo. E prima fingendo di voler portare un presente al maestro, si mise sotto il mantello un fascio intiero di verghe; e poi disse al figliuolo. Horsù figlio vien quà, che io ti voglio menare alla scuola. Era all’hora Rettore delle scuole un grand’huomo, chiamato Nicolò Steeger. A questo presentatosi all’hora innanzi il detto Gentil’huomo insieme col figliuolo, così cominciò a dire: Io<noinclude></noinclude> p7a4pgfkzam9py497re8am96ds77ut6 3027675 3027670 2022-08-29T07:01:01Z OrbiliusMagister 129 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|412|''Scola della Patienza''|}}</noinclude>{{Ct|t=1|v=1|f=140%|L=.2em|CAP. IV.}} {{Ct|v=2|''Come l’afflittione insegna la Prudenza, e la Modestia''}} {{Capolettera|V}}I fù un Gentil’huomo Cesarmontano in Fiandra degno veramente d’ogni lode. Questi dovendo condurre alle scuole un suo figliuolino per imparar le prime lettere, per diportarsi d un Padre serio, e prudente, cominciò la cosa in questo modo. E prima fingendo di voler portare un presente al maestro, si mise sotto il mantello un fascio intiero di verghe; e poi disse al figliuolo. Horsù figlio vien quà, che io ti voglio menare alla scuola. Era all’hora Rettore delle scuole un grand’huomo, chiamato Nicolò Steeger. A questo presentatosi all’hora innanzi il detto Gentil’huomo insieme col figliuolo, così cominciò a dire: Io<noinclude></noinclude> mj9c7nri9bxhwctuhmatfksk8n80v0x Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/437 108 808617 3027677 2858697 2022-08-29T07:04:47Z OrbiliusMagister 129 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||''Parte II. Cap. III.''|413}}</noinclude>Signor maestro vi consegno questo mio figliuolo per insegnarli, e lettere, e buoni costumi, e alla vostra cura il più che posso lo raccomando. Che se non si porterà bene, vi prego a castigarlo come conviene, e a non risparmiare con lui le verghe; e dicendo questo si mandò giù il mantello, e gli diede un buon mazzo di verghe, aggiugnendovi ancora una promessa molto liberale, con dirli; che finite che fossero quelle, glie n’haverebbe portate dell’altre. E questo è allevare i figliuoli seriamente, e da dovero, accioche poi siano ben creati, e facciano buona riuscita. Racconta questo il P. Fr. Filippo Bosquier famoso predicatore dell’ordine di S. Francesco, che ancor egli in quel tempo andava alla medesima scuola. ''b'' Salomone discorrendo dell’Indole puerile dice così: ''Stultitia colligata est in corde pueri, et'' {{Pt|''vir-''|}}<noinclude></noinclude> c6jlayyrhh1b0cvnzwdg20yhflm77hc 3027678 3027677 2022-08-29T07:06:54Z OrbiliusMagister 129 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||''Parte II. Cap. III.''|413}}</noinclude>Signor maestro vi consegno questo mio figliuolo per insegnarli, e lettere, e buoni costumi, e alla vostra cura il più che posso lo raccomando. Che se non si porterà bene, vi prego a castigarlo come conviene, e a non risparmiare con lui le verghe; e dicendo questo si mandò giù il mantello, e gli diede un buon mazzo di verghe, aggiugnendovi ancora una promessa molto liberale, con dirli; che finite che fossero quelle, glie n’haverebbe portate dell’altre. E questo è allevare i figliuoli seriamente, e da dovero, accioche poi siano ben creati, e facciano buona riuscita. Racconta questo il P. Fr. Filippo Bosquier famoso predicatore dell’ordine di S. Francesco, che ancor egli in quel tempo andava alla medesima scuola.{{Nota separata|Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/439|b}} Salomone discorrendo dell’Indole puerile dice così: ''Stultitia colligata est in corde pueri, et'' {{Pt|''vir-''|}}<noinclude></noinclude> c14xwkx91ehgesaru538rwfovslo02s 3027679 3027678 2022-08-29T07:07:48Z OrbiliusMagister 129 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||''Parte II. Cap. III.''|413}}</noinclude>Signor maestro vi consegno questo mio figliuolo per insegnarli, e lettere, e buoni costumi, e alla vostra cura il più che posso lo raccomando. Che se non si porterà bene, vi prego a castigarlo come conviene, e a non risparmiare con lui le verghe; e dicendo questo si mandò giù il mantello, e gli diede un buon mazzo di verghe, aggiugnendovi ancora una promessa molto liberale, con dirli; che finite che fossero quelle, glie n’haverebbe portate dell’altre. E questo è allevare i figliuoli seriamente, e da dovero, accioche poi siano ben creati, e facciano buona riuscita. Racconta questo il P. Fr. Filippo Bosquier famoso predicatore dell’ordine di S. Francesco, che ancor egli in quel tempo andava alla medesima scuola.{{Nota separata|Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/439|a}} Salomone discorrendo dell’Indole puerile dice così: ''Stultitia colligata est in corde pueri, et'' {{Pt|''vir-''|}}<noinclude></noinclude> kgzq3hl4gjlgj173nnh7caaf8kzc202 Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/438 108 808618 3027680 2858698 2022-08-29T07:12:40Z OrbiliusMagister 129 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione|414|''Scola della Patienza''|}}</noinclude>{{Pt|''ga''|''virga''}} ''disciplinae fugabit eam''.{{Nota separata|Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/439|b}} La stoltezza è attaccata al cuore de i fanciulli. E la verga della disciplina ne la cacciarà via. Christo N. S. come primo, e sapientissimo maestro, che sà molto bene qual sia l’indole nostra; per farci lasciare le cose puerili, e per levarci l’insolenza nostra, non perdona alle verghe; poiche ''Flagellat omnem filium, quem recipit''{{Nota separata|Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/439|c}} castiga molto bene quegli, che si piglia per figlio. Anzi come dice l’Ecclesiastico, ''Assiduat illi flagella''{{Nota separata|Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/439|d}} Gli ne dà spesso qualche rimenata. Et a quei figli, che in questa maniera sono flagellati, ne risulta questo bene, e questo giovamento, che con la verga della disciplina si lieva loro dal cuore quella pazzia, che ordinariamente vi stà attaccata. Et a questo modo imparano la Prudenza, e la Modestia ossia l’Humiltà come hora mostreremo.<noinclude></noinclude> 4zdxuscvc3fnmj2i8w241d1ytcw60zs Pagina:Dresselio - Scola della patienza.djvu/439 108 808619 3027682 2858699 2022-08-29T07:48:38Z OrbiliusMagister 129 /* new eis level1 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="1" user="" /></noinclude>a. <section begin="a" />''Phil. Bosq. de carcere Baptistae conc.'' 2.<section end="a" /> b <section begin="b" />''Prov. c.'' 12. 15.<section end="b" /> c. <section begin="c" />''Hebr. c.'' 12. 6.<section end="c" /> d <section begin="d" />''Eccli. c.'' 30. 1.<section end="d" /> E primieramente la tribulazione ci insegna la Prudenza. Il Profeta Ezechiele vide un animale maraviglioso che haveva la faccia di quattrro animali, d’huomo, di leone, d’aquila e di bue, e havendolo poi veduto un’altra volta, osservò che in cambio di quella faccia di bue havea la faccia di un Cherubino. Che cosa vuol dire questo? Che ha da fare un Angelo e un Cherubino con un bue? Ma tu dirai forse che quello non fu lo stesso animale ma un altro. Anzi fu lo stesso. Lo dice lo stesso Ezechiele: (Egli è quello stesso animale che prima havevo veduto appresso il fiume Chobar). In che modo adunque quella faccia<noinclude></noinclude> gmbuzske6oxmo83on765x39gbafpsp0 3027715 3027682 2022-08-29T11:17:00Z OrbiliusMagister 129 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="OrbiliusMagister" />{{RigaIntestazione||''Parte II. Cap. IV.''|415}}</noinclude>a. <section begin="a" />''Phil. Bosq. de carcere Baptistae conc.'' 2.<section end="a" /> b <section begin="b" />''Prov. c.'' 12. 15.<section end="b" /> c. <section begin="c" />''Hebr. c.'' 12. 6.<section end="c" /> d <section begin="d" />''Eccli. c.'' 30. 1.<section end="d" /> <section begin="s1" />{{Ct|t=1|v=1|§. 1.}} {{Capolettera|E}} Primieramente la tribulatione ci insegna la prudenza. Il Profeta Ezechiele vide un’animale maraviglioso, che havea la faccia di quattro animali, d’huomo, di Leone, d’Aquila, e di Bue; e havendolo poi veduto un’altra volta, osservò che in cambio di quella faccia di Bue, havea la faccia d’un Cherubino. Che cosa vuol dire questo? Che hà da fare un’Angelo, e un Cherubino con un bue? Ma tu dirai forse, che quello non fù l’istesso animale ma un’altro. Anzi fù l’istesso. Lo dice l’istesso Ezechiele: ''Ipsum est animal quod videram iuxta fluvium Chobar. Egli è quell’istesso animale, che prima havevo veduto appresso il fiume Chobar. In che modo adunque quella {{Pt|fac-|}}<section end="s1" /><noinclude></noinclude> mjyrfk3z59pgremjkz652lxn0pni1b3 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/194 108 829029 3027596 2975548 2022-08-28T13:41:09Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxxv.}}|179}}</noinclude><ref follow="LibroIIICapoXXXVNota1">''{{Pt|vrano|sovrano}}, aveano il buon senso di non usare ad ogni volta di questo pericoloso privilegio'' (Stor. della Decadenza ecc. cap 45.). A questo medesimo luogo lo storico inglese si unisce al {{AutoreCitato|Pietro Giannone|Giannone}} (Stor. civ. di Nap. I. I. pag. 263.), nel biasimare il Boccaccio, per aver nella novella seconda della terza Giornata, senza motivo, o pretesto, contro ogni verità presentata la regina Teodelinda nelle braccia d’un palafreniere. Io non mi farò ad encomiare il troppo lubrico racconto del nostro maggior prosatore; ma dirò col ch. ab. {{AutoreCitato|Michele Colombo|Colombo}} nell’osservazioni istoriche sopra il Decamerone (vol. 3. pag. 4. Parma 1813.) che il fallo da messer Giovanni immaginato, anche essendo vero, non macchia per nulla l’onestà di quella Lucrezia, essendochè egli descrive la detta regina nella piena fede di non aver conosciuto altri che suo marito. Basti qui addurre la testimonianza che fa lo stesso Boccaccio di lei, dicendo che ''fu bellissima donna, savia et onesta molto, ma male avventurata in amadore''.</ref><noinclude><references/></noinclude> rgfvjs875ban05rcb11z5k0qzc9sbr3 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/191 108 829208 3027593 2983176 2022-08-28T13:33:20Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|176|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|rusalemme|Gerusalemme}} al sepolcro di Cristo. Ma ciò non avendo potuto eseguire, lo fece invece collocare sopra il corpo del beato Marcello martire, il quale fu sepolto nella città di Cabillono<ref>Il nostro testo ''Cavallonno''. Ora ''Chalon sur Saone''. Questa città fu edificata dallo stesso Guntranno.</ref>, dove quel re avea la sua sede, ed ivi ancora al dì d’oggi si trova: nè avvi altra opera formata d’oro, che a questa si possa paragonare. Ma noi, toccate brevemente queste cose che degne erano da notarsi, riprendiamo ora il filo della nostra storia. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXV.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Della morte det re Autari, e del regno di Agilulfo.''}} {{Annotazione a lato|A. D. 590.}}{{CapoletteraVar|M}}a intanto che gli ambasciadori d’Autari erano in Francia, questo re morì, per quanto si dice, avvelenato in Ticino, alle none di settembre<ref>Cioè il dì 5.</ref>, dopo d’aver regnato sei anni<ref name="p191">Qui ebbe principio l’Indizione nona, sotto cui v’ha una lettera di s. Gregorio papa a tutti i vescovi d’Italia, dalla quale si conosce un empio editto del re Autari fatto poco prima della sua morte. {{Pt|Nel-|}}</ref>. Perciò immediatamente i {{Pt|Lango-|}}<noinclude><references/></noinclude> r6ow4lrebio3576ew8fusrw62gh6jc9 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/189 108 829209 3027589 2976081 2022-08-28T13:28:31Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|174|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|ne|nazione}} de’ Langobardi. Questo Guntranno, di cui parlammo, era un re pacifico, e tutto pien di bontà. Del quale a noi piace inserire brevemente nella storia nostra un fatto maraviglioso, tanto più che sappiamo che nella storia dei Franchi non si trova descritto. Questi adunque, in un certo tempo essendo andato alla caccia in un bosco, dispersi qua e là, come suol farsi, i compagni, ed essendo egli rimasto con un solo suo fedelissimo, oppresso da gravissimo sonno, chinò il capo sulle ginocchia di quel suo fedele, ed ivi s’addormentò. Quando dalla bocca di lui uscito fuori un piccolo animale a guisa di rettile, si mise a far prova di passare uno stretto rigagnolo, che scorrea da vicino<ref>''Propter discurrebat''. Altri ''qui prope''; ed è più netta lezione.</ref>. Allora quegli, nel cui grembo il re riposava, tratta la spada dal fodero, la poggiò a traverso del predetto rigagnolo; sicchè sopra di quella passò il rettile all’altra parte. Il quale da poi che non lunge entrò in una certa buca del monte, tornatosene fuori ripassò sulla stessa spada il rigagnolo, e di nuovo s’introdusse nella bocca di Guntranno, da cui n’era uscito. {{Pt|Do-|}}<noinclude><references/></noinclude> ocuwk4h0s6ddrvxtld6mi7wa19bn3bn Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/187 108 829210 3027587 2963706 2022-08-28T13:25:11Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|172|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>dunque fama, che questo re per la via di Spoleti giugnesse a Benevento, e di là passasse fino a Reggio ultima città d’Italia prossima alla Sicilia. E siccome colà si afferma che fosse piantata fra le acque del mare una certa colonna, vuolsi che il re seduto sul suo cavallo fino a quella guadasse, e toccatala colla punta dell'asta dicesse: Questo sarà il confine dei Langobardi. La qual colonna si asserisce sussistere anco al dì d’oggi, e chiamarsi la colonna d’Autari<ref>Il Muratori (Rerum Italic. ibid. pag. 451.) porta un tratto di una dissertazione di {{AutoreCitato|Camillo Pellegrino (storico)|Camillo Pellegrino}} sul tempo della istituzione del ducato di Benevento, nella quale dietro alcune riflessioni è scartato come favola il racconto di Paolo. Per altro il Muratori (ibid.) alle obbiezioni del Pellegrino soggiunge: ''At haec, utcumque optimi judicii minime Paulo fidem abrogant''. Il Gibbon conferma la sussistenza della predetta colonna, chiamata dai Geografi antichi ''columna rhegina'', e sanziona pur col suo assenso, appoggiato a parecchi documenti storici, la narrazione del nostro autore.</ref>.<noinclude><references/></noinclude> jec2kq7zbr26gn57pxl91t565yaak3t Teoria degli errori e fondamenti di statistica/6.1 0 830617 3027701 2968643 2022-08-29T09:40:13Z Dr Zimbu 1553 Porto il SAL a SAL 100% wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>6.1 La densità di probabilità<section end="sottotitolo"/> <section begin="prec"/>../6<section end="prec"/> <section begin="succ"/>../6.2<section end="succ"/> <section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>29 agosto 2022<section end="data"/> <section begin="avz"/>100%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=29 agosto 2022|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=6.1 La densità di probabilità|prec=../6|succ=../6.2}} <pages index="Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu" from="81" to="85" fromsection="s2" tosection="s1" /> {{Sezione note}} lpz3lzvf9jkq3r65ill59eeg4p89es9 Teoria degli errori e fondamenti di statistica/6.2 0 830618 3027702 2968645 2022-08-29T09:40:21Z Dr Zimbu 1553 Porto il SAL a SAL 100% wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>6.2 La speranza matematica per le variabili continue<section end="sottotitolo"/> <section begin="prec"/>../6.1<section end="prec"/> <section begin="succ"/>../6.3<section end="succ"/> <section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>29 agosto 2022<section end="data"/> <section begin="avz"/>100%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=29 agosto 2022|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=6.2 La speranza matematica per le variabili continue|prec=../6.1|succ=../6.3}} <pages index="Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu" from="85" to="85" fromsection="s2" tosection="s2" /> 6czdkascn0wc0bqvni4b1g3sp1cujdk Teoria degli errori e fondamenti di statistica/6.3 0 830619 3027704 2968648 2022-08-29T09:41:44Z Dr Zimbu 1553 Porto il SAL a SAL 100% wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>6.3 I momenti<section end="sottotitolo"/> <section begin="prec"/>../6.2<section end="prec"/> <section begin="succ"/>../6.4<section end="succ"/> <section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>29 agosto 2022<section end="data"/> <section begin="avz"/>100%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=29 agosto 2022|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=6.3 I momenti|prec=../6.2|succ=../6.4}} <pages index="Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu" from="85" to="87" fromsection="s3" tosection="s1" /> r6zs8k2p433wqygataqr0xs75g4ea02 Teoria degli errori e fondamenti di statistica/6.4 0 830645 3027705 2968918 2022-08-29T09:41:57Z Dr Zimbu 1553 Porto il SAL a SAL 100% wikitext text/x-wiki {{Conteggio pagine|[[Speciale:Statistiche]]}}<!-- Area dati: non modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>6.4 Funzione generatrice e funzione caratteristica<section end="sottotitolo"/> <section begin="prec"/>../6.3<section end="prec"/> <section begin="succ"/>../6.4.1<section end="succ"/> <section begin="nome 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modificare da qui: --><onlyinclude><div style="display:none"><section begin="sottotitolo"/>6.6 I valori estremi di un campione<section end="sottotitolo"/> <section begin="prec"/>../6.5<section end="prec"/> <section begin="succ"/>../7<section end="succ"/> <section begin="nome template"/>IncludiIntestazione<section end="nome template"/> <section begin="data"/>29 agosto 2022<section end="data"/> <section begin="avz"/>100%<section end="avz"/> <section begin="arg"/>Da definire<section end="arg"/> </div></onlyinclude><!-- a qui -->{{Qualità|avz=100%|data=29 agosto 2022|arg=Da definire}}{{IncludiIntestazione|sottotitolo=6.6 I valori estremi di un campione|prec=../6.5|succ=../7}} <pages index="Teoria degli errori e fondamenti di statistica.djvu" from="94" to="95" fromsection="s2" tosection="" /> {{Sezione note}} lz8k9xe9p9x0hh917i8pmpdzanp5yfw Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/176 108 832679 3027567 2976084 2022-08-28T13:04:02Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxix.}}|161}}</noinclude>{{Pt|gobardi|Langobardi}}, e col consiglio di lui li caccierebbe via dall’Italia. Perciò detto fatto diresse il suo esercito in Italia a debellar questa gente. Ma il re Autari e le schiere dei Langobardi rapidamente van loro incontro; e per la difesa di lor libertà valorosissimamente pugnando afferrano la vittoria, talchè gran numero di Franchi restò sul campo, altri furono presi, e moltissimi sottrattisi colla fuga, appena poterono tornar salvi alla patria. In fatti la rotta dell’esercito de’ Franchi ivi fu tanta che non s’ha memoria in altro luogo esservi stata l’eguale. Ed è ben maraviglia, che Secondo<ref>Fu vescovo di Trento.</ref>, il quale scrisse alcune cose intorno ai fatti de’ Langobardi, abbia taciuto di questa grande loro vittoria; mentre ciò che noi abbiamo narrato della sconfitta de’ Franchi, leggesi nella loro storia quasi colle medesime parole descritto. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXX.}} {{Ct|v=2|lh=1.5|''Come il re Autari andò in Baioaria per veder la sua sposa.''}} {{CapoletteraVar|C}}iò fatto il re Flavio Autari mandò ambasciadori in Baioaria a domandare per {{Pt|mo-|}}<noinclude><references/></noinclude> b8ud50bpaevfgaz5woog5uj78snewil Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/182 108 832683 3027576 2978144 2022-08-28T13:14:24Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxx.}}|167}}</noinclude>{{Pt|mente|veramente}} accadde in appresso. In questo medesimo tempo (incerta n’è la cagione) Ansul cognato del re Autari fu ammazzato in Verona. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXI.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Come nuovamente l’esercito de’ Franchi venne in Italia.''}} {{CapoletteraVar|N}}ella stessa stagione, essendo reduce da Costantinopoli Grippone legato di Childeberto re de’ Franchi, ed avendo riferito allo stesso re ch’era stato onorevolmente accolto dall’imperatore Maurizio, e che questi gli avea data parola di vendicare<ref>''Ultum iri'': altri ''se ulturum''.</ref> a tutta soddisfazione di Childeberto le ingiurie che avea ricevute in Cartagine<ref name="LibroIIICapoXXXINota1">La ingiuria ricevuta fu la seguente: Childeberto mandò a Maurizio Bodegesillo, Evanzio e Grippone. Questi essendo approdati a Cartagine, avvenne che un servo di Evanzio tolse a un mercatante un monile. Questo mercatante non avendo potuto ricuperare il suo colle preghiere, prese violentemente quel servo e l’uccise. Saputosi l’omicidio dal prefetto venne agli ambasciadori scortato da buon numero di milizia, e nata una rissa fra esso e i detti ambasciatori, Bodegisillo ed Evanzio furono uccisi da quei soldati. Allora Grippone ricorse {{Pt|all’impera-|}}</ref>, il<noinclude><references/></noinclude> 3n0m4v8q96uo9ehbj4ezdbsz6h7tehq Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/183 108 832684 3027577 2977041 2022-08-28T13:16:17Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|168|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>detto Childeberto senza indugio mandò di bel nuovo in Italia un esercito di Franchi, con venti comandanti, a sterminare la gente de’ Langobardi. Di questi comandanti i più segnalati furono, Andualdo, Olone, e Cedino. Ma Olone essendosi temerariamente<ref>Il testo ''importune''.</ref> approssimato al castello di Bilitone<ref>Del castello di Bilitone scrive il Claverio (Ital. antiqua lib. 1. cap. 14.) essere quel medesimo, che è situato alle radici dell’alpi Retiche sopra il lago Verbano (che volgarmente dagli abitatori dicesi ''Lago maggiore''); e che con vocabolo un poco più alterato ora chiamasi ''Belizona'' e ''Belinzona''. Poichè il suono della voce lo indica, si deve ritenere la nostra lezione ''Bilitonis'', in confronto dell’altra ''Libitionis''.</ref>, ferito da un dardo al di sotto di una mammella, morì. Gli altri Franchi poi scorrendo qua e là per predare erano in ogni luogo dai Langobardi, che da tutte le parti loro piombavano adosso, distrutti. Se non che Andualdo, con sei capitani de’ Franchi, volgendosi verso la città de’ Mediolanensi, piantò in alquanta distanza<ref>Il nostro testo ''emiņus'': altri ''omnes''.</ref>, in un luogo campestre, gli alloggiamenti. In questo {{Pt|luo-|}} <ref follow="LibroIIICapoXXXINota1">{{Pt|tore|all’imperatore}} lagnandosi della violazione del diritto delle genti e dei trattati di pace; onde per questo motivo Maurizio promise a Childeberto di vendicare la morte de’ suoi legati (Ved. Murat. Rer. Italic. l 1. pag. 450.).</ref><noinclude><references/></noinclude> scs1ih0yv31r23galows6xinynnub4s Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/177 108 832867 3027568 2977052 2022-08-28T13:05:11Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|162|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|glie|moglie}} la figliuola del loro re Garibaldo; il quale benignamente li accolse, e fidanzò sua figlia Teodolinda al re Autari. Onde ritornati gli ambasciadori ad Autari con questo annunzio, invogliandosi egli di vedere co’ proprj occhi la sposa sua, presi con se pochi ma bravi de’ suoi Langobardi, e fra questi un fedelissimo e quasi anziano<ref>L’originale ''senior''.</ref>, andò senza indugio in Baioaria. Ed essendo tutti, secondo l’usanza degli ambasciadori stati introdotti dinanzi al re Garibaldo, poichè colui ch’era venuto quasi anziano ebbe proferite le parole di salutazione, giusta il costume, Autari, incognito a tutti di quella gente, si avvicinò al re Garibaldo, e gli disse: Il re Autari mio signore mi mandò qui a bella posta<ref>L’originale ''proprie''.</ref> a vedere la vostra figliuola sua sposa, che deve essere la nostra padrona, affinchè io possa della bellezza di lei dare al detto mio signore un sincero ragguaglio. Il che udendo il re fece venir la figliuola; ed Autari avendola contemplata tacitamente, e vista la leggiadria delle sue forme, tutto compiaciutosi in cuore, così parlò al re: Ora che tale vediamo essere la persona di vostra figlia, affinché ci sia permesso, come desideriamo,<noinclude><references/></noinclude> 522q29ue99gju6s944dc7tarnl0iny7 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/175 108 832923 3027566 2977420 2022-08-28T13:02:41Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|160|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>trovarono molte ricchezze, le quali ivi da tutte le città erano state depositate. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXVIII.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Come il re Autari chiese in moglie la sorella di Childeberto.''}} {{CapoletteraVar|M}}a il re Flavio Autari mandò ambasciadori a Childeberto, chiedendo d’unirsi in matrimonio con sua sorella. E Childeberto, poichè ebbe ricevuto i regali dagli ambasciadori dei Langobardi, gliela promise in isposa: ma intanto essendo venuti dalle Spagne altri legati dei Goti, siccome egli avea saputo che quella nazione erasi convertita alla fede cattolica, ad essi pur la promise. <section end="s2" /><section begin="s3" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXIX.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Come i Francesi entrando in Italia furono rotti dai Langobardi.''}} {{CapoletteraVar|I}}ntanto Childeberto mandò un’ambasciata all’imperatore Maurizio, significandogli che, ciò che non avea fatto prima, ora moverebbe guerra contro la nazione de’ {{Pt|Lan-|}}<noinclude><references/></noinclude> chi756m9gce6yebvz7gkws0b9o3m8no Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/169 108 832924 3027556 2977423 2022-08-28T12:50:22Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|154|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude> <section begin="s2" />{{Ct|f=125%|t=2|v=1|CAPO XXIV.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Del Pontificato del beato Gregorio, e come furono ordinate le litanie.''}} {{Annotazione a lato|A. D. 590.}}{{CapoletteraVar|I}}n cotanta tribolazione, il beatissimo Gregorio, che era allora Levita, dal comun voto fu eletto Pontefice<ref>Il testo ''a cunctis generaliler electus est''. In questo voto concorsero il clero, il senato ed il popo1o. (Murat. ibid.) pag. 530.</ref>. Il quale avendo ordinato che si facesse una settiforme Litania, nello spazio di una sola ora, mentre tutti imploravano l’ajuto del Signore, ottanta di loro improvvisamente caddero a terra, ed esalaron lo spirito. La Litania poi fu chiamata settiforme, perchè il popolo della città, che dovea far preci al Signore, fu dal beato Gregorio in sette parti diviso. Nel primo coro adunque eravi tutto il clero, nel secondo gli abati, coi loro monaci, nel terzo le abbadesse colle loro congregazioni, nel quarto tutti i fanciulli, nel quinto tutti i laici, nel sesto tutte le vedove, nel settimo tutte le maritate. Ora noi omettiamo di più dire del beato Gregorio, poiché alcuni anni sono, coll’ajuto di<noinclude><references/></noinclude> dkxvvu2sk8rh4nu30rtdkoifhw1m8qa Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/173 108 832925 3027564 2977455 2022-08-28T13:00:34Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|158|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|ri|condennatori}} dei tre capitoli. I nomi di quei vescovi, che si preservarono da questo scisma furono Pietro di Altino chiarissimo<ref>Il nostro testo: ''Petrus de Altino clarissimus''; ma altri intende che debba essere scritto: ''Petrus de Altino, Clarissimus'' ec. E ciò forse per voler trovare il numero di dieci personaggi, legando coi dieci vescovi sopra accennati.</ref>, Ingenuino di Sabione, Agnello di Trento, Giuniore Veronese, Orunzio Vicentino, Rustico di Trevigi, Fontejo Feltrino, Agnello d’Acilio<ref>Secondo il Beretti ''Asolo''.</ref>, Lorenzo Bellunese<ref>Il nostro testo ''de Lunensis''; altri ''Velunensis'', la quale ultima lezione uniformandosi a ''Belunensis'' per l’antica promiscuità delle lettere ''B'', e ''V'', deve essere preferita.</ref>. Col patriarca poi comunicarono questi vescovi: Severo Parentino, Giovanni Patrizio, Vindemio, e Giovanni<ref name="LibroIIICapoXXVINota2">Questo capitolo presenta un senso molto contorto. Non si conoscono chiaramente i primi vescovi indicati col numero di dieci. I secondi poi, de’ quali son riferiti i nomi, essendo essi pure in numero di nove o dieci riprovatori di quello scisma, aggiunti agli ultimi nominati, formerebbero il numero degli assistenti al concilio maggiore di quello che è sopra annunziato. Se poi si vogliono ritenere come intervenuti i soli ultimi, allora, in iscambio di dieci, i vescovi non rimangon che cinque. Qui certamente v’è qualche incaglio nato per mala cura degli scrittori de’ testi. Il passo del Valvason, da me riportato in nota nella pag. autecedente deve essere valutato per molto {{Pt|rischia-|}}</ref>.<noinclude><references/></noinclude> acqgiexhmuz6eugae8qacmnbgi5mmkj Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/171 108 832926 3027561 2977449 2022-08-28T12:54:47Z StefanoC 3963 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="YukioSanjo" />{{RigaIntestazione|156|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|venna|Ravenna}} con altri tre vescovi, cioè Giovanni Parentino, Severo, e Vindemio;{{Annotazione a lato|A. D. 587.}} unitamente ad Antonio, già vecchio difensore di quella chiesa<ref>Severo era vescovo di Trieste, e Vindemio di Ceneda.</ref>. Ai quali costui minacciando l’esilio, ed usando violenza, li costrinse a conferire con Giovanni vescovo Ravennate, condannatore dei tre capitoli, il quale al tempo de’ Papi Vigilio e Pelagio erasi separato dal consorzio della chiesa Romana<ref>È chiaro che dopo quell’epoca di cui si parla, questo arcivescovo deve aver abbiurato il suo errore.</ref>. Se non che trascorso un anno, furono lasciati tornare da Ravenna a Grado. Ma nè la plebe volle più comunicare con loro, nè gli altri vescovi li vollero accogliere. Intanto Smaragdo patrizio, meritamente dal Diavolo castigato<ref>Qui Paolo mostra di essersi dimenticato dell’errore, in cui era caduta la chiesa Aquilejese. Probabilmente per una simile osservazione in parecchi testi mss. della nostra Storia furono omesse queste parole ''a Daemonio non injuste correctus''.</ref>, dovette ricevere per successore un patrizio Romano, e tornarsene a Costantinopoli. Passate poi queste cose, fu fatto in Mariano<ref name="LibroIIICapoXXVINota1">Il concilio Mariano ha posto in imbarazzo il Padre Beretti. Porta egli in campo le opinioni di altri scrittori sull’erroneità della lezione del testo. V’ha chi suppone doversi leggere ''Maniacum'' (Maniago) invece di ''Marianum''; ma i migliori critici {{Pt|pen-|}}</ref><noinclude><references/></noinclude> sjzq7sn5clgfgfmuwxxzve5mql8noi5 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/170 108 832927 3027559 2977502 2022-08-28T12:51:59Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxiv.}}|155}}</noinclude>Dio, abbiamo tessuta la vita di lui: nella quale tutte le cose che erano da narrarsi, per quanto ci hanno permesso le nostre deboli forze, abbiamo descritte. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXV.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Come il beato Gregorio ha convertito gl’Inglesi.''}} {{CapoletteraVar|I}}n questo tempo lo stesso beato Gregorio mandò in Britannia Agostino, Mellito, e Giovanni, con altri molti monaci, timorati di Dio, per la predicazione de’ quali gl’Inglesi furono convertiti alla fede di Cristo. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXVI.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Della morte del patriarca Elia, e del sacerdozio di Severo.''}} {{CapoletteraVar|A}} questi medesimi giorni morì Elia patriarca Aquilejese, dopo quindici anni di sacerdozio; ed a lui successe Severo nel governo di quella chiesa. Ma, venuto da Ravenna a Grado Smaragdo patrizio, lo strascinò colle proprie mani fuori della Basilica, e violentemente lo condusse dall’Istria a {{Pt|Ra-|}}<noinclude><references/></noinclude> q4wqyx7m2g7x8thn69siqh6mantnv9x Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/190 108 832934 3027590 2977514 2022-08-28T13:31:37Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxxiv.}}|175}}</noinclude>{{Pt|po|Dopo}} questo, Guntranno svegliato dal sonno disse di aver vedụto una maravigliosa visione. Raccontò adunque, essergli apparso in sogno un certo fiume che passava sotto un ponte di ferro, il qual fiume entrava in una montagna, dove egli avea veduto una grande quantità d’oro. Che più? scavato quel luogo, si trovarono immensi tesori, che ivi ab antico erano stati riposti. Onde di quell’oro il re subito fece fare un ciborio<ref>Il ''ciborio'' qui descritto, a mio credere, non è il vaso nominato da Orazio (lib. 2. od. 7.), come vogliono alcuni interpreti di questo luogo di Paolo<br/> {{spazi|25}}''Obliviosa laevia Massico''<br/> {{spazi|15}}''Ciboria exple''<br/> Il qual arnese era fatto a guisa di foglie di colocasia, o come vuole il {{AutoreIgnoto|Vossio}} a modo di fave d’Egitto. Nel lessico latino-barbaro, alla detta voce, è citato un glossario di storia ecclesiastica, da cui apparisce, che per ''ciborio'' nel medio evo intendeasi un coperchio sostenuto da quattro colonne, sotto cui eravi l’arca e i cherubini, come si fa in molti luoghi sopra i corpi de’ santi. Anche {{AutoreCitato|Gregorio di Tours|Gregorio di Tours}} fa cenno di questo (lib 1. de mirac. c. 28.): ''Habet enim quatuor'' (columnas) ''in altari praeter illas, quae ciborium'' (s. Petri) ''sustentant''. È da osservarsi nella configurazione di tali lavori, la novella fisonomia che avea impresso alle arti il costume cristiano.</ref> massiccio di mirabil grandezza, e oltremodo pesante; e adornatolo di molte preziosissime gemme deliberò di trasmetterlo in {{Pt|Ge-|}}<noinclude><references/></noinclude> nge1i2446f9o4895t4q0mq22q0a7m08 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/188 108 832936 3027588 2977509 2022-08-28T13:26:48Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxxv.}}|173}}</noinclude> <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|t=2|v=1|CAPO XXXIII.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Di Zottone primo Duca dei Beneventani.''}} {{CapoletteraVar|I}}l primo Duca de’ Langobardi in Benevento fu uno di nome Zottone, il quale dominò in quella città pel corso di venti anni<ref>Lottano i cronologisti sull’anno della fondazione del ducato di Benevento. Il {{AutoreIgnoto|Caraccioli}} (In Propilaeo ad 4. Chronolog.) la pone nell’anno 571. e a ciò aderisce il Muratori (ibid. pag. 452.), che adduce alcuni fatti anteriori, dai quali apparisce che i Langobardi aveano corso per l’Italia Trausteverina molto tempo prima di quello che Paolo, per le narrazioni popolari, ne sia stato persuaso.</ref>. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXIV.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|''Come Autari mandò ambasciatori a Guntranno, e della sua maravigliosa visione.''}} {{CapoletteraVar|I}}ntanto il re Autari mandò un’ambasciata con parole pacifiche a Guntranno re dei Franchi, zio del re Childeberto; da cui i legati stessi furono lietamente accolti, e poscia inviati a Childeberto, che era figliuolo di un suo fratello, affinchè secondo la sua volontà si sottoscrivesse la pace colla {{Pt|nazio-|}}<noinclude><references/></noinclude> teoiyqx23oxc0ck9xch9zzwndxtfudv Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/192 108 832937 3027595 2983177 2022-08-28T13:37:24Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxxv.}}|177}}</noinclude>{{Pt|bardi|Langobardi}} mandarono un’ambasciata a Childeberto re de’ Franchi per annunziargli la morte del re Autari. Il che avendo egli udito, accolse bensì quei legati, ma la pace riserbò ad altro tempo. Nondimeno, alcuni giorni dopo, promessa la pace ai prefati ambasciatori, li licenzió. Ma i Langobardi, i quali erano assai affezionati alla regina Teodelinda la lasciarono in possesso della dignità reale, insinuandole eziandio a scegliersi per marito quello che più le piacesse fra i Langobardi, purchè fosse tale da saper utilmente governare il regno. Ed ella, richiesto il consiglio de’ più prudenti, scelse per marito e per re de’ Langobardi Agilulfo duca de’ Torinesi. E invero era questi uomo gagliardo, bellicoso, e sì d’aspetto come di animo attissimo al reggimento del <ref follow="p191">{{Pt|la|Nella}} detta lettera si leggono le seguenti parole: ''Il nefandissimo Autarit nella prossima passata solennità Pasquale proibì che si battezzassero nella fede cattolica i figliuoli dei Langobardi; onde per questa colpa sua Divina Maestà lo fece morire'' (Murat. Rerum Italic. ib. p. 453.). Il citato Muratori (Annal. d’Ital. tom. cit. ibid. p. 537.) osserva circa il titolo di ''nefandissimo'' dato ad Autari, che i Romani così parlavano dei Longobardi, perchè troppe offese aveano ricevute: e che quantunque anche i Goti fossero Arriani, tuttavia di loro discorreano diversamente, perchè erano sudditi di essi.</ref><noinclude><references/></noinclude> i4tz6hz9trql1daz20pmz0umu3o8bp0 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/168 108 832939 3027554 2977524 2022-08-28T12:49:08Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxiii.}}|153}}</noinclude>sormontarono le mura e grandissimi tratti di paese allagarono. Allora pel letto dello stesso fiume un dragone di enorme grandezza, con una gran moltitudine di serpenti, passò per mezzo della città, e discese nel mare. E questa inondazione incontanente fu seguitata da una fierissima peste, detta inguinaria<ref>Rivedi la nota 1, al cap. 26. del lib. 2.</ref>, la quale fece tanta strage di gente,{{Annotazione a lato|A. D. 590.}} che d’una incredibile moltitudine pochissimi sopravvissero. La qual pestilenza primo di tutti colpì il papa Pelagio, ed estinse in breve ora quel venerabile personaggio. Da poi, tolto di vita il pastore, quel morbo si diffuse nel popolo.<ref follow="LibroIIICapoXXIIINota1">in Italia dalla fondazione di Roma fino a nostri giorni. Se ciò egli eseguisce si offeriranno gran materiali all’esame de’ chiari intelletti, che al nostro tempo portando ad un sì alto punto di elevazione le scienze fisiche, e in particolare l’idraulica, bene meritarono non solamente della loro patria, ma eziandio di tutto il mondo civile.</ref><noinclude><references/></noinclude> jebiswpy4aklgjspimc8ca3itw1jlwo Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/172 108 832962 3027563 2978169 2022-08-28T12:58:23Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxiv.}}|157}}</noinclude>un sinodo di dieci vescovi, dove fu ricevuto Severo patriarca Aquilejese, il quale presentò la ritrattazione del suo errore, per aver comunicato in Ravenna coi {{Pt|condennato-|}}<ref follow="LibroIIICapoXXVINota1">{{Pt|sano|pensano}} che debba leggersi ''Maranum''; luogo prossimo ad Aquileja, posto sul mare a circa 20. miglia di distanza da Udine, che avea un’antica celebrità sotto Roma, e che si sa essere stato conquistato e tenuto in gran conto da Attila, dove stanziò per tre anni durante l’assedio d’Aquileja, ritraendo le vettovaglie pel suo esercito dai luoghi dell’Istria, che avea precedentemente occupati ({{AutoreIgnoto|Jacop. Valvason}} Stor. del Friuli mss.). A Marano adunque, dicono alcuni, ed anco senza esitanza il Muratori, essersi tenuto questo concilio. Di fronte però a tali dottissimi uomini io devo porre il seguente periodo tratto dalla sopra citata storia mss. del Valvason, lasciando alle altrui cognizioni un definitivo giudizio. Ecco il periodo. “''Severo di Ravenna, dopo Elia fu assonto al pontificato, il quale raunò un concilio nazionale di X. vescovi, Pietro d’Altino, Clarissimo di Sabione, Angelo di Trento, Junio di Verona, Ortensio di Vicenza, Lorenzo di Belluno, Rustico di Trevigi, Fonteio di Feltre, Angelo di Ceneda, Massenzio di Castro Giulio, ed Adriano di Pola, in città Nova, terra dell’Istria, allora detta MARANENSE, e dagli antichi AEMONIA, dov’ egli si ritrattò'' ec. Da quella terra ''Maranense'', non potrebbe forse esser detto quel concilio ''Mariano''? Dall’indicazione poi di Severo, come Ravennate, si spiega il motivo per cui l’esarca Smaragdo venne a Grado a farlo prigione, sul qual motivo stette in forse lo stesso Muratori (ibid. pag. 522.); ed è, perchè essendo sacerdote di quella città, avea aderito ad uno scisma riprovato dalla fede dei Ravennesi.</ref><noinclude><references/></noinclude> pm33p7gqd432ww3fyzfc3crsxq5cdxw Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/174 108 832963 3027565 2977716 2022-08-28T13:01:50Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|||159}}</noinclude> <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|t=2|v=1|CAPO XXVII.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|'' Come il re Autari mandò un esercito in Istria, e come i Langobardi presero l’isola Comacina.''}} {{CapoletteraVar|A}} questo tempo il re Autari inviò un esercito in Istria, del quale fu scelto capitano Euino duca di Trento. Costoro dopo d’aver predato e incendiato per un anno intero, fatta la pace, recarono al re grande quantità di denaro. Intanto altri Langobardi assediavano nell’isola Comacina<ref>Il nostro testo ''Amacina'', ma è da preferirsi ''Comacina''. Quest’isola era un luogo forte nel lago di Como.</ref> Francione maestro de’ soldati, il quale fu uno de’ partigiani di Narsete, ed ivi si mantenne pel corso di venti anni. Francione, dopo sei mesi d’assedio, consegnò l’isola ai Langobardi, e poi, giusta il suo desiderio, licenziato dal re, se n’andò colla moglie e coi bagagli a Ravenna. In quella isola si <ref follow="LibroIIICapoXXVINota2">{{Pt|ritivo|rischiaritivo}} del presente capitolo; tanto più che ajuta eziandio l’opinione del Muratori (ibid.), il quale mostra di non credere la ritrattazione dei predetti vescovi, perchè quelli di Sabione, Belluno, Concordia, Trento, Verona, Vicenza e Trevigi si dichiararono piucchè mai pertinaci propugnatori di quello scisma.</ref><noinclude><references/></noinclude> ioux887mlshygl4q9beabehealywn1g Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/178 108 832964 3027570 2977719 2022-08-28T13:06:30Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxx.}}|163}}</noinclude>di salutarla per nostra regina, se ciò piace alla potestà vostra, vorremmo ricevere dalla sua mano un bicchiere di vino, siccome a noi ella sarà per fare in appresso. Onde il re a ciò avendo annuito, ella, preso un bicchiere di vino, lo porse prima a colui, che di tutti sembrava l’anziano. Indi, avendone porto ad Autari, ch’ella ignorava essere lo sposo suo, da poi che quegli bebbe, nel renderle il nappo furtivamente con un dito le toccò la mano, e nell’atto stesso fece si che la destra di essa dalla fronte di lui passasse a toccargli il naso e la faccia. Ond’ella di questo arrossando raccontollo alla sua nutrice. E la nutrice rispose: Se costui non fosse il re che deve esser tuo sposo, non avrebbe certamente avuto l’ardir di toccarti. Ma intanto taciamo; che non venga a saperlo tuo padre. Per vero dire egli è un personaggio degno di possedere un regno e di divenir tuo marito. Era allora Autari nel fiore dell’età giovanile, di debitamente proporzionata statura, sparso di bionda zazzera<ref>Il nostro testo: ''candido crine perfusus''. Altri ''flava caesarie''.</ref> e di assai bella presenza. Costoro, preso il commiato dal re, s’incamminano verso la patria, e si allontanano {{Pt|presta-|}}<noinclude><references/></noinclude> pkw45505vo39mr6grxrtdkhx7nqacp8 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/185 108 833002 3027582 2978018 2022-08-28T13:21:51Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|170|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|bra|Cimbra}}<ref>Altri ''Cumbra'', ''Britianum'', o ''Brixianum''.</ref>, Vitiano, Brentonico, Volene<ref>''Volenes'': Altri ''Belones'', ''Bulonesene'', ''Mase'', ''Volaernes''.</ref>, Ennemase, due in Alsuca, ed uno in Verona<ref>Il Cluverio (Ital. antiqu. lib. I. cap. 15.) congettura che debba leggersi ''Volenes'', o ''Malsesene'', castello che anche oggi si vede in riva del Benaco fra Brentino, e Brentonico, si chiama appunto ''Malsesene''. Lo stesso Cluverio (cap. 16.) confessa di nulla poter dire di Cimbra. Tesana poi è quello che volgarmente si dice ''Tessina'' fra Feltre e Trento. In mezzo di questi sta Viviano, non ''Vitiano'', come male si legge nel testo. Appiano posto sopra Trento ora si chiama ''Altiano''. Semiana poco distante da Feltre presso al fiume Cismone chiamasi al presente ''Meàn''. Fagitana è forse il villaggio oggi detto ''Faiàn'' presso Feltre; Volene è un altro villaggio sull’Adige sopra Verona vicino alla Chiusa, detto ora ''Volagne'', e ''Volargne''. Ferruge finalmente, forse Verruca, è, secondo il medesimo Cluverio, ''Castel della Pietra''.</ref>. Disfatti i predetti castelli dai Franchi, tutti i cittadini furono da costoro condotti prigioni. Ma al castello di Ferruge per intercessione dei vescovi, Ingenuino di Savione<ref>Sabione o Savione, di cui si parla al c. 26. di questo libro, è oggi un piccolo castello lontano circa dieci miglia da Brixen, e che chiamasi volgarmente ''Saben'' (Cluver. loc. cit.).</ref> e Agnello di Trento fu concessa la redenzione al prezzo di seicento soldi per ogni testa di uomo. Intanto l’esercito de’ Franchi, per estraordinaria alterazione {{Pt|del-|}}<noinclude><references/></noinclude> f34k5dqzgf8ntcadkv0npszym7aptbl Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/181 108 833004 3027574 2978021 2022-08-28T13:12:24Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|166|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|tosi|conturbatosi}} il cielo, un albero, situato dentro i reali cancelli, fra un immenso fragore di tuoni, fu colpito da un fulmine. Agilulfo avea seco un certo giovine de’ suoi aruspici <ref>Altri ''aruspicinae peritum''. I Germani, più che verun’altra nazione, osservavano gli auspicj e le sorti: ''Auspicia, sortesque ut qui maxime observant'' (Tacit. ibid. 10.). Ma ne’ loro costumi stava più di tutto l’osservare i nitriti e i fremiti de’ cavalli bianchi, alimentati nelle selve e intatti da ogni mortale fatica, come si può vedere in Tacito all’articolo sopra citato. È qui da notarsi, che l’aruspice di Agilulfo fece il presagio secondo la divinazione degli antichi Romani, cioè osservando la caduta del fulmine: il che prova che sì nella religione, come anco nella superstizione, alle opinioni de’ Barbari a poco a poco si conglutinavano quelle de’ popoli conquistati.</ref>, il quale per arte diabolica conosceva ciò che presagisce di futuro il colpo della saetta. Costui adunque, che allora trovavasi celato collo stesso Agilulfo per soddisfare a certi naturali bisogni, così gli disse: La donna che or ora maritossi col nostro re, fra breve tempo diverrà tua moglie. La qual cosa egli ascoltando, minacciò di troncar a colui la testa, se di ciò avesse osato mai più d’aprir bocca. E quegli: Io, disse, posso essere ucciso, ma non potrà perciò cangiarsi il destino; perchè è certissimo, che questa donna venne alla nostra patria per esser congiunta con te in matrimonio. Il che {{Pt|vera-|}}<noinclude><references/></noinclude> pc92v7cbrdjo1kiap8q1z7xy31hyln2 Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/179 108 833006 3027572 2978030 2022-08-28T13:08:51Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione|164|{{Sc|dei fatti de’ langobardi}}|}}</noinclude>{{Pt|mente|prestamente}} dai confini de’ Norici. Questa provincia, abitata dalla nazione de’ Baioari, a levante ha la Pannonia, a ponente la Suevia, a mezzogiorno l’Italia, ed a settentrione il fiume Danubio. Autari adunque, essendo giunto presso i confini d’Italia, ed avendo ancor seco i Baioari che lo scortavano, levossi quanto più potè sul cavallo, su cui era montato, e di tutta quanta avea forza affisse ad un albero vicino una piccola scure<ref>Questa piccola scure richiama il passo di Tacito intorno all’armatura dei popoli della Germania: ''frameas gerunt augusto et brevi ferro'' (ibid. 6.). I commentatori disputarono della forma di quest’arme detta con vocabolo germanico ''framea''. Isidoro così la definisce: ''framea gladius ex utraque parte acutus, quam vulgo spatham vocant. Ipsa est et romphaea''. Ma nulla resta più da congetturarsi da poi che fu trovata la ''framea'' nel tesoro sepolcrale Merovingico presso Verdun, nell’anno 1740., e che fu trasportata nel Museo Schoepfliniano. Nella descrizione del Museo alla p. 146. è indicata la differenza che passa fra l’asta e la framea; la quale ultima è uno stromento, della forma di quello che oggi in lingua germanica chiamasi ''Pfriem''. Io opino che la ''securicula'' di Paolo sia appunto la stessa framea, non già una piccola scure; stantechè il re dovea tenere in mano uno strumento guerriero del costume della sua nazione: la forma dovea essere in qualche modo a guisa d’asta; il che si desume dalle immagini espresse nel testo da me seguito: ''securiculam .... fixit, eamque fixam reliquit''.</ref>, che teneva in mano, ed ivi lasciolla affissa,<noinclude><references/></noinclude> e6aplqcazp1wtmfmgqurrag1metisgk Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/186 108 833019 3027585 2978145 2022-08-28T13:23:21Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxx.}}|171}}</noinclude>{{Pt|l’aere|dell’aere}}<ref>L’originale ''aeris incommoditatem''.</ref> (essendo la stagion dell’estate) cominciò ad essere gravemente travagliato da una fiera dissenteria, per cui gran parte di quello perì. Che più? Dopo che le genti di questo esercito andarono vagando nell’Italia per tre mesi continui, senza poter attaccare i nemici, i quali si erano in luoghi fortissimi riparati, e senza poter giungere il re su cui esercitar la vendetta, per essersi esso fortificato nella città Ticinense, come dicemmo, estenuati finalmente dall’intemperie dell’aria e dalla fame angustiati, deliberarono di restituirsi al proprio paese. Ma nel tornare alla patria tanta carestia di vettovaglia hanno patito, che prima di giungere al suolo natio furono necessitati a vendere prima le proprie vestimenta, e poi fin anco l’armi per comperar l’alimento. <section end="s1" /><section begin="s2" />{{Ct|f=125%|v=1|CAPO XXXII.}} {{Ct|v=2|lh=1.5em|'' Come il re Autari andò a Benevento.''}} {{CapoletteraVar|I}}ntorno a questi tempi credesi accaduto un fatto che si racconta del re Autari. È<noinclude><references/></noinclude> bdsu7iuk0r14wo0w6kyfkpynsp6ivws Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/184 108 833020 3027579 2978141 2022-08-28T13:18:22Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxxi.}}|169}}</noinclude>{{Pt|go|luogo}} giunsero ai Franchi i legati dell’imperatore annunziando, esser lì pronto un esercito in loro soccorso, e dicendo: Fra tre giorni noi qui saremo con voi; ed ecco il segnale che vi daremo: Quando vedrete ardere le case della villa posta su quella montagna, e il fumo dell’incendio sollevarsi al cielo, conoscerete che verrà l’esercito che vi promettiamo. Ma avendo aspettato i duci de’ Franchi per sei giorni, giusta lo stabilito, non videro arrivare un sol uomo di quelli che dagli ambasciadori dell’imperatore furono loro annunziati. Cedino poi entrato con tredici capitani<ref>''Tredecim ducibus'': Altri ''tredecim millibus''.</ref> dalla sinistra parte d’Italia<ref>L’origin. ''laevam Italiam''. Cedino passò pei castelli dei Grigioni ''Coira'' e ''Chiavenna''.</ref>, prese cinque castelli, dai quali si fece giurare obbedienza. Indi per la via di Piacenza l’esercito de’ Franchi passò a Verona, ed atterrò molte castella consegnate dopo la pace, e dietro la fede del giuramento, che s’aveano arreso senza sospetto d’alcuna frode. Il nome dei castelli distrutti nel territorio Trentino sono Tesana, Maleto<ref>''Maletum''. Altri ''Maletunum'', e ''Sermosanum''.</ref>, Semiana<ref>Altri ''Sermosana'', o ''Sermiana''.</ref>, Appiano<ref>''Appianum'': Altri ''Api panii''.</ref>, Fagitana, {{Pt|Cim-|}}<noinclude><references/></noinclude> lvzgjyhsj53nl70neidn8dgsigqznqr Pagina:Storia dei fatti de Langobardi - vol 1.djvu/180 108 833021 3027573 2978140 2022-08-28T13:10:41Z StefanoC 3963 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="StefanoC" />{{RigaIntestazione||{{Sc|libro iii. capo xxx.}}|165}}</noinclude>aggiungendo queste parole: Tale ferita<ref>Il nostro testo ''feritam'': altri ''ictum seu feritam'': ed altri ancora ''feritatem''. Per ''ferita'' nelle leggi Longobarde Tit. III. 5. e Tit. X. 3. s’intende ''pluga'', ossia ''ictus''. Ognuno sa che questa voce in tutta la sua integrità passò alla lingua italiana.</ref> Autari suol fare. Ciò detto, conobbero i Baioari, i quali lo accompagnavano<ref>Il nostro testo ''eum comitabantur'': altri ''cum eo erunt et comitabantur''.</ref>, che quegli era lo stesso re Autari. Ma al quanto tempo dopo, essendo nata al re Garibaldo una grande agitazione per la sopravvenienza de’ Franchi, la figliuola di lui Teodolinda, preso seco un suo fratello di nome Gondoaldo, fuggi nell’Italia, facendo preceder nunzj allo sposo Autari della sua venuta. Cui egli subitamente andò incontro con grande pompa per celebrar le nozze nel campo di Sardi<ref>Il campo di Sardi (''campus Sardis'') nella carta del Beretti è posto alla metà circa di distanza fra Verona e Trento.</ref>, il quale trovasi sopra Verona, dove fra le universali allegrezze alle Idi di Maggio<ref>Cioè il giorno 15.</ref> la fece sua moglie.{{Annotazione a lato|A. D. 589.}} Ivi era, fra gli altri duchi de’ Langobardi, Agilulfo duca della città de’ Torinesi. Quando improvvisamente {{Pt|conturba-|}}<noinclude><references/></noinclude> sabqknlteb29atoywonm59k0sf0mb91 Pagina:Garibaldi - I Mille.djvu/402 108 835891 3027651 2989937 2022-08-28T20:49:03Z Sinucep 34966 corretto capoverso proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Alex brollo" />{{RigaIntestazione|378|{{Sc|i mille}}}}</noinclude> {{Pt|zioni,|meditazioni,}} erano silenziosi, e sul loro volto stava dipinto il profondo rammarico che loro cagionava l’interessante e bellissima infelice. Lina piangeva dirottamente, e cercava di nasconder le sue lagrime, immergendo il volto nel seno dell’amica. P... stesso, assuefatto a vedere mucchi di cadaveri e di feriti, non aveva potuto trattenere il pianto, a tanta sventura d’una fanciulla ch’egli idolatrava. {{Rule|8em|t=1|v=1}}<noinclude></noinclude> jmwny9rk0ncjfj5v1cl4oerkm0goff2 Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/7 108 842467 3027733 3013423 2022-08-29T11:46:07Z Accolturato 41514 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Accolturato" /></noinclude>{{Ct|f=300%|v=1|lh=1.5|IL MALMANTILE }} {{Ct|f=200%|v=1|lh=1.5|RACQUISTATO}} {{Ct|f=90%|v=1|lh=1.5|di}} {{Ct|f=160%|v=1|lh=1.5|PERLONE ZIPOLI }} {{Ct|f=90%|v=3|lh=1.5|[LORENZO LIPPI]}} {{FI |file = Barbera editore - Logo 1861.jpg |width = 80px |caption = }} {{Ct|f=130%|v=.5|t=3|lh=1.5|FIRENZE}} {{Ct|f=100%|v=.5|lh=1.5|G. BARBÉRA, EDITORE}} {{Rule|1em|v=.5}} {{Ct|f=100%|v=1|lh=1.5|1861.}}<noinclude></noinclude> fs85rt42owadbovvqyvoz1fc8gb4zew Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/10 108 842470 3027734 3014462 2022-08-29T11:47:20Z Accolturato 41514 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|iv}}|{{Sc|avvertenza}}|}}</noinclude>lingua jonadattica, e la maccheronica, che per qualche tempo avean formato la delizia di molte menti volgari, se eran cose non ancora cadute in discredito, riconoscevansi tuttavia non esser la vera e natural fonte del ridicolo e del burlesco. In questo tempo Lorenzo Lippi scriveva il suo ''Malmantile'', e dove pure avesse voluto, gli sarebbe stato impossibile tenere una via affatto nuova in questo genere. Egli dunque, abbandonate le scimunitaggini patenti, prese nel dettare il suo bizzarro poema, dei modi proverbiali più vulgati e più veramente ridevoli; ma non sì però che la sua lingua restasse affatto immune di quelle maniere artifiziose e convenzionali, che se sono accettate per qualche tempo, non giungono mai ad esser parte e patrimonio della favella<noinclude></noinclude> 6dqulvniq2wu94n24zdpd9warqnpgrh Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/71 108 842531 3027736 3015534 2022-08-29T11:54:53Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|primo cantare}}|{{Sc|27}}}}</noinclude><poem> {{o|77|m}}. :Due o tre fiaschi davane a quattrino, Ed a’ poveri davalo a isonne{{nsm|90|159}}; Talchè tutti tuffandosi a quel vino S’imbriacaron come tante monne{{nsm|90|160}}: E subito dal grande al piccolino, Tanto degli uomin, quanto delle donne, Cascaro in sonnolenza sì gagliarda, Che desti non gli avrebbe una bombarda. {{o|78|m}}. :Quando il Cornacchia vedde il suo disegno Già riuscito, andò sopr’alle mura, Ed a’ compagni fece il detto segno; Che bene avendo al tutto posto cura, Saliro al poggio senz’alcun ritegno, Senza sospetto aver, senza paura: Dietro al Cornacchia, lor guidone{{nsm|90|161}} e scorta, Dentro al castello entraron per la porta. {{o|79|m}}. :E perchè ognun dormiva come un tasso{{nsm|90|162|91|162}}, La donna fece farne una funata, E condursegli a’ piedi a baciar basso{{nsm|91|163}}, E renderle il tributo ognun pro rata. A Celidora poi restata in Nasso{{nsm|91|164}}, Cioè da’ suoi vassalli rinnegata, Giacchè tutti voltato avean mantello, Comandò che baciasse il chiavistello{{nsm|91|165}}. </poem><noinclude></noinclude> 1fpg41rc7acad5ign6bych9lu7li4kw Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/211 108 842671 3027710 3013803 2022-08-29T11:06:41Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|167}}}}</noinclude><poem> {{o|14|m}}. :Io ho, dice un di lor, bell’e trovato Un’invenzion, che ci verrà ben fatto; Perchè il duca Baldone è innamorato Della Geva di corte, e ne va matto: Ma la furba lo tiene ammartellato, E due tavole{{nsm|230|524}} dar vorrebbe a un tratto, Tenendo il piè in due staffe, amando lui, E parimente il duca di Montui{{nsm|230|525}}. {{o|15|m}}. :Però, se noi finghiam ch’ella gli scriva Che ’l suo rivale (adesso ch’egli ha inteso Ch’ei s’è partito) colla gente arriva Per volergliela su levar di peso; E che se proprio è ver che per lei viva, Com’ei spesso giurò, d’amore acceso; E se gli è cara; lo dimostri, e prenda Ed armi e bravi, e corra e la difenda. {{o|16|m}}. :Vedrai che ’l duca torna allotta allotta, Correndo a casa come un saettone Con quanta ciurma ch’egli ha qua condotta, Per voler ammazzar bestie e persone. Or dunque tu, che sei saputa e dotta Che non la cedi manco a Cicerone, Scrivi la carta; chè tu sai che noi Siam tutti un monte d’asini e di buoi. </poem><noinclude></noinclude> 18v38iy3nx9cd14mrwustuj5nkjj84l Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/212 108 842672 3027711 3013804 2022-08-29T11:07:48Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|168}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem> {{o|17|m}}. :Non ti do contro, rispond’ella, a questo, Ed ho gusto che voi vi conoschiate{{nsm|230|526|231|526}}. Orsù, dice il demonio, scrivi presto Due parole in tal genere aggiustate. Sì, dic’ella; ma vedi, io mi protesto, Ch’io non portai mai lettere{{nsm|231|527}} o imbasciate. Scrivi soggiunge quei; chè, quanto al porta, Eccomi lesto qui con Gambastorta. {{o|18|m}}. :E per dare al negozio più colore, In forma voglio ir io d’una comare Della sua Geva, detta Mona Fiore, Confidente del duca in ogni affare. Gambastorta verrà da servitore, Che mostri di venirmi a accompagnare; E già per questo ho fatte far di cera Due palle, una ch’è bianca, e l’altra nera. {{o|19|m}}. :Quand’un tien questa nera in una branca, Di subito d’un uom prende figura; E s’ei vi chiude quell’altra ch’è bianca, In femmina si muta e trasfigura. Sicchè riguarda ben s’altro ci manca, E distendi mai più{{nsm|231|528}} questa scrittura; Chè ’l mio compagno ed io qua per viaggio Ci muterem l’effigie e il personaggio. </poem><noinclude></noinclude> b4tsmnxwcp3nlaltlbuutq0ea4ct8dx Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/213 108 842673 3027712 3013141 2022-08-29T11:14:23Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|169}}}}</noinclude><poem> {{o|20|m}}. :La nera a lui darò, ch’altrui lo faccia Parere un uom di venerando aspetto; La bianca terrò io, che membra e braccia Della donna mi dia che già t’ho detto. La strega qui gli dice ch’ei si taccia, Perch’ella scrive, e guasto le ha un concetto; Ma lo scancella, e mettelo in postilla: Così piega la carta e la sigilla. {{o|21|m}}. :Le fa la soprascritta e poi finisce, A piè d’un ghirigoro, in propria mano; E con essa quel diavolo spedisce Alla volta del principe d’Ugnano: Là dove l’un e l’altro comparisce Con una delle dette palle in mano, Credendo l’un rappresentar la Fiore, E l’altro il servo; ma sono in errore. {{o|22|m}}. :Chè Baconero, il quale è un avventato, Nel dar la palla all’altro di nascosto, Senza guardarla prima, avea scambiato E preso un granchio e fatto un grand’arrosto. Perciò quand’a Baldone egli è arrivato, Dice cose dal ver troppo discosto; Mentr’egli afferma d’esser donna, e sembra Uomo alla barba, all’abito e alle membra. </poem><noinclude></noinclude> 61233toank8odu0mkf86c2pzcef2g0e Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/214 108 842674 3027713 3013805 2022-08-29T11:15:23Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|170}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem> {{o|23|m}}. :E Gambastorta, anch’ei balordo e stolto, Mentr’apparir si crede un uom dabbene, Alla favella, alla presenza e al volto Per una fasservizi ognun la tiene. Il foglio intanto il Duca avea lor tolto; E veduto lo scritto e quel contiene{{nsm|231|529}}, Resta certo di quanto era indovino, Che i furbi vorrian farlo Calandrino{{nsm|231|530}}. {{o|24|m}}. :E poichè gli hanno detto che la Geva A lui gli manda con quel foglio apposta, Ma prima che da loro ei lo riceva, Hann’ordine d’averne la risposta{{nsm|231|531}}; E soggiunto, che mentr’ella scriveva, Gettava gocciolon di questa posta{{nsm|231|532}} Per il trambusto grande ch’ella ha avuto, Come potrà sentir dal contenuto; {{o|25|m}}. :Egli è, dic’egli, un gran parabolano, Chi dice ch’ella ha scritto la presente; Quand’ella non pigliò mai penna in mano, E so di certo ch’ella n’è innocente. Che poi tu sia la Fiore{{nsm|231|533}}, che in Ugnano A me fu molto nota e confidente, E tu sia uom, a dirla in coscïenza, A me non pare, e nego conseguenza. </poem><noinclude></noinclude> 0e78djmknm9ayz0w4p5inl3kpphtd5h Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/215 108 842675 3027714 3013806 2022-08-29T11:16:41Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|171}}}}</noinclude><poem> {{o|26|m}}. :I buon compagni a una risposta tale Guardansi in viso; e in quel sendosi accorti Ch’egli hanno equivocato e fatto male, Restan quivi allibbiti e mezzi morti; Ed alle gambe avendo messo l’ale, Fuggon, ch’e’ par che ’l diavol se gli porti, Con una solennissima fischiata Di Baldone e di tutta la brigata. {{o|27|m}}. :Adesso a Calagrillo me ne torno Che va marciando al suon del suo strumento, Colla dolente Psiche ognor d’attorno, Ch’ad ogni quattro passi fa un lamento. Ha camminato tutto quanto il giorno, E domandato cento volte e cento La via di Malmantile, e similmente Di Martinazza, e se v’è di presente. {{o|28|m}}. :Dà in un, ch’al fin la mette per la via, Con dirle che quest’orrida befana, Che già d’un tozzo aveva carestia E stava come l’erba porcellana{{nsm|231|534}}, In oggi ha di gran soldi in sua balía Ed ha una casa come una dogana; E nella corte è in grado, e giunta a segno, Ch’ell’è il ''totum continens'' del regno. </poem><noinclude></noinclude> mev5jeefnag4mntjs4levhfm7kgoxz6 Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/216 108 842676 3027716 3013807 2022-08-29T11:17:48Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|172}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem> {{o|29|m}}. :Che la padrona il tutto le comparte, Come se in Malmantil sien due regine; Anzi il bando{{nsm|231|535}} si manda da sua parte, Perch’ella soffia{{nsm|231|536}} il naso alle galline. Così, poich’ebbe dato libro e carte{{nsm|231|537}}, Entra nell’un vie un{{nsm|231|538}}, che non ha fine Costui, che quivi s’è posto a bottega{{nsm|231|539}} A legger{{nsm|231|540}} sopra il libro della strega. {{o|30|m}}. :Quest’altro, che non cerca da costui Di questi cinque soldi{{nsm|231|541}}, avendo fretta, Poich’egli ha inteso quel che fa per lui, Sprona il cavallo tutto a un tempo e sbietta. La donna, che trovare il suo colui{{nsm|232|542}} Di giorno in giorno per tal mezzo aspetta, Per non lo perder d’occhio{{nsm|232|543}} e ch’ei le manchi, Segue la starna e le va sempre ai fianchi. {{o|31|m}}. :Quando al castello al fin sono arrivati, Là dove altrui assordano l’orecchie Gli strepiti dell’armi e de’ soldati, Che d’ogn’intorno son più delle pecchie, Domandan soldo; ed a Baldon guidati, Che avendo del guerrier notizie vecchie, Gli va incontro, l’accoglie e riverisce, Ed egli a lui coll’armi s’offerisce. </poem><noinclude></noinclude> 1iwm0ljq151392e41m3wvzai95oioh7 Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/217 108 842677 3027717 3013808 2022-08-29T11:19:03Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|173}}}}</noinclude><poem> {{o|32|m}}. :Ma piacciati, soggiunse, ch’io ti preghi Per questa donna rimaner servito{{nsm|232|544}}, Che questo ferro pria per lei s’impieghi, Per conto qua d’un certo suo marito. A tanto cavalier nulla si nieghi, Risponde a ciò Baldon tutto compìto. Tu se’ padrone, fa’ ciò che tu vuoi, Non ci van cirimonie fra di noi. {{o|33|m}}. :Ti servirò di scriverti{{nsm|232|545}} alla banca; E in tanto per adesso ti consegno Il gonfalon di questa ciarpa bianca, Chè tra le schiere è il nostro contrassegno; Talchè libero il passo e scala franca{{nsm|232|546}} Avrai, per dar effetto al tuo disegno, Che non so qual si sia nè lo domando; Però va’ pur, ch’io resto al tuo comando. {{o|34|m}}. :Ei lo ringrazia; e gito più da presso, Ove sta chiuso di Psiche il bel Sole{{nsm|232|547}}, Ad essa dice: in quanto al tuo interesso, Fin qui non ti ho servito, e me ne duole; Chè tu non pensi, avendoti promesso, Ch’io faccia fango{{nsm|232|548}} delle mie parole; E che il mio indugio e il non risolver nulla Sia stato un voler darti erba trastulla. </poem><noinclude></noinclude> q20v5n71doxf82xrrb30a81hdjraamw Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/218 108 842678 3027719 3013809 2022-08-29T11:20:22Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|174}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem> {{o|35|m}}. :Ovver ch’io me la metta in sul liuto{{nsm|232|549}}, O ti voglia tener l’oche in pastura, Come quel che ci vada ritenuto Per mancanza di cuore o per paura; Perchè, siccome avrai da te veduto, Non ho sin qui trovata congiuntura Di chi m’indirizzasse qua al castello, Per poterne cavar cappa{{nsm|232|550}} o mantello. {{o|36|m}}. :Risponde Psiche a questa diceria: Io non entro, signore, in questi meriti. Non ho parlato mai, nè che tu sia Tardo, o spedito, ovver che tu ti periti. Quel che tu fai, tutt’è tua cortesia; Per tal l’accetto, e ’l Ciel te lo rimeriti, Con darti in vita onor, fama e ricchezza, Sanità dopo morte ed allegrezza. {{o|37|m}}. :Sta’ quieta, le dic’egli, e ti conforta, Ch’io voglio adesso dar fuoco al vespaio. Così, col corno, il quale al collo porta, Chiama la guardia, ovvero il portinaio. Non è sì presto il gatto in sulla porta Quand’ei sente la voce del beccaio, Quanto veloce a questo suon la ronda{{nsm|232|551}} Sopr’alle mura accostasi alla sponda{{nsm|232|552}}. </poem><noinclude></noinclude> 96sdggqjs6fgam445wpvgtvni43y060 Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/219 108 842679 3027720 3013810 2022-08-29T11:21:34Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|175}}}}</noinclude><poem> {{o|38|m}}. :Un par d’occhiacci, orlati di savore{{nsm|232|553}}, Così addosso ad un tratto gli squaderna, Che par quando il Faina{{nsm|232|554}} alle sei ore In faccia mi spalanca la lanterna; E medïante{{nsm|232|555}} un certo pizzicore Ch’ei sente al collo, i pizzicotti alterna, Ond’alle dita egli ha fatti i ditali{{nsm|232|556}} D’intorno a innumerabili mortali. {{o|39|m}}. :Non tanto s’abburatta{{nsm|232|557}} per la rogna E pe’ bruscol che vanno alla goletta{{nsm|232|558|233|558}}, Quanto che dir non può quel che bisogna, Ch’ei tartaglia e scilingua anche a bacchetta{{nsm|233|559}}. Qual il quartuccio{{nsm|233|560}} le bruciate fogna, Nè senza quattro scosse altrui le getta, Tal si dibatte, e a vite fa{{nsm|233|561}} la gola Ogni volta ch’ei manda fuor parola. {{o|40|m}}. :Bu bu bu bu, comincia, chè ’l buon giorno Vorrebbe dar al cavalier, ch’ei tiene Il corrier, medïante il suon del corno, Del popol d’Israel ch’or va or viene. Van le parole a balzi e per istorno{{nsm|233|562}}, Prima ch’al segno voglian colpir bene: Pur pinse tanto, che gli venne detto: Buon dì, corrier: che nuova c’è di Ghetto? </poem><noinclude></noinclude> 2bjnwdh61zwd1bo476hch59vidbt05y Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/220 108 842680 3027721 3013811 2022-08-29T11:22:50Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|176}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem> {{o|41|m}}. :Rispose l’altro, tal parola udita: D’esser corriere già negar non posso, Perch’io l’ho corsa a far questa salita; Ma quanto al Ghetto io non la voglio addosso. Non ho che far con gente Israelita: Ben ti farà il mio brando il cappel rosso{{nsm|233|563}}, E col darti sul viso un soprammano D’Ebreo farà mutarti in Siciliano{{nsm|233|564}}. {{o|42|m}}. :Ma che vo il tempo qui buttando via, In disputar con matti e con buffoni? Il trattar teco, credomi che sia Come a’ birri contar le sue ragioni; Nè dissi mal, perch’hai fisionomia D’un di color che ciuffan pe’ calzoni: E l’esser tu costì, par ch’ella quadri, Chè i birri sempre van dove son ladri{{nsm|233|565}}. {{o|43|m}}. :Ben che voi siate come cani e gatti, Ch’essi non han con voi gran simpatia, Perchè peggio de’ diavol sete fatti, Usando nel pigliar più tirannia. Dell’alma sola quei{{nsm|233|566}} son soddisfatti; Ma voi col corpo la portate via. Or basta, se tra voi tant’odio corre, Meglio a’ lor danni ti potrò disporre. </poem><noinclude></noinclude> 1dcm7mgz2vesgebozvei5yrvjikcawk Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/221 108 842681 3027722 3013812 2022-08-29T11:23:58Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|177}}}}</noinclude><poem> {{o|44|m}}. :Or dunque tu, che sei così pietoso, Che pigli i ladri, acciò Mastro Bastiano Sul letto a tre colonne{{nsm|233|567}} almo riposo Dia lor del tanto lavorar di mano; Perch’a qualunque ladro il più famoso Martinazza in rubar non cede un grano, Che non uccella{{nsm|233|568}} a pispole, ma toglie Cupído a questa donna, ch’è sua moglie; {{o|45|m}}. :Lo stesso devi oprar che a lei sia fatto Mentr’a{{nsm|233|569}} costei non renda il suo consorte, A cui (perch’ei consente in tal baratto) Questa{{nsm|233|570}} potrebbe far le fusa torte; Ed ei si cerca{{nsm|234|571}} esser mandato un tratto Sull’asin con due rócche dalla Corte. Sicchè, se tu nol sai, ti rappresento Che un disordine qui ne può far cento. {{o|46|m}}. :Però se voi adesso, a cui s’aspetta, Costà non impiccate questa troia, Io stesso vo’ pigliarmi questa detta{{nsm|234|572}}, E farle il birro, e in sulle forche il boia, Mentre però Cupído non rimetta; Ma se lo rende, non vi do più noia. Va’ dunque, e narra a lei quanto t’ho detto, Ch’io qui t’attendo e la risposta aspetto. </poem><noinclude></noinclude> 5bohu26luvo7qafypt6d7d9wnsjs05e Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/222 108 842682 3027723 3013813 2022-08-29T11:25:20Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|178}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem> {{o|47|m}}. :La ronda, che far lite non si cura, E vuol riguardar l’armi dalle tacche, Quantunque ad alto sia sopr’alle mura Molto lontana e già in salvummeffacche{{nsm|234|573}}, Non vuol tenersi mai tanto sicura, Che rilevar non possa delle pacche. Però, veduto avendo il ciel turbato, Tace, ch’ei pare un porcellin grattato{{nsm|234|574}}. {{o|48|m}}. :Lascia la sentinella, e caracolla Giù pel castello, dando questa nuova; E benchè il maggioringo{{nsm|234|575}} della bolla Gli abbia promesso, mentre ch’ei si mova, Di fargli porre a’ piedi la cipolla{{nsm|234|576}}, Cercando della morte in bella prova, Vuol avvisar di ciò Mona Cosoffiola{{nsm|234|577}}, Ch’è per basire a questa battisoffiola. {{o|49|m}}. :Ella insieme le schiere ha già ridotte Di genti, che non vagliono un pistacchio; Cioè di quelle a cui fece la notte Col suo carro sì grande spauracchio. Ed or quivi parare, e dar le botte Insegna lor, che non ne san biracchio{{nsm|234|578}}; Ma quand’innanzi a lei costui si ferma Così tremante, la cavò di scherma{{nsm|234|579}}. </poem><noinclude></noinclude> j53376i0dwurptcpg1uqn2dches37q2 Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/223 108 842683 3027724 3013814 2022-08-29T11:27:53Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|179}}}}</noinclude><poem> {{o|50|m}}. :Mentre del fatto poi le dà contezza, Con quella ambascia e lingua di frullone Fa (perchè nulla mai si raccapezza) Chi lo sente morir di passïone; Ma quella, ch’a sentirlo è forse avvezza, Lo ’ntende un po’ così per discrezione; E qui finiscon le lezion di guerra, Perch’ella non dà più nè in ciel nè in terra. {{o|51|m}}. :Tutto in un tempo vedesi cambiare L’amante ingelosita Martinazza; Or ora è bianca, come il mio collare, Or bigia, or gialla, or rossa, or paonazza; Or più rossa del c... d’uno scolare Dopoch’egli ha toccata una spogliazza{{nsm|234|580}}. In somma ella ha sul viso più colori, Che in bottega non han cento pittori. {{o|52|m}}. :Rabbiosa il capo verso il ciel tentenna, Quasi col piede il pavimento sfonda; Or si gratta le chiappe, or la cotenna, Or dice al messaggero che risponda, Or lo richiama, mentr’egli è in Chiarenna{{nsm|234|581}}: Grida, e minaccia, e par che si confonda; Mille disegni entro al pensier racchiude, I enne inne{{nsm|234|582}}, e nulla mai conchiude. </poem><noinclude></noinclude> tlrmtmjq6ra5j96vpgfk8xxrnhzovtj Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/224 108 842684 3027725 3013815 2022-08-29T11:29:04Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|180}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem> {{o|53|m}}. :Il guardo al fine in terra avendo fiso, ’N un vasto mare ondeggia di pensieri, E lagrime diluvia sopra il viso, Grosse come sonagli{{nsm|235|583}} da sparvieri, Che lavandole il collo lordo e intriso, Laghi formano in sen di pozzi neri{{nsm|235|584}}; Al fin tornata in sè, colla gonnella S’asciuga, e al messaggier così favella: {{o|54|m}}. :Torna, e rispondi a questo scalzagatto, Che si crede ingoiar colle parole, Ch’io non so quel ch’ei dice; e s’egli è matto, Non ci posso far altro, e me ne duole. Poi, circa alla domanda ch’egli ha fatto: Che gli darò Cupído, e ciò ch’e’ vuole, Se colla spada in mano ovver coll’asta Prima di guadagnarlo il cor gli basta. {{o|55|m}}. :Però, se in questo mentre umor non varia, Domani al far del dì facciami motto; E s’io gli farò dar le gambe all’aria, Quella sua landra{{nsm|235|585}} ha da pagar lo scotto{{nsm|235|586}}; Ma se la sorte, forse a me contraria, Vuol ch’a me tocchi andar col capo rotto, Prenda Cupído allor, ch’io gli prometto Lasciarglielo segnato{{nsm|235|587}} e benedetto. </poem><noinclude></noinclude> dqoh1ilsv6v2zo43elkqurduomcd2ys Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/225 108 842685 3027726 3013816 2022-08-29T11:39:05Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|181}}}}</noinclude><poem> {{o|56|m}}. :Ciò detto, parte: e quei, ch’era uomo esperto (Essendo stato cavallaro, e messo), Al cavaliere ''ad unguem'' fa il referto Di quel che Martinazza gli ha commesso. Ed in viso vedendolo scoperto, Quest’ha bisogno, dice, d’un buon lesso{{nsm|235|588}}; Perch’egli è duro, e non punto pupillo{{nsm|235|589}}: Lo conosco bensì, gli è Calagrillo. {{o|57|m}}. :Ma qui la dama e Calagrillo resti; Quest’altro giorno rivedremgli poi. Il passo meco ora ciascuno appresti Per giungere il Fendesi e gli altri duoi, Che seguitaron, come voi intendesti, Perlon che se n’andò pe’ fatti suoi; Chè troveremgli, se venir volete, Più presto assai di quel che vi credete. {{o|58|m}}. :Chè giò giò{{nsm|235|590}} se ne vanno giù nel piano Sbattuti, com’io dissi, dalla fame: Ma non son iti ancora un trar di mano, Che senton razzolar tra certo strame; Perciò coll’armi subito alla mano Corron dicendo: qui c’è del bestiame; Sicchè quando crediamo di trar minze{{nsm|235|591}}, Il corpo forse caverem di grinze. </poem><noinclude></noinclude> 2vkzoyh1x9jkrju2qi45ay770ejoczo Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/226 108 842686 3027727 3013817 2022-08-29T11:40:10Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione|{{Sc|182}}|{{Sc|malmantile racquistato}}}}</noinclude><poem> {{o|59|m}}. :Curiosi quel che fosse di vedere Dentr’a una stalla inabitata entraro. E vedder, ch’era un uom posto a giacere Sopr’alla paglia a guisa di somaro; Accanto aveva da mangiare e bere, E gli occhi distillava in pianto amaro; E tra i disgusti e il vin, ch’era squisito, Pareva in viso un gambero arrostito. {{o|60|m}}. :Questo è quel Piaccianteo già sublimato Al grado onoratissimo di spia: Quel che, per soddisfar tanto al palato, Ha fatto in quattro dì Fillide mia{{nsm|235|592}}; E lì colla sua spada s’è impiattato, Dell’onor della quale ha gelosia; Chè avendola fanciulla{{nsm|235|593}} mantenuta, Non gli par ben che ignuda sia tenuta. {{o|61|m}}. :Ma perchè un uom più vil mai fe natura, Si pente esser entrato in tal capanna; Perocchè a starvi solo egli ha paura, Che non lo porti via la Trentancanna{{nsm|235|594}}: E perchè tutto il giorno quant’e’ dura, Egli ha il mal della lupa che lo scanna, Non va mai fuor, s’a cintola non porta L’asciolver{{nsm|235|595}} col suo fiasco nella sporta. </poem><noinclude></noinclude> mpmombl66ix3j0wgjg7aiqx1an2vzni Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/227 108 842687 3027729 3013818 2022-08-29T11:41:18Z Accolturato 41514 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Accolturato" />{{RigaIntestazione||{{Sc|Quinto cantare}}|{{Sc|183}}}}</noinclude><poem> {{o|62|m}}. :Ovunque egli è, d’untumi fa un bagordo, Ch’ognor la gola gli fa lappe lappe; Strega{{nsm|235|596}} le botti, di lor sangue ingordo, E le sustanze{{nsm|235|597}} usurpa delle pappe; Aggira il beccafico, e pela il tordo, E a’ poveri cappon ruba le cappe{{nsm|235|598}}; E prega il ciel che faccia che gli agnelli Quanti le melagrane abbian granelli. {{o|63|m}}. :Vedendo quivi comparir repente L’insolite armi, sbigottisce il ghiotto; E dal timor ch’egli ha di tanta gente, Trema da capo a piè, si piscia sotto. Con tutto ciò digruma allegramente, E spesso spesso bacia il suo barlotto; E acciò stremata non gli sia la vita{{nsm|235|599}}, Non dice pur: degnate, o a ber gl’invita. {{o|64|m}}. :Ma i cavalier famosi a quel plebeo, Che non profferì lor della rovella{{nsm|235|600}}, Furon per insegnare il galateo, Con battergli giù in terra una mascella. Chi sei? diss’un di loro: e Piaccianteo, Ch’è un pover uom risponde; e in quella cella Molt’anni in astinenza ha consumati Per penitenza de’ suoi gran peccati. </poem><noinclude></noinclude> ekzev7ijm5wjl1440gr4g3rsi2se0de Pagina:Lippi - Malmantile racquistato.pdf/4 108 842933 3027732 3013401 2022-08-29T11:45:07Z Accolturato 41514 /* Riletta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="4" user="Accolturato" /></noinclude> {{FI |file = Lippi - Malmantile racquistato (page 4 crop).jpg |width = 400px |caption = {{X-larger|LORENZO LIPPI}} }}<noinclude></noinclude> q6kvm0cl31zod5rfk50vb81o7lv6fd9 Wikisource:Bar/Archivio/2022.08 4 843088 3027629 3027436 2022-08-28T16:08:50Z Alex brollo 1615 /* Rientro paragrafo */ wikitext text/x-wiki {{Bar}} == Notizie tecniche: 2022-31 == <section begin="technews-2022-W31"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/31|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * La [[m:Special:MyLanguage/Help:Displaying_a_formula#Phantom|visualizzazione delle formule di LaTeX è stata migliorata]] su tutti i wiki col supporto dei tag <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>Phantom</code></bdi>. Questo aggiornamento esaudisce parte del [[m:Community_Wishlist_Survey_2022/Editing/Missing_LaTeX_capabilities_for_math_rendering|desiderio #59]] dei risultati del sondaggio 2022 sui desideri della comunità. '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.23|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-02|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-03|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-04|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * L'[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:WikiEditor/Realtime_Preview|anteprima in tempo reale]] si potrà attivare tra le funzioni beta dei wiki nel [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists%2Fgroup0.dblist gruppo 0]. La funzione è stata sviluppata per esaudire [[m:Special:MyLanguage/Community_Wishlist_Survey_2021/Real_Time_Preview_for_Wikitext|uno dei desideri espressi nel sondaggio sui desideri della comunità]]. '''Modifiche future''' * La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di agosto. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]]. '''Incontri futuri''' * Questa settimana si terranno tre riunioni con traduzione simultanea dedicati all'aspetto [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements|Vector (2022)]]. Martedì sarà disponibile la traduzione in russo, mentre giovedì gli incontri saranno in arabo e spagnolo. [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web|Scopri come partecipare]]. '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/31|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W31"/> 23:21, 1 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23615613 --> == Notizie tecniche: 2022-32 == <section begin="technews-2022-W32"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/32|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * [[:m:Special:MyLanguage/Meta:GUS2Wiki/Script|GUS2Wiki]] è uno strumento che copia il contenuto di [[{{#special:GadgetUsage}}]] su una pagina wiki di cui si può consultare la cronologia. Se il tuo wiki non è ancora stato collegato all'[[d:Q113143828|elemento Wikidata del Progetto:GUS2Wiki]], puoi eseguire GUS2Wiki manualmente oppure puoi [[:m:Special:MyLanguage/Meta:GUS2Wiki/Script#Opting|chiedere di ricevere gli aggiornamenti]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T121049] '''Modifiche di questa settimana''' * Non ci saranno nuove versioni di MediaWiki questa settimana. * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-08-09|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s5.dblist primo gruppo]) e l'{{#time:j xg|2022-08-11|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s2.dblist secondo gruppo]). '''Incontri futuri''' * [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon|Wikimania Hackathon]] si terrà online dal 12 al 14 agosto. Non perderti il [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Schedule|Pre-Hacking Showcase]] per scoprirne di più sui progetti e trovare collaboratori. Tutti possono [[phab:/project/board/6030/|proporre progetti]] o [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Schedule|ospitare sessioni]]. [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Newcomers|I nuovi arrivati sono i benvenuti]]! '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/32|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W32"/> 21:49, 8 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23627807 --> == Wikidata e namespace opera == Cari amici, Giusto per non poltrire do un'occhiata alle poesie dell’''Oxford Book of Italian Verse'' — [[Speciale:LinkPermanente/3018896|prima tranche qui]] — per scovare i doppioni di testi già presenti e creare quindi le pagine-opera che le dirima... mi sono infilato in un bel vespaio perché ogni volta entro in Wikidata, dove tutto è ''fin troppo semplice'' e si sbaglia così bene che non te ne accorgi nemmeno :D. Chiedo una mano a chi già ci è stato con le seguenti domande in modo da non reinventare la ruota: *in quale pagina si tengono le discussioni relative a libri ''vs opere ''vs'' edizioni ''vs'' traduzioni? *Allo stato attuale c'è una pagina Opera e il rispettivo elemento Wikidata che siano da esempio? **Seguo con interesse il lavoro esperto di @[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]], ma non capisco ancora perché creare pagine opera di un sonetto quando non ci sono edizioni multiple dello stesso... Ci sono diversi elementi che caratterizzano un'opera rispetto a una sua edizione, una poesia rispetto a una raccolta ecc.ecc.; io sto procedendo con cautela, ma la prospettiva di creare centinaia di elementi a mitraglia mi suggerisce di non commettere errori di cui pentirmi amaramente. Con calma sto lentamente schiarendomi le idee e sciogliendo dubbi che vorrei trasformare in pagine d'aiuto, ma so che per me il tempo si fa breve: con la fine del mese temo che il lavoro mi chiamerà nuovamente fuori da questa area di piacevole operosità. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 14:55, 9 ago 2022 (CEST) :Ciao, :visto che mi sono sentito chiamato in causa provo a risponderti io. Per quanto riguarda i nessi ''Opera/Edizione'' ti rimando a [[Wikisource:Bar/Archivio/2020.08#Struttura Wikidata per Opere/Edizioni|un vecchio post]] al quale poi mi sono sempre attenuto per la strutturazione dei dati su Wikidata. :Confesso che avevo messo anch'io gli occhi sull’''Oxford Book of Italian Verse'' e mi sarebbe piaciuto creare le relative pagine su Wikidata... ;) :Come esempio non troppo complesso di pagina Opera "''strutturata''" ti consiglierei [[Opera:L'America libera (Alfieri)|L'America libera]] di Alfieri, che è una raccolta di cinque odi: quindi troverai la pagina Opera della raccolta e la pagine Opera di ogni singola ode. :Ti ringrazio dell'interesse per il mio lavoro su Alfieri e in merito alla tua domanda rispondo che creo pagine Opera per ogni singolo sonetto semplicemente perché ritengo le pagine Opera importanti allo stesso livello delle pagine Autore. Da quello che mi sembra di aver capito, le pagine Opera vengono percepite come delle semplici pagine di disambiguazione in caso di più edizioni di uno stesso testo e secondo me è un approccio riduttivo. Nelle pagine Opera per esempio si possono stendere, di una certa opera, degli indici dettagliati e articolati in varie forme, e questo spesso "trascende" la singola edizione con cui abbiamo a che fare (perché, per esempio, potrebbe essere incompleta). In questo ultimo periodo sono arrivato a considerare accettabile anche una pagina Opera che non contiene edizioni, esattamente come esistono pagine Autore che non hanno alcun testo al loro interno ma sono comunque utilissime. Nel caso particolare delle ''Rime'' di Alfieri ho deciso di creare tutte le pagine Opera perché so che ognuna di esse avrà più edizioni al suo interno (e se non sarò io a caricarle, ci penserà qualcun altro in futuro) per cui si troverà già un pezzo di lavoro fatto. E poi c'è il "fattore" Wikidata... Ogni pagina Opera qui su Source ha un corrispettivo ''obbligatorio'' su Wikidata e, se ci pensate, continuando a creare pagine e relative sottopagine di Opere alla fine si avrà su Wikidata una mappa concettuale perfettamente strutturata dell'intera opera di un certo autore! (Comunque già adesso ci sono sonetti di Alfieri che hanno tre edizioni, come [[Opera:Era l'amico, che il destin mi fura (Alfieri)|questo]]... ;) :Altro vantaggio delle pagine Opera su Wikidata è che puoi raccogliere in quella pagina tutte le varianti del titolo di una certa opera; puoi inserire, in un campo apposito, l'incipit dell'opera (che spesso è più attendibile del titolo che viene assegnato in certe edizioni che sono comunque valide): penso non solo alle poesie, ma anche alle edizioni di documenti e opere non letterarie. :Colgo l'occasione per esprimere un mio piccolo desiderio... Sarebbe bello che in Ns0, nel box in alto dove ci sono le informazioni sui testi, oltre al link che rimanda alla pagina Autore, ci fosse anche il link che rimanda il titolo alla pagina Opera corrispondente (quando c'è, ovviamente...) --[[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 20:21, 9 ago 2022 (CEST) ::Fantastico! @[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]], grazie! gli esempi che hai linkato sono molto illuminanti. Anche se tuttora guardo le pagine autore senza opere con diffidenza, almeno ora sto leggendo delle argomentazioni stimolanti. Sono ben contento di mettermi in discussione e considerare esempi validi. Ehm... se tu volessi farti carico della raccolta di Lucas mi faresti un enorme piacere liberandomi energie che dedicherei ad esempio alla stessa problematica riguardante altri gruppi di opere, dai sonetti di Bindo Bonichi alla terrificante matassa del canzoniere petrarchesco. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:15, 10 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]] Da vecchio utente autodidatta di database relazionali, ho faticato molto a capirne la logica, e a constatare che ogni violazione della ''regola della normalizzazione'' (ogni dato in un posto solo/oppure allineamento immediato e totalmente automatico dei dati replicati) portava a terribili guai e a enorme fatica per risistemare le cose. Non ho ancora finito di interiorizzare l'approccio a triplette, ma sono sconcertato dal fatto che la normalizzazione sia considerata, apparentemente, un problema secondario. la relazione autori-opere-edizioni è un caso particolarmente complesso di doppia relazione molti-a-molti, e francamente mi sono scoraggiato.... sono lieto che qualcuno riesca a metterci mano. Non io, come per la donazione di sangue sono inidoneo per ''superamento dei limiti di età'' :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:48, 12 ago 2022 (CEST) == Lirici marinisti, Cinque anni dopo == Cari amici, ci è voluto del tempo ma finalmente ho preso il sacco in spalla e ho messo in pratica quanto [[Wikisource:Bar/Archivio/2017.11#Opere_multiple|definito a novembre 2017]], che rappresenta in un certo senso un momento ''sintetico'' dell'evoluzione del progetto. Per fare il punto lo scrivo qui al bar così se qualcosa non fosse corretto se ne discute. ;Problema: Senza accorgercene avevamo creato più raccolte dalla medesima fonte: [[Utente:Snark|Snark]] aveva creato [[Poesie (Achillini)]] senza interfaccia proofread, anni dopo [[Utente:Alex brollo]] aveva creato [[Lirici marinisti/II/Claudio Achillini]] con interfaccia proofread: perfettamente conviventi pur essendo cloni precisi dello stesso libro; ugual sorte toccava alle rime di Ciro di Pers e di Papa Urbano VIII. ;Soluzione: ho smembrato i "paginoni multipoesia" di antologia per autore preparati da Alex; per mantenere la navigabilità della raccolta e riconoscere autonomia alle singole poesie ho creato una pagina per ogni singola poesia: invece di porre nel titolo numeri progressivi o simili ritrovati # ho usato il primo verso come titolo di ogni poesia, infatti ho preferito questo ai "titoli" come ''[[La solfatara di Pozzuoli]]'' o ''[[Per monaca]]'', non sapendo se siano dell'autore o del revisore e data l'alta probabilità che siano usati per diverse poesie di diversi autori; # ho usato costantemente il {{tl|raccolta}} per rimandare alle pagine di antologia per autore; # inoltre, anche se non era essenziale, ho usato il parametro <tt>|prec=</tt> e <tt>|succ</tt> nelle intestazioni per permettere la navigabilità sequenziale di ogni antologia per autore e risparmiare un click agli studenti :Infine, dando precedenza alla raccolta proofread rispetto a quella ''nuda'', ho trasformato i doppioni caricati da Snark in rinvii alle poesie tratte dalla raccolta caricata da Alex. Non essendo un ipertecnologico molto di quello che ho appena enunciato è stato modificato a manina, dunque se qualcuno vorrà dare un'occhiata sfruttando i link e verificando la navigabilità e la logica del percorso farà un gran piacere al mondo intero. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:41, 13 ago 2022 (CEST) :@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]@[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]] Benissimo! Mi studierò la cosa quando affronterò la prossima raccolta di poesie. naturalmente questo approccio è funzionale a quanto spiegava Cinnamologus riguardo alla scelta wikidata di creare un item Opera per ciascun sonetto, e di creare, inoltre, tante pagine Edizione per ciascuna pagina opera quante sono le edizioni disponibili, senza fare eccezione nei casi in cui c'è al momento una edizione sola: sembra inutile ma non lo è. Le mie fisime databasistiche sono quasi satolle. :Naturalmente non mancano dubbi. Come hai risolto/come vanno risolti i casi delle ''catene di sonetti'' o simili? Perdona il colpo di pigrizia, probabilmente la risposta la troverei analizzando bene il tuo lavoraccio.... :A proposito di doppioni: mi è capitato di eseguire la conversione proofread di [[Delle funzioni riproduttive negli animali]], prima edizione 1850, di cui esiste un secondo caricamento (proofread ma incompleto): [[Delle funzioni riproduttive degli animali]], seconda edizione 1856. Ci ho messo un po' per scovare la differenza fra i due titoli, per ora lascio come sta, ma temo che le due versione ns0, e forse anche le pagine Indice e nsPagina, vadano rinominate aggiungendo in chiaro nel titolo l'anno di edizione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:43, 13 ago 2022 (CEST) ::Hai detto ''corone di sonetti''? Non è una domanda banale: dal punto di vista "ignorante di informatica" ti segnalo i primi casi che mi vengono in mente: i ''[[Sonetti dei mesi]]'' di Folgore da San Gimignano, l’''[[Arcadia (Sannazaro)|Arcadia]]'' di Iacopo Sannazaro formata da capitoli composti da una prosa e un'egloga o il caso enorme del ''[[Fiore]]'' dantesco. ::In teoria queste opere sono unitarie e andrebbero gestite in blocco, ma sono incappato nel seguente paio di esempi che insegnano una diversa morale: ::* ''[[Lamento in morte del pastore Androgéo]]'' è estratto senza anestesia dall’''Arcadia'' di Sannazaro, come si evince da [[Arcadia_(Sannazaro)/Parte_V#pagena|qui]] ::* ''[[:fi:Tammikuu|Tammikuu]]'' non è un insulto finlandese ma la traduzione di ''[[Sonetti_dei_mesi/II|Gennaio]]'', anche questo stralciato dalla "corona". ::* Prima che io spietatamente la trasformassi in un rinvio, la pagina [[Sogni e favole io fingo]] conteneva una versione del sonetto tratta da ''Antologia della poesia italiana - Vol. 3 - Seicento-Settecento. Collana "La biblioteca di Repubblica"'' ::'''morale''': Anche se non previsto possiamo considerare che quella stessa poesia che si ritiene incastonata inestirpabilmente in una raccolta può essere estrapolata sfacciatamente da qualunque traduttore o compilatore di crestomazie-florilegi-antologie-sillogi ecc. Nel momento in cui il nsOpera serve per associare più edizioni di una stessa opera a un solo elemento Wikidata, dobbiamo essere pronti a tutto ;-P - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 15:08, 13 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] grazie della correzione, da tempo ho perso ogni speranza di percorrere indenne il territorio ''hic sunt leones'' della letteratura. Secondo dubbio. Siamo certi, assodato che ogni ''opera'' deve avere un elemento wikidata, che sia necessario avere anche la corrispondente pagina in nsOpera? Non basterebbe, intanto, un link all'elemento opera wikidata, appiccicato alla pagina ns0 corrispondente a un'edizione di quell'opera? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:37, 14 ago 2022 (CEST) ::::Sulla seconda domanda sono del tutto incerto anch'io, infatti per questo cerco il conforto di bibliotecari, informatici bibliografi ecc. Se ogni testo/edizione del progetto avesse bisogno di una pagina nsOpera si creerebbe un duplicato il cui senso mi sfugge. ::::Il nsOpera ho capito che serve per definire quel "quid" astratto che indichiamo quando diciamo ''La divina commedia'', o ''Il cinque maggio'' come opere dell'intelletto dei loro autori, un po' come quando in geometria si tratta di "circonferenze" o nastri di Moebius senza dover ricorrere a esempi concreti, dunque imperfetti e dunque fallaci. Il problema si pone da quando stanno germogliando fitti i duplicati derivati a diverse edizioni e finora sto utilizzando il nsOpera per questo. Poi mi rendo conto che la connessione tra Wikidata e nsOpera è più complessa di questo, e appunto la sto studiando. Mi piace l'idea di chiarirmi con esempi e banalizzazioni come quella che ho scritto pocanzi. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:45, 14 ago 2022 (CEST) :::::Per quanto mi riguarda, benché io sia un estimatore della pagine Opera, ritengo che non sia necessario che ''ogni'' edizione abbia una corrispondente pagina Opera. Penso che siano assolutamente indispensabili per quei testi che sono molto famosi o molto citati. È indispensabile perché, per esempio, nella pagina Opera di una poesia si possono inserire come "alias" i titoli che vengono assegnati via via a quella poesia nelle varie edizioni. Invece non penso che sia indispensabile creare pagine Opera per gli articoli scientifici o di giornale perché, in linea di massima hanno avuto una sola edizione e, in caso di citazione, si fa sempre riferimento a quella... Diciamo che un ottimo strumento per capire se una certa opera dell'ingegno umano ha bisogno di una pagina Opera è il nostro SBN. Ora torno alla ''datificazione'' dei lirici marinisti... ;) Ciao! [[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 10:18, 15 ago 2022 (CEST) ::::::Se non ricordo male, il nsOpera è stato concepito su itwikisource prima che si assestasse, su wikidata, la discussione sulla complessa relazione autori-opere-edizioni. Se è così, è logico che la questione vada rivista. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:34, 15 ago 2022 (CEST) == Il nostro Match offline == @[[Utente:Ruthven|Ruthven]] @[[Utente:Candalua|Candalua]] Ho fatto correre il "Match offline", derivato con una certa fatica dallo script per il M & S mediawiki, su [[Azioni egregie operate in guerra]], testo settecentesco a caratteri minuti, con OCR zeppo di errori. Ha funzionato, grazie a due miglioramenti rispetto allo script canonico: # funziona anche con ''fonte pdf'' e non solo con djvu; # esiste un'opzione oldText=True che permette di ''ignorare i tipici errori OCR nel riconoscimento dei caratteri, inevitabili nei testi antichi''. Vi sembra una cosa da segnalare ai "piani alti"? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:27, 14 ago 2022 (CEST) == Un nuovo approccio per le liste in due colonne == Per favore, date un'occhiata a [[Azioni egregie operate in guerra/Indice delle cose più notabili]] e alle corrispondenti pagine nsPagina, a me la soluzione (che ho timidamente provato anche in precedenza) piace molto, e applicandola in nsPagina c'è il piccolo svantaggio della inesatta riproduzione della struttura in colonne del testo, ma secondo me bilanciata dal grande vantaggio di vedere in anteprima in nsPagina come verrà in ns0. La vostra opinione? (PS: non badate ai millanta errori del testo ancora da rivedere: è il mio stile, prima di tutto risolvere i problemi di formattazione....)[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:34, 15 ago 2022 (CEST) == Invitation to join the fifth Wikisource Triage meeting (18th August 2022) == Hello fellow Wikisource enthusiasts! We are the hosting the fifth [[:m:Wikisource Triage meetings|Wikisource Triage meeting]] on '''18th August 2022 at 4 PM UTC / 9:30 PM IST''' ([https://zonestamp.toolforge.org/1660838411 check your local time]) according to the [https://wudele.toolforge.org/wIztQjaxX1l5qy3A wudele poll] and also based on the previous feedback to have a Europe-Americas friendly meeting. As always, you don't have to be a developer to participate in these meetings but the focus of these meetings is to improve the Wikisource infrastructure. If you are interested in joining the meeting, kindly leave a message on '''sgill@wikimedia.org''' and we will add you to the calendar invite. Meanwhile, feel free to check out [[:m:Wikisource Triage meetings|the page on Meta-wiki]] and suggest any other topics for the agenda. Regards [[:m:User:SWilson (WMF)|Sam Wilson (WMF)]] and [[:m:User:SGill (WMF)|Satdeep Gill (WMF)]] <small> Sent using [[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 17:05, 15 ago 2022 (CEST)</small> <!-- Messaggio inviato da User:SGill (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGill_(WMF)/lists/WS_VPs&oldid=23314792 --> == Notizie tecniche: 2022-33 == <section begin="technews-2022-W33"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/33|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * Wikipedia in lingua persiana (farsi) ha impedito agli IP di fare modifiche tra ottobre 2021 e aprile 2022. Il team Product Analytics di Wikimedia Foundation ha monitorato la situazione e ha pubblicato un [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Editing Restriction Study/Farsi Wikipedia|rapporto sull'impatto]] di questo cambiamento. '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.25|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-16|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-17|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-18|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-08-16|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s1.dblist primo gruppo]) e il {{#time:j xg|2022-08-18|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s8.dblist secondo gruppo]). * L'[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:WikiEditor/Realtime_Preview|anteprima in tempo reale]] si potrà attivare tra le funzioni beta dei wiki nel [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists%2Fgroup1.dblist gruppo 1]. La funzione è stata sviluppata per esaudire [[m:Special:MyLanguage/Community_Wishlist_Survey_2021/Real_Time_Preview_for_Wikitext|uno dei desideri espressi nel sondaggio sui desideri della comunità]]. '''Modifiche future''' * La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di agosto. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]]. [https://www.mediawiki.org/wiki/Talk_pages_project/Usability#4_August_2022][https://www.mediawiki.org/wiki/Talk_pages_project/Usability#Phase_1:_Topic_containers][https://phabricator.wikimedia.org/T312672] '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/33|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W33"/> 23:08, 15 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23658001 --> == Attilio Razzolini == Non trovo dati anagrafici per il miniatore e pittore toscano Attilio Razzolini, mi servirebbero per [[Vita di Frate Ginepro]], [[Indice:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu]], da cui si ricaverebbe anche un buon proofread per I fioretti di San Francesco. Niente da fare rovistando con Google e su VIAF. Qualcuno può aiutarmi? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:01, 16 ago 2022 (CEST) :Questo è un lavoro per wikipediani specialisti... proverò a bussare di là. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 09:33, 16 ago 2022 (CEST) :: @[[Utente:OrbiliusMagister]] Grazie. Il problema generale è: come comportarsi, con le norme sul copyright, nel caso che ''la data della morte dell'autore sia ignota?'' Gli USA, intelligentemente, evitano questo problema. Ma noi siamo la "patria del diritto".... una soluzione pratica: potrei temporaneamente oscurare, nel djvu, le incisioni; il djvu completo resterebbe sepolto nella cronologia. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:28, 16 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Alex brollo]], per il momento nessun segnale né da Pedia né da Telegram. Io sono per la soluzione ''bold'': dato il 1925 come limite massimo del suo ''floruit'' sono molto convinto che l'artista , pace all'anima sua, non abbia superato la seconda guerra mondiale. Propongo di tenere tutto visibile. Se i vari crop passeranno il vaglio di commons dove sono più severi in tali politiche, avremo guadagnato delle belle immagini, altrimenti le elimineremo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 19:50, 16 ago 2022 (CEST) :::: @[[Utente:OrbiliusMagister]] I file sono pronti per il caricamento, in questi casi non uso CropTool ma preferisco una elaborazione offline secondo lo [[Utente:Alex brollo/Book|schema suggerito a suo tempo da Ruthven]], ma sono perplesso suio metadati. Se solo il nome dell'illustratore non fosse messo lì con tanta evidenza fin dalla copertina.... :-( Boh, intanto carico capilettera e ornamenti. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:11, 17 ago 2022 (CEST) :::::@[[Utente:Alex brollo]] Da quanto leggo in rete risulta che l'ingegnere Attilio Razzolini fosse fiorentino e abbia progettato e realizzato nel 1899 la Chiesa dell'Immacolata a Piombino e il Convento Francescano dell'Immacolata, sempre a Piombino. Dunque è verosimile che sia nato non dopo il 1875 circa. Si potrebbe contattare la parrocchia di quella Chiesa di Piombino per sapere se ne sanno di più... --[[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:55, 17 ago 2022 (CEST) == Duplicato di Verga == Gli indici [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] e [[Indice:Teatro di Giovanni Verga.djvu]] (il primo al 100%, il secondo quasi del tutto rosso) sembrano riferirsi allo stesso file (non file uguali, proprio lo stesso file: non pensavo neanche fosse tecnicamente possibile). C'è qualcosa che mi sfugge o il secondo può essere cancellato? [[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 10:44, 17 ago 2022 (CEST) :@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]], guardando le cronologie degli indici la cosa ha una sua (peraltro contorta) logica: nel 2011 @[[Utente:Panz Panz|Panz Panz]] carica il file prendendolo da IA e crea contestualmente la pagina indice, che viene però sostanzialmente ignorata. Le poche pagine preparate e rilette sono precedenti il 2016, quando @[[Utente:Xavier121|Xavier121]] ci ricorda che le pagine indice dovrebbero assumere un titolo basato su "autore - titolo, Editore, anno" e dà il buon esempio creando la pagina indice ''Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912'' a partire dal file con nome più vago. Questo però avviene all'oscuro della preesistenza di un'altra pagina indice. Il primo indice continua ad essere ignorato e nel frattempo [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] viene compilato pagina per pagina, formattato e riletto nel 2020. :... provvedo all'eliminazione del doppione; mi spiace molto per quegli utenti che hanno trascritto o formattato o riletto tredici pagine, ma dovrò eliminare i loro contributi. Lascio passare comunque qualche minuto perché i più curiosi notino l'evoluzione dell'arte di formattare una stessa pagina [[Pagina:Teatro di Giovanni Verga.djvu/16|nel 2014]] rispetto [[Pagina:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu/16|al 2020]]. Attenzione però: prevedo qualche disagio, dato che se andiamo su una pagina qualunque di [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] e clicchiamo sulla linguetta ˆ per tornare alla pagina indice.... finiamo su [[Indice:Teatro di Giovanni Verga.djvu]]! Questo ci insegna a stare ben attenti a come nominare i file che carichiamo su commons: il nome del file djvu e quello della pagina indice ''devono coincidere''. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:24, 17 ago 2022 (CEST) ::E infatti sono stato facile profeta: Cancellato l'indice il cui titolo corrisponde con quello del file di commons, abbiamo un indice con pagine complete, formattate e rilette, che però fa riferimento a un file dal nome diverso su commons. ::Temo che la situazione sia complessa: se chiedo (come mi sembra sensato) la rinominazione del file su commons ad un admin a caso come @[[Utente:Ruthven|Ruthven]], l'operazione avrà effetti collaterali nell'indice attualmente funzionante; come piano B potremmo spostare indice e pagine attuali al titolo del file cancellato ma infrangendo la denominazione con autore editore e data decisa poco sopra: @[[Utente:Candalua|Candalua]], @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]], @[[Utente:Xavier121|Xavier121]], che facciamo? - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 12:04, 17 ago 2022 (CEST) ::: Ho già esplorato un busillo simile. [[:c:File:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] è solo una pagina redirect verso [[:c:File:Teatro di Giovanni Verga.djvu]]. Basta richiedere la cancellazione della pagina redirect, poi, a cancellazione avvenuta, rinominare il secondo file con il nome di quello cancellato, fine. Qui da noi non serve cambiare niente. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:02, 17 ago 2022 (CEST) ::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] cancellazione della pagina redirect [[:c:File:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] richiesta. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:42, 18 ago 2022 (CEST) :::::[[:c:User_talk:Ruthven#Inversione di redirect|Ci siamo sovrapposti]]. Penso che Ruthven abbia capito il problema e saprà cosa fare. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 06:54, 18 ago 2022 (CEST) == Rinvii interprogetto == Cari amici, ho una questione non indifferente da proporvi: vale la pena creare dei rinvii da it.source ad altri progetti a seguito di trasferimento di testi da uno all'altro? Ecco il ''casus'': [[Marzo]] rinvia a [[Marzo (Di Giacomo)]] che, inizialmente stazionata da noi, è stata trasferita [[:nap:Marzo (Di Giacomo)|a nap.source]]. Ho pensato di usare il {{Tl|softredirect}} ma *In automatico mi è chiesto di dare un SAL alla pagina... e vabbè, si possono creare eccezioni come per redirect e disambigue, ma *aggiungiamo altre ''metapagine'' a un namespace che richiede normalmente pagine di ''contenuto''? *Spiace deviare i navigatori su altri progetti? Insomma Che ne pensate? È un problema o una fisima che mi sto creando a causa del solleone estivo? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 09:20, 18 ago 2022 (CEST) : Timidamente propongo, anche in questo caso, la soluzione "allineamento interprogetto", per osa sperimentata solo per alcuni testi bilingui italiano/latino. Il problema sarà risolto per bene se e quando esisterà la transclusione interprogetto. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:19, 18 ago 2022 (CEST) ::A proposito di transclusione interprogetto: ho corretto un po' di greco nelle pagine di G.B. Vico, ma dopo averlo fatto un banner mi ha ricordato che le pagine che ho corretto provengono da la.source... ?!? ::In pratica, correggo il greco qui, su la.source o è indifferente? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 20:29, 18 ago 2022 (CEST) ::: {{ping|OrbiliusMagister}} Andrebbero corrette su la.wikisource, esattamente come se fossero pagine Iwpage. Lo so che è una "toppa" complessa e anti-intuitiva, ma per ora non ho trovato di meglio. Prima arriva la transclusione interprogetto, prima questa robaccia finisce.... e comunque non credo che la applicherò più. ::: Riassumo la cosa per chi non l'ha mai incontrata. Un bot (a lancio manuale) legge le pagine sul sito fonte, la.wikisource, e poi legge la corrispondente pagina del sito bersaglio, it.wikisource, in cui, se c'è stato allineamento, trova anche l'id della versione su la.wikisource. Se l'id corrisponde (ossia, se su la.wikisource la pagina non è stata modificata dopo l'ultimo allineamento) il bot non fa nulla; se invece è stata modificata, gli id non corrispondono, e il bot copia sul sito bersaglio la nuova versione con il nuovo id. ::: Le modifiche sul sito bersaglio, it.wikisource, saranno rullate al primo allineamento con nuove versioni su la.wikisource, a meno che non siano replicate anche su la.wikisource; ''tanto vale farle una volta sola nel posto giusto''. ::: La difficoltà è che viene copiato ''il codice wiki'', comprese chiamate a moduli e template, che devono esistere con lo stesso nome e con lo stesso funzionamento su entrambi i siti. Penso che sia questa la difficoltà che finora ha fatto arenare l'idea della transclusione interprogetto: ormai la "divergenza evolutiva" di template e moduli è, temo, irreversibile. Ma ai tempi della sciagurata suddivisione di wikisource in vari progetti linguistici indipendenti è stata fatta questa scelta, e adesso è tardi. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:42, 19 ago 2022 (CEST) == Quanto ci piacciono le curve! == Cari amici, con un titolo come questo spero di avere la vostra attenzione per qualche istante: Tutti dobbiamo a Candalua la possibilità di leggere le statistiche di rilettura ordinabili e filtrabili (ad esempio: data la [https://phetools.toolforge.org/statistics.php tabella generale] è possibile esplicitare cliccando sulle freccine in intestazione molte classifiche che prima non erano intuitive; inoltre usando il "|" è possibile filtrare due o più progetti, ad esempio notando che tra it.source ed en.source il rapporto tra pagine "senza versione a fronte" e "proofread" è [https://phetools.toolforge.org/statistics.php?lang=it|en migliore di un 5% a nostro favore]. Era un desiderio che avevo chiesto qualche anno fa e non speravo mi venisse esaudito! Ebbene, ad [[Utente:Ankry]] dobbiamo un grande ringraziamento: da qualche mese è attivo un servizio che interesserà chi ama guardare le statistiche: lo spiego con due esempi. #Qual è l'andamento delle visite al nostro progetto? se confrontiamo con Pedia.... [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&range=latest-20&sites=it.wikisource.org|it.wikipedia.org si direbbe che nessuno ci degni di uno scguardo], ma sappiamo [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&range=latest-20&sites=it.wikisource.org che in realtà non è vero]. #Se concentriamo in uno stesso grafico i dati di trascrizione di ''tutte'' le wikisource... [https://phetools.toolforge.org/graphs/Wikisource_-_proofread_pages.svg di fronte a fr.source ed en.source noi ancora ancora ci vediamo], ma chi volesse esaminare la crescita di ''vec.source'' o ''nap.source'' su quello stesso grafico vedrebbe un piattume completo. L'errore di prospettiva è confrontare ordini di grandezza distanti tra loro. La mia proposta di rendere vettoriali i grafici, esaudita — grazie a Candalua —, permette di intuire qualcosa di più ingrandendo il grafico, ma Ankry ha fatto ancora meglio, creando dei grafici a diversi ordini di ingrandimento e con dei subset di progetti! purtroppo sul sito dei Phetools non c'è nessun link: io li ho ricevuti via mail da Ankry e li condivido volentieri: *[https://phetools.toolforge.org/proofread.html pagine 75% cumulative con tre ingrandimenti e con progetti separati in tre subset] *[https://phetools.toolforge.org/validated.html pagine 100% cumulative con tre ingrandimenti e con progetti separati in tre subset] Notevole no? Siccome Ankry sta ancora lavorando su questi strumenti statistici, se avete richieste o proposte interessanti me ne farò portavoce presso di lui. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 23:08, 19 ago 2022 (CEST) : Bello! unica cosa, difficile riconoscere i vari colori: almeno dove le curve non sono troppo affollate, sarebbe comodo che oltre al colore ci fosse anche la sigla del progetto. E bisognerebbe carpire qualche trucco dagli amici polacchi.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:13, 20 ago 2022 (CEST) == test per tl Annotazione a lato == Per prova, ho modificato il tl|Annotazione a lato, di cui devo fare grande uso in Galilei, evidenziando, nella sola nsPagina, il testo in colore rosso, oltre che in font smaller. La cosa, per ora, mi piace molto. Una delle pagine su cui sto lavorando: [[Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/69]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:24, 20 ago 2022 (CEST) :non sempre rispondiamo ma seguiamo con piacere :-) [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 10:02, 25 ago 2022 (CEST) :: Vedo che su en.wikisource il colore, per le note a lato, è rosso di default; u n caso di evoluzione convergente :-) loro usano anche layout dinamici, uno mostra, per le note laterali, una soluzione abbastanza sgradevole (simile a quella delle immagini left o right), e ho anche visto che questo formato è quello che viene correttamente esportato in pdf. ma non mi piace per niente. Non ho anciora capito come fattio i grandi francesi. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:15, 27 ago 2022 (CEST) == Sottopagine obsolete? == Salve a tutti. Giocando con qualche query (nello specifico, usando [https://petscan.wmflabs.org/?min_sitelink_count=&cb_labels_no_l=1&negcats=Testi%20senza%20versione%20cartacea%20a%20fronte%0ASottopagine%20senza%20versione%20cartacea%20a%20fronte&edits%5Banons%5D=both&cb_labels_yes_l=1&edits%5Bbots%5D=both&interface_language=en&project=wikisource&since_rev0=&search_max_results=500&cb_labels_any_l=1&edits%5Bflagged%5D=both&active_tab=tab_output&categories=Testi%20SAL%2075%&language=it&ns%5B0%5D=1& questa]) mi sono imbattuto in alcune sottopagine in ns0 che sembrano residui di testi pre-proofread a cui è stata aggiunta una fonte ma che sono rimasti indietro: per essere più precisi, sono scene di testi teatrali il cui testo (proofread) in ns0 ha solo una divisione in atti. Per adesso ho individuato le seguenti: {{cassetto|Titolo=Elenco|Testo= *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VIII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena IX]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena X]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XI]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena IX]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena X]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XIV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XVI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XVII]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Dedica]] *[[I pettegolezzi delle donne/Introduzione]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XXI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena II]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena I]] *[[La bottega del caffè/Introduzione]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena III]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena IV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena V]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena IX]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena X]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quinta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena sesta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena settima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quinta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quinta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena sesta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena settima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena quarta]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIX]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XX]] }} (Nota: non ho controllato le pagine ad una ad una, quindi ce ne potrebbe essere qualcuna che non rientra nella casistica.) Si possono/devono cancellare? È meglio salvarle in qualche modo (ad esempio trasformandole in redirect)? : {{ping|Dr Zimbu}} Eccellente lavoro, grazie! Si tratta senz'altrpo di rimasugli di una ristrutturazione dei testi: da qualche tempo per le opere teatrali viene preferita una suddivisione in atti piuttosto che la polverizzazione in singole scene. IMHO può essere fatta pulizia senza pensarci un attimo.... ma aspetto conferma. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:32, 21 ago 2022 (CEST) :Dopo aspettato un po', ho ripulito. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:52, 22 ago 2022 (CEST) ::Grazie mille per l'intervento {{ping|Alex brollo}}. Ho trovato anche le scene dell'[[Artaserse]]: qui le singole pagine ns0 sono collegate alla versione proofread, ma le altre opere di Metastasio sono divise solo in atti. Vanno normalizzate o si lascia così?--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 09:58, 22 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Io lascerei così. La "ristrutturazione" è suggerita se si deve comunque mettere mano al testo in maniera pesante; altrimenti, per me, non ne vale la pena. Tanto più che l'indicazione "un atto, una pagina" non è affatto una regola ma solo un suggerimento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:56, 22 ago 2022 (CEST) ::::{{ping|Alex brollo}} Ok allora a lasciare così (il dubbio mi era venuto anche perché penso di rileggerlo a breve, quindi mi sarebbe stato più comodo avere solo le pagine degli atti)--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 18:06, 22 ago 2022 (CEST) ::::: {{ping|Dr Zimbu}} La rilettura di un testo è qualcosa di abbastanza simile a "metterci mano in maniera pesante". Può essere l'occasione di rimettere mano anche alla struttura. Ripeto, la scelta fra suddivisione in scene e quella in atti non è ancora una "rogola", potrebbe diventarlo dopo una discussione che analizzi bene i pro e i contro, ma se tu lo trovi più comodo, secondo me procedi pure. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:18, 23 ago 2022 (CEST) == Due casi diversi di conversione proofread in Galileo == Esplorando la pagina [[progetto:Trascrizioni/Match and split]], mi imbatto di nuovo nei testi dell'opera di Galileo e nella terribile edizione Favaro. Trovo casi diversi di possibile conversione ''proofread'', il primo [[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano (Favaro)]], accoppiato con il testo ''naked'' [[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano]]; faticoso, ma possibile e doveroso, l'inserimento delle numerose annotazioni a lato di mano galileiana, dopodichè la versione ''naked'' a mio giudizio può essere sostituita da quella ''proofread''. Poi c'è il caso di [[Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze (Favaro)]] accoppiato con [[Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze]], del tutto diverso (faticosissimo!): nel primo i teoremi ecc, sono in latino, come sono nel testo galileiano; nel secondo sono tradotti in italiano. In questo caso le due edizioni si integrano fra di loro, e sopprimere la seconda mi sembra un errore. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:24, 21 ago 2022 (CEST) :Caro @[[Utente:Alex brollo|Alex]], per l'appunto: abbiamo da gestire problematiche in contrasto reciproco: da una parte sapevamo che avremmo avuto più versioni di uno stesso testo e ci siamo dotati di strumenti per gestirle, dall'altro il tempo ha reso sempre più inutili versioni o senza fonte o con fonti inaffidabili (i vari supplementi di quotidiani o le antologie scolastiche) spingendoci a una ricerca di edizioni digitalizzate per dare una fonte a questi testi. :In generale non so quanto valga la pena inaugurare una sezione "testi da cancellare" in linea con altri progetti: è importante che in caso di dubbio gli amministratori chiedano lumi come correttamente hai fatto. Porto due esempi. :#''[[Manifesto del Partito Politico Futurista Italiano]]'' non ha una fonte proofread, ma ho trovato online la rivista dove è stato pubblicato e ho allineato il nostro testo ad essa: meno male perché le differenze si sono rivelate notevoli! Mi son convinto ancor più della necessità di ridurre al minimo possibile e possibilmente ad azzerare i testi senza una fonte verificabile, magari depositata su commons (i siti internet a distanza di anni si dimostrano più volatili e precari di quel che si creda); :#''[[Scola della Patienza]]'' è un testo a cui abbiamo recentemente accoppiato la fonte, ma che abbiamo scoperto essere stato pesantemente "modernizzato" nell'ortografia/punteggiatura e mutilato di infinite citazioni latine: sto lentamente riallineandolo alla fonte ma a prezzo di un lavoro certosino e ingrato. D'altronde, essendo la forma "naked" opera di un utente e non derivata da una edizione a stampa ritengo questa operazione di riallineamento una fatica necessaria. :Pur di allineare un testo ''naked'' a una fonte proofread valutiamo la possibilità di cambiargli fonte e allinearlo alla nuova fonte. Il cambio va fatto però quando se ne riscontri l'opportunità e l'operazione riguardi testi ''praticamente uguali''. Nel caso di Galileo se le differenze sono eccessivamente rilevanti (come il caso delle traduzioni di scritte in latino o modernizzazioni esagerate) o ci disfiamo di un testo moderno per mantenere un solo testo proofread o accettiamo la coesistenza: ricordo il caso della ''[[Caccia di Diana]]'' in cui abbiamo allineato un'edizione moderna di pregio a una fonte ottocentesca di qualità più modesta. Ci tocca procedere caso per caso, tra l'altro noi abbiamo tenuto per anni e anni edizioni di Galileo in cui man cavano figure geometriche essenziali per la comprensione, giusto? Insomma, discustiamone caso per caso, c'è un [[Progetto:Testi scientifici/Galileo|progetto specifico per questo]]. :P.S. L'edizione Favaro non è "terribile", è un tesoro prezioso che stiamo rendendo disponibile al mondo. sarà difficile da formattare ma il tempo è dalla nostra parte e dobbiamo ragionare in termini di decenni e generazioni.- '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:39, 21 ago 2022 (CEST) ::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Converto il "terribile" in "terribilmente difficile". :-). Una delle difficoltà, che non so se altrove qualcuno abbia risolto, è la questione delle righe in prosa numerate, ma ce n'è per tutti. Comunque: almeno il Dialogo sopra i due massimi sistemi'' richiede solo un po' di pazienza. Procedo pian piano. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:23, 21 ago 2022 (CEST) == Notizie tecniche: 2022-34 == <section begin="technews-2022-W34"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/34|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * Sono stati risolti due problemi dell'estensione [[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:Kartographer|Kartographer]]. Non appaiono più vuote le mappe su cui sono state tracciate linee col VisualEditor. Inoltre le linee come quelle metropolitane che hanno punti con QID (identificatori Q) non sono più mostrate con icone a forma di puntina. [https://phabricator.wikimedia.org/T292613][https://phabricator.wikimedia.org/T308560] '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.26|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-23|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-24|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-25|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] Il {{#time:j xg|2022-08-25|it}} alle 7:00 UTC [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s4.dblist alcuni wiki] saranno in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di database. * I colori dei link, sia quelli già visitati che non, saranno cambiati in modo che si possano distinguere meglio dal resto del testo. [https://phabricator.wikimedia.org/T213778] '''Modifiche future''' * La nuova funzione [{{int:discussiontools-topicsubscription-button-subscribe}}] [[mw:Talk pages project/Notifications#12 August 2022|aiuta i nuovi utenti a leggere le risposte]]. Il team Editing la sta attivando su tutti i wiki. Puoi disattivarla nelle [[Special:Preferences#mw-prefsection-editing-discussion|tue preferenze]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T284489] '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/34|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W34"/> 02:12, 23 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23675501 --> == Rientro paragrafo == Ciao a tutti, non riesco a ottenere il corretto rientro del secondo paragrafo di [[Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905)|questo documento]]... In NsPagina le ho provate tutte ma in Ns0 non hanno effetto... :'( Dove sbaglio? [[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 15:25, 27 ago 2022 (CEST) :È cambiato qualcosa? Ingenuamente ho eliminato tutto quello che c'era tra il punto finale del primo paragrafo e l'inizio del secondo, poi ho battuto due caporiga e dopo aver salvato ora a me tutto appare regolare. A voi? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:41, 28 ago 2022 (CEST) : {{ping|Candalua}}E' un effetto collaterale del css in [[Template:Capolettera/style.css]], .dropinitial +p {text-indent:0}. Una roba delicata, lascio l'analisi delle conseguenze dell'editing all'autore del css. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:48, 28 ago 2022 (CEST) :: Ho provato a sostituire tl|Capolettera con FI, ma ho fatto rollback: il risultato sembra buono ma devasta l'esportazione in pdf, uffa. Immagino che quel css volesse evitare l'indentatura nel testo subito dopo il capolettera, ma per qualche strano motivo quel testo non è all'interno di un tag p e il css agisce sul tag p successivo. Boh? --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:14, 28 ago 2022 (CEST) ::: Il mistero si infittisce.... il testo immediatamente successivo al capolettera è circoscritto da un tag p in nsPagina, non lo è in ns0. Boh? --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:08, 28 ago 2022 (CEST) lao68rxa65jhxd3er705amwwjj9ctse 3027630 3027629 2022-08-28T16:10:41Z Alex brollo 1615 /* Rientro paragrafo */ wikitext text/x-wiki {{Bar}} == Notizie tecniche: 2022-31 == <section begin="technews-2022-W31"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/31|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * La [[m:Special:MyLanguage/Help:Displaying_a_formula#Phantom|visualizzazione delle formule di LaTeX è stata migliorata]] su tutti i wiki col supporto dei tag <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>Phantom</code></bdi>. Questo aggiornamento esaudisce parte del [[m:Community_Wishlist_Survey_2022/Editing/Missing_LaTeX_capabilities_for_math_rendering|desiderio #59]] dei risultati del sondaggio 2022 sui desideri della comunità. '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.23|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-02|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-03|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-04|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * L'[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:WikiEditor/Realtime_Preview|anteprima in tempo reale]] si potrà attivare tra le funzioni beta dei wiki nel [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists%2Fgroup0.dblist gruppo 0]. La funzione è stata sviluppata per esaudire [[m:Special:MyLanguage/Community_Wishlist_Survey_2021/Real_Time_Preview_for_Wikitext|uno dei desideri espressi nel sondaggio sui desideri della comunità]]. '''Modifiche future''' * La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di agosto. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]]. '''Incontri futuri''' * Questa settimana si terranno tre riunioni con traduzione simultanea dedicati all'aspetto [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements|Vector (2022)]]. Martedì sarà disponibile la traduzione in russo, mentre giovedì gli incontri saranno in arabo e spagnolo. [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web|Scopri come partecipare]]. '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/31|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W31"/> 23:21, 1 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23615613 --> == Notizie tecniche: 2022-32 == <section begin="technews-2022-W32"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/32|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * [[:m:Special:MyLanguage/Meta:GUS2Wiki/Script|GUS2Wiki]] è uno strumento che copia il contenuto di [[{{#special:GadgetUsage}}]] su una pagina wiki di cui si può consultare la cronologia. Se il tuo wiki non è ancora stato collegato all'[[d:Q113143828|elemento Wikidata del Progetto:GUS2Wiki]], puoi eseguire GUS2Wiki manualmente oppure puoi [[:m:Special:MyLanguage/Meta:GUS2Wiki/Script#Opting|chiedere di ricevere gli aggiornamenti]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T121049] '''Modifiche di questa settimana''' * Non ci saranno nuove versioni di MediaWiki questa settimana. * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-08-09|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s5.dblist primo gruppo]) e l'{{#time:j xg|2022-08-11|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s2.dblist secondo gruppo]). '''Incontri futuri''' * [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon|Wikimania Hackathon]] si terrà online dal 12 al 14 agosto. Non perderti il [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Schedule|Pre-Hacking Showcase]] per scoprirne di più sui progetti e trovare collaboratori. Tutti possono [[phab:/project/board/6030/|proporre progetti]] o [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Schedule|ospitare sessioni]]. [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Newcomers|I nuovi arrivati sono i benvenuti]]! '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/32|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W32"/> 21:49, 8 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23627807 --> == Wikidata e namespace opera == Cari amici, Giusto per non poltrire do un'occhiata alle poesie dell’''Oxford Book of Italian Verse'' — [[Speciale:LinkPermanente/3018896|prima tranche qui]] — per scovare i doppioni di testi già presenti e creare quindi le pagine-opera che le dirima... mi sono infilato in un bel vespaio perché ogni volta entro in Wikidata, dove tutto è ''fin troppo semplice'' e si sbaglia così bene che non te ne accorgi nemmeno :D. Chiedo una mano a chi già ci è stato con le seguenti domande in modo da non reinventare la ruota: *in quale pagina si tengono le discussioni relative a libri ''vs opere ''vs'' edizioni ''vs'' traduzioni? *Allo stato attuale c'è una pagina Opera e il rispettivo elemento Wikidata che siano da esempio? **Seguo con interesse il lavoro esperto di @[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]], ma non capisco ancora perché creare pagine opera di un sonetto quando non ci sono edizioni multiple dello stesso... Ci sono diversi elementi che caratterizzano un'opera rispetto a una sua edizione, una poesia rispetto a una raccolta ecc.ecc.; io sto procedendo con cautela, ma la prospettiva di creare centinaia di elementi a mitraglia mi suggerisce di non commettere errori di cui pentirmi amaramente. Con calma sto lentamente schiarendomi le idee e sciogliendo dubbi che vorrei trasformare in pagine d'aiuto, ma so che per me il tempo si fa breve: con la fine del mese temo che il lavoro mi chiamerà nuovamente fuori da questa area di piacevole operosità. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 14:55, 9 ago 2022 (CEST) :Ciao, :visto che mi sono sentito chiamato in causa provo a risponderti io. Per quanto riguarda i nessi ''Opera/Edizione'' ti rimando a [[Wikisource:Bar/Archivio/2020.08#Struttura Wikidata per Opere/Edizioni|un vecchio post]] al quale poi mi sono sempre attenuto per la strutturazione dei dati su Wikidata. :Confesso che avevo messo anch'io gli occhi sull’''Oxford Book of Italian Verse'' e mi sarebbe piaciuto creare le relative pagine su Wikidata... ;) :Come esempio non troppo complesso di pagina Opera "''strutturata''" ti consiglierei [[Opera:L'America libera (Alfieri)|L'America libera]] di Alfieri, che è una raccolta di cinque odi: quindi troverai la pagina Opera della raccolta e la pagine Opera di ogni singola ode. :Ti ringrazio dell'interesse per il mio lavoro su Alfieri e in merito alla tua domanda rispondo che creo pagine Opera per ogni singolo sonetto semplicemente perché ritengo le pagine Opera importanti allo stesso livello delle pagine Autore. Da quello che mi sembra di aver capito, le pagine Opera vengono percepite come delle semplici pagine di disambiguazione in caso di più edizioni di uno stesso testo e secondo me è un approccio riduttivo. Nelle pagine Opera per esempio si possono stendere, di una certa opera, degli indici dettagliati e articolati in varie forme, e questo spesso "trascende" la singola edizione con cui abbiamo a che fare (perché, per esempio, potrebbe essere incompleta). In questo ultimo periodo sono arrivato a considerare accettabile anche una pagina Opera che non contiene edizioni, esattamente come esistono pagine Autore che non hanno alcun testo al loro interno ma sono comunque utilissime. Nel caso particolare delle ''Rime'' di Alfieri ho deciso di creare tutte le pagine Opera perché so che ognuna di esse avrà più edizioni al suo interno (e se non sarò io a caricarle, ci penserà qualcun altro in futuro) per cui si troverà già un pezzo di lavoro fatto. E poi c'è il "fattore" Wikidata... Ogni pagina Opera qui su Source ha un corrispettivo ''obbligatorio'' su Wikidata e, se ci pensate, continuando a creare pagine e relative sottopagine di Opere alla fine si avrà su Wikidata una mappa concettuale perfettamente strutturata dell'intera opera di un certo autore! (Comunque già adesso ci sono sonetti di Alfieri che hanno tre edizioni, come [[Opera:Era l'amico, che il destin mi fura (Alfieri)|questo]]... ;) :Altro vantaggio delle pagine Opera su Wikidata è che puoi raccogliere in quella pagina tutte le varianti del titolo di una certa opera; puoi inserire, in un campo apposito, l'incipit dell'opera (che spesso è più attendibile del titolo che viene assegnato in certe edizioni che sono comunque valide): penso non solo alle poesie, ma anche alle edizioni di documenti e opere non letterarie. :Colgo l'occasione per esprimere un mio piccolo desiderio... Sarebbe bello che in Ns0, nel box in alto dove ci sono le informazioni sui testi, oltre al link che rimanda alla pagina Autore, ci fosse anche il link che rimanda il titolo alla pagina Opera corrispondente (quando c'è, ovviamente...) --[[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 20:21, 9 ago 2022 (CEST) ::Fantastico! @[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]], grazie! gli esempi che hai linkato sono molto illuminanti. Anche se tuttora guardo le pagine autore senza opere con diffidenza, almeno ora sto leggendo delle argomentazioni stimolanti. Sono ben contento di mettermi in discussione e considerare esempi validi. Ehm... se tu volessi farti carico della raccolta di Lucas mi faresti un enorme piacere liberandomi energie che dedicherei ad esempio alla stessa problematica riguardante altri gruppi di opere, dai sonetti di Bindo Bonichi alla terrificante matassa del canzoniere petrarchesco. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:15, 10 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]] Da vecchio utente autodidatta di database relazionali, ho faticato molto a capirne la logica, e a constatare che ogni violazione della ''regola della normalizzazione'' (ogni dato in un posto solo/oppure allineamento immediato e totalmente automatico dei dati replicati) portava a terribili guai e a enorme fatica per risistemare le cose. Non ho ancora finito di interiorizzare l'approccio a triplette, ma sono sconcertato dal fatto che la normalizzazione sia considerata, apparentemente, un problema secondario. la relazione autori-opere-edizioni è un caso particolarmente complesso di doppia relazione molti-a-molti, e francamente mi sono scoraggiato.... sono lieto che qualcuno riesca a metterci mano. Non io, come per la donazione di sangue sono inidoneo per ''superamento dei limiti di età'' :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:48, 12 ago 2022 (CEST) == Lirici marinisti, Cinque anni dopo == Cari amici, ci è voluto del tempo ma finalmente ho preso il sacco in spalla e ho messo in pratica quanto [[Wikisource:Bar/Archivio/2017.11#Opere_multiple|definito a novembre 2017]], che rappresenta in un certo senso un momento ''sintetico'' dell'evoluzione del progetto. Per fare il punto lo scrivo qui al bar così se qualcosa non fosse corretto se ne discute. ;Problema: Senza accorgercene avevamo creato più raccolte dalla medesima fonte: [[Utente:Snark|Snark]] aveva creato [[Poesie (Achillini)]] senza interfaccia proofread, anni dopo [[Utente:Alex brollo]] aveva creato [[Lirici marinisti/II/Claudio Achillini]] con interfaccia proofread: perfettamente conviventi pur essendo cloni precisi dello stesso libro; ugual sorte toccava alle rime di Ciro di Pers e di Papa Urbano VIII. ;Soluzione: ho smembrato i "paginoni multipoesia" di antologia per autore preparati da Alex; per mantenere la navigabilità della raccolta e riconoscere autonomia alle singole poesie ho creato una pagina per ogni singola poesia: invece di porre nel titolo numeri progressivi o simili ritrovati # ho usato il primo verso come titolo di ogni poesia, infatti ho preferito questo ai "titoli" come ''[[La solfatara di Pozzuoli]]'' o ''[[Per monaca]]'', non sapendo se siano dell'autore o del revisore e data l'alta probabilità che siano usati per diverse poesie di diversi autori; # ho usato costantemente il {{tl|raccolta}} per rimandare alle pagine di antologia per autore; # inoltre, anche se non era essenziale, ho usato il parametro <tt>|prec=</tt> e <tt>|succ</tt> nelle intestazioni per permettere la navigabilità sequenziale di ogni antologia per autore e risparmiare un click agli studenti :Infine, dando precedenza alla raccolta proofread rispetto a quella ''nuda'', ho trasformato i doppioni caricati da Snark in rinvii alle poesie tratte dalla raccolta caricata da Alex. Non essendo un ipertecnologico molto di quello che ho appena enunciato è stato modificato a manina, dunque se qualcuno vorrà dare un'occhiata sfruttando i link e verificando la navigabilità e la logica del percorso farà un gran piacere al mondo intero. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:41, 13 ago 2022 (CEST) :@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]@[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]] Benissimo! Mi studierò la cosa quando affronterò la prossima raccolta di poesie. naturalmente questo approccio è funzionale a quanto spiegava Cinnamologus riguardo alla scelta wikidata di creare un item Opera per ciascun sonetto, e di creare, inoltre, tante pagine Edizione per ciascuna pagina opera quante sono le edizioni disponibili, senza fare eccezione nei casi in cui c'è al momento una edizione sola: sembra inutile ma non lo è. Le mie fisime databasistiche sono quasi satolle. :Naturalmente non mancano dubbi. Come hai risolto/come vanno risolti i casi delle ''catene di sonetti'' o simili? Perdona il colpo di pigrizia, probabilmente la risposta la troverei analizzando bene il tuo lavoraccio.... :A proposito di doppioni: mi è capitato di eseguire la conversione proofread di [[Delle funzioni riproduttive negli animali]], prima edizione 1850, di cui esiste un secondo caricamento (proofread ma incompleto): [[Delle funzioni riproduttive degli animali]], seconda edizione 1856. Ci ho messo un po' per scovare la differenza fra i due titoli, per ora lascio come sta, ma temo che le due versione ns0, e forse anche le pagine Indice e nsPagina, vadano rinominate aggiungendo in chiaro nel titolo l'anno di edizione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:43, 13 ago 2022 (CEST) ::Hai detto ''corone di sonetti''? Non è una domanda banale: dal punto di vista "ignorante di informatica" ti segnalo i primi casi che mi vengono in mente: i ''[[Sonetti dei mesi]]'' di Folgore da San Gimignano, l’''[[Arcadia (Sannazaro)|Arcadia]]'' di Iacopo Sannazaro formata da capitoli composti da una prosa e un'egloga o il caso enorme del ''[[Fiore]]'' dantesco. ::In teoria queste opere sono unitarie e andrebbero gestite in blocco, ma sono incappato nel seguente paio di esempi che insegnano una diversa morale: ::* ''[[Lamento in morte del pastore Androgéo]]'' è estratto senza anestesia dall’''Arcadia'' di Sannazaro, come si evince da [[Arcadia_(Sannazaro)/Parte_V#pagena|qui]] ::* ''[[:fi:Tammikuu|Tammikuu]]'' non è un insulto finlandese ma la traduzione di ''[[Sonetti_dei_mesi/II|Gennaio]]'', anche questo stralciato dalla "corona". ::* Prima che io spietatamente la trasformassi in un rinvio, la pagina [[Sogni e favole io fingo]] conteneva una versione del sonetto tratta da ''Antologia della poesia italiana - Vol. 3 - Seicento-Settecento. Collana "La biblioteca di Repubblica"'' ::'''morale''': Anche se non previsto possiamo considerare che quella stessa poesia che si ritiene incastonata inestirpabilmente in una raccolta può essere estrapolata sfacciatamente da qualunque traduttore o compilatore di crestomazie-florilegi-antologie-sillogi ecc. Nel momento in cui il nsOpera serve per associare più edizioni di una stessa opera a un solo elemento Wikidata, dobbiamo essere pronti a tutto ;-P - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 15:08, 13 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] grazie della correzione, da tempo ho perso ogni speranza di percorrere indenne il territorio ''hic sunt leones'' della letteratura. Secondo dubbio. Siamo certi, assodato che ogni ''opera'' deve avere un elemento wikidata, che sia necessario avere anche la corrispondente pagina in nsOpera? Non basterebbe, intanto, un link all'elemento opera wikidata, appiccicato alla pagina ns0 corrispondente a un'edizione di quell'opera? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:37, 14 ago 2022 (CEST) ::::Sulla seconda domanda sono del tutto incerto anch'io, infatti per questo cerco il conforto di bibliotecari, informatici bibliografi ecc. Se ogni testo/edizione del progetto avesse bisogno di una pagina nsOpera si creerebbe un duplicato il cui senso mi sfugge. ::::Il nsOpera ho capito che serve per definire quel "quid" astratto che indichiamo quando diciamo ''La divina commedia'', o ''Il cinque maggio'' come opere dell'intelletto dei loro autori, un po' come quando in geometria si tratta di "circonferenze" o nastri di Moebius senza dover ricorrere a esempi concreti, dunque imperfetti e dunque fallaci. Il problema si pone da quando stanno germogliando fitti i duplicati derivati a diverse edizioni e finora sto utilizzando il nsOpera per questo. Poi mi rendo conto che la connessione tra Wikidata e nsOpera è più complessa di questo, e appunto la sto studiando. Mi piace l'idea di chiarirmi con esempi e banalizzazioni come quella che ho scritto pocanzi. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:45, 14 ago 2022 (CEST) :::::Per quanto mi riguarda, benché io sia un estimatore della pagine Opera, ritengo che non sia necessario che ''ogni'' edizione abbia una corrispondente pagina Opera. Penso che siano assolutamente indispensabili per quei testi che sono molto famosi o molto citati. È indispensabile perché, per esempio, nella pagina Opera di una poesia si possono inserire come "alias" i titoli che vengono assegnati via via a quella poesia nelle varie edizioni. Invece non penso che sia indispensabile creare pagine Opera per gli articoli scientifici o di giornale perché, in linea di massima hanno avuto una sola edizione e, in caso di citazione, si fa sempre riferimento a quella... Diciamo che un ottimo strumento per capire se una certa opera dell'ingegno umano ha bisogno di una pagina Opera è il nostro SBN. Ora torno alla ''datificazione'' dei lirici marinisti... ;) Ciao! [[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 10:18, 15 ago 2022 (CEST) ::::::Se non ricordo male, il nsOpera è stato concepito su itwikisource prima che si assestasse, su wikidata, la discussione sulla complessa relazione autori-opere-edizioni. Se è così, è logico che la questione vada rivista. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:34, 15 ago 2022 (CEST) == Il nostro Match offline == @[[Utente:Ruthven|Ruthven]] @[[Utente:Candalua|Candalua]] Ho fatto correre il "Match offline", derivato con una certa fatica dallo script per il M & S mediawiki, su [[Azioni egregie operate in guerra]], testo settecentesco a caratteri minuti, con OCR zeppo di errori. Ha funzionato, grazie a due miglioramenti rispetto allo script canonico: # funziona anche con ''fonte pdf'' e non solo con djvu; # esiste un'opzione oldText=True che permette di ''ignorare i tipici errori OCR nel riconoscimento dei caratteri, inevitabili nei testi antichi''. Vi sembra una cosa da segnalare ai "piani alti"? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:27, 14 ago 2022 (CEST) == Un nuovo approccio per le liste in due colonne == Per favore, date un'occhiata a [[Azioni egregie operate in guerra/Indice delle cose più notabili]] e alle corrispondenti pagine nsPagina, a me la soluzione (che ho timidamente provato anche in precedenza) piace molto, e applicandola in nsPagina c'è il piccolo svantaggio della inesatta riproduzione della struttura in colonne del testo, ma secondo me bilanciata dal grande vantaggio di vedere in anteprima in nsPagina come verrà in ns0. La vostra opinione? (PS: non badate ai millanta errori del testo ancora da rivedere: è il mio stile, prima di tutto risolvere i problemi di formattazione....)[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:34, 15 ago 2022 (CEST) == Invitation to join the fifth Wikisource Triage meeting (18th August 2022) == Hello fellow Wikisource enthusiasts! We are the hosting the fifth [[:m:Wikisource Triage meetings|Wikisource Triage meeting]] on '''18th August 2022 at 4 PM UTC / 9:30 PM IST''' ([https://zonestamp.toolforge.org/1660838411 check your local time]) according to the [https://wudele.toolforge.org/wIztQjaxX1l5qy3A wudele poll] and also based on the previous feedback to have a Europe-Americas friendly meeting. As always, you don't have to be a developer to participate in these meetings but the focus of these meetings is to improve the Wikisource infrastructure. If you are interested in joining the meeting, kindly leave a message on '''sgill@wikimedia.org''' and we will add you to the calendar invite. Meanwhile, feel free to check out [[:m:Wikisource Triage meetings|the page on Meta-wiki]] and suggest any other topics for the agenda. Regards [[:m:User:SWilson (WMF)|Sam Wilson (WMF)]] and [[:m:User:SGill (WMF)|Satdeep Gill (WMF)]] <small> Sent using [[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 17:05, 15 ago 2022 (CEST)</small> <!-- Messaggio inviato da User:SGill (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGill_(WMF)/lists/WS_VPs&oldid=23314792 --> == Notizie tecniche: 2022-33 == <section begin="technews-2022-W33"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/33|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * Wikipedia in lingua persiana (farsi) ha impedito agli IP di fare modifiche tra ottobre 2021 e aprile 2022. Il team Product Analytics di Wikimedia Foundation ha monitorato la situazione e ha pubblicato un [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Editing Restriction Study/Farsi Wikipedia|rapporto sull'impatto]] di questo cambiamento. '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.25|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-16|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-17|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-18|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-08-16|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s1.dblist primo gruppo]) e il {{#time:j xg|2022-08-18|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s8.dblist secondo gruppo]). * L'[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:WikiEditor/Realtime_Preview|anteprima in tempo reale]] si potrà attivare tra le funzioni beta dei wiki nel [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists%2Fgroup1.dblist gruppo 1]. La funzione è stata sviluppata per esaudire [[m:Special:MyLanguage/Community_Wishlist_Survey_2021/Real_Time_Preview_for_Wikitext|uno dei desideri espressi nel sondaggio sui desideri della comunità]]. '''Modifiche future''' * La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di agosto. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]]. [https://www.mediawiki.org/wiki/Talk_pages_project/Usability#4_August_2022][https://www.mediawiki.org/wiki/Talk_pages_project/Usability#Phase_1:_Topic_containers][https://phabricator.wikimedia.org/T312672] '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/33|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W33"/> 23:08, 15 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23658001 --> == Attilio Razzolini == Non trovo dati anagrafici per il miniatore e pittore toscano Attilio Razzolini, mi servirebbero per [[Vita di Frate Ginepro]], [[Indice:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu]], da cui si ricaverebbe anche un buon proofread per I fioretti di San Francesco. Niente da fare rovistando con Google e su VIAF. Qualcuno può aiutarmi? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:01, 16 ago 2022 (CEST) :Questo è un lavoro per wikipediani specialisti... proverò a bussare di là. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 09:33, 16 ago 2022 (CEST) :: @[[Utente:OrbiliusMagister]] Grazie. Il problema generale è: come comportarsi, con le norme sul copyright, nel caso che ''la data della morte dell'autore sia ignota?'' Gli USA, intelligentemente, evitano questo problema. Ma noi siamo la "patria del diritto".... una soluzione pratica: potrei temporaneamente oscurare, nel djvu, le incisioni; il djvu completo resterebbe sepolto nella cronologia. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:28, 16 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Alex brollo]], per il momento nessun segnale né da Pedia né da Telegram. Io sono per la soluzione ''bold'': dato il 1925 come limite massimo del suo ''floruit'' sono molto convinto che l'artista , pace all'anima sua, non abbia superato la seconda guerra mondiale. Propongo di tenere tutto visibile. Se i vari crop passeranno il vaglio di commons dove sono più severi in tali politiche, avremo guadagnato delle belle immagini, altrimenti le elimineremo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 19:50, 16 ago 2022 (CEST) :::: @[[Utente:OrbiliusMagister]] I file sono pronti per il caricamento, in questi casi non uso CropTool ma preferisco una elaborazione offline secondo lo [[Utente:Alex brollo/Book|schema suggerito a suo tempo da Ruthven]], ma sono perplesso suio metadati. Se solo il nome dell'illustratore non fosse messo lì con tanta evidenza fin dalla copertina.... :-( Boh, intanto carico capilettera e ornamenti. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:11, 17 ago 2022 (CEST) :::::@[[Utente:Alex brollo]] Da quanto leggo in rete risulta che l'ingegnere Attilio Razzolini fosse fiorentino e abbia progettato e realizzato nel 1899 la Chiesa dell'Immacolata a Piombino e il Convento Francescano dell'Immacolata, sempre a Piombino. Dunque è verosimile che sia nato non dopo il 1875 circa. Si potrebbe contattare la parrocchia di quella Chiesa di Piombino per sapere se ne sanno di più... --[[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:55, 17 ago 2022 (CEST) == Duplicato di Verga == Gli indici [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] e [[Indice:Teatro di Giovanni Verga.djvu]] (il primo al 100%, il secondo quasi del tutto rosso) sembrano riferirsi allo stesso file (non file uguali, proprio lo stesso file: non pensavo neanche fosse tecnicamente possibile). C'è qualcosa che mi sfugge o il secondo può essere cancellato? [[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 10:44, 17 ago 2022 (CEST) :@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]], guardando le cronologie degli indici la cosa ha una sua (peraltro contorta) logica: nel 2011 @[[Utente:Panz Panz|Panz Panz]] carica il file prendendolo da IA e crea contestualmente la pagina indice, che viene però sostanzialmente ignorata. Le poche pagine preparate e rilette sono precedenti il 2016, quando @[[Utente:Xavier121|Xavier121]] ci ricorda che le pagine indice dovrebbero assumere un titolo basato su "autore - titolo, Editore, anno" e dà il buon esempio creando la pagina indice ''Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912'' a partire dal file con nome più vago. Questo però avviene all'oscuro della preesistenza di un'altra pagina indice. Il primo indice continua ad essere ignorato e nel frattempo [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] viene compilato pagina per pagina, formattato e riletto nel 2020. :... provvedo all'eliminazione del doppione; mi spiace molto per quegli utenti che hanno trascritto o formattato o riletto tredici pagine, ma dovrò eliminare i loro contributi. Lascio passare comunque qualche minuto perché i più curiosi notino l'evoluzione dell'arte di formattare una stessa pagina [[Pagina:Teatro di Giovanni Verga.djvu/16|nel 2014]] rispetto [[Pagina:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu/16|al 2020]]. Attenzione però: prevedo qualche disagio, dato che se andiamo su una pagina qualunque di [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] e clicchiamo sulla linguetta ˆ per tornare alla pagina indice.... finiamo su [[Indice:Teatro di Giovanni Verga.djvu]]! Questo ci insegna a stare ben attenti a come nominare i file che carichiamo su commons: il nome del file djvu e quello della pagina indice ''devono coincidere''. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:24, 17 ago 2022 (CEST) ::E infatti sono stato facile profeta: Cancellato l'indice il cui titolo corrisponde con quello del file di commons, abbiamo un indice con pagine complete, formattate e rilette, che però fa riferimento a un file dal nome diverso su commons. ::Temo che la situazione sia complessa: se chiedo (come mi sembra sensato) la rinominazione del file su commons ad un admin a caso come @[[Utente:Ruthven|Ruthven]], l'operazione avrà effetti collaterali nell'indice attualmente funzionante; come piano B potremmo spostare indice e pagine attuali al titolo del file cancellato ma infrangendo la denominazione con autore editore e data decisa poco sopra: @[[Utente:Candalua|Candalua]], @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]], @[[Utente:Xavier121|Xavier121]], che facciamo? - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 12:04, 17 ago 2022 (CEST) ::: Ho già esplorato un busillo simile. [[:c:File:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] è solo una pagina redirect verso [[:c:File:Teatro di Giovanni Verga.djvu]]. Basta richiedere la cancellazione della pagina redirect, poi, a cancellazione avvenuta, rinominare il secondo file con il nome di quello cancellato, fine. Qui da noi non serve cambiare niente. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:02, 17 ago 2022 (CEST) ::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] cancellazione della pagina redirect [[:c:File:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] richiesta. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:42, 18 ago 2022 (CEST) :::::[[:c:User_talk:Ruthven#Inversione di redirect|Ci siamo sovrapposti]]. Penso che Ruthven abbia capito il problema e saprà cosa fare. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 06:54, 18 ago 2022 (CEST) == Rinvii interprogetto == Cari amici, ho una questione non indifferente da proporvi: vale la pena creare dei rinvii da it.source ad altri progetti a seguito di trasferimento di testi da uno all'altro? Ecco il ''casus'': [[Marzo]] rinvia a [[Marzo (Di Giacomo)]] che, inizialmente stazionata da noi, è stata trasferita [[:nap:Marzo (Di Giacomo)|a nap.source]]. Ho pensato di usare il {{Tl|softredirect}} ma *In automatico mi è chiesto di dare un SAL alla pagina... e vabbè, si possono creare eccezioni come per redirect e disambigue, ma *aggiungiamo altre ''metapagine'' a un namespace che richiede normalmente pagine di ''contenuto''? *Spiace deviare i navigatori su altri progetti? Insomma Che ne pensate? È un problema o una fisima che mi sto creando a causa del solleone estivo? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 09:20, 18 ago 2022 (CEST) : Timidamente propongo, anche in questo caso, la soluzione "allineamento interprogetto", per osa sperimentata solo per alcuni testi bilingui italiano/latino. Il problema sarà risolto per bene se e quando esisterà la transclusione interprogetto. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:19, 18 ago 2022 (CEST) ::A proposito di transclusione interprogetto: ho corretto un po' di greco nelle pagine di G.B. Vico, ma dopo averlo fatto un banner mi ha ricordato che le pagine che ho corretto provengono da la.source... ?!? ::In pratica, correggo il greco qui, su la.source o è indifferente? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 20:29, 18 ago 2022 (CEST) ::: {{ping|OrbiliusMagister}} Andrebbero corrette su la.wikisource, esattamente come se fossero pagine Iwpage. Lo so che è una "toppa" complessa e anti-intuitiva, ma per ora non ho trovato di meglio. Prima arriva la transclusione interprogetto, prima questa robaccia finisce.... e comunque non credo che la applicherò più. ::: Riassumo la cosa per chi non l'ha mai incontrata. Un bot (a lancio manuale) legge le pagine sul sito fonte, la.wikisource, e poi legge la corrispondente pagina del sito bersaglio, it.wikisource, in cui, se c'è stato allineamento, trova anche l'id della versione su la.wikisource. Se l'id corrisponde (ossia, se su la.wikisource la pagina non è stata modificata dopo l'ultimo allineamento) il bot non fa nulla; se invece è stata modificata, gli id non corrispondono, e il bot copia sul sito bersaglio la nuova versione con il nuovo id. ::: Le modifiche sul sito bersaglio, it.wikisource, saranno rullate al primo allineamento con nuove versioni su la.wikisource, a meno che non siano replicate anche su la.wikisource; ''tanto vale farle una volta sola nel posto giusto''. ::: La difficoltà è che viene copiato ''il codice wiki'', comprese chiamate a moduli e template, che devono esistere con lo stesso nome e con lo stesso funzionamento su entrambi i siti. Penso che sia questa la difficoltà che finora ha fatto arenare l'idea della transclusione interprogetto: ormai la "divergenza evolutiva" di template e moduli è, temo, irreversibile. Ma ai tempi della sciagurata suddivisione di wikisource in vari progetti linguistici indipendenti è stata fatta questa scelta, e adesso è tardi. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:42, 19 ago 2022 (CEST) == Quanto ci piacciono le curve! == Cari amici, con un titolo come questo spero di avere la vostra attenzione per qualche istante: Tutti dobbiamo a Candalua la possibilità di leggere le statistiche di rilettura ordinabili e filtrabili (ad esempio: data la [https://phetools.toolforge.org/statistics.php tabella generale] è possibile esplicitare cliccando sulle freccine in intestazione molte classifiche che prima non erano intuitive; inoltre usando il "|" è possibile filtrare due o più progetti, ad esempio notando che tra it.source ed en.source il rapporto tra pagine "senza versione a fronte" e "proofread" è [https://phetools.toolforge.org/statistics.php?lang=it|en migliore di un 5% a nostro favore]. Era un desiderio che avevo chiesto qualche anno fa e non speravo mi venisse esaudito! Ebbene, ad [[Utente:Ankry]] dobbiamo un grande ringraziamento: da qualche mese è attivo un servizio che interesserà chi ama guardare le statistiche: lo spiego con due esempi. #Qual è l'andamento delle visite al nostro progetto? se confrontiamo con Pedia.... [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&range=latest-20&sites=it.wikisource.org|it.wikipedia.org si direbbe che nessuno ci degni di uno scguardo], ma sappiamo [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&range=latest-20&sites=it.wikisource.org che in realtà non è vero]. #Se concentriamo in uno stesso grafico i dati di trascrizione di ''tutte'' le wikisource... [https://phetools.toolforge.org/graphs/Wikisource_-_proofread_pages.svg di fronte a fr.source ed en.source noi ancora ancora ci vediamo], ma chi volesse esaminare la crescita di ''vec.source'' o ''nap.source'' su quello stesso grafico vedrebbe un piattume completo. L'errore di prospettiva è confrontare ordini di grandezza distanti tra loro. La mia proposta di rendere vettoriali i grafici, esaudita — grazie a Candalua —, permette di intuire qualcosa di più ingrandendo il grafico, ma Ankry ha fatto ancora meglio, creando dei grafici a diversi ordini di ingrandimento e con dei subset di progetti! purtroppo sul sito dei Phetools non c'è nessun link: io li ho ricevuti via mail da Ankry e li condivido volentieri: *[https://phetools.toolforge.org/proofread.html pagine 75% cumulative con tre ingrandimenti e con progetti separati in tre subset] *[https://phetools.toolforge.org/validated.html pagine 100% cumulative con tre ingrandimenti e con progetti separati in tre subset] Notevole no? Siccome Ankry sta ancora lavorando su questi strumenti statistici, se avete richieste o proposte interessanti me ne farò portavoce presso di lui. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 23:08, 19 ago 2022 (CEST) : Bello! unica cosa, difficile riconoscere i vari colori: almeno dove le curve non sono troppo affollate, sarebbe comodo che oltre al colore ci fosse anche la sigla del progetto. E bisognerebbe carpire qualche trucco dagli amici polacchi.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:13, 20 ago 2022 (CEST) == test per tl Annotazione a lato == Per prova, ho modificato il tl|Annotazione a lato, di cui devo fare grande uso in Galilei, evidenziando, nella sola nsPagina, il testo in colore rosso, oltre che in font smaller. La cosa, per ora, mi piace molto. Una delle pagine su cui sto lavorando: [[Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/69]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:24, 20 ago 2022 (CEST) :non sempre rispondiamo ma seguiamo con piacere :-) [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 10:02, 25 ago 2022 (CEST) :: Vedo che su en.wikisource il colore, per le note a lato, è rosso di default; u n caso di evoluzione convergente :-) loro usano anche layout dinamici, uno mostra, per le note laterali, una soluzione abbastanza sgradevole (simile a quella delle immagini left o right), e ho anche visto che questo formato è quello che viene correttamente esportato in pdf. ma non mi piace per niente. Non ho anciora capito come fattio i grandi francesi. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:15, 27 ago 2022 (CEST) == Sottopagine obsolete? == Salve a tutti. Giocando con qualche query (nello specifico, usando [https://petscan.wmflabs.org/?min_sitelink_count=&cb_labels_no_l=1&negcats=Testi%20senza%20versione%20cartacea%20a%20fronte%0ASottopagine%20senza%20versione%20cartacea%20a%20fronte&edits%5Banons%5D=both&cb_labels_yes_l=1&edits%5Bbots%5D=both&interface_language=en&project=wikisource&since_rev0=&search_max_results=500&cb_labels_any_l=1&edits%5Bflagged%5D=both&active_tab=tab_output&categories=Testi%20SAL%2075%&language=it&ns%5B0%5D=1& questa]) mi sono imbattuto in alcune sottopagine in ns0 che sembrano residui di testi pre-proofread a cui è stata aggiunta una fonte ma che sono rimasti indietro: per essere più precisi, sono scene di testi teatrali il cui testo (proofread) in ns0 ha solo una divisione in atti. Per adesso ho individuato le seguenti: {{cassetto|Titolo=Elenco|Testo= *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VIII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena IX]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena X]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XI]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena IX]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena X]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XIV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XVI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XVII]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Dedica]] *[[I pettegolezzi delle donne/Introduzione]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XXI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena II]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena I]] *[[La bottega del caffè/Introduzione]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena III]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena IV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena V]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena IX]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena X]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quinta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena sesta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena settima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quinta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quinta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena sesta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena settima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena quarta]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIX]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XX]] }} (Nota: non ho controllato le pagine ad una ad una, quindi ce ne potrebbe essere qualcuna che non rientra nella casistica.) Si possono/devono cancellare? È meglio salvarle in qualche modo (ad esempio trasformandole in redirect)? : {{ping|Dr Zimbu}} Eccellente lavoro, grazie! Si tratta senz'altrpo di rimasugli di una ristrutturazione dei testi: da qualche tempo per le opere teatrali viene preferita una suddivisione in atti piuttosto che la polverizzazione in singole scene. IMHO può essere fatta pulizia senza pensarci un attimo.... ma aspetto conferma. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:32, 21 ago 2022 (CEST) :Dopo aspettato un po', ho ripulito. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:52, 22 ago 2022 (CEST) ::Grazie mille per l'intervento {{ping|Alex brollo}}. Ho trovato anche le scene dell'[[Artaserse]]: qui le singole pagine ns0 sono collegate alla versione proofread, ma le altre opere di Metastasio sono divise solo in atti. Vanno normalizzate o si lascia così?--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 09:58, 22 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Io lascerei così. La "ristrutturazione" è suggerita se si deve comunque mettere mano al testo in maniera pesante; altrimenti, per me, non ne vale la pena. Tanto più che l'indicazione "un atto, una pagina" non è affatto una regola ma solo un suggerimento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:56, 22 ago 2022 (CEST) ::::{{ping|Alex brollo}} Ok allora a lasciare così (il dubbio mi era venuto anche perché penso di rileggerlo a breve, quindi mi sarebbe stato più comodo avere solo le pagine degli atti)--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 18:06, 22 ago 2022 (CEST) ::::: {{ping|Dr Zimbu}} La rilettura di un testo è qualcosa di abbastanza simile a "metterci mano in maniera pesante". Può essere l'occasione di rimettere mano anche alla struttura. Ripeto, la scelta fra suddivisione in scene e quella in atti non è ancora una "rogola", potrebbe diventarlo dopo una discussione che analizzi bene i pro e i contro, ma se tu lo trovi più comodo, secondo me procedi pure. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:18, 23 ago 2022 (CEST) == Due casi diversi di conversione proofread in Galileo == Esplorando la pagina [[progetto:Trascrizioni/Match and split]], mi imbatto di nuovo nei testi dell'opera di Galileo e nella terribile edizione Favaro. Trovo casi diversi di possibile conversione ''proofread'', il primo [[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano (Favaro)]], accoppiato con il testo ''naked'' [[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano]]; faticoso, ma possibile e doveroso, l'inserimento delle numerose annotazioni a lato di mano galileiana, dopodichè la versione ''naked'' a mio giudizio può essere sostituita da quella ''proofread''. Poi c'è il caso di [[Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze (Favaro)]] accoppiato con [[Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze]], del tutto diverso (faticosissimo!): nel primo i teoremi ecc, sono in latino, come sono nel testo galileiano; nel secondo sono tradotti in italiano. In questo caso le due edizioni si integrano fra di loro, e sopprimere la seconda mi sembra un errore. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:24, 21 ago 2022 (CEST) :Caro @[[Utente:Alex brollo|Alex]], per l'appunto: abbiamo da gestire problematiche in contrasto reciproco: da una parte sapevamo che avremmo avuto più versioni di uno stesso testo e ci siamo dotati di strumenti per gestirle, dall'altro il tempo ha reso sempre più inutili versioni o senza fonte o con fonti inaffidabili (i vari supplementi di quotidiani o le antologie scolastiche) spingendoci a una ricerca di edizioni digitalizzate per dare una fonte a questi testi. :In generale non so quanto valga la pena inaugurare una sezione "testi da cancellare" in linea con altri progetti: è importante che in caso di dubbio gli amministratori chiedano lumi come correttamente hai fatto. Porto due esempi. :#''[[Manifesto del Partito Politico Futurista Italiano]]'' non ha una fonte proofread, ma ho trovato online la rivista dove è stato pubblicato e ho allineato il nostro testo ad essa: meno male perché le differenze si sono rivelate notevoli! Mi son convinto ancor più della necessità di ridurre al minimo possibile e possibilmente ad azzerare i testi senza una fonte verificabile, magari depositata su commons (i siti internet a distanza di anni si dimostrano più volatili e precari di quel che si creda); :#''[[Scola della Patienza]]'' è un testo a cui abbiamo recentemente accoppiato la fonte, ma che abbiamo scoperto essere stato pesantemente "modernizzato" nell'ortografia/punteggiatura e mutilato di infinite citazioni latine: sto lentamente riallineandolo alla fonte ma a prezzo di un lavoro certosino e ingrato. D'altronde, essendo la forma "naked" opera di un utente e non derivata da una edizione a stampa ritengo questa operazione di riallineamento una fatica necessaria. :Pur di allineare un testo ''naked'' a una fonte proofread valutiamo la possibilità di cambiargli fonte e allinearlo alla nuova fonte. Il cambio va fatto però quando se ne riscontri l'opportunità e l'operazione riguardi testi ''praticamente uguali''. Nel caso di Galileo se le differenze sono eccessivamente rilevanti (come il caso delle traduzioni di scritte in latino o modernizzazioni esagerate) o ci disfiamo di un testo moderno per mantenere un solo testo proofread o accettiamo la coesistenza: ricordo il caso della ''[[Caccia di Diana]]'' in cui abbiamo allineato un'edizione moderna di pregio a una fonte ottocentesca di qualità più modesta. Ci tocca procedere caso per caso, tra l'altro noi abbiamo tenuto per anni e anni edizioni di Galileo in cui man cavano figure geometriche essenziali per la comprensione, giusto? Insomma, discustiamone caso per caso, c'è un [[Progetto:Testi scientifici/Galileo|progetto specifico per questo]]. :P.S. L'edizione Favaro non è "terribile", è un tesoro prezioso che stiamo rendendo disponibile al mondo. sarà difficile da formattare ma il tempo è dalla nostra parte e dobbiamo ragionare in termini di decenni e generazioni.- '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:39, 21 ago 2022 (CEST) ::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Converto il "terribile" in "terribilmente difficile". :-). Una delle difficoltà, che non so se altrove qualcuno abbia risolto, è la questione delle righe in prosa numerate, ma ce n'è per tutti. Comunque: almeno il Dialogo sopra i due massimi sistemi'' richiede solo un po' di pazienza. Procedo pian piano. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:23, 21 ago 2022 (CEST) == Notizie tecniche: 2022-34 == <section begin="technews-2022-W34"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/34|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * Sono stati risolti due problemi dell'estensione [[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:Kartographer|Kartographer]]. Non appaiono più vuote le mappe su cui sono state tracciate linee col VisualEditor. Inoltre le linee come quelle metropolitane che hanno punti con QID (identificatori Q) non sono più mostrate con icone a forma di puntina. [https://phabricator.wikimedia.org/T292613][https://phabricator.wikimedia.org/T308560] '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.26|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-23|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-24|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-25|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] Il {{#time:j xg|2022-08-25|it}} alle 7:00 UTC [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s4.dblist alcuni wiki] saranno in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di database. * I colori dei link, sia quelli già visitati che non, saranno cambiati in modo che si possano distinguere meglio dal resto del testo. [https://phabricator.wikimedia.org/T213778] '''Modifiche future''' * La nuova funzione [{{int:discussiontools-topicsubscription-button-subscribe}}] [[mw:Talk pages project/Notifications#12 August 2022|aiuta i nuovi utenti a leggere le risposte]]. Il team Editing la sta attivando su tutti i wiki. Puoi disattivarla nelle [[Special:Preferences#mw-prefsection-editing-discussion|tue preferenze]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T284489] '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/34|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W34"/> 02:12, 23 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23675501 --> == Rientro paragrafo == Ciao a tutti, non riesco a ottenere il corretto rientro del secondo paragrafo di [[Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905)|questo documento]]... In NsPagina le ho provate tutte ma in Ns0 non hanno effetto... :'( Dove sbaglio? [[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 15:25, 27 ago 2022 (CEST) :È cambiato qualcosa? Ingenuamente ho eliminato tutto quello che c'era tra il punto finale del primo paragrafo e l'inizio del secondo, poi ho battuto due caporiga e dopo aver salvato ora a me tutto appare regolare. A voi? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:41, 28 ago 2022 (CEST) : {{ping|Candalua}}E' un effetto collaterale del css in [[Template:Capolettera/style.css]], .dropinitial +p {text-indent:0}. Una roba delicata, lascio l'analisi delle conseguenze dell'editing all'autore del css. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:48, 28 ago 2022 (CEST) :: Ho provato a sostituire tl|Capolettera con FI, ma ho fatto rollback: il risultato sembra buono ma devasta l'esportazione in pdf, uffa. Immagino che quel css volesse evitare l'indentatura nel testo subito dopo il capolettera, ma per qualche strano motivo quel testo non è all'interno di un tag p e il css agisce sul tag p successivo. Boh? --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:14, 28 ago 2022 (CEST) ::: Il mistero si infittisce.... il testo immediatamente successivo al capolettera è circoscritto da un tag p in nsPagina, non lo è in ns0. Boh? L'aggiunta di un tag p vuoto sembra risolvere il problema, ma è una brutta toppa. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:08, 28 ago 2022 (CEST) aht6afq9akoyjqcfbay1699xiplwk0c 3027635 3027630 2022-08-28T18:03:47Z Alex brollo 1615 /* Rientro paragrafo */ wikitext text/x-wiki {{Bar}} == Notizie tecniche: 2022-31 == <section begin="technews-2022-W31"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/31|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * La [[m:Special:MyLanguage/Help:Displaying_a_formula#Phantom|visualizzazione delle formule di LaTeX è stata migliorata]] su tutti i wiki col supporto dei tag <bdi lang="zxx" dir="ltr"><code>Phantom</code></bdi>. Questo aggiornamento esaudisce parte del [[m:Community_Wishlist_Survey_2022/Editing/Missing_LaTeX_capabilities_for_math_rendering|desiderio #59]] dei risultati del sondaggio 2022 sui desideri della comunità. '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.23|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-02|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-03|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-04|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * L'[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:WikiEditor/Realtime_Preview|anteprima in tempo reale]] si potrà attivare tra le funzioni beta dei wiki nel [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists%2Fgroup0.dblist gruppo 0]. La funzione è stata sviluppata per esaudire [[m:Special:MyLanguage/Community_Wishlist_Survey_2021/Real_Time_Preview_for_Wikitext|uno dei desideri espressi nel sondaggio sui desideri della comunità]]. '''Modifiche future''' * La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di agosto. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]]. '''Incontri futuri''' * Questa settimana si terranno tre riunioni con traduzione simultanea dedicati all'aspetto [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements|Vector (2022)]]. Martedì sarà disponibile la traduzione in russo, mentre giovedì gli incontri saranno in arabo e spagnolo. [[mw:Special:MyLanguage/Reading/Web/Desktop Improvements/Updates/Talk to Web|Scopri come partecipare]]. '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/31|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W31"/> 23:21, 1 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23615613 --> == Notizie tecniche: 2022-32 == <section begin="technews-2022-W32"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/32|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * [[:m:Special:MyLanguage/Meta:GUS2Wiki/Script|GUS2Wiki]] è uno strumento che copia il contenuto di [[{{#special:GadgetUsage}}]] su una pagina wiki di cui si può consultare la cronologia. Se il tuo wiki non è ancora stato collegato all'[[d:Q113143828|elemento Wikidata del Progetto:GUS2Wiki]], puoi eseguire GUS2Wiki manualmente oppure puoi [[:m:Special:MyLanguage/Meta:GUS2Wiki/Script#Opting|chiedere di ricevere gli aggiornamenti]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T121049] '''Modifiche di questa settimana''' * Non ci saranno nuove versioni di MediaWiki questa settimana. * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-08-09|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s5.dblist primo gruppo]) e l'{{#time:j xg|2022-08-11|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s2.dblist secondo gruppo]). '''Incontri futuri''' * [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon|Wikimania Hackathon]] si terrà online dal 12 al 14 agosto. Non perderti il [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Schedule|Pre-Hacking Showcase]] per scoprirne di più sui progetti e trovare collaboratori. Tutti possono [[phab:/project/board/6030/|proporre progetti]] o [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Schedule|ospitare sessioni]]. [[wmania:Special:MyLanguage/Hackathon/Newcomers|I nuovi arrivati sono i benvenuti]]! '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/32|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W32"/> 21:49, 8 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23627807 --> == Wikidata e namespace opera == Cari amici, Giusto per non poltrire do un'occhiata alle poesie dell’''Oxford Book of Italian Verse'' — [[Speciale:LinkPermanente/3018896|prima tranche qui]] — per scovare i doppioni di testi già presenti e creare quindi le pagine-opera che le dirima... mi sono infilato in un bel vespaio perché ogni volta entro in Wikidata, dove tutto è ''fin troppo semplice'' e si sbaglia così bene che non te ne accorgi nemmeno :D. Chiedo una mano a chi già ci è stato con le seguenti domande in modo da non reinventare la ruota: *in quale pagina si tengono le discussioni relative a libri ''vs opere ''vs'' edizioni ''vs'' traduzioni? *Allo stato attuale c'è una pagina Opera e il rispettivo elemento Wikidata che siano da esempio? **Seguo con interesse il lavoro esperto di @[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]], ma non capisco ancora perché creare pagine opera di un sonetto quando non ci sono edizioni multiple dello stesso... Ci sono diversi elementi che caratterizzano un'opera rispetto a una sua edizione, una poesia rispetto a una raccolta ecc.ecc.; io sto procedendo con cautela, ma la prospettiva di creare centinaia di elementi a mitraglia mi suggerisce di non commettere errori di cui pentirmi amaramente. Con calma sto lentamente schiarendomi le idee e sciogliendo dubbi che vorrei trasformare in pagine d'aiuto, ma so che per me il tempo si fa breve: con la fine del mese temo che il lavoro mi chiamerà nuovamente fuori da questa area di piacevole operosità. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 14:55, 9 ago 2022 (CEST) :Ciao, :visto che mi sono sentito chiamato in causa provo a risponderti io. Per quanto riguarda i nessi ''Opera/Edizione'' ti rimando a [[Wikisource:Bar/Archivio/2020.08#Struttura Wikidata per Opere/Edizioni|un vecchio post]] al quale poi mi sono sempre attenuto per la strutturazione dei dati su Wikidata. :Confesso che avevo messo anch'io gli occhi sull’''Oxford Book of Italian Verse'' e mi sarebbe piaciuto creare le relative pagine su Wikidata... ;) :Come esempio non troppo complesso di pagina Opera "''strutturata''" ti consiglierei [[Opera:L'America libera (Alfieri)|L'America libera]] di Alfieri, che è una raccolta di cinque odi: quindi troverai la pagina Opera della raccolta e la pagine Opera di ogni singola ode. :Ti ringrazio dell'interesse per il mio lavoro su Alfieri e in merito alla tua domanda rispondo che creo pagine Opera per ogni singolo sonetto semplicemente perché ritengo le pagine Opera importanti allo stesso livello delle pagine Autore. Da quello che mi sembra di aver capito, le pagine Opera vengono percepite come delle semplici pagine di disambiguazione in caso di più edizioni di uno stesso testo e secondo me è un approccio riduttivo. Nelle pagine Opera per esempio si possono stendere, di una certa opera, degli indici dettagliati e articolati in varie forme, e questo spesso "trascende" la singola edizione con cui abbiamo a che fare (perché, per esempio, potrebbe essere incompleta). In questo ultimo periodo sono arrivato a considerare accettabile anche una pagina Opera che non contiene edizioni, esattamente come esistono pagine Autore che non hanno alcun testo al loro interno ma sono comunque utilissime. Nel caso particolare delle ''Rime'' di Alfieri ho deciso di creare tutte le pagine Opera perché so che ognuna di esse avrà più edizioni al suo interno (e se non sarò io a caricarle, ci penserà qualcun altro in futuro) per cui si troverà già un pezzo di lavoro fatto. E poi c'è il "fattore" Wikidata... Ogni pagina Opera qui su Source ha un corrispettivo ''obbligatorio'' su Wikidata e, se ci pensate, continuando a creare pagine e relative sottopagine di Opere alla fine si avrà su Wikidata una mappa concettuale perfettamente strutturata dell'intera opera di un certo autore! (Comunque già adesso ci sono sonetti di Alfieri che hanno tre edizioni, come [[Opera:Era l'amico, che il destin mi fura (Alfieri)|questo]]... ;) :Altro vantaggio delle pagine Opera su Wikidata è che puoi raccogliere in quella pagina tutte le varianti del titolo di una certa opera; puoi inserire, in un campo apposito, l'incipit dell'opera (che spesso è più attendibile del titolo che viene assegnato in certe edizioni che sono comunque valide): penso non solo alle poesie, ma anche alle edizioni di documenti e opere non letterarie. :Colgo l'occasione per esprimere un mio piccolo desiderio... Sarebbe bello che in Ns0, nel box in alto dove ci sono le informazioni sui testi, oltre al link che rimanda alla pagina Autore, ci fosse anche il link che rimanda il titolo alla pagina Opera corrispondente (quando c'è, ovviamente...) --[[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 20:21, 9 ago 2022 (CEST) ::Fantastico! @[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]], grazie! gli esempi che hai linkato sono molto illuminanti. Anche se tuttora guardo le pagine autore senza opere con diffidenza, almeno ora sto leggendo delle argomentazioni stimolanti. Sono ben contento di mettermi in discussione e considerare esempi validi. Ehm... se tu volessi farti carico della raccolta di Lucas mi faresti un enorme piacere liberandomi energie che dedicherei ad esempio alla stessa problematica riguardante altri gruppi di opere, dai sonetti di Bindo Bonichi alla terrificante matassa del canzoniere petrarchesco. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:15, 10 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]] Da vecchio utente autodidatta di database relazionali, ho faticato molto a capirne la logica, e a constatare che ogni violazione della ''regola della normalizzazione'' (ogni dato in un posto solo/oppure allineamento immediato e totalmente automatico dei dati replicati) portava a terribili guai e a enorme fatica per risistemare le cose. Non ho ancora finito di interiorizzare l'approccio a triplette, ma sono sconcertato dal fatto che la normalizzazione sia considerata, apparentemente, un problema secondario. la relazione autori-opere-edizioni è un caso particolarmente complesso di doppia relazione molti-a-molti, e francamente mi sono scoraggiato.... sono lieto che qualcuno riesca a metterci mano. Non io, come per la donazione di sangue sono inidoneo per ''superamento dei limiti di età'' :-) [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 11:48, 12 ago 2022 (CEST) == Lirici marinisti, Cinque anni dopo == Cari amici, ci è voluto del tempo ma finalmente ho preso il sacco in spalla e ho messo in pratica quanto [[Wikisource:Bar/Archivio/2017.11#Opere_multiple|definito a novembre 2017]], che rappresenta in un certo senso un momento ''sintetico'' dell'evoluzione del progetto. Per fare il punto lo scrivo qui al bar così se qualcosa non fosse corretto se ne discute. ;Problema: Senza accorgercene avevamo creato più raccolte dalla medesima fonte: [[Utente:Snark|Snark]] aveva creato [[Poesie (Achillini)]] senza interfaccia proofread, anni dopo [[Utente:Alex brollo]] aveva creato [[Lirici marinisti/II/Claudio Achillini]] con interfaccia proofread: perfettamente conviventi pur essendo cloni precisi dello stesso libro; ugual sorte toccava alle rime di Ciro di Pers e di Papa Urbano VIII. ;Soluzione: ho smembrato i "paginoni multipoesia" di antologia per autore preparati da Alex; per mantenere la navigabilità della raccolta e riconoscere autonomia alle singole poesie ho creato una pagina per ogni singola poesia: invece di porre nel titolo numeri progressivi o simili ritrovati # ho usato il primo verso come titolo di ogni poesia, infatti ho preferito questo ai "titoli" come ''[[La solfatara di Pozzuoli]]'' o ''[[Per monaca]]'', non sapendo se siano dell'autore o del revisore e data l'alta probabilità che siano usati per diverse poesie di diversi autori; # ho usato costantemente il {{tl|raccolta}} per rimandare alle pagine di antologia per autore; # inoltre, anche se non era essenziale, ho usato il parametro <tt>|prec=</tt> e <tt>|succ</tt> nelle intestazioni per permettere la navigabilità sequenziale di ogni antologia per autore e risparmiare un click agli studenti :Infine, dando precedenza alla raccolta proofread rispetto a quella ''nuda'', ho trasformato i doppioni caricati da Snark in rinvii alle poesie tratte dalla raccolta caricata da Alex. Non essendo un ipertecnologico molto di quello che ho appena enunciato è stato modificato a manina, dunque se qualcuno vorrà dare un'occhiata sfruttando i link e verificando la navigabilità e la logica del percorso farà un gran piacere al mondo intero. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:41, 13 ago 2022 (CEST) :@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]]@[[Utente:Cinnamologus|Cinnamologus]] Benissimo! Mi studierò la cosa quando affronterò la prossima raccolta di poesie. naturalmente questo approccio è funzionale a quanto spiegava Cinnamologus riguardo alla scelta wikidata di creare un item Opera per ciascun sonetto, e di creare, inoltre, tante pagine Edizione per ciascuna pagina opera quante sono le edizioni disponibili, senza fare eccezione nei casi in cui c'è al momento una edizione sola: sembra inutile ma non lo è. Le mie fisime databasistiche sono quasi satolle. :Naturalmente non mancano dubbi. Come hai risolto/come vanno risolti i casi delle ''catene di sonetti'' o simili? Perdona il colpo di pigrizia, probabilmente la risposta la troverei analizzando bene il tuo lavoraccio.... :A proposito di doppioni: mi è capitato di eseguire la conversione proofread di [[Delle funzioni riproduttive negli animali]], prima edizione 1850, di cui esiste un secondo caricamento (proofread ma incompleto): [[Delle funzioni riproduttive degli animali]], seconda edizione 1856. Ci ho messo un po' per scovare la differenza fra i due titoli, per ora lascio come sta, ma temo che le due versione ns0, e forse anche le pagine Indice e nsPagina, vadano rinominate aggiungendo in chiaro nel titolo l'anno di edizione. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:43, 13 ago 2022 (CEST) ::Hai detto ''corone di sonetti''? Non è una domanda banale: dal punto di vista "ignorante di informatica" ti segnalo i primi casi che mi vengono in mente: i ''[[Sonetti dei mesi]]'' di Folgore da San Gimignano, l’''[[Arcadia (Sannazaro)|Arcadia]]'' di Iacopo Sannazaro formata da capitoli composti da una prosa e un'egloga o il caso enorme del ''[[Fiore]]'' dantesco. ::In teoria queste opere sono unitarie e andrebbero gestite in blocco, ma sono incappato nel seguente paio di esempi che insegnano una diversa morale: ::* ''[[Lamento in morte del pastore Androgéo]]'' è estratto senza anestesia dall’''Arcadia'' di Sannazaro, come si evince da [[Arcadia_(Sannazaro)/Parte_V#pagena|qui]] ::* ''[[:fi:Tammikuu|Tammikuu]]'' non è un insulto finlandese ma la traduzione di ''[[Sonetti_dei_mesi/II|Gennaio]]'', anche questo stralciato dalla "corona". ::* Prima che io spietatamente la trasformassi in un rinvio, la pagina [[Sogni e favole io fingo]] conteneva una versione del sonetto tratta da ''Antologia della poesia italiana - Vol. 3 - Seicento-Settecento. Collana "La biblioteca di Repubblica"'' ::'''morale''': Anche se non previsto possiamo considerare che quella stessa poesia che si ritiene incastonata inestirpabilmente in una raccolta può essere estrapolata sfacciatamente da qualunque traduttore o compilatore di crestomazie-florilegi-antologie-sillogi ecc. Nel momento in cui il nsOpera serve per associare più edizioni di una stessa opera a un solo elemento Wikidata, dobbiamo essere pronti a tutto ;-P - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 15:08, 13 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] grazie della correzione, da tempo ho perso ogni speranza di percorrere indenne il territorio ''hic sunt leones'' della letteratura. Secondo dubbio. Siamo certi, assodato che ogni ''opera'' deve avere un elemento wikidata, che sia necessario avere anche la corrispondente pagina in nsOpera? Non basterebbe, intanto, un link all'elemento opera wikidata, appiccicato alla pagina ns0 corrispondente a un'edizione di quell'opera? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:37, 14 ago 2022 (CEST) ::::Sulla seconda domanda sono del tutto incerto anch'io, infatti per questo cerco il conforto di bibliotecari, informatici bibliografi ecc. Se ogni testo/edizione del progetto avesse bisogno di una pagina nsOpera si creerebbe un duplicato il cui senso mi sfugge. ::::Il nsOpera ho capito che serve per definire quel "quid" astratto che indichiamo quando diciamo ''La divina commedia'', o ''Il cinque maggio'' come opere dell'intelletto dei loro autori, un po' come quando in geometria si tratta di "circonferenze" o nastri di Moebius senza dover ricorrere a esempi concreti, dunque imperfetti e dunque fallaci. Il problema si pone da quando stanno germogliando fitti i duplicati derivati a diverse edizioni e finora sto utilizzando il nsOpera per questo. Poi mi rendo conto che la connessione tra Wikidata e nsOpera è più complessa di questo, e appunto la sto studiando. Mi piace l'idea di chiarirmi con esempi e banalizzazioni come quella che ho scritto pocanzi. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:45, 14 ago 2022 (CEST) :::::Per quanto mi riguarda, benché io sia un estimatore della pagine Opera, ritengo che non sia necessario che ''ogni'' edizione abbia una corrispondente pagina Opera. Penso che siano assolutamente indispensabili per quei testi che sono molto famosi o molto citati. È indispensabile perché, per esempio, nella pagina Opera di una poesia si possono inserire come "alias" i titoli che vengono assegnati via via a quella poesia nelle varie edizioni. Invece non penso che sia indispensabile creare pagine Opera per gli articoli scientifici o di giornale perché, in linea di massima hanno avuto una sola edizione e, in caso di citazione, si fa sempre riferimento a quella... Diciamo che un ottimo strumento per capire se una certa opera dell'ingegno umano ha bisogno di una pagina Opera è il nostro SBN. Ora torno alla ''datificazione'' dei lirici marinisti... ;) Ciao! [[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 10:18, 15 ago 2022 (CEST) ::::::Se non ricordo male, il nsOpera è stato concepito su itwikisource prima che si assestasse, su wikidata, la discussione sulla complessa relazione autori-opere-edizioni. Se è così, è logico che la questione vada rivista. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 10:34, 15 ago 2022 (CEST) == Il nostro Match offline == @[[Utente:Ruthven|Ruthven]] @[[Utente:Candalua|Candalua]] Ho fatto correre il "Match offline", derivato con una certa fatica dallo script per il M & S mediawiki, su [[Azioni egregie operate in guerra]], testo settecentesco a caratteri minuti, con OCR zeppo di errori. Ha funzionato, grazie a due miglioramenti rispetto allo script canonico: # funziona anche con ''fonte pdf'' e non solo con djvu; # esiste un'opzione oldText=True che permette di ''ignorare i tipici errori OCR nel riconoscimento dei caratteri, inevitabili nei testi antichi''. Vi sembra una cosa da segnalare ai "piani alti"? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:27, 14 ago 2022 (CEST) == Un nuovo approccio per le liste in due colonne == Per favore, date un'occhiata a [[Azioni egregie operate in guerra/Indice delle cose più notabili]] e alle corrispondenti pagine nsPagina, a me la soluzione (che ho timidamente provato anche in precedenza) piace molto, e applicandola in nsPagina c'è il piccolo svantaggio della inesatta riproduzione della struttura in colonne del testo, ma secondo me bilanciata dal grande vantaggio di vedere in anteprima in nsPagina come verrà in ns0. La vostra opinione? (PS: non badate ai millanta errori del testo ancora da rivedere: è il mio stile, prima di tutto risolvere i problemi di formattazione....)[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:34, 15 ago 2022 (CEST) == Invitation to join the fifth Wikisource Triage meeting (18th August 2022) == Hello fellow Wikisource enthusiasts! We are the hosting the fifth [[:m:Wikisource Triage meetings|Wikisource Triage meeting]] on '''18th August 2022 at 4 PM UTC / 9:30 PM IST''' ([https://zonestamp.toolforge.org/1660838411 check your local time]) according to the [https://wudele.toolforge.org/wIztQjaxX1l5qy3A wudele poll] and also based on the previous feedback to have a Europe-Americas friendly meeting. As always, you don't have to be a developer to participate in these meetings but the focus of these meetings is to improve the Wikisource infrastructure. If you are interested in joining the meeting, kindly leave a message on '''sgill@wikimedia.org''' and we will add you to the calendar invite. Meanwhile, feel free to check out [[:m:Wikisource Triage meetings|the page on Meta-wiki]] and suggest any other topics for the agenda. Regards [[:m:User:SWilson (WMF)|Sam Wilson (WMF)]] and [[:m:User:SGill (WMF)|Satdeep Gill (WMF)]] <small> Sent using [[User:MediaWiki message delivery|MediaWiki message delivery]] ([[User talk:MediaWiki message delivery|disc.]]) 17:05, 15 ago 2022 (CEST)</small> <!-- Messaggio inviato da User:SGill (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=User:SGill_(WMF)/lists/WS_VPs&oldid=23314792 --> == Notizie tecniche: 2022-33 == <section begin="technews-2022-W33"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/33|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * Wikipedia in lingua persiana (farsi) ha impedito agli IP di fare modifiche tra ottobre 2021 e aprile 2022. Il team Product Analytics di Wikimedia Foundation ha monitorato la situazione e ha pubblicato un [[m:Special:MyLanguage/IP Editing: Privacy Enhancement and Abuse Mitigation/IP Editing Restriction Study/Farsi Wikipedia|rapporto sull'impatto]] di questo cambiamento. '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.25|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-16|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-17|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-18|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] A causa di un cambio di database, due gruppi di wiki saranno in modalità di sola lettura per qualche minuto intorno alle 07:00 UTC rispettivamente il {{#time:j xg|2022-08-16|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s1.dblist primo gruppo]) e il {{#time:j xg|2022-08-18|it}} ([https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s8.dblist secondo gruppo]). * L'[[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:WikiEditor/Realtime_Preview|anteprima in tempo reale]] si potrà attivare tra le funzioni beta dei wiki nel [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists%2Fgroup1.dblist gruppo 1]. La funzione è stata sviluppata per esaudire [[m:Special:MyLanguage/Community_Wishlist_Survey_2021/Real_Time_Preview_for_Wikitext|uno dei desideri espressi nel sondaggio sui desideri della comunità]]. '''Modifiche future''' * La funzione beta [[mw:Special:MyLanguage/Help:DiscussionTools|Strumenti di discussione]] sarà aggiornata nel corso di agosto. Le discussioni appariranno in modo diverso. Visualizza in anteprima [[mw:Special:MyLanguage/Talk pages project/Usability/Prototype|alcuni dei cambiamenti proposti]]. [https://www.mediawiki.org/wiki/Talk_pages_project/Usability#4_August_2022][https://www.mediawiki.org/wiki/Talk_pages_project/Usability#Phase_1:_Topic_containers][https://phabricator.wikimedia.org/T312672] '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/33|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W33"/> 23:08, 15 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23658001 --> == Attilio Razzolini == Non trovo dati anagrafici per il miniatore e pittore toscano Attilio Razzolini, mi servirebbero per [[Vita di Frate Ginepro]], [[Indice:Anonimo - I fioretti di Sancto Francesco.djvu]], da cui si ricaverebbe anche un buon proofread per I fioretti di San Francesco. Niente da fare rovistando con Google e su VIAF. Qualcuno può aiutarmi? [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 00:01, 16 ago 2022 (CEST) :Questo è un lavoro per wikipediani specialisti... proverò a bussare di là. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 09:33, 16 ago 2022 (CEST) :: @[[Utente:OrbiliusMagister]] Grazie. Il problema generale è: come comportarsi, con le norme sul copyright, nel caso che ''la data della morte dell'autore sia ignota?'' Gli USA, intelligentemente, evitano questo problema. Ma noi siamo la "patria del diritto".... una soluzione pratica: potrei temporaneamente oscurare, nel djvu, le incisioni; il djvu completo resterebbe sepolto nella cronologia. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 17:28, 16 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Alex brollo]], per il momento nessun segnale né da Pedia né da Telegram. Io sono per la soluzione ''bold'': dato il 1925 come limite massimo del suo ''floruit'' sono molto convinto che l'artista , pace all'anima sua, non abbia superato la seconda guerra mondiale. Propongo di tenere tutto visibile. Se i vari crop passeranno il vaglio di commons dove sono più severi in tali politiche, avremo guadagnato delle belle immagini, altrimenti le elimineremo. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 19:50, 16 ago 2022 (CEST) :::: @[[Utente:OrbiliusMagister]] I file sono pronti per il caricamento, in questi casi non uso CropTool ma preferisco una elaborazione offline secondo lo [[Utente:Alex brollo/Book|schema suggerito a suo tempo da Ruthven]], ma sono perplesso suio metadati. Se solo il nome dell'illustratore non fosse messo lì con tanta evidenza fin dalla copertina.... :-( Boh, intanto carico capilettera e ornamenti. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:11, 17 ago 2022 (CEST) :::::@[[Utente:Alex brollo]] Da quanto leggo in rete risulta che l'ingegnere Attilio Razzolini fosse fiorentino e abbia progettato e realizzato nel 1899 la Chiesa dell'Immacolata a Piombino e il Convento Francescano dell'Immacolata, sempre a Piombino. Dunque è verosimile che sia nato non dopo il 1875 circa. Si potrebbe contattare la parrocchia di quella Chiesa di Piombino per sapere se ne sanno di più... --[[User:Myron Aub|Myron Aub]] ([[User talk:Myron Aub|disc.]]) 19:55, 17 ago 2022 (CEST) == Duplicato di Verga == Gli indici [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] e [[Indice:Teatro di Giovanni Verga.djvu]] (il primo al 100%, il secondo quasi del tutto rosso) sembrano riferirsi allo stesso file (non file uguali, proprio lo stesso file: non pensavo neanche fosse tecnicamente possibile). C'è qualcosa che mi sfugge o il secondo può essere cancellato? [[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 10:44, 17 ago 2022 (CEST) :@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]], guardando le cronologie degli indici la cosa ha una sua (peraltro contorta) logica: nel 2011 @[[Utente:Panz Panz|Panz Panz]] carica il file prendendolo da IA e crea contestualmente la pagina indice, che viene però sostanzialmente ignorata. Le poche pagine preparate e rilette sono precedenti il 2016, quando @[[Utente:Xavier121|Xavier121]] ci ricorda che le pagine indice dovrebbero assumere un titolo basato su "autore - titolo, Editore, anno" e dà il buon esempio creando la pagina indice ''Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912'' a partire dal file con nome più vago. Questo però avviene all'oscuro della preesistenza di un'altra pagina indice. Il primo indice continua ad essere ignorato e nel frattempo [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] viene compilato pagina per pagina, formattato e riletto nel 2020. :... provvedo all'eliminazione del doppione; mi spiace molto per quegli utenti che hanno trascritto o formattato o riletto tredici pagine, ma dovrò eliminare i loro contributi. Lascio passare comunque qualche minuto perché i più curiosi notino l'evoluzione dell'arte di formattare una stessa pagina [[Pagina:Teatro di Giovanni Verga.djvu/16|nel 2014]] rispetto [[Pagina:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu/16|al 2020]]. Attenzione però: prevedo qualche disagio, dato che se andiamo su una pagina qualunque di [[Indice:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] e clicchiamo sulla linguetta ˆ per tornare alla pagina indice.... finiamo su [[Indice:Teatro di Giovanni Verga.djvu]]! Questo ci insegna a stare ben attenti a come nominare i file che carichiamo su commons: il nome del file djvu e quello della pagina indice ''devono coincidere''. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:24, 17 ago 2022 (CEST) ::E infatti sono stato facile profeta: Cancellato l'indice il cui titolo corrisponde con quello del file di commons, abbiamo un indice con pagine complete, formattate e rilette, che però fa riferimento a un file dal nome diverso su commons. ::Temo che la situazione sia complessa: se chiedo (come mi sembra sensato) la rinominazione del file su commons ad un admin a caso come @[[Utente:Ruthven|Ruthven]], l'operazione avrà effetti collaterali nell'indice attualmente funzionante; come piano B potremmo spostare indice e pagine attuali al titolo del file cancellato ma infrangendo la denominazione con autore editore e data decisa poco sopra: @[[Utente:Candalua|Candalua]], @[[Utente:Alex brollo|Alex brollo]], @[[Utente:Xavier121|Xavier121]], che facciamo? - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 12:04, 17 ago 2022 (CEST) ::: Ho già esplorato un busillo simile. [[:c:File:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] è solo una pagina redirect verso [[:c:File:Teatro di Giovanni Verga.djvu]]. Basta richiedere la cancellazione della pagina redirect, poi, a cancellazione avvenuta, rinominare il secondo file con il nome di quello cancellato, fine. Qui da noi non serve cambiare niente. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 13:02, 17 ago 2022 (CEST) ::::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] @[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] cancellazione della pagina redirect [[:c:File:Verga - Teatro, Milano, Treves, 1912.djvu]] richiesta. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 06:42, 18 ago 2022 (CEST) :::::[[:c:User_talk:Ruthven#Inversione di redirect|Ci siamo sovrapposti]]. Penso che Ruthven abbia capito il problema e saprà cosa fare. - '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 06:54, 18 ago 2022 (CEST) == Rinvii interprogetto == Cari amici, ho una questione non indifferente da proporvi: vale la pena creare dei rinvii da it.source ad altri progetti a seguito di trasferimento di testi da uno all'altro? Ecco il ''casus'': [[Marzo]] rinvia a [[Marzo (Di Giacomo)]] che, inizialmente stazionata da noi, è stata trasferita [[:nap:Marzo (Di Giacomo)|a nap.source]]. Ho pensato di usare il {{Tl|softredirect}} ma *In automatico mi è chiesto di dare un SAL alla pagina... e vabbè, si possono creare eccezioni come per redirect e disambigue, ma *aggiungiamo altre ''metapagine'' a un namespace che richiede normalmente pagine di ''contenuto''? *Spiace deviare i navigatori su altri progetti? Insomma Che ne pensate? È un problema o una fisima che mi sto creando a causa del solleone estivo? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 09:20, 18 ago 2022 (CEST) : Timidamente propongo, anche in questo caso, la soluzione "allineamento interprogetto", per osa sperimentata solo per alcuni testi bilingui italiano/latino. Il problema sarà risolto per bene se e quando esisterà la transclusione interprogetto. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:19, 18 ago 2022 (CEST) ::A proposito di transclusione interprogetto: ho corretto un po' di greco nelle pagine di G.B. Vico, ma dopo averlo fatto un banner mi ha ricordato che le pagine che ho corretto provengono da la.source... ?!? ::In pratica, correggo il greco qui, su la.source o è indifferente? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 20:29, 18 ago 2022 (CEST) ::: {{ping|OrbiliusMagister}} Andrebbero corrette su la.wikisource, esattamente come se fossero pagine Iwpage. Lo so che è una "toppa" complessa e anti-intuitiva, ma per ora non ho trovato di meglio. Prima arriva la transclusione interprogetto, prima questa robaccia finisce.... e comunque non credo che la applicherò più. ::: Riassumo la cosa per chi non l'ha mai incontrata. Un bot (a lancio manuale) legge le pagine sul sito fonte, la.wikisource, e poi legge la corrispondente pagina del sito bersaglio, it.wikisource, in cui, se c'è stato allineamento, trova anche l'id della versione su la.wikisource. Se l'id corrisponde (ossia, se su la.wikisource la pagina non è stata modificata dopo l'ultimo allineamento) il bot non fa nulla; se invece è stata modificata, gli id non corrispondono, e il bot copia sul sito bersaglio la nuova versione con il nuovo id. ::: Le modifiche sul sito bersaglio, it.wikisource, saranno rullate al primo allineamento con nuove versioni su la.wikisource, a meno che non siano replicate anche su la.wikisource; ''tanto vale farle una volta sola nel posto giusto''. ::: La difficoltà è che viene copiato ''il codice wiki'', comprese chiamate a moduli e template, che devono esistere con lo stesso nome e con lo stesso funzionamento su entrambi i siti. Penso che sia questa la difficoltà che finora ha fatto arenare l'idea della transclusione interprogetto: ormai la "divergenza evolutiva" di template e moduli è, temo, irreversibile. Ma ai tempi della sciagurata suddivisione di wikisource in vari progetti linguistici indipendenti è stata fatta questa scelta, e adesso è tardi. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:42, 19 ago 2022 (CEST) == Quanto ci piacciono le curve! == Cari amici, con un titolo come questo spero di avere la vostra attenzione per qualche istante: Tutti dobbiamo a Candalua la possibilità di leggere le statistiche di rilettura ordinabili e filtrabili (ad esempio: data la [https://phetools.toolforge.org/statistics.php tabella generale] è possibile esplicitare cliccando sulle freccine in intestazione molte classifiche che prima non erano intuitive; inoltre usando il "|" è possibile filtrare due o più progetti, ad esempio notando che tra it.source ed en.source il rapporto tra pagine "senza versione a fronte" e "proofread" è [https://phetools.toolforge.org/statistics.php?lang=it|en migliore di un 5% a nostro favore]. Era un desiderio che avevo chiesto qualche anno fa e non speravo mi venisse esaudito! Ebbene, ad [[Utente:Ankry]] dobbiamo un grande ringraziamento: da qualche mese è attivo un servizio che interesserà chi ama guardare le statistiche: lo spiego con due esempi. #Qual è l'andamento delle visite al nostro progetto? se confrontiamo con Pedia.... [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&range=latest-20&sites=it.wikisource.org|it.wikipedia.org si direbbe che nessuno ci degni di uno scguardo], ma sappiamo [https://pageviews.wmcloud.org/siteviews/?platform=all-access&source=pageviews&agent=user&range=latest-20&sites=it.wikisource.org che in realtà non è vero]. #Se concentriamo in uno stesso grafico i dati di trascrizione di ''tutte'' le wikisource... [https://phetools.toolforge.org/graphs/Wikisource_-_proofread_pages.svg di fronte a fr.source ed en.source noi ancora ancora ci vediamo], ma chi volesse esaminare la crescita di ''vec.source'' o ''nap.source'' su quello stesso grafico vedrebbe un piattume completo. L'errore di prospettiva è confrontare ordini di grandezza distanti tra loro. La mia proposta di rendere vettoriali i grafici, esaudita — grazie a Candalua —, permette di intuire qualcosa di più ingrandendo il grafico, ma Ankry ha fatto ancora meglio, creando dei grafici a diversi ordini di ingrandimento e con dei subset di progetti! purtroppo sul sito dei Phetools non c'è nessun link: io li ho ricevuti via mail da Ankry e li condivido volentieri: *[https://phetools.toolforge.org/proofread.html pagine 75% cumulative con tre ingrandimenti e con progetti separati in tre subset] *[https://phetools.toolforge.org/validated.html pagine 100% cumulative con tre ingrandimenti e con progetti separati in tre subset] Notevole no? Siccome Ankry sta ancora lavorando su questi strumenti statistici, se avete richieste o proposte interessanti me ne farò portavoce presso di lui. '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 23:08, 19 ago 2022 (CEST) : Bello! unica cosa, difficile riconoscere i vari colori: almeno dove le curve non sono troppo affollate, sarebbe comodo che oltre al colore ci fosse anche la sigla del progetto. E bisognerebbe carpire qualche trucco dagli amici polacchi.... [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:13, 20 ago 2022 (CEST) == test per tl Annotazione a lato == Per prova, ho modificato il tl|Annotazione a lato, di cui devo fare grande uso in Galilei, evidenziando, nella sola nsPagina, il testo in colore rosso, oltre che in font smaller. La cosa, per ora, mi piace molto. Una delle pagine su cui sto lavorando: [[Pagina:Le opere di Galileo Galilei VII.djvu/69]]. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 15:24, 20 ago 2022 (CEST) :non sempre rispondiamo ma seguiamo con piacere :-) [[User:Accolturato|Accolturato]] ([[User talk:Accolturato|disc.]]) 10:02, 25 ago 2022 (CEST) :: Vedo che su en.wikisource il colore, per le note a lato, è rosso di default; u n caso di evoluzione convergente :-) loro usano anche layout dinamici, uno mostra, per le note laterali, una soluzione abbastanza sgradevole (simile a quella delle immagini left o right), e ho anche visto che questo formato è quello che viene correttamente esportato in pdf. ma non mi piace per niente. Non ho anciora capito come fattio i grandi francesi. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 12:15, 27 ago 2022 (CEST) == Sottopagine obsolete? == Salve a tutti. Giocando con qualche query (nello specifico, usando [https://petscan.wmflabs.org/?min_sitelink_count=&cb_labels_no_l=1&negcats=Testi%20senza%20versione%20cartacea%20a%20fronte%0ASottopagine%20senza%20versione%20cartacea%20a%20fronte&edits%5Banons%5D=both&cb_labels_yes_l=1&edits%5Bbots%5D=both&interface_language=en&project=wikisource&since_rev0=&search_max_results=500&cb_labels_any_l=1&edits%5Bflagged%5D=both&active_tab=tab_output&categories=Testi%20SAL%2075%&language=it&ns%5B0%5D=1& questa]) mi sono imbattuto in alcune sottopagine in ns0 che sembrano residui di testi pre-proofread a cui è stata aggiunta una fonte ma che sono rimasti indietro: per essere più precisi, sono scene di testi teatrali il cui testo (proofread) in ns0 ha solo una divisione in atti. Per adesso ho individuato le seguenti: {{cassetto|Titolo=Elenco|Testo= *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena VIII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena IX]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena X]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XI]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XII]] *[[La donna di garbo/Atto Primo/Scena XIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena VIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena IX]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena X]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XIII]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XIV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XV]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XVI]] *[[La donna di garbo/Atto Secondo/Scena XVII]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena I]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena II]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena III]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena IV]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena V]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena VI]] *[[La donna di garbo/Atto Terzo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Dedica]] *[[I pettegolezzi delle donne/Introduzione]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Primo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XVIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XIX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Secondo/Scena XXIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena I]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena II]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena III]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena IV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena V]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena VIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena IX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena X]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XV]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVI]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XVIII]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XIX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XX]] *[[I pettegolezzi delle donne/Atto Terzo/Scena XXI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena II]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena I]] *[[La bottega del caffè/Introduzione]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena III]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena IV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena V]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena VIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena IX]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena X]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quinta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena sesta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena settima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quinta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Bruto Primo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Bruto Secondo (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto primo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto secondo/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto terzo/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quarta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena quinta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena sesta]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quarto/Scena settima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena prima]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena seconda]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena terza]] *[[Mirra (Alfieri, 1946)/Atto quinto/Scena quarta]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XV]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVI]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XVIII]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XIX]] *[[La bottega del caffè/Atto Primo/Scena XX]] }} (Nota: non ho controllato le pagine ad una ad una, quindi ce ne potrebbe essere qualcuna che non rientra nella casistica.) Si possono/devono cancellare? È meglio salvarle in qualche modo (ad esempio trasformandole in redirect)? : {{ping|Dr Zimbu}} Eccellente lavoro, grazie! Si tratta senz'altrpo di rimasugli di una ristrutturazione dei testi: da qualche tempo per le opere teatrali viene preferita una suddivisione in atti piuttosto che la polverizzazione in singole scene. IMHO può essere fatta pulizia senza pensarci un attimo.... ma aspetto conferma. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:32, 21 ago 2022 (CEST) :Dopo aspettato un po', ho ripulito. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:52, 22 ago 2022 (CEST) ::Grazie mille per l'intervento {{ping|Alex brollo}}. Ho trovato anche le scene dell'[[Artaserse]]: qui le singole pagine ns0 sono collegate alla versione proofread, ma le altre opere di Metastasio sono divise solo in atti. Vanno normalizzate o si lascia così?--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 09:58, 22 ago 2022 (CEST) :::@[[Utente:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] Io lascerei così. La "ristrutturazione" è suggerita se si deve comunque mettere mano al testo in maniera pesante; altrimenti, per me, non ne vale la pena. Tanto più che l'indicazione "un atto, una pagina" non è affatto una regola ma solo un suggerimento. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 16:56, 22 ago 2022 (CEST) ::::{{ping|Alex brollo}} Ok allora a lasciare così (il dubbio mi era venuto anche perché penso di rileggerlo a breve, quindi mi sarebbe stato più comodo avere solo le pagine degli atti)--[[User:Dr Zimbu|Dr Zimbu]] ([[User talk:Dr Zimbu|disc.]]) 18:06, 22 ago 2022 (CEST) ::::: {{ping|Dr Zimbu}} La rilettura di un testo è qualcosa di abbastanza simile a "metterci mano in maniera pesante". Può essere l'occasione di rimettere mano anche alla struttura. Ripeto, la scelta fra suddivisione in scene e quella in atti non è ancora una "rogola", potrebbe diventarlo dopo una discussione che analizzi bene i pro e i contro, ma se tu lo trovi più comodo, secondo me procedi pure. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 07:18, 23 ago 2022 (CEST) == Due casi diversi di conversione proofread in Galileo == Esplorando la pagina [[progetto:Trascrizioni/Match and split]], mi imbatto di nuovo nei testi dell'opera di Galileo e nella terribile edizione Favaro. Trovo casi diversi di possibile conversione ''proofread'', il primo [[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano (Favaro)]], accoppiato con il testo ''naked'' [[Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo tolemaico e copernicano]]; faticoso, ma possibile e doveroso, l'inserimento delle numerose annotazioni a lato di mano galileiana, dopodichè la versione ''naked'' a mio giudizio può essere sostituita da quella ''proofread''. Poi c'è il caso di [[Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze (Favaro)]] accoppiato con [[Discorsi e dimostrazioni matematiche intorno a due nuove scienze]], del tutto diverso (faticosissimo!): nel primo i teoremi ecc, sono in latino, come sono nel testo galileiano; nel secondo sono tradotti in italiano. In questo caso le due edizioni si integrano fra di loro, e sopprimere la seconda mi sembra un errore. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:24, 21 ago 2022 (CEST) :Caro @[[Utente:Alex brollo|Alex]], per l'appunto: abbiamo da gestire problematiche in contrasto reciproco: da una parte sapevamo che avremmo avuto più versioni di uno stesso testo e ci siamo dotati di strumenti per gestirle, dall'altro il tempo ha reso sempre più inutili versioni o senza fonte o con fonti inaffidabili (i vari supplementi di quotidiani o le antologie scolastiche) spingendoci a una ricerca di edizioni digitalizzate per dare una fonte a questi testi. :In generale non so quanto valga la pena inaugurare una sezione "testi da cancellare" in linea con altri progetti: è importante che in caso di dubbio gli amministratori chiedano lumi come correttamente hai fatto. Porto due esempi. :#''[[Manifesto del Partito Politico Futurista Italiano]]'' non ha una fonte proofread, ma ho trovato online la rivista dove è stato pubblicato e ho allineato il nostro testo ad essa: meno male perché le differenze si sono rivelate notevoli! Mi son convinto ancor più della necessità di ridurre al minimo possibile e possibilmente ad azzerare i testi senza una fonte verificabile, magari depositata su commons (i siti internet a distanza di anni si dimostrano più volatili e precari di quel che si creda); :#''[[Scola della Patienza]]'' è un testo a cui abbiamo recentemente accoppiato la fonte, ma che abbiamo scoperto essere stato pesantemente "modernizzato" nell'ortografia/punteggiatura e mutilato di infinite citazioni latine: sto lentamente riallineandolo alla fonte ma a prezzo di un lavoro certosino e ingrato. D'altronde, essendo la forma "naked" opera di un utente e non derivata da una edizione a stampa ritengo questa operazione di riallineamento una fatica necessaria. :Pur di allineare un testo ''naked'' a una fonte proofread valutiamo la possibilità di cambiargli fonte e allinearlo alla nuova fonte. Il cambio va fatto però quando se ne riscontri l'opportunità e l'operazione riguardi testi ''praticamente uguali''. Nel caso di Galileo se le differenze sono eccessivamente rilevanti (come il caso delle traduzioni di scritte in latino o modernizzazioni esagerate) o ci disfiamo di un testo moderno per mantenere un solo testo proofread o accettiamo la coesistenza: ricordo il caso della ''[[Caccia di Diana]]'' in cui abbiamo allineato un'edizione moderna di pregio a una fonte ottocentesca di qualità più modesta. Ci tocca procedere caso per caso, tra l'altro noi abbiamo tenuto per anni e anni edizioni di Galileo in cui man cavano figure geometriche essenziali per la comprensione, giusto? Insomma, discustiamone caso per caso, c'è un [[Progetto:Testi scientifici/Galileo|progetto specifico per questo]]. :P.S. L'edizione Favaro non è "terribile", è un tesoro prezioso che stiamo rendendo disponibile al mondo. sarà difficile da formattare ma il tempo è dalla nostra parte e dobbiamo ragionare in termini di decenni e generazioni.- '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 11:39, 21 ago 2022 (CEST) ::@[[Utente:OrbiliusMagister|OrbiliusMagister]] Converto il "terribile" in "terribilmente difficile". :-). Una delle difficoltà, che non so se altrove qualcuno abbia risolto, è la questione delle righe in prosa numerate, ma ce n'è per tutti. Comunque: almeno il Dialogo sopra i due massimi sistemi'' richiede solo un po' di pazienza. Procedo pian piano. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 14:23, 21 ago 2022 (CEST) == Notizie tecniche: 2022-34 == <section begin="technews-2022-W34"/><div class="plainlinks"> Ultimo '''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|bollettino tecnico]]''' della comunità tecnica di Wikimedia. Per favore informa gli altri utenti di queste modifiche. Non tutte le modifiche produrranno effetti per te. [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/34|Traduzioni]] disponibili. '''Modifiche recenti''' * Sono stati risolti due problemi dell'estensione [[mw:Special:MyLanguage/Help:Extension:Kartographer|Kartographer]]. Non appaiono più vuote le mappe su cui sono state tracciate linee col VisualEditor. Inoltre le linee come quelle metropolitane che hanno punti con QID (identificatori Q) non sono più mostrate con icone a forma di puntina. [https://phabricator.wikimedia.org/T292613][https://phabricator.wikimedia.org/T308560] '''Modifiche di questa settimana''' * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] La [[mw:MediaWiki 1.39/wmf.26|nuova versione]] di MediaWiki sarà sulle wiki di prova e MediaWiki.org dal giorno {{#time:j xg|2022-08-23|it}}. Sarà disponibile sulle wiki non-Wikipedia e alcune Wikipedia dal giorno {{#time:j xg|2022-08-24|it}} e sulle altre wiki dal giorno {{#time:j xg|2022-08-25|it}} ([[mw:MediaWiki 1.39/Roadmap|calendario]]). * [[File:Octicons-sync.svg|12px|link=|alt=|Elemento ricorrente]] Il {{#time:j xg|2022-08-25|it}} alle 7:00 UTC [https://noc.wikimedia.org/conf/highlight.php?file=dblists/s4.dblist alcuni wiki] saranno in modalità di sola lettura per alcuni minuti a causa di un cambio di database. * I colori dei link, sia quelli già visitati che non, saranno cambiati in modo che si possano distinguere meglio dal resto del testo. [https://phabricator.wikimedia.org/T213778] '''Modifiche future''' * La nuova funzione [{{int:discussiontools-topicsubscription-button-subscribe}}] [[mw:Talk pages project/Notifications#12 August 2022|aiuta i nuovi utenti a leggere le risposte]]. Il team Editing la sta attivando su tutti i wiki. Puoi disattivarla nelle [[Special:Preferences#mw-prefsection-editing-discussion|tue preferenze]]. [https://phabricator.wikimedia.org/T284489] '''''[[m:Special:MyLanguage/Tech/News|Tech news]]''' preparata dai [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/Writers|redattori Tech News]] e pubblicata da [[m:Special:MyLanguage/User:MediaWiki message delivery|bot]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News#contribute|Contribuisci]]&nbsp;• [[m:Special:MyLanguage/Tech/News/2022/34|Traduci]]&nbsp;• [[m:Tech|Chiedi aiuto]]&nbsp;• [[m:Talk:Tech/News|Commenta]]&nbsp;• [[m:Global message delivery/Targets/Tech ambassadors|Sottoscrivi o cancella la sottoscrizione]].'' </div><section end="technews-2022-W34"/> 02:12, 23 ago 2022 (CEST) <!-- Messaggio inviato da User:Quiddity (WMF)@metawiki usando l'elenco su https://meta.wikimedia.org/w/index.php?title=Global_message_delivery/Targets/Tech_ambassadors&oldid=23675501 --> == Rientro paragrafo == Ciao a tutti, non riesco a ottenere il corretto rientro del secondo paragrafo di [[Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905)|questo documento]]... In NsPagina le ho provate tutte ma in Ns0 non hanno effetto... :'( Dove sbaglio? [[Utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #26619C;">Cinnamologus</span>]] [[Discussioni utente:Cinnamologus|<span style="font-family: Georgia, serif; font-size: 14px; color: #6ba3db;">(disc.)</span>]] 15:25, 27 ago 2022 (CEST) :È cambiato qualcosa? Ingenuamente ho eliminato tutto quello che c'era tra il punto finale del primo paragrafo e l'inizio del secondo, poi ho battuto due caporiga e dopo aver salvato ora a me tutto appare regolare. A voi? '''[[Utente:OrbiliusMagister|<span style="color:orange;">&epsilon;</span><span style="color:blue;">&Delta;</span>]][[Discussioni utente:OrbiliusMagister|<span style="color:brown;">&omega;</span>]]''' 08:41, 28 ago 2022 (CEST) : {{ping|Candalua}}E' un effetto collaterale del css in [[Template:Capolettera/style.css]], .dropinitial +p {text-indent:0}. Una roba delicata, lascio l'analisi delle conseguenze dell'editing all'autore del css. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 08:48, 28 ago 2022 (CEST) :: Ho provato a sostituire tl|Capolettera con FI, ma ho fatto rollback: il risultato sembra buono ma devasta l'esportazione in pdf, uffa. Immagino che quel css volesse evitare l'indentatura nel testo subito dopo il capolettera, ma per qualche strano motivo quel testo non è all'interno di un tag p e il css agisce sul tag p successivo. Boh? --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 09:14, 28 ago 2022 (CEST) ::: Il mistero si infittisce.... il testo immediatamente successivo al capolettera è circoscritto da un tag p in nsPagina, non lo è in ns0. Boh? L'aggiunta di un tag p vuoto sembra risolvere il problema, ma è una brutta toppa. --[[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 18:08, 28 ago 2022 (CEST) :::: {{ping|Candalua}} Trovata una soluzione molto promettente, che, testata a fondo, potrebbe risolvere il problema dell'esportazione in pdf di qualsiasi immagine prodotta con il tl!FI, oltre all'indentatura del tag p... .... finisco i test e poi ne parliamo in bar tecnico. [[User:Alex brollo|Alex brollo]] ([[User talk:Alex brollo|disc.]]). 20:03, 28 ago 2022 (CEST) neej9yh94t2oxxfby8kyipm0xs3ezci Pagina:Storia della decadenza dei costumi delle scienze e della lingua dei romani II.djvu/62 108 846574 3027730 3026922 2022-08-29T11:41:47Z Barbaforcuta 9144 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Barbaforcuta" />{{RigaIntestazione|58||}}</noinclude>Spagnuoli, e i Pannonj nell’ardente brama di adottare straniere cognizioni, e favelle. Quando essi incominciarono finalmente sotto Angusto a godere di quella pace da lungo tempo generalmente desiderata, ed osservarono che i primarj Romani maudavano i proprj figli a Marsiglia per farli ivi educare da Greci Retori, e filosofi, non solo fecesi da loro il medesimo, ma tutte le grandi città della Gallia stabilirono ricchi stipendj a celebri medici, oratori, e filosofi affinchè questi avesser cura della salute de’ proprj concittadini, ed istruir potessero i loro figli<ref>Strab. IV. 273.</ref>. Sotto Tiberio fiorì, e segnalossi Autun sopra tutte le altre galliche Città tanto per la fama de’ suoi maestri quanto per l’affluenza de’ più illustri giovani, che ivi concorrevano da tutta la Gallia a cagione de’ loro studj<ref>Tacit. III. 43. Augustodunum, caput gentis armatis cohortibus Sacrovir occupaverat, nobilissimam Galliarum sobolem, liberalibus studiis ibi operatam etc.</ref>. Alla detta Città fù in breve disputata una tal gloria da Lione, e da altre Città ancora nelle quali con istupore del giovine Plinio formaronsi rispettabili {{Pt|Biblio-|}} <ref follow="i">exercittlio. II. 110. Vellej. Pater. Le due Pannonie trovavansi in tale stato anche al tempo di Augusto.</ref><noinclude></noinclude> hvbq9qsbapur1nlslhnzmhwvej3t4mr Indice:Il fermo proposito (Roma 1905).djvu 110 846605 3027502 3026996 2022-08-28T12:33:16Z Cinnamologus 2379 Porto il SAL a SAL 75% proofread-index text/x-wiki {{:MediaWiki:Proofreadpage_index_template |Autore=Papa Pio X |NomePagina=Il fermo proposito (Roma 1905) |Titolo=Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai vescovi d'Italia sull'azione cattolica |TitoloOriginale= |Sottotitolo= |LinguaOriginale= |Lingua= |Traduttore= |Illustratore= |Curatore= |Editore=Tipografia vaticana |Città=Roma |Anno=1905 |Fonte={{IA|PioXEnciclica1905-0611TipVat1905}} |Immagine=3 |Progetto=Cristianesimo |Argomento= |Qualità=75% |Pagine=<pagelist 1to2=- 3=Frontespizio 4=- 5=3 26to28=- /> |Sommario={{Indice sommario|nome=Il fermo proposito (Roma 1905)|titolo=Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai vescovi d'Italia sull'azione cattolica|from=3|delta=Frontespizio}} |Volumi= |Note= |Css= }} 7aobcpwllzu643spnj8gp3jcfwm1rdm Indice:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu 110 846606 3027620 3026997 2022-08-28T15:33:26Z Cinnamologus 2379 Porto il SAL a SAL 75% proofread-index text/x-wiki {{:MediaWiki:Proofreadpage_index_template |Autore=Papa Pio X |NomePagina=Pieni l'animo (Siena 1906) |Titolo=Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai venerabili fratelli arcivescovi e vescovi d'Italia |TitoloOriginale= |Sottotitolo= |LinguaOriginale= |Lingua= |Traduttore= |Illustratore= |Curatore= |Editore=Tipografia pontificia San Bernardino |Città=Siena |Anno=1906 |Fonte={{IA|PioXEnciclica1906-0728Siena1906}} |Immagine=1 |Progetto=Cristianesimo |Argomento= |Qualità=75% |Pagine=<pagelist 1=Copertina 2=- 3=1 14to16=- /> |Sommario={{Indice sommario|nome=Pieni l'animo (Siena 1906)|titolo=Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai venerabili fratelli arcivescovi e vescovi d'Italia|from=1|delta=Copertina}} |Volumi= |Note= |Css= }} efr59ifq460rd19f50pljosj5xwulwd Pagina:Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905).djvu/3 108 846629 3027632 3027460 2022-08-28T17:49:17Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude> :::::{{Type|w=0.5em|''Signor Cardinale,''}} <!--{{Capolettera|[[File:Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905) - TO2.png|60px|L]]|}}-->{{FI |file = Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905) - TO2.png | tsize = 60px | float = left | caption = }}a lettera circolare del 28 Luglio 1904, diretta dall’Emo Signor Cardinale Nostro Segretario di Stato ai Revmi Ordinarî d’Italia, stabiliva con tanta precisione le Nostre prescrizioni specialmente riguardo i Comitati Cattolici e l’azione popolare cristiana, che anche i meno eruditi negli elementi del Catechismo avrebbero dovuto intendere, che non si può avere azione cattolica di vero nome senza la immediata dipendenza dai Vescovi. <p></p> Ma, come nel campo della parabola evangelica, anche in quello dell’azione cattolica già da qualche tempo venne soprasseminata la zizzania, che cresce e soffoca l’eletto grano; e questo non per opera di aperti nemici, ma di quelli stessi, che si professano e si vantano di essere cattolici. E tali sono i così detti Democratici cristiani autonomi, che per desiderio di una libertà male intesa mostrano col fatto di scuotere ogni disciplina; aspirano a novità pericolose, che la Chiesa non può approvare; si atteggiano a {{Pt|con-|}}<noinclude><references/></noinclude> 0p315gw41m5n7irqom2yfcdzqpjy4vq 3027634 3027632 2022-08-28T17:56:17Z Alex brollo 1615 /* new eis level3 */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude> :::::{{Type|w=0.5em|''Signor Cardinale,''}} <!--{{Capolettera|[[File:Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905) - TO2.png|60px|L]]|}}-->{{FI |file = Lettera al cardinale Domenico Svampa (Roma 1905) - TO2.png | tsize = 50px | float = left | margin-top=.4em | margin-right=.5em | margin-bottom=0 }}a lettera circolare del 28 Luglio 1904, diretta dall’Emo Signor Cardinale Nostro Segretario di Stato ai Revmi Ordinarî d’Italia, stabiliva con tanta precisione le Nostre prescrizioni specialmente riguardo i Comitati Cattolici e l’azione popolare cristiana, che anche i meno eruditi negli elementi del Catechismo avrebbero dovuto intendere, che non si può avere azione cattolica di vero nome senza la immediata dipendenza dai Vescovi. Ma, come nel campo della parabola evangelica, anche in quello dell’azione cattolica già da qualche tempo venne soprasseminata la zizzania, che cresce e soffoca l’eletto grano; e questo non per opera di aperti nemici, ma di quelli stessi, che si professano e si vantano di essere cattolici. 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Ma, come nel campo della parabola evangelica, anche in quello dell’azione cattolica già da qualche tempo venne soprasseminata la zizzania, che cresce e soffoca l’eletto grano; e questo non per opera di aperti nemici, ma di quelli stessi, che si professano e si vantano di essere cattolici. 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X}}<noinclude>{{rule|t=30|9.4em}} {{Ct|f=80%|L=1px|w=0.3em|{{Sc|Tipografia Vaticana}}}}</noinclude> 1smdwjltxp5bvsf69sgghs474k96ei6 Pagina:Il fermo proposito (Roma 1905).djvu/6 108 846642 3027558 3027206 2022-08-28T12:51:58Z Cinnamologus 2379 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 4 —|}}</noinclude>questo in virtù dell’operazione proporzionata di ogni singolo membro, onde il corpo stesso prende l’aumento suo proprio e di mano in mano si perfeziona nel vincolo della carità. E se in quest’opera di ''edificazione del corpo di Cristo''<ref>Ephes. {{Sc|iv}}, 12.</ref>, è Nostro primo officio d’insegnare, di additare il retto modo da seguire e proporne i mezzi, di ammonire ed esortare paternamente, è altresì dovere di tutti i Nostri figliuoli dilettissimi, sparsi pel mondo, di accogliere le parole Nostre, di attuarle dapprima in se stessi e di concorrere efficacemente ad attuarle eziandio negli altri, ciascuno secondo la grazia da Dio ricevuta, secondo il suo stato ed officio, secondo lo zelo che ne infiamma il cuore. Qui vogliamo soltanto ricordare quelle molteplici opere di zelo in bene della Chiesa, della società e degli individui particolari, comunemente designate col nome di ''azione cattolica'', che fioriscono per grazia di Dio in ogni luogo e che abbondano altresì nella nostra Italia. Voi ben intendete, Venerabili Fratelli, quanto esse Ci debbano tornar care e quanto intimamente bramiamo di vederle rassodate e promosse. Non solo a più riprese ne abbiamo trattato a voce con parecchi almeno di voi, e coi principali loro rappresentanti in Italia nell’occasione che essi Ci recavano in persona l’omaggio della loro devozione e del loro affetto filiale, ma altresì pubblicando Noi su questo argomento o facendo pubblicare con la Nostra autorità varî Atti, che tutti già conoscete. Vero è che alcuni di questi, come richiedevano le circostanze per Noi dolorose, erano piuttosto diretti a rimuovere<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> s0iellv77h7ksc3eb18hr3svfj1lkvw Pagina:Il fermo proposito (Roma 1905).djvu/23 108 846703 3027498 2022-08-28T12:18:30Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 21 —|}}</noinclude> {{Pt|mente|egualmente}} al di sopra di tutti gli umani interessi, di tutti i conflitti, di tutte le classi della società. Il suo proprio campo è la chiesa, dove ambasciatore di Dio predica la verità ed inculca col rispetto dei diritti di Dio il rispetto ai diritti di tutte le creature. Così operando, egli non va soggetto ad alcuna opposizione, non apparisce uomo di parte, fautore degli uni, avversario degli altri, nè per evitare l’urto di certe tendenze o per non irritare in molti argomenti gli animi inaspriti si mette nel pericolo di dissimulare la verità o di tacerla, mancando nell’uno e nell’altro caso ai suoi doveri; senza dire, che dovendo trattare bene spesso di cose materiali, potrebbe trovarsi solidale in obbligazioni dannose alla sua persona e alla dignità del suo ministero. Non dovrà dunque prender parte ad associazioni di questo genere, se non dopo matura considerazione, d’accordo col suo Vescovo, ed in quei casi soltanto, ne’ quali l’aiuto suo è immune da ogni pericolo e torna di evidente profitto. Nè in tal maniera si raffrena punto il suo zelo. Il vero apostolo deve ''farsi tutto a tutti, per tutti salvare''<ref>I Cor. {{Sc|ix}}, 22.</ref>: come già il divin Redentore, deve sentirsi muovere a pietà le viscere, ''mirando le turbe così vessate, giacenti quasi pecore senza pastore''<ref>Matth. {{Sc|ix}}, 36.</ref>. Con la propaganda efficace degli scritti, con l’esortazione viva della parola, col concorso diretto ne’ casi anzidetti, s’adoperi adunque, a fine di migliorare eziandio, entro i limiti della giustizia e della carità, la condizione economica del popolo, favorendo e promovendo quelle istituzioni che a ciò {{Pt|condu-|}}<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> lhlf0ygy9b7evi72punt1564i7oyyck Pagina:Il fermo proposito (Roma 1905).djvu/24 108 846704 3027499 2022-08-28T12:25:47Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ Gadget AutoreCitato proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 22 —|}}</noinclude> {{Pt|cono|conducono}}, quelle soprattutto che si propongono di ben disciplinare le moltitudini contro l’invadente predominio del socialismo e che ad un tempo le salvano e dalla rovina economica e dallo sfacelo morale e religioso. In questo modo l’assistenza del clero alle opere dell’azione cattolica mira ad un fine altamente religioso, nè tornerà mai d’impedimento, sarà anzi di aiuto al suo ministero spirituale, allargandone il campo e moltiplicandone il frutto. Ecco, o Venerabili Fratelli, quanto Ci premeva esporre ed inculcare intorno all’azione cattolica da sostenere e promuovere nella nostra Italia. — Additare il bene non basta; è necessario eseguirlo in pratica. Nel che tornerà certo di grandissimo aiuto l’esortazione vostra altresì ed il paterno vostro immediato eccitamento al ben fare. Siano pure umili i principî, purchè veramente si cominci, la grazia divina li farà crescere in breve tempo e prosperare. E tutti i Nostri diletti figliuoli, che si dedicano all’azione cattolica, ascoltino di nuovo la parola che Ci sgorga tanto spontanea dal cuore. Nelle amarezze onde siamo tuttodì circondati, se vi ha alcuna consolazione in Cristo, se alcun conforto Ci viene dalla carità vostra, se vi ha comunione di spirito e viscere di compassione, diremo Noi pure con l’{{AutoreCitato|Paolo di Tarso|Apostolo Paolo}}<ref>Philipp. {{Sc|ii}}, 1-5.</ref>, rendete compiuto il Nostro gaudio con la concordia, con l’identica carità, col sentimento unanime, con l’umiltà e debita soggezione, cercando non il proprio comodo, ma il bene comune, e trasfondendo nei vostri cuori quei {{Pt|mede-|}}<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> amxr4gjmy5ytxbko3rnj7am5zeqn6pv Pagina:Il fermo proposito (Roma 1905).djvu/25 108 846705 3027501 2022-08-28T12:32:49Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 23 —|}}</noinclude> {{Pt|simi|medesimi}} sentimenti, che in sè nutriva Gesù Cristo, Salvatore nostro. Sia egli il principio di ogni vostra impresa: ''Quanto voi dite o fate, sia tutto nel nome del Signore Gesù Cristo''<ref>Coloss. {{Sc|iii}}, 17.</ref>; sia egli il termine d’ogni vostra operazione: ''Conciossiachè da lui, e per lui, ed a lui sono tutte le cose; a lui gloria pe’ secoli''<ref>Rom. {{Sc|xi}}, 36.</ref>. Ed in questo giorno faustissimo, che ricorda gli Apostoli, quando, ripieni di Spirito Santo, uscirono dal Cenacolo a predicare al mondo il Regno di Cristo, discenda eziandio su tutti voi la virtù del medesimo Spirito e pieghi ogni durezza, ritempri gli animi freddi, e quanto è sviato rimetta sul retto sentiero: ''Flecte quod est rigidum, fove quod est frigidum, rege quod est devium''. Auspice intanto del divino favore e pegno del Nostro specialissimo affetto sia l’Apostolica Benedizione, che dall’intimo del cuore impartiamo a Voi, Venerabili Fratelli, al vostro clero e al popolo italiano. Dato a Roma presso S. Pietro, nella festa della Pentecoste, 11 giugno 1905, del Nostro Pontificato anno secondo. {{Ct|f=110%|w=0.3em|t=2|PIVS PP. X}}<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> qj6owy7rtyyiygj7s0ubn7une6yn2zt Il fermo proposito 0 846706 3027505 2022-08-28T12:37:12Z Cinnamologus 2379 Cinnamologus ha spostato la pagina [[Il fermo proposito]] a [[Il fermo proposito (Roma 1905)]]: Collegamento a testo con versione cartacea a fronte wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Il fermo proposito (Roma 1905)]] k645lu0x507odttwnjjdrdcqfckpf0e Discussione:Il fermo proposito 1 846707 3027507 2022-08-28T12:37:12Z Cinnamologus 2379 Cinnamologus ha spostato la pagina [[Discussione:Il fermo proposito]] a [[Discussione:Il fermo proposito (Roma 1905)]]: Collegamento a testo con versione cartacea a fronte wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Discussione:Il fermo proposito (Roma 1905)]] pieg99kxsh3bqt18lx7czye17nenmqc Opera:Il fermo proposito (Pio X) 112 846708 3027569 2022-08-28T13:05:58Z Cinnamologus 2379 Creazione pagina wikitext text/x-wiki {{Opera}} Quinta enciclica di papa Pio X sull'azione cattolica (Roma, 11 giugno 1905). == Edizioni == {{Testo|Il fermo proposito (Roma 1905)|Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai vescovi d'Italia sull'azione cattolica}} cetdc4f73ie3gahwpsrbctakb33gwp4 Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/14 108 846709 3027583 2022-08-28T13:22:04Z Cinnamologus 2379 /* Pagine SAL 00% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="0" user="Cinnamologus" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude><noinclude></noinclude> e4vqq8vjldvhmxdst7njh2gs7608595 Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/15 108 846710 3027584 2022-08-28T13:22:15Z Cinnamologus 2379 /* Pagine SAL 00% */ [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="0" user="Cinnamologus" />{{RigaIntestazione|||}}</noinclude><noinclude></noinclude> e4vqq8vjldvhmxdst7njh2gs7608595 Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/16 108 846711 3027592 2022-08-28T13:32:54Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" /></noinclude>{{Ct|t=15|v=1|w=0.2em|100 copie L. {{Type|f=120%|'''2'''}}, — 250 L. {{Type|f=120%|'''5'''}}, — 500 copie L. {{Type|f=120%|'''9'''}}.}} {{Ct|f=125%|L=1px|v=15|'''Franche di Porto.'''}} _____________________<br/> {{Type|f=80%|L=1px|w=0.3em|Siena, Tip. 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LVII, 1.</ref>; e non manchiamo, ora di viva voce ed ora per lettere, di avvertire, di pregare, di riprendere, eccitando soprattutto lo zelo dei Nostri Fratelli nell’episcopato, onde spieghi ciascuno la più sollecita vigilanza sulla porzione dell’ovile, a cui lo Spirito Santo lo ebbe preposto. <p></p> Il motivo, che Ci spinge a levare di nuovo la voce, è del più grave momento. Trattasi di richiamare tutta<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> t3p5sdesohk3xy8vx9bcle9etl8a88e Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/4 108 846715 3027602 2022-08-28T14:24:44Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 2 —|}}</noinclude> l’attenzione del vostro spirito e tutta l’energia del vostro pastoral ministero contro un disordine, di cui già si provano i funesti effetti: e, se con mano forte non si svella dalle più ime radici, conseguenze ancor più fatali si proveranno coll’andare degli anni. — Abbiamo infatti sott’occhi le lettere di non pochi fra voi, o Venerabili Fratelli; lettere piene di tristezza e di lagrime, le quali deplorano lo spirito ''d’insubordinazione'' e ''d’indipendenza'', che si manifesta qua e là in mezzo al clero. — Purtroppo un’atmosfera di veleno corrompe largamente gli animi ai nostri giorni; e gli effetti mortiferi sono quelli che già descrisse l’apostolo S. Giuda: ''Hi carnem quidem maculant, dominationem autem spernunt, maiestatem autem blasphemant''<ref>{{Wl|Q131466|Iud.}} 8.</ref>; oltre cioè alla più degradante corruzione dei costumi, il disprezzo aperto di ogni autorità e di coloro che la esercitano. Ma che tale spirito penetri comecchessia fino nel santuario ed infetti coloro, ai quali più propriamente convenir dovrebbe la parola dell’{{Wl|Q155980|Ecclesiastico}}: ''Natio illorum, obedientia et dilectio''<ref>III, 1.</ref>; è cosa questa che Ci ricolma l’animo d’immenso dolore. — Ed è soprattutto fra i giovani sacerdoti che sì funesto spirito va menando guasto, spargendosi in mezzo ad essi nuove e riprovevoli teorie intorno alla natura stessa dell’obbedienza. E, ciò ch’è più grave, quasi ad acquistar per tempo nuove reclute al nascente stuolo dei ribelli, di tali massime si va facendo propaganda più o meno occulta fra i giovani, che nei recinti dei Seminari si preparano al Sacerdozio. Pertanto, o Venerabili Fratelli, sentiamo il dovere di fare appello alla vostra coscienza, perchè, deposta<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> ss1m6udxge9b0p2gcq5k5dyncxydq0j Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/5 108 846716 3027603 2022-08-28T14:33:37Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ Gadget AutoreCitato proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 3 —|}}</noinclude> ogni esitazione, con animo vigoroso e con pari costanza diate opera a distruggere questo mal seme, fecondo di esizialissime conseguenze. Rammentate ognora che lo Spirito Santo vi ha posti a reggere. Rammentate il precetto di {{AutoreCitato|Paolo di Tarso|S. Paolo}} a Tito: ''Argue cum omni imperio. Nemo te contemnat''<ref>II, 15.</ref>. Esigete severamente dai sacerdoti e dai chierici quella obbedienza, che, se per tutti i fedeli è assolutamente obbligatoria, pei sacerdoti costituisce parte precipua del loro sacro dovere. A prevenire però di lunga mano il moltiplicarsi di questi atti riottosi, gioverà assaissimo, Venerabili Fratelli, l’alto ammonimento dell’{{AutoreCitato|Paolo di Tarso|Apostolo}} a Timoteo: ''Manus cito nemini imposueris''<ref>I, Timoth. {{Sc|v}}, 22.</ref>. È la facilità infatti nell’ammettere alle sacre ordinazioni quella, che apre naturalmente la via ad ''un moltiplicarsi di gente'' nel santuario, che poi ''non accresce letizia''. — Sappiamo esservi città e diocesi, ove, lungi dal potersi lamentare scarsità nel clero, il numero dei sacerdoti è di gran lunga superiore alla necessità dei fedeli, Deh! qual motivo, o Venerabili Fratelli, di rendere così frequente la imposizione delle mani? Se la scarsità del clero non può essere ragione bastevole a precipitare in negozio di tanta gravità; là dove il clero sovrabbonda al bisogno, nulla è che scusi dalle più sottili cautele e da somma severità nella scelta di coloro, che debbano assumersi all’onore sacerdotale. Nè l’insistenza degli aspiranti può menomare la colpa di siffatta facilità! Il sacerdozio, istituito da Gesù Cristo per la salvezza eterna delle anime, non è per fermo un mestiere od un ufficio umano qualsiasi, al quale ognun che il voglia e per qualunque ragione abbia diritto di liberamente dedicarsi.<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> tsmvladgharnbt8f168umzhaijax62l Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/6 108 846717 3027607 2022-08-28T14:41:51Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ Gadget AutoreCitato proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 4 —|}}</noinclude> Promuovano adunque i Vescovi, non secondo le brame o le pretese di chi aspira, ma, come prescrive il {{Wl|Q172991|Tridentino}}, secondo la necessità delle diocesi; e nel promuovere di tal guisa, potranno scegliere solamente coloro che sono veramente idonei, rimandando quelli che mostrassero inclinazioni contrarie alla vocazione sacerdotale, precipua fra esse la indisciplinatezza e ciò che la genera, l’orgoglio della mente. Perchè poi non manchino i giovani che porgano in sè attitudine per essere assunti al sacro ministero, torniamo, Venerabili Fratelli, ad insistere con più premura su ciò che già più volte raccomandammo; sull’obbligo cioè che vi corre, gravissimo dinanzi a Dio, di vigilare e promuovere con ogni sollecitudine il retto andamento dei vostri Seminari. Tali avrete i sacerdoti, quali voi li avrete educati. — Gravissima è su ciò la lettera che vi diresse, in data 8 dicembre 1902, il {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Nostro sapientissimo Predecessore}}, quasi testamento del suo diuturno pontificato. Nulla Noi vogliamo aggiungervi di nuovo: richiamiamo solo alla vostra memoria le prescrizioni in essa contenute; e raccomandiamo vivamente, che al più presto sieno messi in esecuzione i Nostri ordini, emanati per organo della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari, sulla concentrazione dei Seminari, specialmente per gli studi della Filosofia e della Teologia, a fine di ottenere così il grande vantaggio derivante dalla separazione dei Seminari piccoli dai Seminari maggiori, e l’altro non meno rilevante della necessaria istruzione del clero. I Seminari siano gelosamente mantenuti nello spirito proprio, e rimangano ''esclusivamente'' destinati a preparare i giovani, non a civili carriere, ma all’alta missione dei ministri di Cristo. — Gli studi di Filosofia,<noinclude></noinclude> ghpyu5s90srj6glxi3n4bmmdakhpi8c Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/7 108 846718 3027610 2022-08-28T14:48:52Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ Gadget AutoreCitato proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 5 —|}}</noinclude> di Teologia e delle scienze affini, specialmente della Sacra Scrittura, si compiano, tenendosi alle pontificie prescrizioni, e allo studio di {{AutoreCitato|Tommaso d'Aquino|S. Tommaso}}, tante volte raccomandato dal venerato {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Nostro Predecessore}} e da Noi nelle Lettere Apostoliche del 23 Gennaio 1904. I Vescovi poi esercitino la più scrupolosa vigilanza sui maestri e sulle loro dottrine, richiamando al dovere coloro, che corressero dietro a certe novità pericolose, ed allontanando senza riguardo dall’insegnamento quanti non approfittassero delle ricevute ammonizioni. — Il frequentare le pubbliche Università non sia permesso ai giovani chierici se non per molto gravi ragioni e con le maggiori cautele per parte dei Vescovi. — Sia onninamente impedito che dagli alunni dei Seminari si prenda parte comecchessia ad agitazioni esterne; e perciò interdiciamo loro la lettura di giornali e di periodici, salvo per questi ultimi, e per eccezione qualcuno di sodi principî, stimato dal Vescovo opportuno allo studio degli alunni. — Si mantenga con sempre maggior vigore e vigilanza l’ordinamento disciplinare. — Non manchi da ultimo in verun Seminario il direttore di spirito, uomo di prudenza non ordinaria ed esperto nelle vie della perfezione cristiana, il quale, con cure indefesse, coltivi i giovani in quella soda pietà, ch’è il primo fondamento della vita sacerdotale. — Queste norme, o Venerabili Fratelli, ove sieno da voi coscienziosamente e constantemente seguite, vi porgono sicuro affidamento di vedervi crescere intorno un clero, il quale sia vostro gaudio e corona vostra. Se non che il disordine d’insubordinazione e d’indipendenza, finora da Noi lamentato, in taluni del giovane clero va assai più oltre, con danni di gran lunga maggiori. Imperocchè non mancano di coloro, i quali<noinclude></noinclude> mds19xym0q1zcgp238jz7e8dna736md Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/8 108 846719 3027612 2022-08-28T14:58:17Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ Gadget AutoreCitato proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 6 —|}}</noinclude> sono talmente invasi da sì reprobo spirito, che, abusando del sacro ministero della predicazione, se ne fanno apertamente, con rovina e scandalo dei fedeli, propugnatori ed apostoli. Fin dal 31 luglio 1894 il {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Nostro Antecessore}}, per mezzo della Sacra Congregazione dei Vescovi e Regolari, richiamò l’attenzione degli Ordinari su questa grave materia. Le disposizioni e le norme date in quel pontificio documento Noi le manteniamo e rinnoviamo, onerando su di esse la coscienza dei Vescovi, perchè non abbiano ad avverarsi mai in veruno di loro le parole di Nahum profeta: ''Dormitaverunt pastores tui''<ref>III, 18.</ref>. — Nessuno può avere facoltà di predicare, ''nisi prius de vita et scientia et moribus probatus fuerit''<ref>{{Wl|Q172991|Conc. Trid.}}, Sess. {{Sc|v}}. cap. 2, ''De Reform.''</ref>. I sacerdoti di altre diocesi non debbono ammettersi a predicare senza le lettere testimoniali del proprio Vescovo. — La materia della predicazione sia quella indicata dal divin Redentore, là dove disse: ''Praedicate evangelium''<ref>Marc. XVI, 15.</ref> .... ''Docentes eos servare omnia quaecumque mandavi vobis''<ref>Matth. XXVIII, 20.</ref>. Ossia, come commenta il {{Wl|Q172991|Concilio di Trento}}: ''Annunciantes eis vitia, quae eos declinare, et virtutes quae sectari oportet, ut poenam aeternam evadere et caelestem gloriam consequi valeant''<ref>Loc. cit.</ref>. — Quindi si bandiscano del tutto dal pulpito gli argomenti più acconci alla palestra giornalistica ed alle aule accademiche che al luogo santo; si antepongano le prediche morali a conferenze, il men che possa dirsi, infruttifere; si parli ''non in persuasibilibus humanae sapientiae verbis, sed in''<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> ldvk27a9dc0vo3bhrxcdmyy03imqztw Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/9 108 846720 3027613 2022-08-28T15:02:53Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 2 —|}}</noinclude> ''ostensione spiritus et virtutis''<ref>I Cor. II, 4.</ref>. Perciò la fonte precipua della predicazione devono essere le Sacre Scritture, intese, non già secondo i privati giudizi di menti il più delle volte offuscate dalle passioni, ma secondo la tradizione della Chiesa, le interpretazioni dei Santi Padri e dei Concilî. Conformemente a queste norme, Venerabili Fratelli, egli è duopo che voi giudichiate di coloro, ai quali vien da voi commesso il ministero della divina parola. E qualora troviate che talun di essi, più cupido degli interessi proprii che di quelli di Gesù Cristo, più sollecito di plauso mondano che del bene delle anime, se ne allontani; e voi ammonitelo, correggetelo; e se ciò non basti, rimovetelo inesorabilmente da un ufficio, di cui si manifesta affatto indegno. — La quale vigilanza e severità tanto più dovete voi adoperare, perchè il ministero della predicazione è tutto proprio di voi ed è parte precipua dell’ufficio episcopale; e chiunque oltre di voi lo esercita, lo esercita in nome vostro ed in vostro luogo; ond’è che resta sempre a voi il rispondere innanzi a Dio del modo col quale viene dispensato ai fedeli il pane della parola divina. — Noi, per declinare da parte Nostra ogni responsabilità, intimiamo ed ingiungiamo a tutti gli Ordinarii di rifiutare o di sospendere, dopo le caritatevoli ammonizioni, anche durante la predicazione qualsivoglia predicatore, sia del clero secolare sia del regolare, il quale non ottemperi pienamente alle ingiunzioni della precitata Istruzione emanata dalla Congregazione dei Vescovi e Regolari. Meglio è che i fedeli si contentino della semplice omelia e della spiegazione del Catechismo fatta<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> 3v0xwperssytqxewsgq5bq46om88eco 3027614 3027613 2022-08-28T15:03:12Z Cinnamologus 2379 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 7 —|}}</noinclude> ''ostensione spiritus et virtutis''<ref>I Cor. II, 4.</ref>. Perciò la fonte precipua della predicazione devono essere le Sacre Scritture, intese, non già secondo i privati giudizi di menti il più delle volte offuscate dalle passioni, ma secondo la tradizione della Chiesa, le interpretazioni dei Santi Padri e dei Concilî. Conformemente a queste norme, Venerabili Fratelli, egli è duopo che voi giudichiate di coloro, ai quali vien da voi commesso il ministero della divina parola. E qualora troviate che talun di essi, più cupido degli interessi proprii che di quelli di Gesù Cristo, più sollecito di plauso mondano che del bene delle anime, se ne allontani; e voi ammonitelo, correggetelo; e se ciò non basti, rimovetelo inesorabilmente da un ufficio, di cui si manifesta affatto indegno. — La quale vigilanza e severità tanto più dovete voi adoperare, perchè il ministero della predicazione è tutto proprio di voi ed è parte precipua dell’ufficio episcopale; e chiunque oltre di voi lo esercita, lo esercita in nome vostro ed in vostro luogo; ond’è che resta sempre a voi il rispondere innanzi a Dio del modo col quale viene dispensato ai fedeli il pane della parola divina. — Noi, per declinare da parte Nostra ogni responsabilità, intimiamo ed ingiungiamo a tutti gli Ordinarii di rifiutare o di sospendere, dopo le caritatevoli ammonizioni, anche durante la predicazione qualsivoglia predicatore, sia del clero secolare sia del regolare, il quale non ottemperi pienamente alle ingiunzioni della precitata Istruzione emanata dalla Congregazione dei Vescovi e Regolari. Meglio è che i fedeli si contentino della semplice omelia e della spiegazione del Catechismo fatta<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> r9ykia792zif9giuskut65h7kn93ze2 Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/10 108 846721 3027615 2022-08-28T15:12:01Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ Gadget AutoreCitato proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 8 —|}}</noinclude> dai loro parroci, anzichè dover assistere a predicazioni che producono più male che bene. Un altro campo, dove tra il giovane clero si va trovando purtroppo ansa ed eccitamento a professare e propugnare la esenzione da ogni giogo di legittima autorità, è quello della {{Ec|cosi|così}} detta azione popolare cristiana. Non già, o Venerabili Fratelli, perchè questa azione sia in sè riprovevole o porti di sua natura al disprezzo dell’autorità, ma perchè non pochi, fraintendendone la natura, si sono volontariamente allontanati dalle norme che a rettamente promuoverla furono prescritte dal {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Predecessore Nostro}} d’immortale memoria. Parliamo, ben intendete, della Istruzione, che circa l’azione popolare cristiana emanò per ordine di {{AutoreCitato|Papa Leone XIII|Leone XIII}} la Sacra Congregazione degli Affari Ecclesiastici Straordinari, il 27 gennaio 1902 e che fu trasmessa a ciascun di voi, perchè nelle rispettive diocesi ne curaste l’esecuzione. — Questa Istruzione altresì Noi manteniamo, e colla pienezza di Nostra potestà ne rinnoviamo tutte e singole le prescrizioni; come pure confermiamo e rinnoviamo tutte le altre da Noi stessi all’uopo emanate nel {{Wl|Q113610584|''Motuproprio'' del 18 dicembre 1903}} ''De populari actione christiana moderanda'', e nella Lettera circolare del diletto figlio Nostro Cardinale Segretario di Stato, in data 28 luglio 1904. In ordine alla fondazione e direzione di fogli e periodici, il clero deve fedelmente osservare quanto è prescritto nell’art. 42 della Costituzione Apostolica «''Officiorum''»<ref>25 Gennaio 1897.</ref>: ''Viri e clero.... prohibentur quominus; absque praevia Ordinariorum venia, diaria vel folia periodica moderanda suscipiant''. — Parimente, senza il<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> pm8xbp94rl8vo47fmqzvijag2axvfxo Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/11 108 846722 3027616 2022-08-28T15:17:20Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 9 —|}}</noinclude> previo assenso dell’Ordinario, niuno del clero può pubblicare scritto di sorta, sia di argomento religioso o morale, sia di carattere meramente tecnico. Nelle fondazioni di circoli e società, gli statuti e regolamenti debbono previamente esaminarsi ed approvarsi dall’Ordinario. — Le conferenze sull’azione popolare cristiana o intorno a qualunque altro argomento, da nessun sacerdote o chierico potranno essere tenute senza il permesso dell’Ordinario del luogo. — Ogni linguaggio, che possa ispirare nel popolo avversione alle classi superiori, è e deve ritenersi affatto contrario al vero spirito di carità cristiana. È similmente da riprovare nelle pubblicazioni cattoliche ogni parlare, che, ispirandosi a novità malsana, derida la pietà dei fedeli ed accenni a ''nuovi orientamenti della vita cristiana, nuove direzioni della Chiesa, nuove aspirazioni dell’anima moderna, nuova vocazione sociale del clero, nuova civiltà cristiana,'' e simili. — I sacerdoti, specialmente i giovani, benchè sia lodevole che vadano al popolo, debbono nondimeno procedere in ciò col dovuto ossequio all’autorità e ai comandi dei Superiori ecclesiastici. E pure occupandosi, con la detta subordinazione, dell’azione popolare cristiana, deve essere loro nobile còmpito «di togliere i figli del popolo alla ignoranza delle cose spirituali ed eterne, e con industriosa amorevolezza avviarli ad un vivere onesto e virtuoso; riaffermare gli adulti nella fede dissipandone i contrari pregiudizi, e confortarli alla pratica della vita cristiana; promuovere tra il laicato cattolico quelle istituzioni, che si riconoscano veramente efficaci al miglioramento morale e materiale delle moltitudini; propugnar sopra tutto i principï di giustizia e carità evangelica, ne’ quali trovano equo {{Pt|tempera-|}}<noinclude></noinclude> db7af5w1rhoe0325bbb9szddh4t4syw Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/12 108 846723 3027617 2022-08-28T15:28:22Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ Gadget AutoreCitato proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 10 —|}}</noinclude> {{Pt|mento|temperamento}} tutti i diritti e i doveri della civil convivenza.... Ma abbiano sempre presente, che anche in mezzo al popolo il sacerdote deve serbare integro il suo augusto carattere di ministro di Dio, essendo egli posto a capo dei fratelli ''animarum causa''<ref>{{AutoreCitato|Papa Gregorio I|S. Greg. M.}} {{Wl|Q743813|''Regul. Past.''}} Pars. II, c. VII.</ref>; qualsivoglia maniera di occuparsi del popolo, a scapito della dignità sacerdotale, con danno dei doveri e della disciplina ecclesiastica, non potrebbe essere che altamente riprovata»<ref>{{Wl|Q732268|Ep. Encycl., 8 Dec. 1902}}.</ref>. Del resto, Venerabili Fratelli, a porre un argine efficace a questo fuorviare d’idee e a questo dilatarsi di spirito d’indipendenza, colla Nostra autorità proibiamo d’oggi innanzi assolutamente a tutti i chierici e sacerdoti di dare il nome a qualsiasi società che non dipenda dai Vescovi. In modo poi più speciale, e nominatamente, proibiamo ai medesimi, sotto pena pei chierici d’inabilità agli Ordini sacri e pei sacerdoti di {{Wl|Q3505704|sospensione ''ipso facto a divinis''}}, di ascriversi alla ''Lega democratica nazionale''; il cui Programma fu dato da Roma-Torrette li 20 ottobre 1905, e lo Statuto, pur senza nome dell’autore, fu nell’anno stesso stampato a Bologna presso la Commissione provvisoria. Sono queste le prescrizioni, che, avuto riguardo alle condizioni presenti del Clero d’Italia, ed in materia di tanta importanza, esigeva da Noi la sollecitudine dell’Apostolico ufficio. — Ora altro non Ci resta, che aggiungere nuovi stimoli al vostro zelo, Venerabili Fratelli, affinchè tali disposizioni e prescrizioni Nostre abbiano pronta e piena esecuzione nelle vostre diocesi. Prevenite il male dove fortunatamente ancor non si mostra; {{Pt|estin-|}}<noinclude><br clear="all" /><br clear="all" /> <references/></noinclude> rfff2rvlm3x3abc53ybz02puun22m1d Pagina:Pieni l'animo (Siena 1906).djvu/13 108 846724 3027618 2022-08-28T15:32:39Z Cinnamologus 2379 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 11 —|}}</noinclude> {{Pt|guetelo|estinguetelo}} con prontezza dov’è sul nascere; e dove per isventura sia già adulto, estirpatelo con mano energica e risoluta. Di ciò gravando la vostra coscienza, vi imploriamo da Dio lo spirito di prudenza e fortezza {{Ec|cessaria|necessaria}}. Ed a tal fine vi impartiamo dall’intimo del cuore l’Apostolica Benedizione. Dato a Roma presso S. Pietro, il 28 luglio 1906, anno terzo del Nostro Pontificato. {{Ct|f=110%|w=0.3em|t=3|v=3|PIVS PP. X}}<noinclude></noinclude> jg5tmu2fwa23vaev6781tp1ewa8poca 3027619 3027618 2022-08-28T15:33:11Z Cinnamologus 2379 proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Cinnamologus" />{{RIalt||— 11 —|}}</noinclude> {{Pt|guetelo|estinguetelo}} con prontezza dov’è sul nascere; e dove per isventura sia già adulto, estirpatelo con mano energica e risoluta. Di ciò gravando la vostra coscienza, vi imploriamo da Dio lo spirito di prudenza e fortezza {{Ec|cessaria|necessaria}}. Ed a tal fine vi impartiamo dall’intimo del cuore l’Apostolica Benedizione. Dato a Roma presso S. Pietro, il 28 luglio 1906, anno terzo del Nostro Pontificato. {{Ct|f=110%|L=1px|w=0.3em|t=3|v=3|PIVS PP. X}}<noinclude></noinclude> 2ruoyygisktosgntht6esmb1wvf8i58 Pieni l'animo 0 846725 3027622 2022-08-28T15:34:46Z Cinnamologus 2379 Cinnamologus ha spostato la pagina [[Pieni l'animo]] a [[Pieni l'animo (Siena 1906)]]: Collegamento a testo con versione cartacea a fronte wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Pieni l'animo (Siena 1906)]] pfma3e8o24rpkd6h1025wuv7olerf3g Discussione:Pieni l'animo 1 846726 3027624 2022-08-28T15:34:46Z Cinnamologus 2379 Cinnamologus ha spostato la pagina [[Discussione:Pieni l'animo]] a [[Discussione:Pieni l'animo (Siena 1906)]]: Collegamento a testo con versione cartacea a fronte wikitext text/x-wiki #RINVIA [[Discussione:Pieni l'animo (Siena 1906)]] a6hiq0q73cjrh0lhbzd8cxia03fjkbi Opera:Pieni l'animo (Pio X) 112 846727 3027626 2022-08-28T15:43:38Z Cinnamologus 2379 Creazione pagina wikitext text/x-wiki {{Opera}} Ottava enciclica di papa Pio X sulla formazione dei seminaristi e la disciplina del clero (Roma, 28 luglio 1906). == Edizioni == {{Testo|Pieni l'animo (Siena 1906)|Lettera enciclica del santissimo signor nostro Pio per divina provvidenza papa X ai venerabili fratelli arcivescovi e vescovi d'Italia}} ortan6e38of4h8qixwhufqgc41gnk54 Pagina:Lezioni di analisi matematica.pdf/75 108 846728 3027636 2022-08-28T18:10:59Z Teretru83 62285 /* Trascritta */ proofread-page text/x-wiki <noinclude><pagequality level="3" user="Teretru83" />{{rigaIntestazione||POLINOMII ED EQUAZIONI ALGEBRICHE|59}} ----</noinclude>22° L'equazione <math>x^n - 1 = 0</math> ha per radici <math>\varepsilon_1, \varepsilon_2, ..., \varepsilon_n</math>, cioè le radici <math>n^{esime}</math> dell'unità. Queste radici soddisfano dunque alle: {{Centrato|<math>\varepsilon_1 + \varepsilon_2 + ... + \varepsilon_n = 0 ; \varepsilon_1 \varepsilon_2 + \varepsilon_1 \varepsilon_2 + .... + \varepsilon_{n - 1} \varepsilon:n = 0</math>}} {{Centrato|<math>\varepsilon_1 \varepsilon_2 \varepsilon_3 + ..... + \varepsilon_{n - 2} \varepsilon{n - 1} \varepsilon_n = 0 ; ..............................;</math>}} {{Centrato|<math>\varepsilon_1 \varepsilon_2 .... \varepsilon_{n - 1} + ..... + \varepsilon_2 \varepsilon_3 .... \varepsilon_n = 0; \varepsilon_1 \varepsilon_2 ..... \varepsilon_n = (-1)^{n + 1}</math>.}} 23° Calcolare i coefficienti di un'equazione di 4° grado, che ha per radici <math>0, 1, -1, 2</math>. {{Sc|Ris.}} L'equazione è <math>x (x^3 - 2x^2 - x + 2) = 0</math>. 24° Calcolare la somma delle prime, o delle seconde, o delle terze potenze delle radici dell'equazione {{Centrato|<math>x^4 - 2 x^3 + 4 x^2 - 1 = 0</math>.}} {{Sc|Ris.}} Dalle <math>s_1 - 2 = 0, s_2 - 2 s_1 + 8 = 0, s_3 - 2 s_2 + 4 s_1 = 0</math> si trae <math>s_1 = 2, s_2 = - 4, s_3 = - 16</math>. 25° Trovare le radici razionali si <math>x^3 - \frac{7}{2}x_2 + \frac{7}{2}x - 1 = 0</math>. Moltiplicando per <math>2</math> l'equazione diventa {{Centrato|<math>2x^3 - 7x^2 + 7x - 2 = 0</math>.}} Se <\math>\frac{alpha}{\beta}</math> è una radice razionale, mutando, caso mai, i segni di <math>\alpha, \beta</math> (ciò che non muta la nostra radice) possiamo renderne il denominatore <math>\beta</math> positivo. Il numero <math>\beta</math> è da scegliersi tra i divisori positivi di <math>a_0 = 2 </math>, cioè vale <math>1</math> oppure <math>2</math>; il numero <math>\alpha</math>, essendo un divisore positivo o negativo di <math>a_2 = - 2</math>, potrà avere uno dei valori <math>\pm 1, \pm \frac{1}{2}; \pm 2</math>. Si trova che <math>1, 2, \frac{1}{2}</math> sono effettivamente radici. 26° Risolvere l'equazione <math>x^3 + x^2 + 2x + = 0</math> (cercando dapprima le sue radici razionali). Una tale equazione (per cui <math>a_0 = 1)</math> non ha radici fratte; si trova che <math>-1</math> è una radice intera. Dividendo il primo membro per <math>x + 1</math>, l'equazione si riduce ad <math>x^2 + 2 = 0</math>, che determina le altre due radici <math>\pm 1 \sqrt{2}</math>. 27° L'equazione <math>x^3 + 2x^2 + x+ 2 = 0</math> ha <math>i</math> come radice. Risolvere l'equazione.<noinclude><references/></noinclude> ses4usjdnjogki3vzs4ge1kaqw0kldt Discussioni utente:Sinucep 3 846729 3027681 2022-08-29T07:48:19Z Accurimbono 14 [[Aiuto:Oggetto automatico|←]] Creata nuova pagina: {{benvenuto|firma=~~~~}} wikitext text/x-wiki {{benvenuto|firma=[[Utente:Accurimbono|Accurimbono]] <small>([[Discussioni_utente:Accurimbono|disc]])</small> 09:48, 29 ago 2022 (CEST)}} kdh13nu6k5zvlnlj8r0wdt0qx1ln6j4